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L’amichevole

L’Hellas va in gol e vince con un rigore di Piccoli e la Virtus finisce ko, ma con onore

Gara equilibrata condizionata dalle assenze e dai pesanti carichi di lavoro
Roberto Piccoli attaccato da Simone Tronchin
Roberto Piccoli attaccato da Simone Tronchin
Interviste post partita (Salgaro)

Hellas 1 - Virtus 0

Hellas (3-4-2-1): Montipò (da 30' pt Berardi, da 15' st Chiesa); Cetin (da 1' st Coppola), Dawidowicz (da 23' st Retsos), Ceccherini (da 7' st Amione); Faraoni (da 15' st Terracciano), , Hongla (da 7' st Barak), Ilic, Lazovic (da 1' st Doig); Lasagna (da 15' st Djuric), Tameze (da 15' st Sulemana), Piccoli (da 23' st Praszelik). A disp.: Boseggia, Bragantini. Allenatore: Gabriele Cioffi.

 

Virtus (3-5-2): Sibi (da 33' st Voltan); Pellacani (da 15' st Leggero), Cella (da 33' st Antolini), Faedo (da 1' st Ruggero); Mazzolo (da 29' st Orlandi), Amadio (da 1' st Santi), Tronchin (da 19' st Donfack), Vesentini (da 13' st Ferrari), Munaretti (da 1' st Begheldo); Danti (da 1' st Bagatti), Sinani (da 13' st Ferrarese). A disp.: Giacomel, Gherardi, Daffara, Priore, Turra. Allenatore: Luigi Fresco.

 

Arbitro: Cevenini di Siena (Menolli e Scifo).
Rete: 3’st rigore Piccoli.

 

Sempre Piccoli. Apre e chiude il ritiro. L’attaccante aveva inaugurato la saga del gol contro il Primiero nel primi test in altura e ieri ha idealmente chiuso il cerchio piegando la Virtus dal dischetto. Successo di misura, gara a ritmi controllati, Verona che si cerca, punta alla nuova identità e non può certo esagerare. Chiude il laboratorio di Mezzano, si torna a Peschiera. Sabato prossimo si va in Germania per sfidare l’Hoffenheim.
Il ritiro alla fine porta gambe pesantissime e toglie leggerezza di pensiero. Sei assenti per Cioffi nella sfida con i rossoblù: Simeone (il mercato comanda su tutto), Caprari, Henry (ieri è arrivata l’ufficialità del so acquisto), Veloso, Gunter e Magnani. Pure Fresco deve fare a meno dell’artiglieria pesante: out, tra gli altri, Nalini e l’ex Juanito Gomez. Non c’è nemmeno Hallfredsson, ancora in Islanda ma vicino alla conferma con il club di via Montelungo.

 

Cioffi sceglie il 3-4-2-1, potenziale modulo di presente e futuro. Ma anche qui molto dirà il mercato Dovessero partire anche Caprari e Barak insieme al Cholito, probabilmente il modulo utilizzato potrebbe diventare il 3-5-2 come sistema di riferimento.

 

Bene, si gioca. Non può esserci intensità, non può esserci ritmo. Primo tempo di intenzioni, senza sviluppi frizzanti. Lo diciamo ancora una volta: l’Hellas, spinto da 720 tifosi arrivati in giornata Primiero, si porta appresso una preparazione che ha asciugato energia. Regia affidata ad Ilic, supportato dal corazziere Hongla. Lazovic e Faraoni sulle bande non possono avere particolare propulsione. Tameze fa elastico sulla trequarti. Pochi inneschi per Lasagna e Piccoli, alla ricerca di una profondità difficile. Sul taccuino una conclusione proprio di Piccoli. Poi tre tentativi d’orgoglio della Virtus con Amadio, Faedo e Sinani. La conclusione più pericolosa arriva dai piedi di Amadio: palombella velenosa che Montipò smanaccia sopra la traversa. Dietro il Verona muove con Dawidowicz, Ceccherini e Cetin. Capita poco. C’è attesa e ricerca del fraseggio.

Kevin Lasagna cerca di farsi spazio tra le maglie virtussine di Cella e Pellacani
Kevin Lasagna cerca di farsi spazio tra le maglie virtussine di Cella e Pellacani


La gara si sblocca ad inizio ripresa su iniziativa del neo entrata Doig. Lo scozzese trova contatto con la difesa virtussina in area e finisce a terra. Rigore che Piccoli realizza calciando a mezz’altezza alla destra di Sibi.
Si rivede Barak, il Verona è sempre 3-4-2-1. Doig alto al posto di Lazovic. Poi al centro dell’attacco prende posto Djuric per Lasagna. In banda Terracciano fa le veci di Faraoni.

Antonin Barak è entrato nella seconda parte di gara
Antonin Barak è entrato nella seconda parte di gara

Hellas che appare più agile, più spigliato. Capace di attaccare maggiormente la pressione virtussina. Il ritmo, per forza di cose, resta sincopato. Si va di testa e di talento, sospinti dagli incessanti cori dei tifosi gialloblù. Cambia molto anche la Virtus, che perde per strada magari qualche automatismo. Ma è il tempo degli esperimenti. E va più che bene così.
Hellas ancora pericoloso con una conclusione da dentro l’area di Barak che trova solo l’esterno della rete. Poi Terracciano confeziona uno splendido cross per la testa di Djuric che mette alto a porta vuota, visto che Sibi aveva sbagliato i tempi dell’uscita.

 


Il finale è morbido. La Virtus cambia faccia ma tiene le posizione. L’Hellas, in vista dell’arrivo, usa la geometria e cerca di scansare la fatica.
C’è tempo per un ripartenza furente della Virtus, con Verona sbilanciato. Coppola è puntuale nel fiaccare il tiro di Orlandi a due passi dalla porta gialloblù. Ci prova anche Leggero di testa: alto.

Simone Antolini
simone.antolini@larena.it

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