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Il ministro a Verona

Urso: «Intel? Va bene ovunque in Italia. Verona e Trieste centrali per la ricostruzione dell'Ucraina»

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, parlando a Verona con i giornalisti al termine di un incontro dedicato al progetto di una piattaforma logistica per l’Ucraina.
Il ministro Urso a Verona
Il ministro Urso a Verona
Urso a Verona (Marchiori)

«Io sono il ministro delle Imprese e del Made in Italy e ovviamente tutelo l’interesse nazionale. E rappresento l’Italia. E come tale, ovviamente, qualunque sia il territorio scelto, per noi va bene, una scelta che peraltro dipende da loro». Così il ministro Adolfo Urso, rispondendo a Verona a una domanda su quale possa essere il sito preferito per l’insediamento Intel in Italia.

Il governatore del Veneto, Luca Zaia, sostiene fortemente la candidatura di Vigasio, nel Veronese, ma anche il Piemonte punta a portare sul territorio il nuovo stabilimento di microchip del colosso high tech. «Il governo nazionale e le Regioni Veneto e Piemonte - ha spiegato Urso - hanno fatto tutti i compiti in casa. Hanno risposto a tutte le richieste e il nostro rapporto con l’azienda è continuativo». «Anche con la Commissione Europea, con cui mi rivedrò mercoledì prossimo a Bruxelles» ha ribadito il ministro. «Perché - ha concluso - il progetto Intel è europeo ed ha diverse articolazioni in diversi paesi del continente, ma è un unico progetto di presenza di questa multinazionale in Europa, proprio per reggere meglio la competizioni globale».

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Verona e la ricostruzione dell'Ucraina

«l progetto tra Verona e Trieste è il primo tassello del piano per la ricostruzione che presenteremo in marzo, in Italia, con la partecipazione del governo ucraino e che sarà una grande opportunità, forse la più grande opportunità per le imprese italiane nei prossimi anni di crescita in Europa».

Così Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, parlando a Verona con i giornalisti al termine di un incontro dedicato al progetto di una piattaforma logistica per l’Ucraina.

«Un piano - ha aggiunto - che prevede tanti settori, a cominciare da quello infrastrutturale». «Pensate semplicemente - ha spiegato il ministro Urso - cosa significherà rifare l’intero sistema ferroviario ucraino, che oggi ha uno scartamento diverso da quello europeo, simile a quello dell’Unione Sovietica e della Russia».

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Agricoltura e argilla

«Che cosa significherà - ha continuato - ricostruire il sistema elettrico ucraino che purtroppo è disastrato dai missili russi. Pensate quello che vorrà dire rimettere in moto la macchina agricola ucraina, un grande produttore con le macchine agricole italiane».

«Che cosa significherà avere un’argilla come quella ucraina per il sistema della ceramica, un bene per l’Italia, piuttosto materie prime che servono all’industria siderurgica e metallurgica che esiste già in Ucraina perchè i russi l’hanno distrutta» ha concluso Urso.

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