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Femminicidio

Il femminicidio di Giulia Cecchettin

Il vocale di Giulia Cecchettin
Il vocale di Giulia Cecchettin
L'audio di Giulia

23 novembre

Nessun intervento dopo la chiamata del vicino al 112

La sera di sabato 11 novembre i Carabinieri non inviarono una pattuglia a Vigonovo dopo l'allarme al 112 di un vicino dei Cecchettin su un litigio in corso in un parcheggio, il luogo dove ci fu la prima aggressione di Filippo a Giulia. Il particolare trova conferma in ambienti vicini all'inchiesta. Nell'ordinanza del Gip non c'è traccia dell'intervento di pattuglie quella sera. Al 112 il testimone (ore 23.18) disse di aver sentito urlare "mi fai male", e visto un uomo calciare una figura terra ma non riuscì a prendere la targa dell'auto. L'indagine scattò domenica, dopo la denuncia di scomparsa di Giulia presentata dal papà.

Filippo Turetta arriverà a Venezia sabato con volo dell'aeronautica militare

Filippo Turetta verrà consegnato alle autorità italiane sabato 25 novembre, e arriverà a Venezia. Lo ha riferito il legale del giovane, Giovanni Caruso. Un aereo dell'Aeronautica militare partirà alle ore 8.00 da Roma, e arriverà alle 10.00 a Francoforte per prelevare Turetta. La partenza dallo scalo tedesco è prevista per le 10.45, con destinazione Venezia.

I funerali di Giulia spostati a Santa Giustina

Si svolgeranno nella Basilica di Santa Giustina, in Prato della Valle a Padova, i funerali di Giulia Cecchettin, la cui data non è ancora stata fissata. La decisione è stata presa ieri, in accordo tra la Diocesi padovana, la famiglia di Giulia, la parrocchia e l'amministrazione comunale di Saonara (Padova), dove inizialmente era stata decisa la celebrazione. Lo spostamento di sede è stato deciso perché per le esequie si prevede un grande afflusso di persone, e la situazione logistica, sia a Saonara che a Vigonovo, potrebbe non garantire la sicurezza e la partecipazione.

Post misogini e omofobi del legale di Turetta: incarico revocato

Minigonne sotto accusa e foto di matrimoni gay definite "raccapriccianti". È bufera sull'ormai ex legale d'ufficio di Filippo Turetta, l'avvocato Emanuele Compagno, per post misogini e omofobi sui suoi social. A Compagno, nel tempo libero giornalista e presidente della Pro Loco di Camponogara, in provincia di Venezia, oggi è stato revocato l'incarico affidato all'avvocato Giovanni Caruso, professore ordinario di diritto penale all'Università degli Studi di Padova.

L'audio di Giulia: «Vorrei che sparisse dalla mia vita ma ho paura si faccia del male»

"Mi sento in una situazione in cui vorrei che sparisse, vorrei non avere più contatti con lui", diceva Giulia Cecchettin in un audio riferendosi all'ex fidanzato Filippo Turetta, aggiungendo però che "non so come farlo perché mi sento in colpa, perché ho troppa paura che possa farsi male in qualche modo".

La registrazione è un documento di Chi l'ha visto? trasmesso ieri sera, 22 novembre, dal Tg1. Nell'audio Giulia diceva fra l'altro che "lui mi viene a dire cose del tipo che è superdepresso, che ha smesso di mangiare, che passa le giornate a guardare il soffitto, che pensa solo ad ammazzarsi, che vorrebbe morire".

Queste cose, Filippo "non me le viene a dire per forza, secondo me, come ricatto, però suonano molto come ricatto", afferma Giulia nella registrazione, che prosegue: "E allo stesso tempo mi viene a dire che l'unica luce che vede nelle sue giornate sono le uscite con me o i momenti in cui io gli scrivo. E quindi questa cosa con il fatto che io vorrei non vederlo più perché comincio a non sopportarlo più, mi pesa. Non so come sparire, nel senso che vorrei fortemente sparire dalla sua vita, ma non so come farlo perché mi sento in colpa, perché ho troppa paura che possa farsi male in qualche modo".

Turetta venerdi' in Italia, "ho pensato di farla finita"

La confessione di Filippo

Turetta, intanto, ha confessato di aver ucciso Giulia e di aver tentato più volte di farla finita ma di non esserci riuscito. Nel corso della sua fuga ha pensato più volte di uccidersi ma poi gli è mancato il coraggio.

La confessione emerge dal verbale di interrogatorio alle autorità tedesche.

Agli investigatori che lo hanno fermato, Turetta ha ammesso di aver "ammazzato la mia fidanzata". Quando è stato arrestato in Germania, Filippo Turetta aveva delle evidenti macchie di sangue sui vestiti e diverse ferite alle mani e alle caviglie. E' uno dei particolari emersi dalla confessione dell'ex fidanzato di Giulia Cecchettin alla polizia tedesca. I

l ragazzo avrebbe detto subito agli agenti che lo hanno fermato di aver ucciso la 22enne e lo avrebbe fatto in inglese.

Potrebbe essere venerdì - a quanto si apprende - il giorno del trasferimento in Italia di Filippo Turetta, dopo l'ok all'estradizione da parte delle autorità tedesche. L'operazione è in capo al Servizio per la cooperazione internazionale di polizia (Scip), che si sta coordinando con l'omologo organismo tedesco per organizzare la consegna del giovane. Gli uomini dello Scip - che è un servizio interforze - andranno in Germania per prendere in consegna il giovane che sarà trasferito con un volo diretto a Fiumicino. Una volta a Roma gli verrà notificata l'ordinanza di custodia cautelare in carcere, sempre nella Capitale. Potrà quindi essere trasferito a Venezia per l'interrogatorio di garanzia del gip.

 

22 novembre

Aggiornamento ore 18.30

 Potrebbe essere venerdì - a quanto si apprende - il giorno del trasferimento in Italia di Filippo Turetta, dopo l'ok all'estradizione da parte delle autorità tedesche. L'operazione è in capo al Servizio per la cooperazione internazionale di polizia (Scip), che si sta coordinando con l'omologo organismo tedesco per organizzare la consegna del giovane. Gli uomini dello Scip - che è un servizio interforze - andranno in Germania per prendere in consegna il giovane che sarà trasferito con un volo diretto a Fiumicino. Una volta a Roma gli verrà notificata l'ordinanza di custodia cautelare in carcere, sempre nella Capitale. Potrà quindi essere trasferito a Venezia per l'interrogatorio di garanzia del gip.

Aggiornamento ore 16

Filippo Turetta ha cercato "più volte di farla finita" nel corso della sua fuga ma di non avere avuto il coraggio di farlo. La confessione emerge dal verbale di interrogatorio alle autorità tedesche. Agli investigatori che lo hanno fermato, Turetta ha ammesso di aver "ammazzato la mia fidanzata" e di aver cercato "di farla finita ma non ho avuto il coraggio".

La difesa di Turetta non esclude di chiedere l'effettuazione di una perizia psichiatrica sul giovane che ha ucciso Giulia Cecchettin. Lo ha affermato oggi il legale, Emanuele Compagno. "Perché non dovremmo escludere - ha sottolineato - di ricorrere a una perizia? Questo non per esonerare il ragazzo da ogni responsabilità, ma questo per capire davvero fino in fondo che cosa c'è stato nella mente". 

Aggiornamento ore 11

Il tribunale tedesco ha disposto l'estradizione per Filippo Turetta. Lo si apprende da fonti informate. La decisione sarà comunicata al Ministero della Giustizia che chiederà a Ministero dell'Interno di disporre il trasferimento in Italia di Turetta.

 

***

"Proviamo un immenso dolore per la povera Giulia. Siamo vicini alla sua famiglia, siamo devastati per quello che è accaduto. Ci fa male vederci additare come genitori inadeguati, come una famiglia simbolo del patriarcato. Non lo siamo mai stati, non è quello che abbiamo insegnato a nostro figlio".

A dirlo, in un'intervista al Corriere della Sera, Nicola Turetta e la moglie Elisabetta, papà e mamma di Filippo, in carcere in Germania per l'omicidio di Giulia Cecchettin. E in merito all'ipotesi di premeditazione del delitto, il papà di Filippo afferma: " Mi sembra impossibile. Ma poi dicono dello scotch, del coltello, non so cosa pensare... Forse voleva sequestrarla per non farle dare la tesi e poi la situazione è degenerata. Non so darmi una risposta".

Alla domanda sul perché il figlio abbia ucciso la ragazza risponde: "Secondo noi, ripeto, gli è scoppiata qualche vena in testa. Non c'è davvero una spiegazione. Parlano di possesso, maschilismo, incapacità di accettare che lei fosse più brava di lui. Non è assolutamente niente di tutto questo. Io sono convinto che qualcosa nel suo cervello non abbia più funzionato".

 

21 novembre

Giulia Cecchettin è stata accoltellata la prima volta da Filippo Turetta mentre si trovava alle 23.15 di sabato 11 novembre nel parcheggio davanti alla sua casa. Poi, dopo averla immobilizzata probabilmente con del nastro adesivo, ha spinto l'ex fidanzata in auto, ha raggiunto in pochi minuti la zona industriale di Fossò, e qui l'ha aggredita nuovamente, mentre lei tentava una fuga, uccidendola.

Così - riportano i quotidiani nazionali - sono condensate nelle carte del gip che ha firmato la prima ordinanza per tentato omicidio (il corpo della 22enne non era ancora stato trovato) le fasi dell'omicidio di Giulia Cecchettin.

 

20 novembre

Filippo Turetta, l'ex fidanzato di Giulia Cecchettin, il cui corpo è stato ritrovato in un canalone vicino al lago di Barcis, in provincia di Pordenone, arrestato vicino a Lipsia in Germania e trasferito in carcere, non si è opposto all'estradizione. Potrebbe essere in Italia entro 10 giorni.

La fuga del 22enne di Torreglia è finita sabato sera, 18 novembre, lungo l'autostrada A9 all'altezza della cittadina di Bud Durremberg, dopo una settimana di latitanza.

Nel frattempo il consigliere regionale veronese Stefano Valdegamberi ha attaccato la sorella di Giulia, ricevendo le critiche anche del presidente del Veneto Luca Zaia

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Il papà di Filippo scrive a quello di Giulia: «Chiedo perdono. Nostro figlio deve pagare»

Il procuratore: «È omicidio volontario»

Il procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi: «Il ritrovamento del corpo della ragazza chiaramente necessita il cambiamento del capo di imputazione, che quindi è stato cambiato. È omicidio volontario, allo stato, ma si tratta di una imputazione provvisoria perché dobbiamo fare tutti gli accertamenti tecnici sui luoghi, sui reperti, sulla macchina, dobbiamo sentire la versione dei fatti di Turetta, e solo a quel punto si potrà fare un'impostazione più completa».

Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, accusato di omicidio volontario
Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, accusato di omicidio volontario

Il papà di Giulia: «Non provo nulla. Penso a mia figlia che non c'è più»

A Vigonovo (Venezia) Gino Cecchettin, padre di Giulia, ha detto ai cronisti: "Non provo rabbia, non provo nulla. Io penso alla mia Giulia che per me ormai non c'è più". Durante la fiaccolata di ieri sera nel paese il papà di Filippo Turetta, Nicola, ha avvicinato due parenti di Giulia Cecchettin esponendogli il proprio cordoglio e turbamento.

Oggi il tribunale tedesco esamina la richiesta di estradizione di Filippo

Già oggi il tribunale regionale di Naumburg potrebbe iniziare a esaminare la richiesta di estradizione di Filippo Turetta. Il 22enne ha già acconsentito alla misura. La fuga del presunto assassino di Giulia Cecchettin è finita ieri vicino Lipsia: aveva terminato soldi e benzina; non ha opposto resistenza alla cattura.

Alla fiaccolata per Giulia anche i genitori dell'accusato

Ieri sera fiaccolata per Giulia a Vigonovo, presenti anche i genitori dell'accusato. Oggi manifestazione a Padova, con la sorella della vittima. «Ogni singola donna uccisa perché colpevole di essere libera è un'aberrazione che non può essere tollerata e che mi spinge a proseguire nella strada intrapresa per fermare questa barbarie», afferma la Meloni

 

19 novembre

La sorella di Giulia contro Salvini: «Questa è violenza di Stato»

"Il ministro dei Trasporti che dubita della colpevolezza di Turetta perché bianco, perché 'di buona famiglia'. Anche questa è violenza, violenza di Stato". Lo scrive in una storia su Instagram la sorella di Giulia Cecchettin, Elena, commentando il post di Matteo Salvini in cui scrive, riferendosi all'arresto di Turetta in Germania, 'se colpevole, nessuno sconto di pena e carcere a vita'.

 

Nella storia, Elena cita un post della scrittrice a attivista Carlotta Vagnoli nel quale quest'ultima ricorda che la Lega "insieme a FdI, che però ha scelto l'astensione, a maggio ha votato contrariamente alla ratificazione della convenzione di Istanbul".

"Così - conclude -, nel caso voleste altri motivi per comprendere quanto il femminicidio sia un omicidio di Stato".

In una storia successiva, invece, Elena Cecchettin invita i suoi follower a partecipare alla manifestazione indetta per domani alle 19:30 a Porta Portello, a Padova, contro la violenza sulle donne e durante la quale sarà anche ricordata Giulia.

Il corpo di Giulia portato in braccio giù per il dirupo

Filippo Turetta non ha lanciato o lasciato cadere il corpo di Giulia dalla strada nella zona di montagna di Piancavallo ma lo ha portato in braccio giù lungo il dirupo e lo ha deposto sotto una grande roccia. Infine, lo ha coperto con alcuni sacchi neri che sono stati trovati nei pressi. E' l'ultima ricostruzione di quanto avvenuto la notte di una settimana fa.

I particolari dell'arresto di Filippo

L'arresto del 22enne accusato dell'omicidio di Giulia Cecchettin è avvenuto vicino a Lipsia. Turetta, secondo quanto si apprende, è stato bloccato in auto sull'autostrada A9 all'altezza della cittadina di Bud Durremberg e si trova in un ufficio della polizia tedesca. Quando è stato arrestato Filippo Turetta non ha opposto resistenza. Anzi, agli agenti della polizia stradale tedesca che lo hanno fermato è apparso stanco e rassegnato, come se fosse desideroso di consegnarsi.

E' quanto avrebbero comunicato, secondo quanto si apprende, le autorità tedesche a quelle italiane dopo il fermo del giovane su un'autostrada vicino Lipsia. L'auto di Turetta era ferma sulla corsia d'emergenza perché, secondo gli agenti, era finita la benzina e Filippo non aveva soldi per fare nuovamente rifornimento.

Ad insospettire la pattuglia che era in servizio sull'autostrada e che ha poi effettuato l'arresto, sempre secondo quanto si è appreso, è stato il fatto che la Punto nera era ferma in corsia d'emergenza senza le luci di emergenza accese. I poliziotti hanno così fatto un controllo sulla targa e hanno scoperto che quell'auto era segnalata nel circuito della cooperazione internazionale. Proprio perché la vettura era segnalata, gli agenti hanno proceduto con cautela all'identificazione del giovane che era alla guida ed è emerso che si trattasse proprio di Turetta. Il quale, una volta identificato, non ha opposto resistenza.

Secondo quanto è stato possibile ricostruire finora, l'auto stava percorrendo l'autostrada in direzione sud e non verso nord, come invece avrebbe dovuto essere se la Punto proveniva dall'Italia. Per questo la polizia tedesca sta effettuando una serie di accertamenti attraverso le telecamere per vedere se il passaggio dell'auto sia stato fotografato nella zona di Berlino o comunque nel nord della Germania.

Il coltello spezzato

Tra i reperti raccolti nella zona industriale di Fossò, in provincia di Venezia, dove Filippo Turetta, sabato notte 11 novembre, ha ucciso l'ex fidanzata Giulia c'è anche un coltello spezzato. Il coltello, che potrebbe anche non essere quello usato dal 22enne per colpire la ragazza, era stato trovato subito dagli investigatori, nella prima fase delle indagini, ma del fatto si è appreso solo oggi.

Aggiornamento ore 11.30. Zaia: «Lutto regionale nel giorno delle esequie»

 «Ho dato disposizioni perché nel giorno delle esequie di Giulia sia dichiarato il lutto regionale. Avremo tutte le bandiere delle istituzioni a mezz'asta e l'intero Veneto si stringerà in un abbraccio alla famiglia, gli amici di Giulia, a tutti coloro che le hanno voluto bene». Lo annuncia il presidente del Veneto, Luca Zaia.

«Il dolore e lo sgomento - prosegue in una nota - coinvolgono, in queste giornate, l'intera comunità veneta: ci si interroga sui perché di una vita spezzata senza senso, sull'oltraggio a una ragazza che era simbolo per il proprio impegno nella vita e per il suo sorriso gentile. Propongo quindi di indossare non solo il 25 novembre ma anche nel giorno dei funerali il fiocco rosso, divenuto simbolo contro la violenza di genere, e di esporre nei luoghi pubblici e privati oggetti di colore rosso».

Filippo ha usato banconote insanguinate per fare benzina

Banconote con macchie di sangue per fare benzina in un distributore automatico. Le ha usate durante la sua fuga Filippo Turetta, fermandosi domenica scorsa a fare rifornimento in un distributore automatico di Cortina. Le telecamere - scrive il Corriere Veneto - hanno inquadrato l'auto, la Fiat Punto nera, ed il ragazzo che introduceva il denaro nello sportello. Quando il titolare della stazione di servizio ha aperto l'impianto, qualche giorno dopo, tra le banconote ne ha trovata una da 20 euro con macchie di sangue.

Aggiornamento ore 10.20: Filippo fermato in Germania

È finita la fuga di Filippo Turetta: il ragazzo è stato fermato questa mattina in Germania. Lo comunica l'avvocato del giovane, Emanuele Compagno, che ne ha avuto conferma poco fa, ed ha informato i genitori.

Giulia era già morta quando è stata lanciata nella scarpata della Val Caltea, a Barcis, dopo essere stata scaricata dall'auto di Filippo. Ne sono convinti gli investigatori sulla scorta di quanto ha riferito loro il medico legale Antonello Cirnelli che ha svolto l'ispezione esterna della salma per conto della Procura di Pordenone. Come apprende l'ANSA, le coltellate alla testa e al collo erano svariate e molto profonde, inferte con grande violenza. Appare dunque impossibile che la ragazza fosse ancora viva, molte ore dopo,quando l'ex fidanzato ha scaricato il corpo in un canalone, a centinaia di chilometri dal luogo dell'aggressione.

Il padre di Giulia: «L'amore vero non urla, non picchia, non uccide»

 «Amore, mi manchi già tantissimo. Abbraccia la mamma e dalle un bacio da parte mia». Lo scrive stamane sul proprio profilo Facebook Gino Cecchettin, il papà di Giulia, trovata morta ieri nella zona di Barcis in Friuli. Poi una citazione "L'amore vero non umilia, non delude non calpesta, non tradisce e non ferisce il cuore. L'amore vero non urla, non picchia, non uccide"

Giulia uccisa da svariate coltellate alla testa e al collo

Giulia Cecchettin è stata uccisa da svariate coltellate che l'hanno colpita alla testa e al collo. È quanto emerso dall'ispezione cadaverica esterna svolta in serata dal medico legale Antonello Cirnelli, alla presenza del sostituito procuratore di Pordenone Andrea Del Missier.

Secondo quanto apprende l'ANSA, la giovane presentava anche numerose ferite da difesa alle mani e alle braccia. Al momento non è stato possibile stabilire se la giovane fosse già morta quando è stata lanciata nel dirupo. Secondo quanto si è appreso, al momento del ritrovamento il capo era coperto di sangue, sicuramente anche a causa della caduta. Il corpo di Giulia non era visibile dalla strada, coperto da un enorme masso.

 

18 novembre

Aggiornamento ore 15

«Apprendo con sgomento la notizia della tragica fine di Giulia Cecchettin. Mi stringo al dolore dei genitori, della famiglia e dei suoi cari ai quali rivolgo le espressioni di profondo cordoglio e della più sentita vicinanza. Il mio pensiero commosso va a questa ragazza strappata alla vita nel fiore degli anni», ha dichiarato il Presidente della Camera dei deputati, il veronese Lorenzo Fontana.

Nel frattempo si ipotizza che Filippo Turetta, il suo ex fidanzato e a questo punto presunto omicida, sia fuggito in Austria. Anche dai suoi genitori l'appello: «Costituisciti».

 

Aggiornamento ore 13.50

 Il corpo di Giulia Cecchettini è stato ritrovato in un canalone lungo la strada che dal lago di Barcis conduce alla stazione turistica di Piancavallo (Pordenone), in località Pian delle more. La zona è stata completamente interdetta al traffico per un tratto di circa otto chilometri, in attesa dell'arrivo del pm di Venezia e del medico legale, Antonello Cirnelli. Quest'ultimo al suo arrivo eseguirà subito una prima ispezione esterna del cadavere.

L'intera zona è sorvolata dagli elicotteri per verificare la presenza eventuale dell'auto di Filippo, la Punto di colore nero. Gli elicotteri stanno scandagliando l'intera area della Valcellina e, ovviamente, del lago di Barcis. 

«L'epilogo peggiore a una vicenda che ha tenuto l'Italia intera col fiato sospeso per una settimana. Il corpo recuperato nel lago di Barcis stamattina è quello di Giulia Cecchettin. Mi stringo al papà e ai familiari di Giulia, ai suoi amici e a coloro che le erano vicini. Un segnale di vicinanza anche alla famiglia di Filippo Turetta, che in queste ore deve affrontare una tragica realtà. E una preghiera per Giulia, con tutto il cuore» Lo scrive sui social il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.

 

Aggiornamento ore 13

E' con ogni probabilità il corpo di Giulia Cecchettin, la ragazza scomparsa da una settimana, quello trovato stamane dai vigili del fuoco nei pressi di Barcis (Pordenone). Lo spiega il Procuratore di Venezia, Bruno Cherchi, all'ANSA: "il corpo dovrebbe essere il suo, - afferma Cerchi - ma lo diciamo sulla base dei primi riscontri dei Carabinieri, sul posto. Aspettiamo una conferma".

Le ricerche che hanno portato al rinvenimento del cadavere erano riprese oggi nella zona del lago di Barcis non su un imput specifici, ma seguendo la procedura di controlli, anche dopo esiti inizialmente negativi, seguita dagli investigatori.

La zona di Barcis si trova infatti lungo la direttrice che avrebbe seguito nella fuga -tracciata dai varchi elettronici - la Fiat Punto nera di Filippo Turetta.

 

Giulia e Filippo in un momento felice
Giulia e Filippo in un momento felice

 

Aggiornamento ore 12.30

Il corpo di una giovane donna è stato trovato stamane dai vigili del fuoco nella zona di Barcis, in provincia di Pordenone, durante le ricerche di Giulia Cecchettin. E' in corso il riconoscimento per accertare se la salma sia effettivamente quello della giovane scomparsa da una settimana assieme all'ex fidanzato Filippo Turetta.

***

E' iniziato il settimo giorno di ricerche di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, i due giovani scomparsi da sabato sera (11 novembre). Le operazioni ricalcano lo schema di ieri lungo l'asse, tra Veneto e Friuli, che va da Dolo e quindi dal fiume Brenta al lago di Barcis.

Vigili del fuoco, Carabinieri e una settantina di volontari della Protezione civile si sono suddivisi gli incarichi con cani molecolari e sommozzatori pronti ad entrare in azione nel caso di tracce rilevanti.

In particolare i Vigili del fuoco ispezionano corsi d'acqua e laghi con i volontari della Protezione civile che controllano gli argini. Sarà utilizzato anche un elicottero dei pompieri, di stanza all'aeroporto 'Marco Polo' di Venezia.

Il cellulare di Filippo è ancora online

Intanto il cellulare di Filippo Turetta, il giovane sul quale da ieri pende un mandato di cattura internazionale per il tentato omicidio di Giulia Cecchettin, risulta essere ancora online. Questo però non significa che il giovane lo abbia usato, o lo stia usando. Il telefono risulta infatti disattivato, ma proprio per ragioni di server, può ricevere messaggi anche whatsapp.

Il mittente vede semplicemente la doppia spunta grigia, conferma (come avviene per le Pec) che il server di Meta ha messo a disposizione per il messaggio al destinatario.

È questa la spiegazione che l'avvocato di Filippo, Emanuele Compagno, ha dato oggi rispetto a notizie di stampa su una presunta attività del telefono del 22enne. Così come i genitori del ragazzo avevano provato a inviargli dei messaggi, senza avere risposta, anche la sorella di Giulia, Elena ha tentato in questi giorni di inviare messaggi al numero whatsapp di Filippo, avendo però solo la conferma che questi venivano 'recapitati', non letti (doppia spunta verde).

 

17 novembre

ORE 16: Secondo quanto si apprende da fonti vicine all'inchiesta, in mano agli investigatori c'è un video, brevissimo, nel quale si vedrebbe Filippo Turetta aggredire a mani nude Giulia Cecchettin la notte di sabato scorso. Il filmato è stato ripreso dalle telecamere di sicurezza dello stabilimento "Dior" di Fossò (Venezia), che si trova sulla strada dove erano state già repertate presunte macchie di sangue e dei capelli, domenica scorsa.

Nelle immagini si vedrebbe un'aggressione da parte di Filippo e poi il giovane caricare nella sua auto Giulia, sanguinante.

 

ORE 11: A seguito della denuncia di scomparsa fatta dalla famiglia di Giulia Cecchetin, Filippo Turetta è stato inserito nel registro degli indagati con l'ipotesi di reato di tentato omicidio. Lo rende noto Il Gazzettino.

 

ORE 8: Continuano senza sosta le ricerche di Giulia e Filippo, i due ex fidanzati 22enni scomparsi da 6 giorni nel Veneziano. L'auto del giovane non è stata ancora localizzata.

Grazie alla riattivazione di alcuni dispositivi elettronici del Piancavallo (Pordenone) che erano in manutenzione - ma che avevano in memoria i dati dei veicoli in transito - è stato ricostruito l'intero itinerario percorso, nella notte tra sabato e domenica, dalla Fiat Punto nera su cui si trovavano i due ragazzi veneti scomparsi. L'ingresso in territorio friulano è avvenuto dalla zona di confine con il Veneto, a Caneva. Pochi minuti dopo, il passaggio dell'utilitaria è stato registrato dai dispositivi di lettura targhe di Polcenigo.

Il veicolo ha proseguito fino ad Aviano, per risalire agli oltre mille metri della stazione turistica del Piancavallo. Da lì, seguendo una strada secondaria - e poco conosciuta, la direttrice tramite Montereale Valcellina, la più consigliata dai navigatori satellitari - l'auto è scesa a Barcis, percorrendo l'arteria lungolago e poi transitando lungo l'intera Valcellina, passando per Claut e Cimolais.

L'ultima registrazione è quella in uscita dalle gallerie del Vajont, tra Erto e Casso e Longarone (Belluno). Quest'ultima è una zona particolarmente impervia caratterizzata da orridi di notevole altezza. Da quelle località la Punto è tornata in Veneto per proseguire nel Bellunese. Gli investigatori stanno cercando di capire per quale ragione il conducente della vettura abbia scelto un itinerario così tortuoso: se la meta fosse stata sin da subito la provincia di Belluno, invece di proseguire verso Caneva l'utilitaria, in pochissimi minuti, e viaggiando comodamente in autostrada, avrebbe raggiunto la medesima località in meno della metà del tempo impiegato. Per verificare la presenza dell'auto o di sagome nei dirupi o nel lago, nella giornata di ieri la Valcellina è stata sorvolata da un elicottero dei Vigili del fuoco decollato da Mestre. 

16 novembre

ORE 15.30: Sono state sospese senza esito le ricerche dei due ragazzi veneti scomparsi. L'automobile del giovane non è stata infatti localizzata sulle strade forestali della zona. Alle ricerche di Soccorso alpino e Vigili del fuoco hanno anche partecipato un elicottero della Guardia di Finanza. 

Non ci sono, almeno per il momento, elementi che provi la presenza oppure il passaggio dei due in alta val Pusteria, apprende l'ANSA da fonte investigativa. Le ricerche sulle Dolomiti di Sesto per questo motivo sono da inquadrare nell'ambito delle misure previste dal Piano per la ricerca delle persone scomparse. Il giovane, in passato, ha infatti soggiornato in val Fiscalina, nel cuore delle Dolomiti di Sesto. 

Si è levato in volo anche oggi, come già avvenuto nei giorni precedenti, un elicottero dei vigili del fuoco per rintracciare dall'alto tracce di Giulia e Filippo, i due ex fidanzati 22enni scomparsi ormai da cinque giorni da Vigonovo, nel Veneziano. L'elicottero si è sollevato dallo scalo di Tessera alle 10.50 ed è rientrato alle 13.

[[(article) Ragazzi scomparsi:'nessun dato contrario a fatto che siano vivi']]

ORE 8 «Eravamo preoccupati per Filippo, perché era tanto giù di morale. Temevamo potesse passargli per la testa l'idea di farsi del male. Io sono amica di entrambi, ma conoscendo Filippo non posso pensare che abbia potuto anche solo immaginare di far del male a Giulia. È una persona incapace di far del male a qualcuno, specialmente a lei».

Parla Beatrice, studentessa di Schio, amica di Giulia Cecchettin di Vigonovo (Venezia) e Filippo Turetta di Torreglia (Padova), gli ex fidanzati di 22 anni scomparsi da sabato sera, dopo aver cenato in un centro commerciale di Marghera.

 

 

15 novembre

Aggiornamento ore 12.30

La sorella, il fratello e il padre di Giulia Cecchettin sono stati convocati nella caserma dei carabinieri a Vigonovo (Venezia), che dista pochi metri dalla casa della famiglia.

"Non c'è nessuna novità sostanziale. Stiamo aiutando i carabinieri, tracciando il quadro più completo possibile", ha detto ai giornalisti il padre di Giulia, uscito per qualche minuto dalla caserma dell'Arma di Vigonovo (Venezia), dove ha fatto ritorno pochi minuti dopo.

 

15 novembre

Proseguono nella zona tra Vigonovo e Treviso le ricerche con l'elicottero di tracce del passaggio di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, i due giovani scomparsi da sabato scorso. Sulla zona opera un elicottero dei vigili del fuoco e una squadra del corpo che continua le ricerche a terra. In mattinata è previsto un incontro di coordinamento tra vigili del fuoco e carabinieri, per capire su quali punti eventualmente continuare le ricerche o far intervenire cani molecolari e sommozzatori nella zona.

L'auto di Filippo filmata a Pordenone

Secondo quanto riporta la Nuova Venezia, la Fiat Grande Punto di colore nero di Filippo si sarebbe rimessa in movimento. Dopo le segnalazioni di domenica nell’Alto Bellunese arriva una segnalazione da Pordenone: l’auto sarebbe transitata ieri, intorno alle 5 del mattino, nei pressi della stazione ferroviaria della città friulana. Nemmeno dieci minuti dopo, il transito a Fiume Veneto, sempre in provincia di Pordenone.

Ragazzi scomparsi, l'appello dei familiari: "Fatevi sentire"

I carabinieri del comando provinciale di Pordenone hanno reso noto stamani che si sta procedendo con "attività sulla base delle segnalazioni ricevute, ma a oggi non c'è alcun riscontro della presenza dei due soggetti nel territorio. Si può presumere che il passaggio nell'area pordenonese, nella notte tra sabato e domenica, sia stato soltanto un transito e non una permanenza".

"Le segnalazioni di avvistamenti dell'auto ricevute in seguito non hanno invece avuto riscontro - precisano dal comando friulano dell'Arma - Sono state, dunque, archiviate come senza esito. Le ricerche sono in atto finché non viene trovata la vettura in territorio italiano o estero. I dati di ricerca sono inseriti nei nostri terminali e il pattugliamento è costante".

***

Aggiornamento ore 13 

Continuano le ricerche di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, i ragazzi 22enni di cui non si hanno notizie da sabato sera, dopo che i due, ex fidanzati, erano stati a cena assieme, in un centro commerciale di Marghera. Dell'auto, segnalata quella stessa notte dalle telecamere di sicurezza in transito tra la provincia di Pordenone e quella di Treviso, ancora nessuna traccia.

Accertamenti sono in corso da parte dei Carabinieri su alcune macchie di sangue, una decina, repertate ieri nella zona industriale di Fossò, (Venezia) un paese distante 6 chilometri dall'abitazione di Giulia, a Vigonovo, dove sabato sera, intorno alle 23, una cella telefonica aveva agganciato per l'ultima volta il cellulare di Turetta.

Il problema è la compatibilità temporale fra questo orario, le 23 circa, e quello della lite in auto tra i due ragazzi udita da un testimone, nel parcheggio davanti alla casa di Giulia, verso le 23.15. Ma questo è un lasso temporale ipotetico, che negli accertamenti svolti successivamente dagli investigatori sulle celle telefoniche, potrebbe essere stato 'superato'.

 

14 novembre

Sono ore d'ansia a Vigonovo (Venezia) nella casa della famiglia di una ragazza 22enne, Giulia Cecchettin, scomparsa da sabato sera dopo essere stata vista per l'ultima volta in compagnia dell'ex fidanzato, Filippo Turetta, residente a Torreglia (Padova).

Gino Cecchettin, il padre della giovane - parlando con la Nuova Venezia - si è detto molto preoccupato e ha lanciato forti sospetti sul ragazzo: «Lui non aveva accettato la fine del rapporto». Un altro testimone racconta di aver sentito lei urlare mentre lui la tratteneva.

I due, entrambi 22enni, compagni di corso all'Università, erano stati fidanzati per alcuni mesi. Poi la rottura della relazione, nell'agosto scorso. Sul caso di Giulia i carabinieri hanno attivato il piano per le persone scomparse e stanno svolgendo ricerche in tutta la regione. La ricostruzione dell'incontro tra i due ragazzi, in un locale di un centro commerciale di Marghera, si è avvalsa delle immagini della videosorveglianza. Giulia aveva inviato un ultimo messaggio alla sorella, verso le 22.40, poi più nulla.

 

 

Le famiglie dei due ragazzi hanno formalizzato ieri sera la denuncia di scomparsa, presentandosi ai carabinieri di Vigonovo e di Teolo (Padova). La prefettura di Venezia aveva immediatamente attivato la procedura per le persone scomparse, e i militari dell'Arma nella notte hanno avviato le ricerche anche con l'ausilio dei cani molecolari. Ex fidanzati e studenti di ingegneria all'università di Padova, si erano dati appuntamento sabato sera al centro commerciale Nave de Vero di Marghera (Venezia). Dalle prime ricostruzioni, il telefono del ragazzo avrebbe agganciato l'ultima volta la cella telefonica di Fossò - non distante dal paese di Giulia - verso la mezzanotte di sabato. I carabinieri per ora stanno indagando a vasto raggio, senza escludere alcuna pista sulla scomparsa della coppia di giovani. 

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