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Torri del Benaco

L'autovelox di Pai «sforna» oltre 150 multe ogni giorno: la protesta raggiunge il Trentino e diventa social

Tra le proposte, c’è anche quella di avviare una raccolta firma da inviare poi ai Comuni
L’autovelox a Pai finito nel mirino di automobilisti e social per le 150 multe inflitte ogni giorno
L’autovelox a Pai finito nel mirino di automobilisti e social per le 150 multe inflitte ogni giorno
L’autovelox a Pai finito nel mirino di automobilisti e social per le 150 multe inflitte ogni giorno
L’autovelox a Pai finito nel mirino di automobilisti e social per le 150 multe inflitte ogni giorno

«L’autovelox, così com’è messo in centro a Pai, è una trappola che, specialmente d’inverno, spenna i lavoratori pendolari come noi». A dirlo è Giannatonio Sartori, ex-consigliere comunale di Brenzone e imprenditore, assieme al fratello Luigi, nel ramo della carne. E sferra subito l’attacco: «Se i sindaci non si muoveranno, faremo una raccolta di firme e incaricheremo un legale per vedere se l'autovelox ha tutti i requisiti per funzionare. Non vorremmo arrivare allo scontro basta che, dall'altra parte, si trovi disponibilità a risolvere il problema».

I fratelli Sartori sono conosciutissimi non solo a Brenzone ma ben al di fuori dei confini comunali: la loro macelleria si trova in centro paese a Magugnano. Inoltre sono assai noti per avere inventato e portato avanti, da 35 anni a questa parte, il tuffo di capodanno di Brenzone assieme all’amico Danilo Donatini.

 

Sei furgoncini, altrettante multe 

«Possediamo 6 furgoncini. Ogni giorno i nostri ragazzi partono da Brenzone per consegnare i prodotti in vari paesi sia della riviera che dell’entroterra a negozi, ristoranti, alberghi e altri. Sono minimo 12 viaggi al giorno tra andata e ritorno. Ebbene: solo la settimana scorsa ci sono state recapitate ben 6 multe grazie all’autovelox di Pai. Abbiamo sforato il limite di pochi chilometri orari, non di tanto, quindi le multe tranne una, vicina ai 100 euro, sono state tutte di una cinquantina di euro ma così, veramente, non si può andare avanti».

«A quanto mi risulta», ha aggiunto l’ex-consigliere, «nella settimana scorsa sarebbero state recapitate qualcosa come 900 sanzioni amministrative ai residenti di Brenzone e di Malcesine. Un numero elevatissimo se si pensa che Brenzone ha 2.500 residenti e Malcesine poco meno di 3.500. Io non voglio polemizzare con l’amministrazione di Torri e capisco benissimo le esigenze della sicurezza portate avanti dal sindaco, Stefano Nicotra, e dalla polizia locale però, veramente, bisogna trovare un sistema per convivere perchè noi dell’alto lago siamo veramente penalizzati».

«In negozio», ha spiegato ancora Gianntonio Sartori, «ogni giorno vengono decine di persone a lamentarsi perchè si sentono prese in giro. Tra l'altro, l'autovelox a Pai è collocato nel posto peggiore e dove, in pratica, quando si vede il segnale lampeggiante giallo è già troppo tardi per rallentare: si finisce dritti a prendere la multa. ». In realtà, la protesta contro l’autovelox non si limita all’ex consigliere comunale.

 

La protesta ha raggiunto il Trentino

La protesta si è estesa anche tra gli automobilisti in Trentino oltre che sui social tanto che il sito ilDolomiti.it ha pubblicato anche un articolo, sottolineando le mille multe inflitte dall’autovelox (vedi articolo a fianco) inflitte in pochi giorni.

L’Arena nei mesi scorsi aveva dato conto delle stratosferiche cifre delle sanzioni elevate dall’autovelox di Pai: erano state poco più di 4 mila e 400 per eccesso di velocità rilevate tra il 14 agosto, quando è stato attivato il congegno e il 10 settembre, cioè in meno di un mese. Cioè circa 146 multe al giorno, tutte comunque abbastanza salate, comminate a chi è passato dal centro storico di Pai con velocità superiori ai 50 chilometri orari più qualche minimo di tolleranza.

Ma c’è di peggio. Dal 12 settembre e fino al 30 ottobre le sanzioni conteggiate sarebbero addirittura 9.500, cioè ben 158 al giorno. Il che significa che, invece che calare assieme al flusso turistico, le sanzioni quotidiane sono aumentate ulteriormente. Dunque, che si fa? «Questo non lo so», ha aggiunto piuttosto scocciato ma non abbattuto Sartori. Per il momento lancio un appello al sindaco, Stefano Nicotra, e soprattutto al sindaco di Brenzone, Davide Benedetti, e a quello di Malcesine, Giuseppe Lombardi, affinchè si rapportino con l’amministrazione di Torri. Chiedo che i sindaci dell’alto lago si rapportino con Nicotra e sia adottato un correttivo per questa situazione», ha chiuso Sartori.

Gerardo Musuraca

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