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La «scuola» in epoca scaligera (San Fermo Maggiore)

La «scuola» in epoca scaligera (San Fermo Maggiore)

Settembre è il mese del ritorno tra i banchi e per molti sarà il primo giorno di scuola, che rimarrà un ricordo indelebile. Un tempo, la prima campanella suonava in ottobre quando l’autunno era arrivato da una decina di giorni. L’inizio delle lezioni è associano ai colori delle foglie che cadono, alle caldarroste, all’arrivo delle giornate piovose.

Libri, quaderni, penne e colori con gli zaini sulle spalle (forse c’ è ancora qualche cartella tra i più giovani) accompagnano gli studenti in un rituale che si ripete da secoli e una fotografia di come era la scuola nell’epoca scaligera (1262-1387 d.C.) si trova nel secondo chiostro della chiesa di San Fermo Maggiore. È il monumento funebre del giurista, filosofo e medico Antonio Pelacani che lo ritrae mentre fa lezione. Gli studenti sono seduti in un’aula a scendere su banchi con alcuni libri aperti.

Avviciniamoci a questa immagine datata 1327 d.C. circa, nel bassorilievo di fronte al docente con pelliccia, guanti e cappello sono ritratti quattro studenti intenti nell’ascolto: mostrano interesse e meraviglia, sorpresa e stupore. L’immagine che lo ritrae ex cathedra (dalla cattedra) è in un assetto con altre due parti: nel registro superiore è inserito un affresco (attribuito al Maestro del Redentore) che raffigura la Madonna col Bambino tra due sante, in quello inferiore c’è la tomba dove Pelacani è sepolto con la moglie Mabilia Palavicini.

All’interno del chiostro, poco prima delle scale che portano alla chiesa superiore e alla chiesa inferiore, c’è la tomba di Maestro Omobono (giriamo la fotografia sul lato opposto e clicchiamo sulla freccia). È una lastra in marmo rosso datata attorno al 1330 e nell’epigrafe si legge philosophus e medicus. Il Maestro Omobono che indossa un cappello e la toga è fotografato frontalmente con tecnica ad altorilievo nell’atto di confrontare due testi.

La vita culturale del periodo, con protagonista fra tutti Cangrande I della Scala e in seguito appoggiato dai suoi successori, vide nascere il preumanesimo veronese (tra il XIV e il XV secolo d.C.) che favorì la rivalutazione dei valori umani attraverso un rinnovato interesse e studio della civiltà greco-latina. La corte scaligera, frequentata da uomini di cultura, fu anche la prima a vedere utilizzato il volgare (la lingua parlata) in sostituzione della lingua latina.

Marco Cerpelloni

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