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Spina etrusca. Un grande porto nel Mediterraneo

Spina etrusca. Un grande porto nel Mediterraneo

La mostra «Spina etrusca. Un grande porto nel Mediterraneo» è allestita nelle sale del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara (Palazzo Costabili detto di Ludovico il Moro) e celebra i cent’anni dalla scoperta della città etrusca sorta sul delta del Po. L’esposizione è stata prorogata sino al 31 agosto 2023 e il Virtual Tour entra in alcune delle sale che accompagnano i visitatori attraverso una narrazione di forte suggestione.

La prima grande necropoli di Spina (città etrusca della Pianura Padana) fu trovata nel 1922 durante i lavori di bonifica della Valle Trebba nelle vicinanze di Comacchio. L’importante porto etrusco fu fondato attorno al 530/520 a.C. (dal leggendario popolo dei Pelasgi) per accogliere merci da tutto il Mediterraneo e, in particolare, da Atene ma anche dall’intera Grecia.

La città di Spina era legata alla città etrusca di Caere, l’odierna Cerveteri. Il suo porto portava il nome greco di Pyrgi e assunse un ruolo di primo piano nel quadro dei rapporti commerciali e culturali con il mondo greco. Anche la fondazione di Caere si fa risalire al popolo pre-ellenico dei Pelasgi e questo porta le due città non greche a vantare un thesaurós nel santuario di Delfi.

L’antica città di Spina venne alla luce nel 1959 nel corso di lavori di scavo per la costruzione di canali nelle Valli di Comacchio. La sua estensione è di circa sei ettari e il suo impianto si adatta a est all’antico corso del fiume Po mentre a sud-ovest a un suo ramo secondario. A nord-ovest, invece, alcuni elementi riconducono alla presenza di un ambiente lagunare. Sono state ritrovate anche palizzate con terrapieni per difendere la città e proteggerla dalle inondazioni.

La ricca documentazione consente di ricostruire la vita e le attività della città di Spina. Un dato emerge con chiarezza: la ceramica attica era utilizzata nel quotidiano anche nelle forme più grandi come nel caso del trasporto di vino e olio. Tra i pezzi esposti ci sono pentole da fuoco di importazione dalla Grecia accanto a oggetti che raccontano le attività degli abitanti di Spina come la pesca e la caccia.

La visita alla mostra è anche occasione per visitare Palazzo Costabili dove nella Sala del Trono è conservata una volta affrescata da Benvenuto Tisi detto Il Garofalo. L’opera è stata eseguita tra il 1503 e il 1506 e ritrae scene della vita di corte. Sono raffigurati strumenti musicali, animali esotici da compagnia e tappeti orientali.

La mostra e le iniziative per le celebrazioni del centenario sono coordinate dalla Direzione generale Musei in collaborazione con la Direzione regionale Musei Emilia-Romagna e il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara d’intesa con la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e per le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara. Con la partecipazione di Regione Emilia-Romagna, delle amministrazioni comunali di Ferrara e Comacchio e delle Università degli Studi di Ferrara, Bologna e Zurigo.

L’esposizione è visitabile dal martedì alla domenica, dalle 9.30 alle 17. Informazioni si possono avere al Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, Palazzo Costabili detto di Ludovico il Moro, via XX settembre, 122 Ferrara. Telefono 0532.66299. Il biglietto integrato dal costo di 8 euro consente l’accesso al Museo Nazionale di Ferrara, alla mostra «Spina etrusca. Un grande porto nel Mediterraneo» e al Museo Nazionale Etrusco di Marzabotto. Si ringrazia per la realizzazione del servizio il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara.

Marco Cerpelloni

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