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Il rientro

Atterrati al Catullo bresciani e veronesi in fuga da Israele: «Pensavamo di non farcela»

di Camilla Ferro
Un desk dell'ambasciata all'aeroporto di Tel Aviv. I voli proseguono, anche con una compagnia privata
L'abbraccio liberatorio al terminal arrivi del Catullo di Verona: tra i rientrati da Israele numerosi bresciani
L'abbraccio liberatorio al terminal arrivi del Catullo di Verona: tra i rientrati da Israele numerosi bresciani
Atterraggio catullo

Aggiornamento ore 20.45. Il volo Neos NO1383 è atterrato al Catullo alle 20.35. Partito quattro ore prima da Tel Aviv, ha riportato a casa 180 italiani da giorni bloccati in Israele, tra cui numerosi bresciani.

Presenti a bordo anche un gruppo di 38 adepti della Chiesa confessionale della Restaurazione di Peschiera: veronesi, bresciani e mantovani sarebbero dovuti rientrare ancora sabato, il giorno in cui all’alba Hamas (che governa la striscia di Gaza) ha lanciato migliaia di razzi contro diverse città israeliane e assaltato i kibbutz uccidendo intere famiglie. Un attacco via mare, via terra e via aria senza precedenti per estensione, per numero di vittime e per il modo in cui è stato compiuto, colpendo e rapendo centinaia e centinaia di civili, anche stranieri.

«Pensavamo di non farcela a tornare», le prime parole ai cronisti all'aeroporto Catullo

I parenti in attesa all'aeroporto Catullo
I parenti in attesa all'aeroporto Catullo

ORE 11. «All'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv c'è un desk della nostra ambasciata, stiamo facendo tutto il possibile per aiutare gli italiani in Israele» a rientrare.

Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Restart su Rai 3. "La compagnia di bandiera israeliana El Al vola regolarmente, anche oggi, 10 ottobre, ci saranno altri due voli per l'Italia, ci sono stati due voli militari, abbiamo organizzato dei voli con una compagnia privata. È previsto un atterraggio oggi pomeriggio a Verona», ha aggiunto Tajani.

«Non sappiamo esattamente quanti siano gli italiani» temporaneamente in Israele, «è importante per quanti non sono registrati che si mettano in contatto con l'ambasciata, consolato o l'unità di crisi perché faremo di tutto per aiutarli e farli partire».

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