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Pieve di Santa Giustina (Palazzolo)

Pieve di Santa Giustina (Palazzolo)
Pieve di Santa Giustina (Palazzolo)
Pieve di Santa Giustina (Palazzolo)

La Pieve di Santa Giustina (Palazzolo) è uno dei segni più rilevanti della Verona romanica. Costruita su una collina, la pieve (deriva dal latino plebs che significa popolo, indicando un luogo di ritrovo) è dedicata a santa Giustina di Padova condannata alla pena capitale sotto Diocleziano ed eseguita il 7 ottobre 304. Non abbiamo una data certa della costruzione della pieve ma si presume esistesse in epoca longobarda e lo testimonierebbe un frammento di ciborio risalente al secolo VIII.

La pieve è citata in una Bolla di Papa Eugenio III del 17 maggio 1145 dove si legge Plebem Palatioli cum decimis. Prima è riportata in una pergamena datata 966 del Monastero di San Zeno e oggi conservata nell’Archivio di Stato come iura sancte Justine posidet. La tradizione vuole che il vescovo San Zeno (Mauretania, 300 circa - Verona, 12 aprile 371) venisse a celebrare la messa.

La pieve è a una sola navata e ha una facciata monocuspidale. Il campanile è del 1200 (più volte ricostruito) con aperture a bifore (una delle colonne è romana). La sua particolarità è di avere due absidi, nella maggiore si trova l’altare in pietra e nell’altra il fonte battesimale. Nel 1515 è stata costruita la cappella della famiglia Deresteletis: è un ex voto a san Sebastiano per la guarigione di un familiare dalla peste. Sulla lunetta superiore un affresco rappresenta la Santissima Trinità e due angeli in adorazione ai lati. Si riconoscono i santi Sebastiano, Rocco e Benardino da Siena.

Di notevole pregio è il ciclo affrescale del XIV secolo attribuito al Maestro Cicogna. Si tratta di affreschi su commissione. Sulla parete di sinistra si riconoscono i santi Zeno, Simone, Caterina d’Alessandria, Lucia, Giustina, Agnese. Più in alto, san Antonio Abate e santa Margherita. Sotto, l’Arcangelo Michele. Sulla parete di destra, Maria con il Bambino, l’Arcangelo Gabriele e i santi Giacomo di Galizia, Giovanni il Battista, Matteo, Bartolomeo, Giustina, Lucia. Il profeta Daniele, il beato Enrico oltre e un altro santo. Sulla parete a sud c’è un affresco del XVI secolo che raffigura la Madonna in trono con il Bambino e ai lati i santi Sebastiano e Rocco.

Nell’abside maggiore l’affresco raffigura la Madonna in trono e san Pietro venerante, figure di santi (serie di immagini corrispondente alla teoria degli apostoli). Poi i santi Bartolomeo, Francesco e Anna. Segue, la Madonna che porge un frutto a Gesù. Circa a metà dell’abside, in basso, si trova una formella di epoca longobarda.

Nell’abside minore, la Madonna che allatta il Bambino, i santi Luca, Giovanni Evangelista, Caterina d’Alessandria e Francesco. Seguono due immagini, Maria che allatta il Bambino e Maria Vergine: sono le più antiche e risalgono alla fine del XII secolo.

 

Per informazioni:

biblioteca comunale «Pietro Maggi». Piazza della Vittoria, 11, Sona. Telefono 045.609.1287.

Marco Cerpelloni

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