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luci spente da mezzanotte alle 6

Albaredo al buio per il caro energia, petizione dei cittadini: «Riaccendete i lampioni»

Iniziata ieri la raccolta firme contro l'iniziativa del Comune, partita a settembre: i residenti temono per la sicurezza
Il banchetto per la raccolta di firme all’ingresso di Campo Fiera (Dienne)
Il banchetto per la raccolta di firme all’ingresso di Campo Fiera (Dienne)
Il banchetto per la raccolta di firme all’ingresso di Campo Fiera (Dienne)
Il banchetto per la raccolta di firme all’ingresso di Campo Fiera (Dienne)

Un banchetto nella strada principale di Albaredo per raccogliere le firme contro lo spegnimento dei lampioni da mezzanotte alle sei del mattino. Commercianti, artigiani e il gruppo di minoranza capitanato da Devid Marin hanno lanciato in questi giorni una petizione «per chiedere una soluzione alternativa allo spegnimento completo dei lampioni nelle ore notturne», iniziato ad inizio settembre e tutt'ora in corso.

Dove trovare il banchetto per firmare

Ieri il gazebo è rimasto aperto fino alle 18.30 all'ingresso di Campo Fiera, nel capoluogo. Questa mattina l'iniziativa si ripeterà in via Roma e nella piazza di Michellorie. «Nei prossimi fine settimana, cercheremo di essere presenti nelle altre frazioni, a Presina e a Coriano, per dare voce anche alle famiglie che abitano nelle zone più periferiche, molto penalizzate da questa situazione», avverte Marin. I moduli si possono firmare, inoltre, al caffè Roma, al bar Carpe Diem, al negozio Ziviani e alla cartoleria La Coccinella.

Le altre richieste dei cittadini: più controlli per garantire la sicurezza

Nella petizione sono inserite anche altre richieste, prima fra tutte la necessità «di essere costantemente informati sulle decisioni dell'amministrazione comunale». In seconda battuta, i promotori della raccolta firme chiedono «di intensificare i servizi di prevenzione e controllo del territorio, in particolare nei luoghi frequentati da bambini e famiglie». A tal proposito, uno degli ausili tecnologici che può fungere da deterrente nei confronti di atti vandalici e microcriminalità è la videosorveglianza, tutta da ripristinare.

Il sindaco Giovanni Ruta osserva: «L'impianto di illuminazione pubblica è stato completamente rinnovato nel 2010, non è alimentato a Led bensì a vapori di sodio, perché 12 anni fa il Led non era ancora una tecnologia giudicata affidabile».

Costi vertiginosi in bolletta per il Comune

I costi dell'energia elettrica per Albaredo, così come per gli altri Comuni, sono vertiginosi. Mentre nel 2021 per illuminare le strade erano stati spesi 140 mila euro, quest'anno ne sono stati previsti 240mila. Per le utenze degli edifici comunali e delle palestre si è passati da 127mila a 280 mila euro.

Gli aiuti dallo Stato: uno spiraglio per novembre e dicembre

Dietro allo spegnimento dei lampioni si cela anche la scelta di non toccare beni e servizi offerti alla popolazione. «Nel 2022, nonostante l'aumento dei costi energetici, non abbiamo ritoccato né le tariffe di mense e trasporti né gli aiuti economici alle famiglie disagiate», sottolinea Ruta. Nell’ultimo mese, lo Stato ha destinato agli enti locali fondi per evitare di incidere troppo sui bilanci: ad Albaredo sono arrivati 30mila euro. «Questa somma ci permetterà, una volta fatti i conteggi definitivi dei costi, di riaccendere i lampioni per tutta la notte nei mesi di novembre e di dicembre», annuncia Ruta. 

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Paola Bosaro

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