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Guerra in Israele

Il ritorno dei 38 veronesi bloccati a Gerusalemme durante gli scontri fra Palestina e Israele

Truppe schierate in Israele
Truppe schierate in Israele
Veronese bloccata a Gerusalemme

AGGIORNAMENTO

I pellegrini sono rientrati a Verona il 10 ottobre

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AGGIORNAMENTO

I 38 pellegrini italiani residenti a Verona, bloccati da ieri a Gerusalemme in un albergo nella zona araba, potranno rientrare in Italia con un volo dalla Giordania. Lo riferisce il deputato di Fratelli d'Italia, Marco Padovani. «Questa mattina - ha detto -, anche a seguito di numerose telefonate con i colleghi della Commissione Affari Esteri, in stretto contatto con la Farnesina, ho ricevuto notizie rassicuranti per le 38 persone partite con il tour operator da Peschiera del Garda e bloccate in Israele. Il convoglio - ha spiegato il parlamentare veneto - sarà scortato via terra ad Amman, in Giordania, dove poi avranno la possibilità di imbarcarsi e tornare in patria».

«Sono attimi di tensione, durante i quali resta sempre massima la mia attenzione. Resto in continuo contatto con gli Affari Esteri al fine di monitorare gli spostamenti ed assicurarmi che tutto vada per il meglio, e riportare a casa sani e salvi gli italiani bloccati in Medio Oriente».

 

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Sono chiusi nel loro hotel di Gerusalemme, in buona condizioni ma spaventati, 38 cittadini italiani, residenti a Verona, sorpresi durante un pellegrinaggio in Terra Santa dallo scoppio della guerra.

Della comitiva fanno parte due neonati, 5 bambini e 6 adolescenti. L'allarme in Italia l'hanno lanciato contattando anche la Regione Veneto e lo stesso Luca Zaia, che ha subito informato la Farnesina, con la quale è in contatto costante. Si tratta di un gruppo confessionale della Chiesa della Restaurazione di Verona. Da qui erano partiti il 29 settembre: avrebbero dovuto fare ritorno il 7 ottobre.

Sbarcati a Tel Aviv, avevano fatto un tour in Cisgiordania e quindi erano giunti a Gerusalemme. Alloggiano all'hotel St. Regis. «Qui non scherzano - dice al telefono Genny Senigallia, 36 anni - abbiamo saputo che avrebbero già preso degli ostaggi stranieri. Gerusalemme pare morta, non transita una macchina. Ieri abbiamo sentito le urla di giubilo dei palestinesi per le vittime israeliane provocati dall'attacco».

«Ieri - prosegue la donna - stavamo andando al Muro del Pianto quando sopra le nostre teste è volato un missile. Non sappiamo come rientrare, e facciamo appello alle nostre autorità diplomatiche. Le uniche compagnie che volavano - conclude - sono Israir e Eiai: chiedevano 1.500 euro per un biglietto per l'Italia, e adesso sono esauriti».

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