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badia calavena

Sbranata dai lupi Fluffy, la pecora di Valdegamberi: «Ormai qui abbiamo i lupi sulla porta di casa»

La predazione ieri mattina verso le 5: «A soli 50 metri c'è una scuola materna», sbotta il consigliere
Stefano Valdegamberi mostra i resti della pecora, aggredita in giardino FOTO PECORA
Stefano Valdegamberi mostra i resti della pecora, aggredita in giardino FOTO PECORA
Stefano Valdegamberi mostra i resti della pecora, aggredita in giardino FOTO PECORA
Stefano Valdegamberi mostra i resti della pecora, aggredita in giardino FOTO PECORA

La più dispiaciuta è Giulia. Per la figlia del consigliere regionale Stefano Valdegamberi la pecora Fluffy era un animale da compagnia, parte della famiglia, tanto era docile e desiderosa di coccole. Quel poco che rimane del giovane esemplare, adesso, giace riverso sul prato, senza vita.

Valdegamberi non ha alcun dubbio sul responsabile: «Uno o più lupi», tuona. È scosso e al tempo stesso arrabbiato per l’incursione che si è verificata ieri mattina, 6 gennaio, nel giardino della sua casa, in via Monte Allegri, a Badia Calavena.

«Purtroppo non ci siamo accorti di nulla, sebbene la camera da letto sia vicina», racconta, indicando la carcassa che scorge dalla finestra. «Saranno appena dieci metri», misura a occhio, per rimarcare quanto i grandi predatori si siano avvicinati alla sua abitazione. Insiste sulle distanze. Chiama in causa, e non è la prima volta, la sicurezza: «Siamo a nemmeno 50 metri dalla scuola materna. A 80 metri in linea d’aria dalla piazza del paese. Ormai abbiamo i lupi sulla porta di casa».

 

Stefano Valdegamberi mostra i resti della pecora, aggredita in giardino FOTO PECORA
Stefano Valdegamberi mostra i resti della pecora, aggredita in giardino FOTO PECORA

Fluffy scorrazzava libera nell’appezzamento di terreno recintato, in compagnia della madre, Nera. Insieme aiutavano a tenere in ordine il prato ma erano soprattutto animali da affezione. Sull’erba è stata sorpresa la bestiola, «forse prima dell’alba, intorno alle 5», ricostruisce gli eventi Valdegamberi in base alle tracce lasciate sul terreno. Deve essersela vista davvero brutta anche l’esemplare adulto: «Per la paura, Nera si è aperta un varco nel recinto. Poi ha tentato invano di sfondare il cancelletto che conduce all’abitazione».

Alla fine è riuscita a fuggire e mettersi in salvo. È stata trovata alle 6 di mattina in piazza, davanti al negozio del panettiere, ed è stata affidata a un pastore perché non resti da sola o corra il rischio di un nuovo attacco.

«Se questo è amore per gli animali», sbotta Valdegamberi, scagliandosi contro politici e ambientalisti. «Se questa è la coesistenza», insiste, che porta ad avere «animali di serie A, protetti e tutelati come i lupi». E animali di «serie B», come la sfortunata Fluffy. E non solo.

I precedenti e la paura

Tra il 4 e 5 agosto una pecora del Camerun è stata predata a pochi metri di distanza da dove risiede il consigliere regionale, nella proprietà confinante di Flavio Bonomi. Due agnellini non sono mai stati ritrovati; non lontano, una capra nana del vicino è stata trovata morta e l’altra è stata soppressa per le gravi ferite. Era sopravvissuto un unico ovino: predato pure lui, quasi nello stesso punto, a inizio settembre.

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«Siamo tutti spaventati», ripete Valdegamberi, che da anni si batte «per contenere il numero di lupi, cresciuti a dismisura e dannosi per l’ecosistema». Pensa innanzitutto alla sicurezza dei cittadini e dei ragazzi che la mattina presto si muovono a piedi per il paese, con il buio, per andare a prendere l’autobus.

«Mi meraviglio che nessuno intervenga. Si sentono tante chiacchiere e le associazioni agricole disperdono risorse». Il prossimo passo, conclude Valdegamberi, «sarà scrivere al prefetto di Verona e allo Stato per questioni di sicurezza. E, se dovesse succedere qualcosa, chi di dovere pagherà».

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Marta Bicego

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