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Porta San Zeno

Porta San Zeno

A breve distanza dalla piazza antistante la Basilica di San Zeno, nel rione che ne prende il nome, si accede da una porta omonima progettata dall’architetto Michele Sanmicheli nel 1541 (Porta San Zeno). I lavori per la sua costruzione si conclusero un anno dopo, come si deduce da due iscrizioni poste sulle facciate e recanti la data 1542. Vi era anche un Leone di San Marco ma è stato asportato dai francesi dopo la caduta della Repubblica. L’edificio si presenta in mattoni, con bozze rettangolari e cornici ed è posto a metà rispetto a due porte medievali e inserito nella cortina difensiva tra i bastioni San Procolo e San Zeno. La porta d’ingresso alla città è a pianta quadrata con un ampio androne centrale per il passaggio carraio. Su un lato è ricavata l’apertura pedonale e sull’altro il locale che un tempo era adibito a posto di guardia. Altri ambienti si trovano al piano superiore. Oggi, Porta San Zeno è la sede del Comitato Bacanal del Gnoco che promuove l’elezione della maschera simbolo del carnevale veronese, il Papà del Gnoco, e dei festeggiamenti che si tengono sulla piazza dinanzi alla Basilica dedicata al Santo Patrono. Lo scettro del Sire è un piron col gnoco, che tradotto è una forchetta con uno gnocco e richiama la distribuzione voluta da Tommaso Da Vico avvenuta nel quartiere e ripetuta negli anni su un palco, ricordato nelle fattezze del cappello del Sire del carnevale veronese. Un copricapo ricco di riferimenti allegorici. Una recente iniziativa legata alle maschere è la distribuzione dell’album di figurine «Veronesi tuti mati», 64 pagine più la copertina da completare con 507 figurine: una raccolta dei 27 comitati cittadini, dei 17 carri allegorici e delle 5 tra bands musicali e majorettes. Una pubblicazione speciale è stata allegata a L’Arena con figurine da ritagliare. Porta San Zeno ospita anche la sede regionale del Centro coordinamento maschere italiane, un’organizzazione con fini culturali e ricreativi. Tra i progetti ci sono un censimento e un registro di tutte le maschere italiane con l’obiettivo di definire e promuovere la cultura popolare, il patrimonio artistico ed enogastronomico dell’Italia attraverso le maschere. Sono proprio queste a essere testimoni nei secoli di storia, cultura e tradizioni locali. Lo scopo finale del progetto è di ottenere il riconoscimento di Patrimonio culturale immateriale dell’umanità Unesco. Tra gli impegni dell’associazione c’è anche il progetto legato al Museo delle Maschere italiane allestito nella fortezza di Bardi, in provincia di Parma. 

Marco Cerpelloni

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