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L'omicidio Bincoletto

Il biliardo le carte al bar Stadio, la generosità. «Max era benvoluto da tutti»

di Chiara Bazzanella
Max e Samantha, londinese, che ci ha dato la foto
Max e Samantha, londinese, che ci ha dato la foto
Max e Samantha, londinese, che ci ha dato la foto
Max e Samantha, londinese, che ci ha dato la foto

Per tutti era Max. Un amico, un uomo generoso, mite, sempre disponibile. Allo Stadio quello di Massimiliano Bincoletto, che ha perso la vita a seguito dell’aggressione avvenuta nella notte del 25 agosto scorso, era un volto noto e benvoluto.

Allo Stadio era conosciuto

«Spero si faccia chiarezza»», dice Elena, che lo frequentava spesso per mangiare qualcosa alla Grotta Azzurra in via Sogare. «Non meritava in nessun modo la fine che ha fatto». Max frequentava la zona ormai da trent’anni. Da poco era in pensione, ma anche prima, finiti i suoi lavoretti, ogni pomeriggio si recava al bar Stadio, in piazzale Olimpia, per fare una partita a biliardo, giocare a carte e bere qualcosa con gli amici. «Non viveva sul camper, aveva una casa a Santa Lucia e utilizzava il camper come un’auto, per spostarsi», racconta Alessandro, che era con l’amico fino a due ore prima del fatale episodio avvenuto al chiosco di Jimmy, venditore di Kebab. «Non era lui a vestirsi da Pinocchio per intrattenere i passanti in piazza Bra, quello era uno dei tanti amici. Max era appena andato in pensione e, nonostante non avesse grandi entrate, più volte mi ha offerto una pizza o da bere».

La testimonianza

Samantha, londinese, lo ha conosciuto sei anni fa, all’arrivo a Verona. «Mi ha subito fatta sentire a casa», assicura. «Era una persona amabile e molto accogliente. Uno spirito libero a cui piaceva chiacchierare con la gente». Bincoletto, 68 anni, era padre di due figli. Uno vive in Germania, ed è arrivato da Monaco per la donazione degli organi, l’altro sta invece in Trentino, dove anche Max ha vissuto a lungo, lavorando come ambulante. «Veniva ogni giorno a comprare qualche rivista da me per consegnarla a domicilio ad alcuni anziani», riferisce l’edicolante di piazzale Olimpia. «Era benvoluto da tutti e dispiace davvero per quanto è successo». L’arresto del georgiano avvenuto ieri confermerebbe la tesi di Jimmy, che ha assistito allo spintonamento dimostratosi letale.

Le abitudini

«Max veniva spesso al chiosco», dichiara. «Quella notte era seduto al tavolo con degli amici e, quando si è avvicinato, ha fatto unire al gruppo anche lo sconosciuto. Era il suo stile, offriva ascolto e accoglienza a chiunque». Quella sera i suoi amici lo hanno visto per l’ultima volta sofferente. Da quel momento in poi Bincoletto non ha più ripreso conoscenza. La tragedia ha scosso molti dei suoi amici che abitano allo Stadio.

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