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Ex fornace (archeologia industriale, Parona)

Ex fornace (archeologia industriale, Parona)

L’archeologia industriale offre numerose occasioni per una visita che potremmo definire al di fuori dei consueti itinerari. Sono un esempio le ex fabbriche e spesso si traducono in alcune testimonianze custodite all’interno di giardini o piazze. Una di queste si trova nel quartiere di Parona, tra le vie Antonio Milani e dei Reti: al centro di un’area verde pubblica è conservata una ex fornace per la produzione di mattoni.

 

Sulla sommità della ciminiera (un tempo era più alta ed è stata tagliata per renderla più sicura) si legge distintamente una data: 1910. Il fumaiolo è quanto rimane di una delle numerose fabbriche connesse a una fiorente attività della Verona di un tempo, la produzione di mattoni. L’argilla necessaria alla loro costruzione era facilmente reperibile nella vicina zona chiamata Sabbionara (dove prima era collocata la stessa fabbrica).

 

Nel processo di lavorazione era estremamente importante la fase di cottura e in essa si riponeva tutto il lungo lavoro di preparazione: se non fosse andata bene, i pezzi potevano risultare eccessivamente cotti, uniti tra loro e inutilizzabili.

 

Seguire itinerari di archeologia industriale è sicuramente un’attività insolita ma una gita fuori porta alla scoperta di siti industriali del passato regala panorami storici, economici e descrive il tessuto sociale di un luogo.

 

Non dimentichiamo che con il nome di archeologia industriale si designa una scienza che ha una valenza multidisciplinare: infatti, interessa l’architettura e l’urbanistica, la tecnologia e la sociologia. Significa entrare in uno specifico ambito territoriale, conoscere la sua storia e scoprire la sua vita sociale. Scattare una fotografia a quanto resta di una struttura è ritornare indietro nel tempo e recuperare un intero contesto dove al centro ci sono i mestieri perduti.

 

Il tema del patrimonio industriale è diventato di interesse pure per il turismo e da più parti sono nati percorsi che valorizzano assieme all’archeologia industriale, con il recupero di fabbriche dismesse, anche la cultura d’impresa che propone visite all’interno d’impianti ancora attivi dove sono stati creati musei e dove si può accedere agli archivi aziendali.

 

 

Marco Cerpelloni

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