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Serie A

Hellas senza tenori, Cioffi torna all'antico: ecco come giocherà

Gabriele Cioffi a colloquio con Miguel Veloso (Fotoexpress)
Gabriele Cioffi a colloquio con Miguel Veloso (Fotoexpress)
Hellas, ko nell'amichevole contro l'Hoffenheim (Fotoexpress)

Senza i tre tenori sarà un altro Verona. Lo avevamo anticipato. Il tema era tra i più dibattuti nei bar di Verona. Pure Gabriele Cioffi è arrivato al dunque nel post partita di Sinsheim soffermandosi, a dire, il vero, nello specifico su due pezzi pregiati già andati: «Senza due giocatori come Cancellieri e Caprari dovremo proseguire con un modulo diverso, che possa far risaltare le caratteristiche dei giocatori che ho a disposizione e sia funzionale alla squadra». Aggiungiamoci pure Barak, la cui partenza è data ormai scontata. E il Verona lascerà il 3-4-2-1 per sposare il 3-5-2 tanto caro a Cioffi.
L’ex tecnico dell’Udinese - così ha voluto la strategia di mercato - torna alle origini. L’Hellas perde un sacco di fantasia (ricordate che esce anche Simeone) e diventa altro da sé. Sicuramente diverso nel proporsi in campo. Magari più solido con una mediana più protettiva. Ma destinato a costruzioni e ripartenze concettualmente diverse rispetto al passato.
Senza Barak, Caprari e Simeone, perdi in un colpo solo quaranta gol totali, un mare di assist, un attacco alla profondità incessante, pure degli “uno contro uno“ in grado di generare sconquasso nelle difese avversarie ed una cifra elevatissima di imprevedibilità quando il Verona si trova palla al piede negli ultimi sedici metri.
Dunque, dovremo abituarci a vivere un altro Hellas. Con alcuni concetti, però, cari al passato recente: pressione alta, densità in mezzo, utilizzo sistematico delle corsie (sperando non partano Faraoni e Lazovic). Sugli inneschi d’attacco cambia tutto. Non più due trequartisti ed una punta. Ma una boa centrale (Henry o Djuric) abbinato ad una punta di profondità (Lasagna o Henry). 
A Sinsheim, nella prima ora di gioco, si è vista quella che a grandi linee sarà il Verona di inizio campionato. Montipò sembra dare buone garanzie. La linea difensiva a tre composta da Dawidowicz, Gunter e Ceccherini è al momento la più affidabile per qualità ed equilibrio. Può scalare qualche posizione Magnani e Coppola resta una scommessa da vincere.
In mediana tutto pare essere chiaro: Hongla, Tameze e Ilic offrono corsa, portano energia, sanno costruire e distruggere, mettono giusta pressione ai portatori di palla avversari. Veloso è il primo cambio di fosforo e talento. Cortinovis può essere arretrato a mezz’ala. Manca, numeri alla mano, ancora un innesto che possa offrire cambio adeguato.
E poi ci sono Faraoni e Lazovic sulle corsie. Intoccabili e, tanto per usare un termine tanto dibattuto in questi giorni, anche “incedibili". Doig è stato scelto come ideale sostituto di Lazo. A destra il club pare intenzionato a dare fiducia al giovane Terracciano nel caso Faraoni finisca out. Il mercato dirà se questa è soluzione definitiva o se a Cioffi verrà consegnato nel ruolo un giocatore con esperienza e gettoni di A. 

 

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Davanti, invece, scalano posizioni Lasagna ed Henry. Coppia che pare abbinarsi bene nei movimenti, nell’armonia, nella ricerca dello spazio e nella lotta spalle alla porta. Piccoli è ideale prima alternativa. Djuric porta fisico e muscoli. Detto questo: il mercato deve ancora parlare fino in fondo. E, a fronte delle imminenti partenze di Barak e Simeone, non va escluso che il Verona torni sul mercato per potenziare mediana e attacco. Al debutto in A di Ferragosto manca sempre meno.

Simone Antolini

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