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Caro energia e malcontento

Albaredo spegne i lampioni di notte. E si accende la protesta

Percezione di insicurezza, i baristi e negozianti accompagnano i clienti alle auto con le loro torce
Via Roma è una delle strade di Albaredo che restano completamente al buio da mezzanotte alle sei
Via Roma è una delle strade di Albaredo che restano completamente al buio da mezzanotte alle sei
Via Roma è una delle strade di Albaredo che restano completamente al buio da mezzanotte alle sei
Via Roma è una delle strade di Albaredo che restano completamente al buio da mezzanotte alle sei

Ventiquattro giorni di completa oscurità, da mezzanotte alle sei di mattina. Albaredo è il primo Comune della provincia di Verona che ha deciso di applicare in modo drastico i provvedimenti di contenimento delle spese energetiche. Una scelta obbligata per evitare di creare un disavanzo di bilancio per riuscire a pagare la bolletta della luce. 

Disagi e proteste da parte della cittadinanza

La misura adottata dall'amministrazione comunale ha colto di sorpresa la cittadinanza, che non ha tardato ad esprimere le proprie perplessità e a lamentarsi per i disagi patiti. Sul tema del taglio dei costi di elettricità e di gas, il presidente della Provincia Manuel Scalzotto ha riferito di un recente incontro promosso dall'Anci per avviare un confronto sulle strategie da applicare. «Nulla è stato ancora deciso», ha detto Scalzotto. «Si parla di riduzione della temperatura dei caloriferi e di diminuzione delle ore di accensione dei lampioni, ma per spegnere la pubblica illuminazione abbiamo bisogno di garanzie, per evitare responsabilità giuridiche in caso di incidenti stradali», ha spiegato.

In consiglio comunale con giubbetti catarifrangenti e torcia

Intanto, però, da quasi un mese il Comune di Albaredo ha deciso di spegnere la luce. Per le strade principali e periferiche del paese, da mezzanotte all’alba, c'è la completa oscurità. Il gruppo della Lega, capitanato da Devid Marin, ha criticato il provvedimento durante l'ultima seduta del consiglio comunale. Assieme alla consigliera Lisa Cherubin si è presentato con giubbetti catarifrangenti e torcia elettrica per reclamare «più luce per Albaredo». La protesta è uscita dal palazzo municipale e il malcontento sta montando tra la popolazione. 

Proprio in questi giorni, l'associazione Albaredo Eventi, che riunisce commercianti ed artigiani del paese e promuove iniziative di promozione socio-economica, ha inviato una lettera al sindaco Giovanni Ruta auspicando un ripensamento sul provvedimento adottato. «Chiediamo che venga posticipato lo spegnimento dei lampioni, che vengano predisposte urgenti misure di sicurezza atte a garantire l'incolumità dei singoli e il rispetto della proprietà privata e che vi siano maggiori controlli antibivacco nei parchi, davanti al monumento ai caduti e nella zona del teatro per combattere il degrado urbano», si legge nella lettera.

 

Senso di insicurezza, i baristi accompagnano i clienti all'auto con le torce

«Ultimamente abbiamo visto aumentare il viavai di gruppi di giovani stranieri che alzano spesso il gomito e stazionano al Campo Fiera oppure al monumento ai caduti», spiega il presidente di Albaredo Eventi Vasily Ziviani. «Non vorremmo che si fosse diffusa la voce che nel nostro paese si possa scorrazzare e fare ciò che si vuole, tanto l'oscurità copre tutto». Ziviani ha raccolto le preoccupazioni dei baristi, «costretti ad accompagnare i clienti alle proprie auto usando le torce elettriche, oppure a chiudere in anticipo per garantire a se stessi e alla clientela una maggiore tranquillità nel momento del rientro a casa». I gestori dei locali pubblici gradirebbero uno spegnimento posticipato almeno durante i fine settimana.

Il senso di insicurezza riguarda anche altre categorie di cittadini, in primis coloro che hanno turni di lavoro e devono tornare a casa in piena notte, ma anche le giovani donne, che rimangono costantemente collegate in videochiamata quando devono rincasare da sole. Qualche sera fa, un'ambulanza non riusciva a trovare un'abitazione a causa del buio e il figlio della paziente è sceso in strada con la torcia accesa per far fermare i soccorritori. «L'aumento dei costi dell'energia è un'emergenza collettiva e dobbiamo prepararci a sacrifici comuni», replica il sindaco Ruta. «Le richieste dei commercianti sono sicuramente legittime, ne parleremo con la maggioranza nei prossimi giorni per capire e decidere che cosa si può fare». 

Le scelte dei paesi vicini

Gli altri paesi In un Comune vicino ad Albaredo, Zimella, è stata fatta una scelta diversa. Anziché spegnere completamente l’illuminazione pubblica per sei ore, il sindaco Sonia Biasin ha deciso di ridurre le ore di accensione. «Durante l'estate, con le giornate più lunghe, anziché accendere i lampioni alle 21, abbiamo posticipato l'accensione alle 22», rivela Biasin. «Piuttosto che spegnere le luci alle sei del mattino, le abbiamo tenute accese solo fino alle quattro. L'azione che riteniamo più importante è la ricognizione e la completa sostituzione di tutti i 1.100 punti luce, che alimenteremo a Led e provvederemo a programmare a livello di intensità luminosa», conclude il sindaco di Zimella.

Paola Bosaro

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