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Il caso

«Autovelox di Pai irregolare»: raffica di sentenze che annullano le multe

 L’autovelox di Pai di Torri del Benaco è «irregolare» rispetto a quanto prescritto dal Codice della strada. Per la precisione: «L’apparecchio non è conforme al dettato normativo. Il verbale viene annullato». 

Sono queste le parole, scritte finora da almeno tre giudici di pace di Verona, che stanno mettendo in discussione l’operato dell’autovelox di Pai. Installato nella frazione a nord di Torri, l’autovelox risulta «autorizzato» ma non «omologato». 
Risultato: le sanzioni contestate dagli automobilisti, da almeno due mesi a questa parte vengono annullate dai giudici di pace. Il Comune di Torri ha finora sostenuto, secondo i giudici di pace erroneamente, che «autorizzazione» e «omologazione» fossero sinonimi. Ma non sembra essere così. 

 

Una quindicina di sentenze contro l'autovelox di Pai

Sono almeno una quindicina le sentenze consecutive, tutte emesse tra fine gennaio e febbraio, che danno torto al rilevatore di Pai, che ha sanzionato a raffica, specialmente nei primi sei mesi di utilizzo, cioè dall’11 agosto 2022 a gennaio 2023, quando era stata implementata la cartellonistica stradale per renderlo più visibile. 
Prima della fine del 2023 le sentenze erano state per la maggior parte a favore del municipio. Ora l’aria pare cambiata. I giudici di pace, contro le sentenze dei quali l’amministrazione comunale sta ora producendo ricorsi al tribunale ordinario, si rifanno a quanto stabilito dalla Cassazione. L’ultima ordinanza è del febbraio 2024.
«L’articolo 142 comma 6 del Codice della Strada», hanno scritto i giudici, «prescrive che, per la determinazione dell’osservanza dei limiti di velocità, sono considerate fonti di prova le risultanze di apparecchiature debitamente omologate...». Omologate, quindi, non autorizzate. «Sono due processi distinti», avevano spiegato sia da Adiconsum Verona che da Altvelox di Belluno, associazioni schierate contro il rilevatore di velocità. 
«I giudici di pace di Verona», ha spiegato Davide Cecchinato, presidente di Adiconsum Veneto, «hanno accolto l’eccezione circa la mancata omologazione dell’impianto. Non basta l’approvazione del Ministero».

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Adiconsum Veneto

«A smentire l’assunto della Corte di Cassazione, non può intervenire alcuna nota ministeriale come quella citata dal Comune di Torri. Le prime due sentenze a nostro favore sono state emesse l’11 e il 18 dicembre. A quelle se ne sono aggiunte altre due, una emessa l’1 e una il 7 febbraio. Tuteliamo una ventina di persone per oltre 100 sanzioni. Siamo in attesa delle nuove udienze che si terranno nelle prossime settimane». 
Anche se dall’ufficio del giudice di pace non arrivano conferme, sembra che l’accordo su come pronunciarsi, sia di segno favorevole agli automobilisti. Le associazioni a tutela dei consumatori stanno valutando di chiedere al prefetto e al Tribunale di Verona lo spegnimento dell’autovelox visto che è «illegittima» la modalità sanzionatoria per carenza di omologazione del rilevatore. 
«Adiconsum è sensibile alla corretta applicazione dei principi di sicurezza stradale, ma ci sono modalità differenti per promuoverla. Il nostro compito», ha chiuso Cecchinato, «è difendere l’utente della strada quando non siano state osservate tutte le prescrizioni stabilite dalla normativa di riferimento. Stiamo valutando se ci siano altre responsabilità e la possibilità, per i multati che non hanno fatto ricorso, di ottenere quanto già pagato perché, di fatto, il pagamento di verbali riconosciuti illegittimi è un danno economico meritevole di risarcimento».

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Soddisfatta la deputata Ambrosi

Tra chi esulta per la raffica di sentenze favorevoli agli automobilisti c’è anche la deputata di Fratelli d’Italia, Alessia Ambrosi. L’onorevole, veronese di origine ma eletta in Trentino, è stata plurimultata dal velox di Pai ed è stata tra le prime ad avanzare sospetti sulla regolarità del rilevatore di velocità anche attraverso un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno, tuttora inevasa.
«Dopo tante polemiche, dopo tanto fango, emerge la verità: l’autovelox di Pai semplicemente non è omologato. Sentenze di annullamento a raffica: a giugno arriverà inevitabilmente anche la mia. Ma non è la cosa più importante: fondamentale è per me aver messo in atto ogni azione possibile per tutelare la cittadinanza vessata da questa macchina mangiasoldi. Dalla parte della gente sempre, con coraggio e determinazione», ha concluso. 

Gerardo Musuraca

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