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Dopo la visita in Ucraina

Il ministro Urso: «Il Quadrante Europa di Verona centro logistico per Kiev»

«Da parte nostra c’è l’impegno a cooperare sul corridoio terrestre numero 5 da Kiev al Nord-Est italiano, perché in qualche modo diventino loro porti quelli di Trieste e Venezia e la loro base logistica il quadrante Europa, con la più grande piattaforma del continente che si trova a Verona»
Il ministro Urso con Zelensky e a destra il Quadrante Europa di Verona
Il ministro Urso con Zelensky e a destra il Quadrante Europa di Verona
Il ministro Urso con Zelensky e a destra il Quadrante Europa di Verona
Il ministro Urso con Zelensky e a destra il Quadrante Europa di Verona

Verona al centro della guerra Ucraina-Russia. A ponere la città scaligera, o meglio il suo interporto Quadrante Europa, su uno dei tavoli legati al conflitto e alla cooperazione con Kiev, è stato ieri il ministro delle Imprese e Made in Italy Adolfo Urso, che ieri era in visita nella capitale ucraina con il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi.

Durante l'incontro ufficiale, cui ha preso parte anche Zelensky, si è parlato infatti anche di logistica: «Probabilmente interverremo in attesa che si possano pienamente recuperare i corridoi marittimi. Da parte nostra c’è l’impegno a cooperare sul corridoio terrestre numero 5 da Kiev al Nord-Est italiano, perchè in qualche modo diventino loro porti quelli di Trieste e Venezia e la loro base logistica il quadrante Europa, con la più grande piattaforma del continente che si trova a Verona», ha riportato il ministro.

[[(article) Kiev: «Ucraina ormai membro Nato». Urso: «Quadrante Europa di Verona base per Kiev»]]

Quadrante Europa, già hub nazionale per la raccolta di aiuti

Il Quadrante Europa è, per altro, già dal marzo scorso hub  nazionale per la raccolta e la distribuzione degli aiuti al popolo ucraino. Farmaci, alimenti e acqua sono partiti dallo scalo veronese negli ultimi mesi in direzione di Kiev e anche il console Ucraino ha visitato il centro scaligero da cui partono treni di aiuti.

L'incontro per la ricostruzione

«Il Zelensky, che a un certo punto si è materializzato a sorpresa, ha ringraziato per il sostegno che l’Italia in maniera convinta ha dato e continua a dare, e ha invitato il presidente Meloni a un incontro nel suo Paese. La visita avverrà prima della grande Conferenza sulla ricostruzione che si svolgerà a Roma ai primi di marzo», ha proseguito il ministro intervistato dal Messaggero.

«Abbiamo creato i presupposti per il successo della conferenza dei primi di marzo sulla ricostruzione in Ucraina che si svolgerà a Roma e gettato le basi per una effettiva cooperazione industriale e commerciale. Il ministro Kubrakov ci ha illustrato le linee direttive del loro progetto per la ricostruzione, a cui parteciperanno le imprese italiane. E abbiamo garantito il sostegno dell’Italia in ogni consesso anche multilaterale. La disponibilità dei massimi vertici ucraini a incontrarci è, credo, un riconoscimento nei confronti del governo italiano: non tutti i ministri che vengono a Kiev incontrano il presidente». I settori in cui l’Italia sarà più presente sono «alta tecnologia, dell’aerospazio, della siderurgia e della metallurgia». 

«Ucraina ormai membro della Nato»

A ciò si  aggiungono le dichiarazioni «potenti» rilasciate dal ministro della Difesa ucraino, Olekskii Reznikov in un’intervista alla Bbc: «L’Ucraina», ha detto,  «è ormai di fatto un membro della Nato e presto riceverà armi come carri armati e aerei da combattimento che finora l’Alleanza Atlantica ha rifiutato di fornirle per il timore di una escalation con Mosca». E ha concluso: «Queste preoccupazioni per una escalation per me sono solo una questione di etichetta», ha aggiunto.

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