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Madre e figlio in fuga da Kiev

Prima notte al sicuro per Svetlana e Igor: si è concluso a San Bonifacio il viaggio umanitario di Jan

Svetlana e Igor
Svetlana e Igor
Svetlana e Igor
Svetlana e Igor

Otto ore in fila, a passo d’uomo, per oltrepassare il confine tra la Romania e l’Ungheria ma alla fine, ieri sera attorno all’ora di cena, il viaggio umanitario di Jan Gresso si è concluso: Svetlana e suo figlio Egor hanno quindi trascorso la loro prima notte sambonifacese.

Il soccorritore della Croce rossa italiana, che abita a Montecchia di Crosara, era partito lunedì pomeriggio dal veronese per raggiungere l’amica ed il figlio tredicenne in fuga da Kiev. «Partiti dalla Romania avevo trovato un b&b dove speravamo di poter pernottare, a Budapest, per poi ripartire per l’ultima tratta, quella verso l’Italia. Non ci arriveremo», diceva l’altra notte, «perché avanziamo di 5 metri ogni ora. Sono preoccupato perché devo tenere l’auto in moto, perché si gela e non è possibile star qui dentro senza riscaldamento, ma ho paura di esaurire il serbatoio».

 

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Così Jan in un messaggio vocale sussurrato nel cuore dell’altra notte: Svetlana ed Egor dormivano, lui si è dovuto accontentare di dormiveglia di mezzora in mezzora. «Sono stanchissimo, non so per quanto resisterò ancora. E sono preoccupato». C’era il termine del viaggio, ma soprattutto il dopo: «A San Bonifacio la mia amica e suo figlio potranno contare su una sistemazione fino al 12 marzo. Poi non abbiamo certezze: hanno bisogno di un tetto per un mese intero, anche in affitto.

Sarebbe fantastico: Svetlana ed Egor sono sotto choc, ogni rumore li fa sobbalzare. In questo momento hanno bisogno di riposo, di sonno vero, di calma: possono riprendersi solo riposano, anche mentalmente. Poi sarà quel che sarà, anche con soluzioni condivise con altre persone in fuga, ma in questo momento è necessario un tempo solo loro, di pace, e tra madre e figlio. Non hanno molti soldi ma io sono pronto a dare loro una mano e se quindi qualcuno potesse venirci incontro con un affitto sostenibile saremo pronti a pagare».

Per questo ancora prima di oltrepassare il confine italiano fornisce, come riferimento per chi potesse aiutare i due rifugiati, l’indirizzo mail hendrixstratocaster1@gmail.com . Alle 4.25 di giovedì l’attraversamento della frontiera, alle 10.28 l’aggiornamento «stiamo uscendo da Budapest, sono stanchissimo...»: alle 12.33 l’ultimo contatto, «100 chilometri alla Slovenia». Con quasi mezza giornata di viaggio in più e una stanchezza impressionante accumulata la tabella di marcia ha subito quindi un nuovo ritocco rispetto alle previsioni che avevano spinto Jan a pronosticare per il pomeriggio di ieri il rientro a San Bonifacio. Dopo una improcrastinabile sosta, e un paio d’ore di sonno sul sedile dell’auto, il viaggio è ripreso da Lubiana alle 17.30 con arrivo a San Bonifacio in serata. 

 

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Paolo Dalli Cani

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