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L'omicidio

Preso nel Veneziano il presunto assassino di «Max» Bincoletto

di Alessandra Vaccari
Fiori per Massimiliano Bincoletto
Fiori per Massimiliano Bincoletto
Fiori per Massimiliano Bincoletto
Fiori per Massimiliano Bincoletto

AGGIORNAMENTO 14 SETTEMBRE ORE 16

Oggi, 14 settembre, attorno alle 13, i carabinieri di Verona hanno rintracciato e fermato a nel centro di Favaro Veneto (Venezia) l'uomo ritenuto responsabile della morte di Massimiliano Bincoletto seguita all'aggressione avvenuta lo scorso 25 agosto a Verona.

Gli investigatori, spiega una nota delll'Arma, avevano identificato quasi da subito il responsabile in un georgiano di 29 anni con precedenti, senza fissa dimora.

Il responsabile è accusato di omicidio preterintenzionale e sarà accompagnato in carcere in attesa del convalida. Sul suo conto, tra l'altro, pende un ordine di esecuzione pena che gli è stato notificato. Le indagini sono cooordinate dal pubblico ministero Beatrice Zanotti.

 

***

14 settembre, ore 6

La notizia di un’aggressione in zona Stadio rimbalzava da qualche giorno. Soprattutto nell’ambiente dei frequentatori del Bentegodi.

Ma le forze dell’ordine erano rimaste con le bocche cucite. Ed ora si è capito il perchè di tanta riservatezza. C’erano indagini in corso e «muovere» le acque sarebbe stato controproducente. Ma ieri il vicesegretario nazionale di Forza Nuova, Luca Castellini, ha diramato un video in cui, davanti a fiori e ceri, raccontava la storia dell’aggressione finita in tragedia e ripercorreva la storia di Massimiliano Bincoletto denunciando che sulla vicenda ci sia stato silenzio e sottolineando che «stavolta c’è scappato il morto», facendo riferimento ai molti episodi di risse, aggressioni con protagonisti extracomunitari. Bincoletto, 68 anni, da tempo viveva in un camper in zona Stadio. Era conosciuto e ben voluto dal quartiere. Sarebbe stato prossimo alla pensione. E di tanto in tanto si travestiva da Pinocchio per racimolare qualche spicciolo in centro.

Come è morto Massimiliano Bincoletto?

Da qualche giorno i rumors indicavano che il 25 agosto fosse stato picchiato da extracomunitari cui l’uomo si sarebbe rivolto perchè facevano schiamazzi fuori dal suo camper. In realtà, secondo alcune indiscrezioni, Bincoletto sarebbe stato oggetto di una spedizione punitiva. Già perchè avrebbe litigato con un extracomunitario il pomeriggio del 25 e alla notte, lui, assieme a complici sarebbe tornato sul posto e avrebbe picchiato l’uomo fino a ridurlo in fin di vita.

Proprio ieri pomeriggio dalla Procura è arrivato un comunicato stampa in cui si esplicita che dal giorno dell’aggressione i carabinieri sono al lavoro per arrivare all’identificazione dell’aggressore.
Secondo quanto ricostruito dai militari, coordinati dal pubblico ministero Beatrice Zanotti, la vittima era stata trovata a terra, vicino al suo camper, dai militari del Nucleo Radiomobile intervenuti su segnalazione di alcuni passanti. Le condizioni di Bincoletto, «a causa di evidenti lesioni sul capo, suggerivano al personale medico l’immediato ricovero a Borgo Trento. L’uomo, secondo quanto diramato dalla Procura non appariva in condizioni gravi disperate e la morte, pertanto, è intervenuta solo successivamente a causa di complicazioni che dovranno essere accertate con l’esame autoptico», dice il comunicato della Procura.

Le indagini

Dalle prima testimonianze gli investigatori sono riusciti a ricostruire l’accaduto accertando che alle prime luci dell’alba del 25 agosto, l’anziano avrebbe litigato con un altro soggetto, verosimilmente extracomunitario, per motivi ancora non noti. L’alterco era poi sfociato in una vera e propria aggressione a mani nude, in conseguenza della quale Bincoletto era caduto sbattendo violentemente il capo dopo essere stato spinto. Ed era rimasto a terra.

La Procura ha aperto un fascicolo processuale per omicidio preterintenzionale e sono in corso i necessari approfondimenti per rintracciare l’aggressore. Quindi la Procura ha acquisito immagini o testimonianze. Non quella del povero Bincoletto, rimasto senza conoscenza dal giorno del pestaggio. Il figlio, arrivato dalla Germania ha acconsentito all’espianto degli organi. Ora si attende l’esito dell’autopsia per stabilire che cosa abbia ucciso quell’uomo mite.

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