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Inquinamento a Verona

Allerta arancione per le pm10: salta di nuovo il «Brusa la Vecia». Tutti i divieti

Nel 2021 e nel 2022 era invece saltato per l'acuirsi della pandemia
Il «Brusa la Vecia» del 2020
Il «Brusa la Vecia» del 2020
Il «Brusa la Vecia» del 2020
Il «Brusa la Vecia» del 2020

A causa dell'alta concentrazione di pm 10 nell'aria, a Verona scatta l'allerta arancione. Scattano alcuni divieti e viene annullato il tradizionale falò dell'Epifania, il «brusa la vecia (saltato anche l'anno scorso, ma per l'allerta covid).


 

Allerta arancione: i divieti

Dal 3 gennaio 2023 nel comune di Verona scatta dunque l’allerta arancione. Questo a causa di una situazione di bassa pressione, con la presenza di nubi basse e nebbia, che sta interessando tutta la Pianura Padana, che porta la stazione fissa al Giarol Grande a registrare nuovi superamenti del valore limite giornaliero di Pm10, fissato a 50 microgrammi/metro cubo, forse anche con il contributo dei tanti fuochi d'artificio sparati per il nuovo anno.

Non c'è stop alle auto (l'accordo del bacino padano prevede una deroga a questo divieto fino all'8 gennaio), ma è vietato l’utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa – legna, cippato e pellet e sono vietate le combustioni all’aperto, compresi falò, barbecue e fuochi d'artificio. La temperatura degli edifici classificati come residenza e assimilabili e degli edifici pubblici dovrà essere ridotta di un ulteriore grado, quindi passare da 19° C a 18° C.

 

Non ci sarà poi quindi il Falò dell’Epifania. L’Amministrazione ha deciso, come spiega in una nota ufficiale, di non effettuare il tradizionale appuntamento del 6 gennaio.

 
 

La spiegazione

 

Si legge nella nota: «Nonostante sia difficile quantificare le Pm10 emesse da un falò, che dipendono da diverse variabili tra cui le condizioni atmosferiche e il tipo di combustibile usato, è evidente l’incidenza che un falò delle dimensioni come quello di Brusa la Vecia può avere per la qualità dell’aria, con valori di inquinanti che potrebbero non solo alzarsi di molto, ma anche perdurare per diversi giorni. Un rischio che l’Amministrazione ha scelto di non correre, evitando inoltre un investimento per un evento la cui realizzazione è legata anche a fattori esterni. Il prossimo bollettino Arpav sarà infatti tra due giorni e le previsioni meteo non preannunciano cambiamenti significativi. C’è poi il tema della qualità dell’aria, un’attenzione in linea con le politiche ambientali della giunta Tommasi, che sta lavorando per fare di Verona una città green. La transizione ecologica è infatti una delle sfide cruciali dei prossimi anni che l’Amministrazione vuole affrontare come opportunità di crescita e sviluppo e che indicherà azioni e interventi non più rimandabili, trasversali a tutti gli ambiti in cui opera il Comune e aperti a tutta la comunità».



 

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