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Dopo due mesi di buio da mezzanotte alle sei

Albaredo, dietrofront sull’illuminazione: il sindaco riaccende i lampioni

Intanto il Comune ha risparmiato 15mila euro e ne sono arrivati 30mila dal Governo. I cittadini lamentavano la mancanza di sicurezza e il possibile aumento di criminalità
Illuminazione in centro ad Albaredo d’Adige: il Comune ha deciso di riaccenderla da mezzanotte alle 6
Illuminazione in centro ad Albaredo d’Adige: il Comune ha deciso di riaccenderla da mezzanotte alle 6
Illuminazione in centro ad Albaredo d’Adige: il Comune ha deciso di riaccenderla da mezzanotte alle 6
Illuminazione in centro ad Albaredo d’Adige: il Comune ha deciso di riaccenderla da mezzanotte alle 6

Stop al buio pesto ad Albaredo, da mezzanotte alle 6: l’amministrazione comunale ha fatto marcia indietro ed ha ripristinato, la scorsa notte, l’illuminazione pubblica. A quasi due mesi dall’avvio della misura drastica di risparmio energetico che aveva sollevato numerose proteste, soprattutto da parte di commercianti, artigiani e dei lavoratori turnisti, il Comune riaccende tutti i lampioni di notte.

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Così la ricorrenza di Halloween non sarà davvero la notte dei fantasmi bensì una serata di festa e allegria, con le luci del paese accese e la possibilità di fermarsi a chiacchierare con gli amici, senza il timore, ad esempio, di essere investiti da un’auto in transito.

Viabilità rischiosa

Un pericolo, quello viabilistico, su cui molti, a partire dal gruppo consiliare della Lega, avevano posto l’accento in queste settimane, addirittura dando vita ad flash mob con torce elettriche accese in Consiglio comunale. Il passo indietro dell’amministrazione Ruta è stato dettato non solo dai mancati consumi degli ultimi due mesi (che hanno comportato un risparmio di 15 mila euro), ma anche dai contributi stanziati dal Governo per la spesa energetica in più.

Fino a dicembre 2022, dunque, non sarà un problema pagare le bollette dell’energia elettrica per l’ente. La questione, purtroppo, non è risolta completamente e si riproporrà a partire dal prossimo anno, specialmente se i costi dell’energia continueranno a salire, come al momento pare.

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La misura dello spegnimento notturno, adottata dalla Giunta, era stata copiata da altri due Comuni della Bassa: Terrazzo e Villa Bartolomea. Ma è un’extrema ratio che le amministrazioni comunali si augurano di non dover applicare mai, visto lo scarso favore di cui gode tra la popolazione.

Le reazioni in paese

A fine settembre, il gruppo di commercianti ed artigiani che si riunisce sotto il nome di «Albaredo Eventi» aveva inviato una lettera al sindaco Ruta auspicando un ripensamento sul provvedimento adottato. Nella lettera si metteva l’accento sulle «difficoltà di garantire sicurezza, specie nelle vie periferiche», in un comune completamente al buio e sul «rischio di favorire malintenzionati e sulla complessità di fronteggiare il degrado urbano».

Successivamente, era pure partita una raccolta firme nei bar e nelle piazze per chiedere «una soluzione alternativa al completo spegnimento dei lampioni».

Costi raddoppiati

«Ci auguriamo di non dover più adottare misure drastiche come questa e di ricevere, in caso di necessità, il giusto supporto dal Governo», ha ribadito il sindaco Ruta. Mentre nel 2021, per illuminare le strade comunali, erano stati spesi 140 mila euro, quest’anno sono stati preventivati 240 mila euro. Per le utenze degli edifici comunali e delle palestre si è passati invece da 127 mila a 280 mila euro. Dallo Stato sono arrivati 30 mila euro. L’impianto di illuminazione attuale di Albaredo è alimentato ai vapori di sodio ed è stato completamente rinnovato nel 2010. Presto però verrà rinnovato. Nel programma elettorale del gruppo Ruta, infatti, era già stata inserita la sostituzione di tutte le lampadine, per installare i più efficienti Led. Questa tecnologia permetterà di risparmiare molto sui consumi e, dunque, sulla spesa finale.

Paola Bosaro

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