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Il bilancio

Caldo e arido: il 2022 ha battuto ogni record nella storia climatica di Verona

A Verona città le rilevazioni parlano di una temperatura media annua di oltre 16,2 gradi, quasi due oltre la media
Siccità, grandinate e il tornado sul Garda hanno caratterizzato questo 2022
Siccità, grandinate e il tornado sul Garda hanno caratterizzato questo 2022
Siccità, grandinate e il tornado sul Garda hanno caratterizzato questo 2022
Siccità, grandinate e il tornado sul Garda hanno caratterizzato questo 2022

Mai un anno tanto caldo nella storia climatica della città. In tatto di temperatura il 2022 ha battuto ogni record.

A Verona città le rilevazioni parlano di una temperatura media annua di oltre 16,2 gradi, (15,3 all’aeroporto). In entrambi i casi i gradi oltre la media sono quasi due. A portare la temperatura tanto è stata di sicuro la seconda estate più calda del secolo, ma soprattutto di un autunno caldissimo, irriconoscibile, e che nemmeno ora si è deciso a consegnare il testimone all’inverno. Tanta anomalia è in buona compagnia: ben 12 degli anni più caldi dell’ultimo secolo si concentrano fra il 2000 e il 2022.

 

 

"Colpa" dell'anticiclone africano

Determinante il comportamento dell’anticiclone africano, più che mai attivo dallo scorso maggio e per tutta l’estate, fino a tenerci compagnia anche negli ultimi giorni dell’anno. In un anno tanto caldo va rilevata l’assenza della neve in pianura, la scarsissima presenza della nebbia, ma soprattutto l’aridità, fortissima fra giugno e agosto, al punto provocare la peggiore siccità estiva di cui si abbia ricordo. Nel sui complesso, il 2022 è stato poi il quarto più arido dalla fine dell’800.

 

Le temperature mese per mese

L’anno era iniziato all’insegna della regolarità, ovvero con un gennaio tutto sommato nella media: minime fino a -7° in pianura e frequenti brinate avevano scandito un inverno non gelido ma nemmeno così mite. Più tiepido era stato febbraio, a tratti primaverile: in ben 24 giornate su 28 le temperature massime avevano superato i 10 gradi con punte di 17°.

In marzo il progresso della stagione ha tirato il freno: più irruzioni artiche hanno riportato il gelo con minime che per tre notti erano scese fra -4° e -5° facendo temere un bis delle micidiali gelate tardive del 2021. Aprile è trascorso nella media, con temperature che a metà mese sfioravano i 25 gradi, mentre a maggio, notevole anticipo sulla tabella di marcia, esplodeva un’estate che non ci avrebbe lasciati fino a settembre. In otto giornate su 31 la massima superava i 30 gradi con punte di quasi 32°.

Giugno è stato addirittura il terzo più caldo del dopoguerra con nove pomeriggi oltre i 34 gradi. L’estate dava il meglio di sé in luglio, mese nel quale le temperature massime non sono mai scese sotto i 30 gradi, con un picco di quasi 38°. Micidiali i giorni fra la seconda e la terza decade: per otto giorni consecutivi la massima non è mai scesa sotto i 35°. Dopo una prima decade ancora equatoriale in agosto le temperature calavano lentamente per lasciare spazio ad un settembre nella media.

Il protagonista dell’autunno è stato senz’altro ottobre, il più caldo di sempre con una media di quasi 5 gradi oltre il normale. Il 30 del mese le temperature oscillavano ancora fra 26 e 27 gradi. In novembre la pesante anomalia termica è rientrata solo a metà mese, mentre dicembre è stato tra i cinque più caldi del dopoguerra.

 

Le precipitazioni

Sta per chiudere un anno molto arido. Su Verona sono caduti 539 millimetri d’acqua (un millimetro equivale ad un litro d’acqua per metro quadro) un dato notevolmente inferiore rispetto alla media di 800. Quantitativi ancora più contenuti sono scesi nella Bassa, dove si superano di poco i 450 millimetri. Il 70% della pioggia è caduta poi in appena 14 giorni. La siccità si è accanita soprattutto con il primo semestre, tanto che alla fine di giugno le piogge accumulate non superavano i 140 millimetri, un record negativo assoluto.

Poveri di pioggia sono stati soprattutto i mesi di marzo (completamente a secco), aprile, maggio e giugno, tutti con piogge inferiori alla media di almeno il 60%. Il recupero è iniziato in agosto per proseguire in settembre, ma si è arrestato in ottobre, altro mese completamente asciutto.

 

Gli eventi climatici più significativi

Tra gli eventi meteo estremi vanno ricordati gli episodi di galaverna di gennaio, le gelate intese dell’inizio di marzo, la siccità fortissima estiva e la tromba d’aria sulla superficie del Garda tra Peschiera e a Lazise lo scorso 9 settembre. È stato un evento unico soprattutto per l’orario, le 8 del mattino. Arida com’è stata, l’estate non ha visto infine episodi temporaleschi così pesanti. Unica eccezione, la grandinata sull’est della provincia la sera del 4 luglio (chicchi come uova tra San Bonifacio e Legnago) e quella che la mattina del 9 settembre ha colpito la Valpolicella. 

Alessandro Azzoni

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