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Museo dei Fossili di Bolca

Museo dei fossili di Bolca

Entrare nel Museo dei Fossili di Bolca significa leggere una storia iniziata 50 milioni di anni fa, quando i Monti Lessini di quest’area nell’est veronese erano ricoperti da un mare calmo e poco profondo con un panorama di alcuni vulcani sparsi più o meno intensi. È un mondo lontano che si spinge sino all’Eocene e oggi raccontato nelle tre sale che custodiscono numerosi ritrovamenti di pesci e piante fossili.

Bolca rientra nel Parco Naturale Regionale della Lessinia e i giacimenti più conosciuti e importanti sono la Pesciara (nota anche con il nome di Pessàra) e il Monte Postale. Altri luoghi meno rinomati dove si rinvengono i fossili sono la Purga di Bolca-Vegroni, Loschi e Praticini.

Oggi, potrebbe essere difficile immaginare l’odierno territorio di Bolca che si trova a circa 800 metri di quota bagnato dalle acque di quel mare perduto che prende il nome di Tetide. Ma a ritrovare la vita di quel mondo sono le rocce con i fossili di pesci e piante conservati nei livelli sovrapposti (ben cinque) di fini calcari intercalati a strati detritici. Sono le testimonianze dei diversi ambienti che si sono succeduti e vi riconoscono periodi con acque calme e altri con un intenso moto ondoso.

I calcari dell’Eocene affascinano e continuano a stupire per la varietà di forme viventi rinvenute che rendono ardua la ricostruzione di quel lontano ambiente naturale che ha dato origine all’attuale Valle dell’Alpone: alcuni pesci sono del tutto simili a quelli che oggi vivono in ambienti di barriere coralline, altri sono più simili a quelli che abitano fondali bassi e sabbiosi con praterie di piante marine.

Il Museo dei Fossili di Bolca è stato realizzato dalla Comunità Montana della Lessinia e si estende su una superficie di circa 700 metri quadrati. L’area espositiva è suddivisa in tre ambienti articolati su due piani. Il progetto che segue moderni criteri museografici è del peleontologo Lorenzo Sorbini. Accanto ai fossili si trovano testi e immagini che aiutano nella comprensione di quell’antica estensione marina che metteva in comunicazione l’attuale Oceano Atlantico con quello Indiano e Pacifico.

Nelle sale sono esposti accanto ai pesci anche meduse e insetti, foglie e anguille. Il simbolo della Pesciaia è il Mene rhombea, un pesce di grandi dimensioni e frequentemente presente. La grande sala superiore è stata inaugurata nel 2014 ed è stata intitolata a Massimiliano Cerato.

Le prime notizie su Bolca risalgono al 1555, quando il medico senese Andrea Mattioli scrisse di aver visto in una collezione privata alcuni fossili di diverse specie di pesci provenienti da Bolca. Risale al 1571, invece, la raccolta del farmacista veronese Francesco Calzolari esposta nel suo museo.

Il Virtual Tour svela le tre sale che compongono il Museo dei Fossili di Bolca e propone un viaggio alla scoperta di un mondo perduto che meraviglia. Le immagini sono commentate da Massimo Cerato e la georeferenziazione permette di muoversi nello spazio virtuale mantenendo l’orientamento come in presenza.

Il museo si trova in via San Giovanni Battista (Bolca di Vestenanova) ed è aperto tutti i giorni (esclusi Natale e Pasqua) dal 1 marzo al 31 ottobre, dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 18.30, e dal 1 novembre al 28 febbraio, dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 17. La pesciara è aperta da marzo a ottobre, domenica e festivi dalle 10 alle 18. In agosto è aperta tutti i giorni e nei restanti mesi nei giorni feriali a gruppi su prenotazione all’indirizzo https://museodeifossili.it/prenotazioni. Telefono: (+39) 333.465.3861.

 

Marco Cerpelloni

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