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Omicidio di Giulia

Insulti e minacce web alla famiglia Cecchettin, tra i querelati anche Valdegamberi: «Mai detto che Elena è satanista, ma rifiuto questo modello»

Un mese senza Giulia: il trigesimo. Non solo un mare d'affetto e solidarietà ma anche messaggi diffamatori per i familiari della ragazza uccisa
Elena e Gino Cecchettin, prime querele dopo minacce e insulti via web. Tra i querelati c'è anche Valdegamberi
Elena e Gino Cecchettin, prime querele dopo minacce e insulti via web. Tra i querelati c'è anche Valdegamberi
Elena e Gino Cecchettin, prime querele dopo minacce e insulti via web. Tra i querelati c'è anche Valdegamberi
Elena e Gino Cecchettin, prime querele dopo minacce e insulti via web. Tra i querelati c'è anche Valdegamberi

10 dicembre 2023

La famiglia di Giulia Cecchettin, la giovane uccisa, per ammissione dello stesso, dall'ex fidanzato Filippo Turetta, ha già presentato due denunce per gli insulti sul web e sui social nei confronti dei parenti della studentessa uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta e per le minacce ricevute.

Il legale di Gino Cecchettin, Stefano Tigani, ha confermato all'Ansa di aver presentato una querela per diffamazione alla Polizia postale a nome del padre della ragazza, per i messaggi diffamatori molto pesanti.

Una seconda querela per diffamazione, secondo  sempre quanto riporta l'Ansa, è stata fatta invece da Elena, la sorella di Giulia, nei confronti del consigliere regionale ed ex consigliere della lista Zaia, il veronese Stefano Valdegamberi, che aveva fatto riferimenti al «satanismo» parlando della sorella della vittima.

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La replica di Valdegamberi

Nella mattinata dell'11 dicembre arriva la replica del consigliere regionale: «Dovrei convincermi che viviamo in una società patriarcale ove gli uomini sono tutti cattivi potenziali stupratori e le donne tutte buone? Dovrei sentirmi in colpa e scusarmi pubblicamente per il semplice fatto di essere un uomo? Dovrei credere che i simboli e i messaggi satanisti riportati dai social sono messaggi edificanti e per nulla pericolosi? Credo che offenderei la mia coscienza ed è un dovere civico - soprattutto da politico - dissentire, sempre nel rispetto della libertà di tutti, prendendo atto che questa ideologia sul patriarcato si coltiva da tempo nel mondo femminista presso alcune università».

«Criticare le idee e i modelli non significa criticare le persone», chiarisce quindi il consigliere: «Non ho mai detto che lei è una satanista ma solo che non accetto come modello i messaggi con simboli blasfemi e satanici che offendono molte persone come si evincono dai suoi profili social. Cosa dovrei dire, invece, dei messaggi di morte, delle bestemmie e delle offese ricevute in questi giorni da chi professa le sue stesse ideologie?».

«Basta alle minacce e agli attacchi a chi esprime opinioni diverse. Non è seminando diffidenza, sospetto, odio tra uomo e donna che risolviamo i problemi. È la mancanza di valori trasmessi dalla società e dai genitori ai figli il problema», conclude Valdegamberi.

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