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Chiesa di San Fermo Maggiore, affresco di san Rocco

Chiesa di San Fermo Maggiore, affresco di san Rocco

A San Fermo Maggiore riappare un San Rocco, protettore dalle pandemie. L’affresco è stato ritrovato grazie a un restauro nel chiostro nell’ambito di in un progetto più ampio che comprende la creazione di un nuovo spazio espositivo finanziato dall’associazione Chiese Vive. «San Rocco è uno dei santi più conosciuti e venerati. È il più invocato come protettore dal terribile flagello della peste e con la pandemia da Covid-19 è oggetto di preghiere a protezione contro il contagio dal virus», dice il parroco don Maurizio Viviani. L’affresco che raffigura il santo di Montpellier è stato ritrovato sulla parete esterna della chiesa superiore a circa metà altezza rispetto alle volte del chiostro. Un indizio che riporta la pittura a un periodo anteriore alla costruzione dell’attuale cortile ma rimane tutt’ora sconosciuto il fabbricato che doveva trovarsi su questo lato anche se con molta probabilità si trattava di una tettoia. Nella rappresentazione del pellegrino e taumaturgo francese si riconoscono i segni della peste (una piaga) e un cane (che lo soccorreva nell’estremo bisogno). Nel complesso di San Fermo Maggiore, il santo di Montpellier compare anche nella pala d’altare all’interno della Cappella della Madonna (in origine proprietà della famiglia Banda) opera di Francesco Caroto (allievo di Liberale da Verona). «Raffigura in alto la Vergine Maria col Bambino e Sant’Anna tra quattro angeli volteggianti», commenta don Viviani. «In basso, sono dipinti san Giovanni Battista, san Pietro, san Sebastiano e san Rocco. In lontananza si scorge san Francesco mentre riceve a La Verna le Stimate dal Serafino». La nuova area è adibita a esposizioni temporanee ed è stata ricavata chiudendo alcune arcate del chiostro con vetrate. La «sala» è dotata di una nuova illuminazione ed è riscaldata. Al suo interno sono custodite una ventina di lastre tombali.

Marco Cerpelloni

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