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MONTECCHIA DI CROSARA

Jan, la missione: in viaggio verso Budapest per recuperare un’amica ucraina e il figlio

La partenza di Jan Gresso da San Bonifacio (foto Dalli Cani)
La partenza di Jan Gresso da San Bonifacio (foto Dalli Cani)
La partenza di Jan Gresso da San Bonifacio (foto Dalli Cani)
La partenza di Jan Gresso da San Bonifacio (foto Dalli Cani)

Montecchia di Crosara-Budapest per provare a mettere in salvo un’amica ucraina, Svetlana e suo figlio Egor di 13 anni. Jan Gresso, che è nato a Praga ma è veronese di adozione, la sua missione l’ha cominciata attorno alle 15.30 di oggi: da giovedì riceve l’appello disperato dell’amica, che abita al settimo piano di un condominio di Kiev, e grazie alla generosità di un sambonifacese ha trovato un appartamento che potrà accogliere la donna e suo figlio per una decina di giorni. Il problema più serio, ora dopo ora, è però la fuga dall’Ucraina: «Era riuscita a comprare i biglietti per un treno in partenza oggi da Kiev e sarebbe dovuta arrivare alla frontiera slovacca attorno alle 22. Poi tutto è precipitato», racconta l’uomo, «non sono nemmeno riusciti ad arrivare in stazione. Hanno trovato un passaggio e si stanno dirigendo verso la frontiera rumena ma non è possibile avere tante informazioni perché per mantenere la batteria del telefono mi manda un messaggio all’ora. Poco importa, anziché 1100 saranno 1500 chilometri».

 

Questa la situazione questa mattina alle 11.30 ma il quadro è cambiato di nuovo nel pomeriggio, un’ora dopo che era partito: «La mia amica non riuscirà ad arrivare alla frontiera questa sera: sono stati costretti a percorrere strade alternative, che allungano il percorso e sono anche pericolose, e alle 19 scatterà il coprifuoco. Hanno già trovato un riparo per la notte», raccontava Gresso attorno alle 16.30, «ma a questo punto il passaggio probabilmente non sarà più dalla Romania».

 

L’itinerario di viaggio ha già subito un secondo cambio: Gresso non ha dubbi, «proseguo fino a Budapest, mi fermo là e aspetto fino a domani per capire se passeranno dalla frontiera ungherese, slovacca o polacca». Viaggia da solo per avere più spazio in auto: per questo ha posizionato un ampio box sul tettuccio, «perché se quando incontrerò la mia amica ci sarà qualcuno che avrà bisogno di un passaggio, potrò darglielo». In tasca due Sim nuove, da dare agli amici al loro arrivo così che possano rimanere in contatto con i familiari. Avuta conoscenza della situazione di pericolo, Gresso aveva lanciato un appello via social per trovare una sistemazione agli amici: «Se avessi posto lo farei a casa mia ma non è possibile. La solidarietà non si è fatta attendere», racconta, «e un signore di San Bonifacio ha messo a disposizione un appartamento per dieci giorni. Poi vedremo. Mi ha commosso un camionista che essendo sempre in giro ha offerto casa sua». Un veloce saluto sul posto di lavoro ai colleghi della Croce rossa italiana di San Bonifacio e Gresso si è messo alla guida: lo attendono poco più di 7 ore di viaggio e quasi 800 chilometri. Domani, si vedrà.

Paola Dalli Cani

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