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la proposta del sindaco

Galleria Adige-Garda, Tommasi: «Verona dica la sua sull'apertura». Trento e Aipo: «Si può fare»

L'obiettivo del primo cittadino è limitare i danni alla città in caso di piena. Ma occorrerebbe modificare l’accordo. Fugatti: «Ci muoviamo sempre in velocità e per la sicurezza di Verona in primis»
Lo sbocco dello scolmatore a Torbole nell’Alto lago di Garda in provincia di Trento
Lo sbocco dello scolmatore a Torbole nell’Alto lago di Garda in provincia di Trento
Lo sbocco dello scolmatore a Torbole nell’Alto lago di Garda in provincia di Trento
Lo sbocco dello scolmatore a Torbole nell’Alto lago di Garda in provincia di Trento

Recuperare un ruolo per Verona nel processo decisionale di apertura della galleria del Garda. È la proposta lanciata dal sindaco di Verona, Damiano Tommasi, chiedendo un allineamento in tempo reale anche istituendo una linea di comunicazione diretta con la Città «per limitare i danni come successo martedì sera, 31 ottobrecon l’impalcatura di ponte Nuovo».

Chi decide l'apertura dello scolmatore Adige-Garda

E oggi si esprimono gli enti che hanno accesso alla «stanza dei bottoni» in cui si decide, in caso di emergenza, l’apertura dello scolmatore Mori-Torbole: secondo la convenzione del 2002 le manovre di apertura dello scolmatore sono applicate dalla Provincia di Trento dopo la decisione di Trento, Lombardia, Veneto, Aipo (l’Autorità interregionale per il fiume Po) e Autorità di Bacino. Basta un ente che ne faccia richiesta e Trento risponde dopo aver raccolto l’assenso degli altri, salvo questioni di conclamata urgenza per la pubblica incolumità.

Una volta premuto il pulsante, l’acqua dell’Adige viene convogliata nel tunnel da Mori a Torbole nel lago di Garda, abbassando la piena del fiume che entra così in città più sotto controllo.

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«Aprire anche a Verona per noi non è un problema», spiega il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. «E se arriva la richiesta la valuteremo di certo con tutti gli attori coinvolti».

Fugatti fa però una precisazione: «In questi giorni abbiamo tuttavia dato risposta in tempi rapidi e considerando sempre in primis la sicurezza di Verona».

Verona potrebbe entrare nella fase decisionale?

Per fare entrare Verona nella stanza dei bottoni occorrerebbe però un passaggio burocratico. «Si può fare sicuramente, sentiti tutti gli enti coinvolti, ma rifacendo o integrando la convenzione del 2002», spiega l’ingegnere Gaetano La Montagna, della direzione tecnica idrografica di Aipo per la Lombardia Orientale. «Tuttavia, se la preoccupazione di Verona è legittima, credo che vent’anni fa sia stato fatto un ragionamento sul non comprendere i Comuni: nell’operazione sono coinvolti anche quelli rivieraschi che ricevono la scolmatura. A ogni modo», conclude, «per l’apertura del tunnel ci si muove sempre in velocità in caso di conclamata necessità di pubblica incolumità e Verona ha un interlocutore nel Genio civile regionale».

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