Il caso

Arresti in questura, tutto nato da una «finta perquisizione»: gli agenti ignorarono le armi trovate a casa di un buttafuori «amico». LE INTERCETTAZIONI

In alto a destra, Alessandro Migliore

Tutto iniziò «dall’attività di indagine svolta, inizialmente, a carico di alcuni soggetti albanesi per le ipotesi di tentato omicidio e detenzione di arma da fuoco», sono le prime righe dell’ordinanza con la quale il giudice per le indagini preliminari Livia Magri, accogliendo la richiesta de (...)

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