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Il ritrovato ponte medievale di Quinzano

Il ritrovato ponte medievale di Quinzano

A Quinzano ritorna visibile in tutta la sua struttura un ponte risalente al XIV secolo. Si trova in via Cozzi e la Seconda circoscrizione (che amministra il rione con i quartieri Parona, Ponte Crencano, Pindemonte, Avesa, Valdonega, Borgo Trento) ha chiesto alla Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le Province di Verona, Rovigo e Vicenza di attestarne la storicità e di valutare l’avvio del procedimento per attribuirne un vincolo di interesse culturale.

Il ponte è tornato interamente visibile dopo la recente pulizia straordinaria della vegetazione a opera del Genio Civile della Regione Veneto (autorità competente per il sottostante corso d’acqua). L’operazione di pulizia è stata inserita in un più ampio intervento di manutenzione e sicurezza idraulica.

La struttura, in verità, non è un ponte ma un acquedotto e le sue fondamenta potrebbero risalire a epoche precedenti, forse anche alla Verona Romana. L’acqua che trasportava proveniva dalle sorgenti che si trovano poco sopra e conosciute fin dai tempi del Paleolitico Pleistocene Superiore (120.000 – 10.000 anni fa). Un contributo sulla storia dell’utilizzo del manufatto, dal Medioevo ad oggi, viene da un residente attraverso una ricerca effettuata all’Archivio di Stato.

L’ipotesi che il ponte sia stato costruito in epoca romana potrebbe essere sostenuta dal ritrovamento di una conduttura di acquedotto coeva in località Cava di Villa che incanalava le acque sorgive sino all’urbe . Ma anche i massi posti alle fondamenta sembrano richiamare la tecnica di costruzione tipica dei Romani. Non dimentichiamo che Quinzano ebbe il suo primo nucleo abitato proprio in epoca romana mentre prima a essere abitate erano prevalentemente le colline circostanti.

Una curiosità. Su un lato del ponte era utilizzata una pietra chiamata dai veronesi cassier: un blocco di 70 centimetri per lato e alto 60 con un foro centrale di circa 50 centimetri di diametro. Più  in basso, l’acqua un tempo potabile usciva da un piccolo foro per essere raccolta. La parola cassier deriverebbe dal termine casseri, un recinto chiuso e impermeabile.

Marco Cerpelloni

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