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guerra in medio oriente

La volontaria bresciana tra i quattro italiani che hanno lasciato Gaza

Iniziata il 7 ottobre la guerra in Medioriente con la pioggia di razzi su Israele partiti dalla striscia di Gaza
I quattro cooperanti e il gruppo che li ha accolti fuori Gaza: si sono Giuditta e l'ambasciatore Novellino
I quattro cooperanti e il gruppo che li ha accolti fuori Gaza: si sono Giuditta e l'ambasciatore Novellino
Assalto alle scorte di cibo a Gaza,scontri Israele-Hamas

1 novembre - La bresciana Giuditta Brattini tra i primi quattro italiani, volontari di Ong, che hanno lasciato Gaza

Aggiornamento ore 20: Fuori dalla Striscia dopo 26 giorni trascorsi tra bombe e devastazione. Tra i 335 stranieri che ieri hanno avuto la possibilità di raggiungere l'Egitto tramite il valico di Rafah, ci sono anche i primi 4 italiani. Compresa la bresciana-veronese Giuditta Brattini che giovedì o venerdì dovrebbe rientrare a casa. «Stanno bene, lavoriamo per gli altri», ha dichiarato il ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani, ricordando che in tutto i connazionali presenti a Gaza al momento dell'attacco di Hamas del 7 ottobre erano 14. Giuditta al momento si trova ad Al-Arish su un furgoncino dell'ambasciata italiana che la sta trasportando al il Cairo, insieme agli altri 3 italiani, di cui un cooperante con la moglie palestinese. (Chiara Bazzanella)

 

Aggiornamento ore 19: In Egitto i primi stranieri e palestinesi feriti che hanno lasciato la Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah. È la prima volta dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas. Quattro italiani, volontari di Ong internazionali, uno dei quali con moglie palestinese, hanno attraversato il valico e sono in Egitto, assistiti da personale dell'Ambasciata d'Italia al Cairo. «Stanno bene» ha assicurato il ministro Tajani. Blinken venerdì torna in Israele, pressing su Netanyahu. Si ragiona sul futuro di Gaza. Fbi e commando Usa in campo per gli ostaggi. Colloquio Biden-re di Giordania. 

 

Ore 8.Centinaia di persone stipate al terminal in attesa di passare nel territorio egiziano. Lo riferiscono fonti locali. 

I primi stranieri stanno lasciando Gaza per l'Egitto attraverso il valico di Rafah: lo riporta l'agenzia di stampa Afp. Quasi 90 palestinesi feriti e quasi 450 persone con doppia cittadinanza e stranieri hanno lasciato Gaza questa mattina per l'Egitto attraverso il valico di Rafah dopo che le autorità egiziane ne hanno annunciato l'apertura per la prima volta al pubblico, nel 26/mo della guerra tra Israele e Hamas: lo riporta un giornalista dell'Afp sul posto.

Palestinesi, persone con doppia cittadinanza e stranieri sono stati autorizzati a entrare nel terminal del valico intorno alle 8:45 ora italiana.

Nel bombardamento israeliano sul campo profughi di Jabaliya sarebbero morti sette ostaggi, tra cui tre stranieri. Lo afferma Hamas.

"I nostri soldati sono caduti in una guerra, nessuna delle quali è più giusta: la guerra per la nostra casa", ha detto invece il premier israeliano Benyamin Netanyahu, commentando la morte di 12 militari nei combattimenti di ieri a Gaza."Sarà una guerra dura, e sarà lunga'', ha osservato, nell'esprimere cordoglio alle famiglie dei caduti. "Io prometto ai cittadini di Israele: porteremo a compimento l'opera, continueremo fino alla vittoria", ha sottolineato.

 

31 ottobre ore 11 - Arrestati otto membri di Hamas tra cui un alto dirigente

L'esercito israeliano ha reso noto che 38 palestinesi ricercati sono stati arrestati nella notte in Cisgiordania, tra cui 8 membri di Hamas, incluso un alto dirigente dell'organizzazione. Lo riferisce Haaretz. Secondo la nota dell'Idf, le truppe dello Stato ebraico hanno confiscato armi e nella città di Qabatiya, a sud di Jenin, sono stati lanciati esplosivi che hanno portato a uno scontro a fuoco. L'esercito è entrato in azione anche nei campi profughi di Betlemme, dove sono scoppiati scontri con gli abitanti che hanno lanciato bombe molotov contro l'esercito.

 

31 ottobre - Raid nella notte sulla Striscia, almeno 50 morti

Almeno 50 persone sono morte e molte altre rimaste feriti nei raid notturni di Israele sulla Striscia di Gaza, secondo fonti palestinesi. Sirene d'allarme al confine. «Ora è tempo di guerra: Israele non cesserà il fuoco, gli ostaggi vanno rilasciati senza condizioni», afferma Netanyahu. I terroristi di «Hamas sono i nazisti dei giorni moderni: vogliono solo la soluzione finale, l'eliminazione degli ebrei», afferma l'ambasciatore israeliano all'Onu. L'allarme di quello palestinese: «Gaza è l'inferno in terra».

 

30 OTTOBRE - Saccheggiati i magazzini Onu a Gaza. Assalto a un volo in arrivo da Israele in uno scalo Daghestan

Gaza alla fame prende d'assalto i centri di distribuzione umanitari Onu. Arrivati ieri sera altri 24 camion di aiuti dal valico di Rafah, per un totale di 118. L'alto commissario delle Nazioni Unite per rifugiati interviene oggi al Consiglio di sicurezza. Nel nord della Striscia primo scontro tra soldati israeliani e miliziani di Hamas, sbucati da un tunnel. Venerdì discorso tv del leader di Hezbollah. Venti persone tra cui 9 agenti sono rimaste ferite e 60 sono state arrestate in un assalto contro un volo in arrivo da Israele in uno scalo del Daghestan. Dagli Usa "ferma condanna alle proteste antisemite". -

 

29 ottobre: Israele espande le operazioni di terra a Gaza, colpiti 450 obiettivi Hamas

L'esercito israeliano ha confermato che sta continuando ad allargare le operazioni di terra nella Striscia. Nelle ultime 24 ore - ha fatto sapere il portavoce militare - sono stati colpiti oltre 450 obiettivi del "terrore di Hamas, inclusi centri di comando operativi, posti di osservazione e luoghi di lancio di missili anti tank". Nell'ambito della espansione delle attività di terra - ha continuato - "forze di combattimento combinate hanno colpito cellule terroristiche che tentavano di attaccare i soldati". La notte scorsa sono stati feriti un ufficiale e un soldato: a quanto risulta i primi durante questa operazione.

Intanto le comunicazioni telefoniche e Internet a Gaza sono gradualmente tornati a funzionare. Lo scrive - come riporta il sito Ynet - l'agenzia Reuters, secondo cui i media palestinesi hanno riferito che le linee telefoniche e il web nella Striscia di Gaza stanno riprendendo a funzionare.

A Gaza «situazione disperata», assalto al cibo

Migliaia di persone hanno fatto irruzione in diversi magazzini e centri di distribuzione dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) nelle aree centrali e meridionali della Striscia di Gaza, portando via farina e altri "generi di sopravvivenza di base": lo ha reso noto l'organizzazione, come riporta il Guardian. Uno dei depositi presi d'assalto si trova a Deir al-Balah, dove l'Unrwa immagazzina le forniture dei convogli umanitari provenienti dall'Egitto. "La situazione a Gaza sta diventando sempre più disperata di ora in ora": lo ha detto il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, durante una visita a Kathmandu, capitale del Nepal. Guterres ha ripetuto gli appelli disperati per un cessate il fuoco per porre fine all'"incubo" dello spargimento di sangue. "Mi rammarico che invece di una pausa umanitaria estremamente necessaria, sostenuta dalla comunità internazionale, Israele abbia intensificato le sue operazioni militari", ha aggiunto.

Netanyahu: «Ho sbagliato, mi scuso per le critiche all'esercito»

"Mi sono sbagliato. Le cose che ho detto dopo la conferenza stampa non dovevano essere dette e mi scuso per questo". Lo scrive il premier israeliano Benyamin Netanyahu su X dopo aver cancellato il suo post iniziale sui social in cui accusava i vertici dell'intelligence e dell'esercito di non averlo avvertito dei piani di Hamas. "Sostengo pienamente tutti i capi dei servizi di sicurezza", così come "il capo di stato maggiore, i comandanti e i soldati dell'esercito che sono al fronte e combattono per il nostro Paese".

Su Facebook Netanyahu aveva scritto di non essere stato avvertito né dall'intelligence militare né dallo Shin Bet (sicurezza interna) sulla possibilità di una guerra da parte di Hamas. La radio militare ha poi replicato che ricevette invece avvertimenti sull'eventualità di attacchi dell'asse Iran-Hezbollah-Hamas, divenuti "più aggressivi" per via delle lacerazioni in Israele. Il leader centrista Benny Gantz (che fa parte del governo di 'emergenza nazionale') ha difeso i vertici militari e ha chiesto al premier di ritirare le sue dichiarazioni.

 

28 ottobre: Israele accelera, blitz di tank a Gaza e pioggia di raid. L'Onu accusa Israele e Hamas di crimini di guerra

Israele accelera l'operazione su Gaza, annunciando di intensificare i blitz con truppe e tank all'interno della Striscia. "Hamas ha commesso crimini contro l'umanità e sentirà la nostra ira stanotte, la vendetta inizia stanotte", ha detto Mark Regev, consigliere politico del premier Netanyahu. Nel mirino ci sono i tunnel di Hamas a Gaza. Hamas denuncia "un massiccio tentativo di Israele di penetrare coi carri armati nella Striscia da nord e da est". Israele ha anche lanciato un monito: l'esercito si "prepara a difendersi su tutti i fronti e anche le forze al confine settentrionale sono in massima allerta". L'amministrazione Usa è "molto preoccupata" per una possibile escalation della guerra. L'Onu accusa Israele e Hamas di crimini di guerra: "Preoccupano le punizioni collettive"

 

27 ottobre

Aggiornamento ore 20

L'esercito israeliano ha cominciato a colpire pesantemente Gaza con artiglieria e raid massicci contro il campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia. Lo riferiscono i media israeliani. 

Le connessioni di internet nella Striscia di Gaza si sono interrotte a causa dei massicci bombardamenti dell'esercito israeliano. Lo riportano i media locali.

Aggiornamento ore 10

Prove d'invasione a Gaza mentre Hamas vola a Mosca. 'Blitz mirati' dell'esercito israeliano nella Striscia che usa i tank. Hamas: uccisi 50 ostaggi nel blitz. Uccisi in raid altri due leader di Hamas, riferisce Israele. Hamas pubblica un documento con i nomi dei 7000 morti, Israele ha diffuso foto e storie dei bimbi rapiti. Razzo su Taba, città egiziana al confine: 5 feriti.

Jet militari americani, su ordine di Joe Biden, hanno attaccato in Siria gruppi di militanti sostenuti dall'Iran che avevano colpito truppe Usa nel Paese e in Iraq. Erdogan al Papa, a Gaza è in corso un massacro. Ancora tensione all'Onu: l'ambasciatore israeliano al Palazzo di Vetro, Gilad Erdan, si è scagliato contro la bozza di risoluzione, definendola 'ridicola', 'neppure menziona Hamas'.

 

26 ottobre

 Almeno 18 persone sono morte e 40 sono rimaste ferite in un raid aereo israeliano mirato contro la famiglia di Yunis Al Astal, membro di Hamas, a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. 

L'esercito israeliano ha detto di aver condotto "blitz mirati" all'interno del nord della Striscia usando tank "nell'ambito dei preparativi per le "prossime fasi dei combattimenti". "I soldati - ha aggiunto - sono poi usciti dall'area alla fine dell'attività". 

"Nessun luogo è sicuro" a Gaza tra i bombardamenti israeliani: lo afferma l'Onu. Gli "avvisi anticipati" emessi dall'esercito israeliano alle popolazioni affinché evacuino le aree che intende prendere di mira "non fanno alcuna differenza": "Nessun luogo è sicuro a Gaza": lo ha affermato in un comunicato la coordinatrice degli Affari umanitari dell'Onu per i territori palestinesi, Lynn Hastings.

 

 

25 ottobre

Nel diciottesimo giorno di guerra tra Israele e Hamas, si fanno sempre più pressanti le richieste di cessate il fuoco da parte delle Nazioni Unite mentre a Gaza continuano i raid in risposta all'attacco del 7 ottobre e l'offensiva di terra sembra essere sempre più vicina. E scoppia il 'caso Guterres', con Israele che chiede le dimissioni del segretario generale dell'Onu dopo le frasi pronunciate durante la riunione del consiglio di sicurezza.

In corso, quindi, le trattative per il rilascio degli ostaggi in mano all'organizzazione terroristica in quella che, secondo il primo ministro israeliano Netanyahu, "potrebbe essere una lunga guerra".

Israele contro Guterres, alta tensione: stop visti ai funzionari

E' alta tensione tra Israele e l'Onu. L'ambasciatore israeliano alle Nazioni Uniti, Gilad Erdan, ha chiesto ieri le dimissioni del segretario generale Antonio Guterres. Lo ha fatto con un post sul social X dopo che Guterres, aprendo le discussioni della riunione del Consiglio di Sicurezza Onu dedicata alla crisi in Medio Oriente, ha affermato che il terribile attacco del 7 ottobre di Hamas è avvenuto dopo che "i palestinesi sono stati sottoposti a 56 anni di soffocante occupazione".

"Il segretario generale dell'Onu, che dimostra comprensione per la campagna di uccisioni di massa di bambini, donne e anziani non è adatto a guidare l'Onu - ha scritto Erdan - Chiedo si dimetta immediatamente". Per Erdan, "non c'è giustificazione o senso nel parlare con coloro che dimostrano compassione per le atrocità più terribili commesse contro i cittadini di Israele e gli ebrei. Semplicemente non ci sono parole".

Su X l'ambasciatore israeliano all'Onu contesta quello che considera un "discorso scioccante" da parte di Guterres. Secondo Erdan, "il discorso scioccante" di Guterres "alla riunione del Consiglio di Sicurezza, mentre vengono lanciati razzi contro tutto Israele, dimostra definitivamente, oltre ogni ragionevole dubbio, che il segretario generale è completamente disconnesso dalla realtà nella nostra regione e che considera il massacro commesso dai terroristi nazisti di Hamas in un modo distorto e immorale".

"La sua dichiarazione, che 'gli attacchi di Hamas non sono venuti dal nulla' - prosegue nel post l'ambasciatore israeliano all'Onu - esprime una comprensione per il terrorismo e le uccisioni. E' davvero inimmaginabile. E' davvero triste che il capo di un'organizzazione emersa dopo l'Olocausto abbia simili orribili opinioni. Una tragedia!".

Il ministro degli Esteri israeliano, Eli Cohen, ha poi affermato di aver annullato un incontro che aveva in programma con il segretario generale dell'Onu. "Non incontrerò il segretario generale delle Nazioni Unite - ha scritto Cohen sul social X - Dopo il 7 ottobre, non c'è spazio per un approccio equilibrato. Hamas va cancellato dal mondo".

Oggi, quindi, l'ambasciatore israeliano all'Onu Erdan rincara la dose affermando che Israele non concederà visti ai funzionari delle Nazioni Unite. "A causa delle sue dichiarazioni negheremo il rilascio di visti ai rappresentanti Onu - ha detto l'ambasciatore alla radio militare israeliana - Abbiamo già negato il visto al sottosegretario generale per gli Affari umanitari, Martin Griffiths". "E' giunto il momento di dare loro una lezione", ha incalzato nelle dichiarazioni rilanciate dal Times of Israel.

Intanto il segretario generale delle Nazioni Unite ha definito gli attacchi intensificati su Gaza da parte di Israele “profondamente allarmanti”. Ha ribadito il suo appello per “un cessate il fuoco umanitario immediato”, una soluzione a due Stati per il conflitto israelo-palestinese e un rilascio immediato di tutti gli ostaggi “senza condizioni”.

 

24 ottobre

Almeno 140 persone sono state uccise nei raid aerei israeliani sulla Striscia di Gaza durante la notte: lo ha reso noto questa mattina il governo di Hamas in un comunicato, aggiungendo che ci sono "centinaia di feriti" e "decine di case sono state distrutte".

Intanto i morti negli attacchi di Israele a Gaza sono arrivati a quota 5.300, mentre i feriti sono circa 18.000. Lo ha fatto sapere il ministero della Sanità locale, citato dai media.

"Mi pare che in Israele fino ad oggi sia prevalso il buon senso, la reazione è stata proporzionata alla vile aggressione che hanno subito",  ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Sky Tg 24. "Finora hanno colpito solo i centri di Hamas. Anche il missile che ha colpito un ospedale a Gaza e che è stato attribuito in un primo momento a Israele, in realtà era un razzo di Hamas caduto sul parcheggio dell'ospedale e ha provocato una cinquantina di morti e non 500 come riferito da Hamas: bisogna impedire che la propaganda giochi ruoli negativi, infiammando le masse arabe nelle città dei Paesi musulmani".

 

23 ottobre

È salito a 222 il numero degli ostaggi israeliani in mano di Hamas a Gaza. Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari secondo cui "il numero complessivo è aggiornato di volta in vota in base a informazioni di intelligence". "In particolare - ha aggiunto - c'è voluto tempo perché tra gli ostaggi ci sono non pochi cittadini stranieri e la loro identificazione ha richiesto tempo aggiuntivo".

Intanto almeno 17 persone sono rimaste uccise stamane in un bombardamento israeliano nell'affollato rione di Jabalya, a nord di Gaza. Lo riferisce il ministero degli Interni di Gaza, secondo cui si tratta di membri del clan familiare el-Batash, parenti di uno dei leader politici della Jihad islamica. A quanto pare, secondo testimoni sul posto, sotto le macerie ci sono altre vittime. Fonti locali aggiungono che gli abitanti di Jabalya hanno finora ignorato i ripetuti appelli giunti dalle forze armate di Israele di spostarsi nel sud della Striscia, oltre il Wadi Gaza.

Israele ha annunciato che non ci sarà "nessun cessate il fuoco" a Gaza mentre Usa e Qatar lavorano per liberare gli oltre 200 ostaggi detenuti da Hamas nell'enclave assediata.

 

22 ottobre

L'esercito israeliano ha annunciato di aver lanciato un attacco aereo contro una "struttura sotterranea" nella moschea Al-Ansar, a Jenin, dove - secondo l'Idf - operava Hamas. I media palestinesi parlano di almeno un morto e tre feriti. Dalla Siria, invece, arrivano le notizia di bombardamenti agli aeroporti di Damasco e Aleppo. Gli Stati Uniti hanno annunciato un rafforzamento della loro presenza militare in tutto il Medio Oriente con "un sistema di difesa antimissile ad alta quota e diverse batterie di missili terra-aria Patriot". L'esercito israeliano avverte Hezbollah: "state trascinando il Libano in guerra".

Al summit del Cairo salta la dichiarazione finale. Il motivo sono le divergenze fra le diplomazie del gruppo dei Paesi arabi con quello occidentale. "I rappresentanti occidentali - dicono le fonti - volevano che la dichiarazione includesse solo una condanna di Hamas, mentre si rifiutavano di condannare Israele per l'uccisione di migliaia di civili a Gaza".

Il valico di Rafah fra Egitto e Gaza è stato aperto ieri mattina per il transito degli aiuti umanitari e poi richiuso. "La popolazione di Gaza ha bisogno di un impegno per molto di più: una fornitura continua di aiuti nella misura necessaria", ha scritto su X il segretario generale dell'Onu Guterres. L'esercito israeliano continua i suoi preparativi per la "prossima fase della guerra, inclusa l'operazione di terra", ha spiegato il portavoce militare.

21 ottobre

Sono stati quasi 7 mila i razzi lanciati da Gaza contro Israele dall'attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre. Lo ha fatto sapere l'esercito israeliano spiegando che circa 450 di questi sono ricaduti all'interno della Striscia. Secondo la stessa fonte - a due settimane dall'attacco - sono stati oltre 1.000 "i terroristi neutralizzati, molti di loro dopo essersi infiltrati in Israele". "Decine - ha aggiunto - i capi terroristi di Hamas eliminati".

Intanto, secondo informazioni dell'Ambasciata Usa in Israele, "il valico di Rafah tra Gaza e l'Egitto aprirà oggi sabato 21 ottobre alle 10.00 ora locale (le 9.00 in Italia). Se il confine sarà aperto, non sappiamo per quanto tempo lo resterà affinché i cittadini stranieri lascino Gaza". Lo riferisce una nota della sede diplomatica americana avvertendo che "molte persone cercheranno di attraversare il confine, e i cittadini Usa che vorranno entrare in Egitto devono aspettarsi una situazione di caos e disordine da entrambi i lati".

Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, che ieri era presente a Rafah, ha usato toni affranti per descrivere la situazione: "E' impossibile essere al valico e non avere il cuore a pezzi. Dietro queste mura ci sono due milioni di persone a Gaza senza acqua, cibo, medicine, carburante. Da questa parte, questi camion hanno ciò di cui hanno bisogno. Dobbiamo far spostare, il prima possibile, quanti sono necessari". 

La liberazione dei due ostaggi - grazie ad una mediazione del Qatar - è stata intanto decisa da Hamas "per dimostrare al popolo americano quanto siano errate le affermazioni di Biden e della sua amministrazione fascista". Yeudit Raanan (59 anni) e la figlia Natalie (18 anni), a quanto pare anche cittadine israeliane, erano arrivate in Israele per celebrare le festività ebraiche di Sukkot e sono state prese e rapite da Hamas nell'attacco al kibbutz di Nahal Oz lo scorso 7 ottobre. Affidate dai miliziani alla Croce Rossa, in serata sarebbero già arrivate in Egitto. 

Mentre Hamas annuncia la liberazione di due ostaggi americani, madre e figlia, le bombe sulla chiesa di San Porfirio a Gaza riaccendono intanto le polemiche su un conflitto che diventa sempre più sanguinoso.

Joe Biden e il segretario di Stato Usa Antony Blinken hanno inoltre "privatamente" esortato Israele ad evitare attacchi pesanti contro Hezbollah, come riferisce il New York Times citando fonti informate. Il timore di Washington è che alcuni dei falchi del gabinetto di guerra israeliano vogliano un attacco preventivo contro Hezbollah che porterebbe Israele a combattere su due fronti; Hamas nel sud ed Hezbollah nel nord con il rischio di coinvolgere nel conflitto gli Stati Uniti e l'Iran.

 

20 ottobre

Sono proseguiti per tutta la notte gli attacchi su Gaza da parte dell'esercito israeliano che riferisce di avere colpito "più di 100 obiettivi di Hamas" e fa sapere di "prepararsi per la prossima fase della guerra". Sono ripresi intanto, dopo alcune ore di relativa calma, i lanci di razzi da Gaza verso il sud di Israele. Resta chiuso intanto il valico di Rafah tra Gaza e l'Egitto e non si registrano movimenti nel luogo.

"Vediamo quali saranno i tempi" per l'apertura del valico di Rafah. "Serve un accordo tra Israeliani ed egiziani per far arrivare gli aiuti umanitari, ci sono problemi organizzativi e io mi auguro che tutti insieme si possa lavorare per far uscire anche i nostri 12-15 italiani che sono nella Striscia di Gaza, potrebbero passare attraverso il valico di Rafah insieme ad altri occidentali e far contemporaneamente arrivare alla popolazione civile gli aiuti umanitari". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani atterrato a Tunisi

19 ottobre

Joe Biden scagiona Israele dalla strage dell'ospedale a Gaza ma lo esorta a non ripetere gli errori commessi dagli Usa dopo l'11 settembre. E a non farsi divorare dalla rabbia.

E' questo il messaggio che il presidente americano ha portato ad un Paese in guerra, deciso ad annientare Hamas a tutti i costi dopo il massacro del 7 ottobre. Quella del capo della Casa Bianca è stata una missione lampo per manifestare solidarietà al migliore alleato dell'America in Medio Oriente.

Ma anche, e soprattutto, per esortare il governo Netanyahu ad agire con cautela davanti al dramma umanitario che sta affrontando la popolazione di Gaza, a ponderare bene le azioni militari che Israele si accinge a continuare - invasione via terra inclusa - e le decisioni sul futuro dell'enclave palestinese.

Pena il rischio di un'escalation della guerra in tutta la regione. La rabbia che consuma Israele dopo l'attacco di Hamas, ha detto chiaramente Biden davanti al premier Benyamin Netanyahu e al suo gabinetto di guerra, a cui ha partecipato, è la "stessa che hanno provato dopo l'11 settembre" gli Stati Uniti, che ora "piangono con Israele".

Ma, ha avvertito, lo shock, il dolore, l'ira di questo momento, non devono far ripetere allo Stato ebraico gli errori "commessi dagli Stati Uniti". "La maggioranza dei palestinesi non sono Hamas", ha sottolineato il presidente americano in un discorso che ha cercato di toccare le corde giuste, e anche "la perdita di vite palestinesi conta". Parole pronunciate non a caso all'indomani della strage dell'ospedale di Gaza la cui responsabilità il mondo arabo in rivolta ha addossato all'esercito israeliano e sulla quale sia l'Onu sia l'Ue mantengono per ora una valutazione prudente.

Con più di un milione di sfollati, strutture sanitarie al collasso, rifornimenti scarsi e ancora corpi sotto le macerie, i morti a Gaza sono arrivati a 3.478, con oltre 12.000 feriti. In Israele - su cui continuano ad arrivare i razzi da Gaza (due volte oggi anche su Tel Aviv) - le vittime sono 1.400 e oltre tremila i feriti, di cui 58 in condizioni critiche.

Gaza-Israele, dodicesimo giorno di guerra

 

18 ottobre

Nella serata del 17 ottobre è avvenuta una strage all'ospedale di Gaza City con centinaia di morti, uno dei peggiori massacri della guerra che rischia di infiammare ancora di più il conflitto: è stato bombardato l'ospedale di Gaza.

Hamas ha subito accusato Israele di aver colpito l'Al-Ahli Arabi Baptist Hospital causando tra i 200 e i 500 morti. L'esercito da parte sua ha negato ogni responsabilità e addossato la responsabilità dell'esplosione al lancio fallito di un razzo della Jihad islamica: "L'ospedale non era un edificio sensibile e non era un nostro obiettivo".

Ma la reazione del mondo palestinese e arabo è stata veemente: il presidente Abu Mazen ha cancellato l'incontro previsto ad Amman con Joe Biden e indetto tre giorni di lutto nazionale in Cisgiordania, mentre l'Olp ha fatto appello alla comunità internazionale chiedendo di "mettere fine a questo massacro".

L'Egitto ha condannato "con la massima fermezza il bombardamento israeliano", l'Iran ha parlato di "brutale crimine di guerra e genocidio", la Giordania ha fatto sapere di considerare lo Stato ebraico "responsabile per questi pericolosi sviluppi". Proprio ad Amman in serata è esplosa la protesta di piazza con centinaia di persone che hanno assaltato l'ambasciata israeliana e appiccato il fuoco ai muri esterni. Qualunque siano le circostanze del massacro dell'ospedale, si tratta di uno degli episodi più violenti del conflitto in corso.

 "Sgomento e dolore per le centinaia di vittime all' ospedale Al Ahli di Gaza. La protezione della popolazione civile, anche in un conflitto, deve essere priorità assoluta". Lo scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani (ANSA). NS

 

17 ottobre

 

Aggiornamento ore 18.45

Un raid dell'esercito israeliano ha provocato la morte di almeno sei persone che si erano rifugiate in una scuola a Gaza. Lo rende noto l'Unrwa, l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi.

Aggiornamento ore 17.30

È morto Eviatar Moshe Kipnis, uno dei tre italo-israeliani di cui non si avevano più notizie dall'attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre. Lo si apprende da fonti locali. Con lui era scomparsa anche la moglie Liliach Le Havron dal kibbutz di Beeri, dove sono stati trovati 108 cadaveri.

Evitar Moshe Kipnis è stato identificato tra le vittime in base all'esame del Dna. Non ci sono conferme sulla sorte della moglie.

La morte dell'italo-israeliano, 65enne, è stata confermata dalla Farnesina. L'ambasciata d'Italia a Tel Aviv è in contatto con la famiglia per assicurare loro ogni possibile assistenza in questo difficile momento. Nell'esprimere le condoglianze ai familiari del signor Kipnis, il vicepremier Antonio Tajani ribadisce il massimo impegno del governo per rintracciare gli altri due cittadini italo-israeliani tutt'ora irreperibili.

Aggiornamento ore 11

Biden sarà domani (19 ottobre) in Israele da Netanyahu. Andrà anche in Giordania, dove incontrerà Abu Mazen. Usa e Israele svilupperanno un piano d'aiuti umanitari per Gaza, secondo Blinken. Il premier israeliano ha detto a Putin che gli attacchi nella Striscia dureranno finché Hamas non sarà distrutta. Il presidente russo è arrivato stamani in Cina. Ieri ha sentito i paesi arabi e chiesto un cessate il fuoco in Medio Oriente.

Israele ha continuato stanotte a bombardare postazioni di Hezbollah in Libano e di Hamas a Gaza: almeno 54 i morti nella Striscia, decine i feriti. Seicento mila persone hanno evacuato Gaza ma altre 100mila ancora vivono in città, secondo Israele che prepara l'invasione di terra. Circa 500mila gli sfollati interni israeliani

 

16 ottobre

L'esercito israeliano ha informato finora le famiglie di 199 ostaggi che si trovano a Gaza. Lo ha reso noto il portavoce militare Daniel Hagari, in una conferenza stampa. Ha precisato che a loro riguardo Israele sta compiendo ''uno sforzo nazionale di priorita' suprema'', ricorrendo anche ad informazioni di intelligence.

L'esercito, ha aggiunto, ha finora informato 295 famiglie di militari caduti finora nel conflitto con Hamas.

Israele: «Per ora non c'è un cessate il fuoco». ''Non c'è per il momento un cessate il fuoco né l'ingresso a Gaza di aiuti umanitari in cambio della fuoriuscita di cittadini stranieri'': lo ha reso noto l'ufficio del premier Benyamin Netanyahu commentando notizie diffuse in precedenza circa l'apertura del valico di Rafah (fra Egitto e Gaza) alle 9 del mattino ora locale, le 8 in Italia.

 

15 ottobre

Ottava notte di bombardamenti sulla Striscia di Gaza, ma anche al confine con il Libano e su Aleppo, in Siria, mentre prosegue con grande difficoltà la fuga dal nord dell'enclave e si attende l'annunciato avvio di una operazione israeliana di terra in larga scala. Gli Usa schierano una seconda portaerei nel Mediterraneo orientale come "deterrenza contro azioni ostili a Israele", e velivoli A-10, di supporto ad azioni al suolo, si aggiungono agli F-15 già nel Mediterraneo.

Il presidente Usa chiama Netanyahu e Abu Mazen raccomandando garanzie umanitarie. L'Iran promette una risposta se Israele continuerà l' attacco. Seconda notte all'addiaccio per gli sfollati che cercano riparo nonostante l'Egitto non sia disposto ad aprire il valico di Rafah in assenza di aiuti umanitari. L'inviato cinese parla con quello saudita e annuncia che andrà in Medio Oriente per colloqui di pace

14 ottobre

Aggiornamento ore 14.30

L'esercito ha fatto sapere di aver ucciso Ali Qadi comandante di compagnia dell'unità d'élite di Hamas 'Nukheba' che ha condotto "l'attacco terroristico alle comunità israeliana a ridosso della Striscia lo scorso sabato". "Nel 2005 Qadi - ha proseguito l'esercito - fu catturato per l'uccisione e il rapimento di civili israeliani e poi rilasciato nello scambio di prigionieri per il soldato Gilad Shalit".

 

***

Raid aerei e incursioni israeliane senza sosta nella Striscia di Gaza nella notte con "numerose vittime" riferiscono i media palestinesi in Cisgiordania, e non cessano gli appelli a revocare l'ordine di evacuazione di oltre un milione di persone dalla città di Gaza verso sud diffuso ieri da Israele, finora inascoltati.

I media palestinesi parlano di "molte vittime" lasciando intendere una ulteriore escalation del conflitto. La conta delle vittime a Gaza per gli attacchi israeliani tocca intanto i 1.900 morti.

L'Esercito israeliano (Idf) sta bombardando postazioni di Hezbollah in Libano dopo l'abbattimento di due velivoli non identificati su Haifa partiti dalla terra dei cedri. Lo riferisce Hareetz.

Intanto continuano i bombardamenti sulla Striscia di Gaza, come mostrano le dirette tv.

Il piano di evacuazione di Israele è "assolutamente impossibile da attuare" per il capo della politica estera dell'Ue, Josep Borrell perché "immaginare di poter spostare un milione di persone in 24 ore in una situazione come quella di Gaza può essere solo una crisi umanitaria - ha aggiunto Borrell -. E' uno scenario da evitare".

Si ritiene che decine di migliaia di persone a Gaza siano fuggite dalle loro case e si siano trasferite a sud in seguito all'avviso di evacuazione lanciato da Israele, secondo le ultime stime dell'ufficio umanitario delle Nazioni Unite Ocha. Prima dell'ordine di evacuazione, oltre 400.000 palestinesi erano già sfollati interni.

L'Onu esorta i contendenti a rispettare le regole e a non usare i civili come scudi. Prosegue intanto la ricerca degli ostaggi nelle mani di Hamas.

Il presidente Joe Biden afferma che gli Stati Uniti stanno "lavorando come dannati" per riportare negli Stati Uniti gli americani scomparsi da Israele. Un nuovo appello ad Israele affinchè revochi l'ordine di evacuazione dal nord di Gaza è stato diffuso da 12 ong internazionali, tra cui Oxfam.

«Trovati corpi di israeliani durante il blitz dell'esercito a Gaza». I commando israeliani che ieri in territorio di Gaza hanno condotto "blitz localizzati" hanno trovato e recuperato "corpi" di gente scomparsa dall'inizio dell'attacco di Hamas sabato scorso. Lo sostengono vari report sui media israeliani.

 

13 ottobre

 L'esercito israeliano ha ordinato l'evacuazione di "tutti i civili da Gaza", oltre un milione di residenti, nel settimo giorno di guerra tra Israele e Hamas. In una nota, ha chiesto "l'evacuazione di tutti i civili di Gaza City dalle loro case a sud per la loro sicurezza e protezione e lo spostamento nell'area a sud di Wadi Gaza", un corso d'acqua situato a sud della città. "Sarà permesso di tornare a Gaza City solo quando verrà fatto un altro annuncio che lo consentirà", ha aggiunto l'esercito. L'Onu, però,  chiede la revoca dell'ordine: "Un'evacuazione di tale portata - dice il portavoce del segretario generale Guterres, Stéphane Dujarric - è "impossibile senza causare conseguenze umanitarie devastanti".

I morti dall'inizio del conflitto sono oltre 1.500 da parte palestinese, 1.300 da parte israeliana. Gli sfollati 423.000. Israele afferma di aver sganciato in sei giorni 6.000 bombe, per un peso di 4.000 tonnellate, sugli obiettivi di Hamas a Gaza, colpendo oltre 3.600 obiettivi.

Pesanti bombardamenti israeliani hanno colpito anche nella notte la Striscia di Gaza, in particolare nei pressi del confine. Lo testimoniano video postati sui social dai residenti e una nota dell'Aeronautica israeliana. "Anche di notte, e in qualsiasi momento, centinaia di aerei IAF continuano ad attaccare con forza e a danneggiare gravemente le capacità del nemico": è il commento a un video postato dall'Aeronautica israeliana sui social. 

12 ottobre

Il numero delle vittime nella Striscia di Gaza per i bombardamenti israeliani degli ultimi sei giorni è salito ad almeno 1.200 morti e circa 5.600 feriti, ha detto oggi il Ministero della Sanità palestinese. Almeno 51 persone sono morte e altre 281 rimaste ferite negli attacchi aerei compiuti stanotte, secondo la stessa fonte. I raid hanno colpito Gaza, Jabaliya, Sabra, Al Zaytoun, Al Nafaq, Tal Al Hawa e Khan Younis. 

Più di mille anche i morti israeliani negli attentati terroristici organizzati da Hamas, che tiene ancora in ostaggio centinaia di persone.

Secondo l'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (Ocha), quasi 339.000 persone sono state costrette a fuggire dalle proprie case nella Striscia di Gaza sotto assedio e bombardata dall'esercito di Israele.

 Benjamin Netanyahu, Primo ministro di Israele, ha dichiarato che «ogni membro di Hamas è un uomo morto».

 

 

 

11 ottobre

Aggiornamento ore 19.40

Spenta l'unica centrale elettrica di Gaza. Intanto gli israeliani temono ci siano ancora 150 ostaggi

 

Aggiornamento ore 10.30

Israele ha contattato le famiglie di una parte degli israeliani rapiti da Hamas. "Abbiamo aggiornato per ora 60 famiglie di rapiti" ha detto il portavoce militare Daniel Hagari aggiungendo che l'esercito ha preparato un centralino da cui i parenti dei rapiti possono ricevere aggiornamenti e a cui possono essere dirette nuove testimonianze.

"Stiamo andando verso un incremento degli attacchi verso la Striscia - aveva detto Hagari -. La massima priorità è quella di eliminare i comandanti di Hamas".

L'ampiezza dell'attacco lanciato sabato ''dimostra che essi non progettavano un attentato seguito da un ritiro, ma volevano conquistare terreno. L'attività della nostra aviazione ci ha restituito il controllo della situazione''. ''Finora abbiamo contato 1.000 cadaveri di terroristi e centinaia di altri sono rimasti lungo la barriera di separazione".

Ripresi i razzi da Gaza nel sud di Israele: un edificio a Sderot, nei pressi del confine, è stato colpito, secondo quanto riferiscono i media secondo i quali i servizi di pronto soccorso non segnalano al momento vittime.

Fonti palestinesi hanno affermato che gli attacchi israeliani hanno distrutto a Gaza la casa della cosiddetta mente degli attacchi di Hamas a Israele, Mohammed Deif, uccidendo il fratello e membri della sua famiglia, compresi il figlio e la nipote. Lo riferisce Ynet. Dello stratega dell'assalto non si hanno però notizie.

Altri parenti di Deif sarebbero intrappolati tra le rovine dell'edificio, nel sud della Striscia di Gaza.

 

Aggiornamento ore 8

Almeno 30 persone sono morte nella notte in seguito agli attacchi israeliani su Gaza: lo fa sapere Hamas citata dai media. Sono saliti a 950 i morti a Gaza per gli attacchi di Israele con circa 5mila feriti. Lo fa sapere il ministero della Sanità di Hamas nella Striscia. L'esercito israeliano continua a colpire nella Striscia: nell'ultima notte sono stati centrati 450 obiettivi di Hamas e delle altre fazioni palestinesi. Solo a Beit Hanoun - ha detto il portavoce militare - nel nord della Striscia sono stati 80 gli obiettivi colpiti, comprese due banche usate da Hamas, un tunnel e due centri operativi.

Attacchi israeliani su Gaza, colpiti obiettivi navali di Hamas

L'amministrazione Biden si sta coordinando con altri paesi per un creare un corridoio che consenta ai civili di Gaza e agli americani che vogliono scappare dalla guerra di farlo. Lo riporta Nbc citando alcune fonti, secondo le quali il corridoio sarebbe a sud di Gaza e condurrebbe in Egitto.

Il massacro dei bimbi. L'orrore della guerra non conosce limiti, neanche davanti a bambini innocenti che dormono nelle loro culle, alcuni nel lettone con mamma e papà: la furia di Hamas non li ha risparmiati nel kibbutz di Kfar Aza, dove i soldati israeliani hanno raccontato di aver trovato almeno 40 piccoli uccisi tra le decine di persone trucidate a sangue freddo.

Alcuni dei bimbi, anche neonati, sono stati "decapitati", hanno raccontato scioccati alla tv israeliana, secondo il reportage di una reporter di It24.

Oltre 1.200 morti, Israele verso l'offensiva totale. "Un massacro, un vero e proprio massacro", ripetono anche i giornalisti che hanno visitato Kfar Aza, al confine con la Striscia, dove la notte tra venerdì e sabato scorso si sono infiltratati i miliziani di Hamas e delle altre fazioni palestinesi. Le loro testimonianze e le immagini che hanno scattato rimbalzano sui sociali, sui siti e danno appieno l'immagine del massacro: "C'è un forte odore di morte, è dappertutto", riferiscono mentre dai loro video postati sui sociali si sentono rumori di esplosioni provenienti da Gaza. Nel kibbutz - gli hanno riferito i responsabili dell'esercito - sono state uccise decine, forse centinaia di persone tra uomini, donne e bambini: è stata una strage.

10 ottobre 

Aggiornamento ore 16.30.  Un nuovo attacco aereo israeliano, il terzo in meno di 24 ore, ha colpito oggi pomeriggio il valico di frontiera di Rafah che collega l'Egitto a Gaza, ferendo tre palestinesi. Lo hanno rivelato una fonte egiziana che lavora al valico ed una fonte giornalistica a Gaza che ha parlato con il sito di informazioni Mada Masr.

L'attacco ha colpito il lato palestinese del valico, ha precisato la fonte egiziana. Il valico, che precedentemente era stato aperto alle persone provenienti da Gaza che avevano bisogno di entrare in Egitto per accedere agli aiuti umanitari, è stato nuovamente chiuso oggi fino a nuovo avviso.

I morti a Gaza per gli attacchi israeliani hanno raggiunto il numero di 830 con 4.250 feriti. Lo ha fatto sapere il ministero della sanità di Hamas nella Striscia

 

Aggiornamento ore 13.30.  I partiti della maggioranza di governo in Israele hanno dato mandato al premier Benyamin Netanyahu di "costituire un governo di emergenza nazionale" con rappresentanti dell'attuale opposizione. Lo fatto sapere il Likud, il partito del premier. Anche il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir (di Potere ebraico) che prima aveva espresso contrarietà ha infine accettato la linea. 

 

La Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, ha messo in guardia Israele avvertendo che se colpirà la popolazione della Striscia di Gaza riceverà un attacco ancora più forte di quello subito da parte di Hamas sabato scorso. "Il regime riceverà uno schiaffo più forte sul suo volto nel caso si metta a massacrare il popolo di Gaza", ha affermato Khamenei, citato dalla tv di Stato. "Ora che il regime sionista ha ricevuto schiaffi in faccia dopo l'operazione di Hamas pretende di essere oppresso. Anche alcuni Paesi e i media del potere arrogante (gli Usa) confermano questa pretesa ma si tratta di una menzogna perché i sionisti sono un regime oppressore, arrogante e aggressore che racconta sempre assurdità", ha detto Khamenei.

"L'attacco (di Hamas) è stato il risultato delle precedenti azioni dei sionisti, attraverso le quali hanno commesso gravi crimini e sono andati oltre la brutalità, per questo motivo come risultato avrebbero dovuto aspettarsi una tempesta di questo tipo", ha aggiunto la Guida suprema dell'Iran definendo l'attacco di Hamas "una coraggiosa operazione in risposta di continui crimini da parte dei sionisti usurpatori" e accusando Israele di essere responsabile dello stesso attacco subito. 

 

Aggiornamento ore 10. È atterrato in mattinata a Pratica di Mare il primo dei due aerei militari attivati su richiesta della Farnesina, con il coordinamento del ministero della Difesa, che stanno riportando in Italia i connazionali che hanno voluto lasciare Israele. 

Poco prima delle 10 è atterrato anche il secondo aereo dell'Aeronautica Militare: in tutto sono rientrati in Italia circa duecento italiani.

Aggiornamento ore 8. Israele va verso l'operazione di terra nella Striscia di Gaza, già assediata con il blocco a cibo ed energia. Nella notte violente esplosioni in territorio palestinese e scontri a fuoco sul confine.

Hamas minaccia di "giustiziare un ostaggio per ogni bombardamento israeliano su abitazioni civili a Gaza senza preavviso".

Lo Stato ebraico richiama 300 mila riservisti. Il bilancio dei morti israeliani nell'attacco di Hamas è salito intanto a oltre 900.

Una coppia di coniugi italo-israeliani risulta dispersa. In arrivo a Pratica di Mare i due aerei militari con a bordo circa 200 italiani di rientro da Israele.

Nella notte, l'esercito di Israele ha ingaggiato numerosi scontri a fuoco con i miliziani di Hamas lungo il confine della Striscia di Gaza.

Ieri sera colloquio tra Biden, Meloni, Macron, Scholz e Sunak: dai 5 leader "fermo sostegno a Israele e condanna di Hamas". Usa e alleati affermano di riconoscere "le legittime aspirazioni del popolo palestinese" ma che "sosterranno" lo Stato ebraico "nei suoi sforzi per difendersi". Gli Usa annunciano nuovi aiuti a Israele nei prossimi giorni, specificando che non invieranno soldati. Oggi informativa di Tajani in Parlamento.

Il leader ceceno Kadyrov si dice al fianco dei palestinesi e pronto intervenire per ristabilire la pace. Abbas prepara una visita a Mosca. Putin riceve oggi il premier iracheno Sudani.

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9 OTTOBRE- Israele dichiara lo stato di guerra, tank verso la terra  di Gaza

Aggiornamento ore 14 . Aerei israeliani hanno bombardato il mercato ortofrutticolo di Jabalia, nel nord della Striscia, in quel momento molto affollato. In seguito l'ospedale di Gaza ha riferito che i morti sono oltre 50. Gli abitanti del posto - secondo le stesse fonti - hanno prestato soccorso ai feriti. L'attacco ha colto di sorpresa gli avventori che oggi avevano affollato in modo particolare il mercato ortofrutticolo perché dopo due giorni di combattimenti i fornai della zona erano chiusi ed i supermercati ormai vuoti.

Testimoni oculari hanno riferito che inattesa delle ambulanze i corpi delle vittime sono stati prelevati da volontari, che hanno scavato fra le macerie in fiamme. I feriti meno gravi sono stati assistiti in abitazioni private. A rendere ancora più drammatica la situazione, secondo i testimoni, la presenza a Jabalya di 20 mila sfollati dalla vicina localita' di Beit Hanun, al confine con Israele, che avevano trascorso la notte all'addiaccio.

Dopo l'attacco al mercato - seguito da altri attacchi della aviazione ad edifici vicini - molti abitanti hanno lasciato poi Jabalya diretti verso l'ospedale al-Shifa di Gaza City, nella convinzione che esso non sarà oggetto di bombardamenti.

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha ordinato "l'assedio completo" della Striscia di Gaza. "Ho ordinato il completo assedio: non ci sarà elettricità, né cibo, né benzina. Tutto è chiuso", ha aggiunto Gallant dopo una consultazione di sicurezza al Comando Sud di Beersheba. "Stiamo combattendo animali umani e ci comporteremo di conseguenza", ha detto, citato dai media.

Hamas intanto annuncia che quattro prigionieri israeliani sono stati uccisi dai raid israeliani su Gaza nelle ultime ore. La tensione resta altissima.

Le sirene di allarme sono risuonate nella zona centrale di Israele, a Gerusalemme e al confine nord con il Libano. Secondo il Washington Post, gli Usa si aspettano una vasta operazione via terra contro Hamas a Gaza nelle prossime 24-48 ore. Israele avrebbe infatti chiesto agli Usa missili per l'Iron Dome, bombe di piccolo diametro, munizioni per mitragliatrici e una maggiore cooperazione nella condivisione di informazioni di intelligence per rispondere al durissimo attacco di Hamas.

Il nuovo bilancio dei morti israeliani continua intanto a salire ed è arrivato 800. Sono 2.500 i feriti, moltissimi gravi. Ci sarebbero poi 750 dispersi e almeno 100 ostaggi nelle mani di Hamas. Tra loro americani e tedeschi. Sarebbero 260 i morti al rave dei giovani pacifisti nel deserto. I morti a Gaza per gli attacchi di Israele sono arrivati a 436 con 2.270 feriti. "Il Governo esprime la sua vicinanza e la sua solidarietà al popolo d'Israele e alle comunità ebraiche italiane. Il terrore non prevarrà mai", ha commentato la premier Giorgia Meloni.

***

In mattinata il portavoce dell'esercito Daniel Hagari ha assicurato che Israele ha ripreso il controllo di tutte le cittadine sul confine di Gaza e le Forze di difesa israeliane, secondo i media locali, hanno reso noto che circa 80 terroristi sono stati trovati nel Paese durante la notte, mentre i combattimenti sono continuati in sei località lungo il confine con Gaza. Almeno 800 obiettivi di Hamas a Gaza sono stati colpiti dall'esercito. Ai residenti di Sderot, cittadina a ridosso della Striscia, è stato ordinato di nuovo di barricarsi in casa e di non aprire a nessuno. Il portavoce militare israeliano poco prima ha detto che continuano le infiltrazioni in territorio israeliano dei miliziani da Gaza. I media segnalano sparatorie fra soldati e miliziani e, secondo le stesse informazioni, sarebbero stati "uccisi 4 terroristi". E mentre Teheran nega ogni coinvolgimento negli attacchi, la Xinhua, citando una fonte del Movimento di resistenza islamica sostiene che "con il sostegno degli Stati Uniti, il Qatar sta cercando di raggiungere l'accordo urgente che porterebbe al rilascio delle donne israeliane catturate da Hamas in cambio di donne palestinesi detenute nelle carceri israeliane"

 

 

 

Israele dichiara lo stato di guerra. Una colonna di tank si dirige verso Gaza. Diluvio di bombe sulla striscia, nella notte colpiti 500 obiettivi di Hamas, che a sua volta rivendica "un massiccio attacco missilistico con 100 razzi" su Ashkelon, nel sud di Israele. Secondo il Washington Post, gli Usa si attendono l'operazione via terra contro Hamas a Gaza nelle prossime 24-48 ore.

Il nuovo bilancio dei morti israeliani è di 700. Sono 2.500 i feriti, moltissimi gravi. Ci sarebbero 750 dispersi, sarebbero almeno 100 gli ostaggi nelle mani di Hamas. Tra loro americani e tedeschi. Sarebbero 260 i morti al rave dei giovani pacifisti nel deserto. Israele ha chiesto ai suoi cittadini di abbandonare l'Egitto. Sul fronte palestinese le vittime sarebbero 413, di cui 78 minori. Tra loro una famiglia di 13 persone con 4 bambini. I feriti 2.200.

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Biden assicura sostegno militare e Israele

Il presidente degli Stati Uniti Biden ha ordinato di assicurare un 'ulteriore sostegno' militare a Israele dopo gli attacchi di Hamas. Verso l'ok a un significativo trasferimento di armi, nonostante le forniture all'Ucraina contro la Russia. Il leader della maggioranza democratica al Senato Usa, Chuck Schumer, ha detto al capo della diplomazia cinese, Wang Yi, di essere rimasto "molto deluso" dalla dichiarazione di Pechino sulla 'escalation di violenza tra Israele e Palestina. Intanto, il presidente iraniano Raisi ha parlato con i leader di Hamas e della Jihad islamica e ha avvertito che il suo Paese 'sostiene la legittima difesa della nazione palestinese'. Per il Wall Street Journal, l'Iran ha aiutato Hamas a pianificare l'attacco a sorpresa. Meloni chiama Natanyahu. In Italia disposta la 'tutela di obiettivi israeliani e palestinesi'. 

 

8 OTTOBRE 2023 - BLOCCATI A GERUSALEMME 38 VERONESI

Sono chiusi nel loro hotel di Gerusalemme, in buona condizioni ma spaventati, 38 cittadini italiani, residenti a Verona, sorpresi durante un pellegrinaggio in Terra Santa dallo scoppio della guerra.

Della comitiva fanno parte due neonati, 5 bambini e 6 adolescenti. L'allarme in Italia l'hanno lanciato contattando anche la Regione Veneto e lo stesso Luca Zaia, che ha subito informato la Farnesina, con la quale è in contatto costante. Si tratta di un gruppo confessionale della Chiesa della Restaurazione di Verona. Da qui erano partiti il 29 settembre: avrebbero dovuto fare ritorno il 7 ottobre.

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Bilancio provvisorio delle vittime

E' arrivato a 400 il bilancio degli israeliani uccisi nell'attacco di Hamas da Gaza, secondo il ministero della sanità israeliano, che porta la conta dei feriti a 2.048, di cui 20 in condizioni critiche e 330 gravi.

Risultano 'dispersi' in 750 (forse anche ostaggi nei Territori), mentre sul fronte palestinese i morti sarebbero 313 e i feriti 1.990. L'Esercito di Israele fa sapere di aver condotto 500 attacchi su Gaza e di aver ucciso 400 miliziani.

"Qui c'è un po' di confusione, abbiamo sentito le sirene e abbiamo visto i razzi e il fuoco di contraerea. Non è stato piacevole. Ora siamo in hotel. Stiamo tutti bene". E' la testimonianza da Gerusalemme di un parroco veneto, don Mirko Dalla Torre, che in questi giorni è in pellegrinaggio assieme a 35 fedeli della comunità di Sernaglia della Battaglia (Treviso).

Lo riporta il sito de L'Azione, settimanale della Diocesi di Vittorio Veneto. "Siamo comunque riusciti a visitare il Santo sepolcro. Eravamo al Muro del Pianto e ci hanno mandato in un tunnel per due volte, perché Hamas stava attaccando Gerusalemme. C'era la possibilità che cadessero dei missili al tempio. Abbiamo sentito dei colpi e poi la guida ci ha fatto uscire perché era troppo pericoloso restare. La Spianata del Tempio non si può visitare. Al Tempio c'era un grosso gruppo di ragazzi che inneggiava contro Hamas".

La rivendicazione

L'obiettivo di Israele è di evacuare entro le prossime 24 ore tutti i residenti delle cittadine vicino al confino con Gaza. Lo ha detto, citato dai media, il portavoce dell'esercito Daniel Hagari. Hagari ha poi spiegato che ci sono ancora combattimenti a Kfar Aza dove i soldati stanno cercando di liberare gli ostaggi presi sul posto da Hamas.

L'Hezbollah libanese ha rivendicato di aver compiuto "tiri di artiglieria e lanci di razzi" su Israele dal territorio del Libano. Immediata la reazione di Israele. L'esercito israeliano ha risposto a quelli che ha chiamato "colpi di mortaio provenienti dal Libano" con attacchi di artiglieria. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui i colpi provenienti dal Libano sono ricaduti nella "contesa regione di Monte Dov sul confine libanese".

Successivamente - ha aggiunto il portavoce militare - un drone israeliano ha colpito "una infrastruttura dell'organizzazione terroristica degli Hezbollah nell'area di Har Dov". L'esercito israeliano ha intimato ai residenti dell'Alta Galilea, che confina con il Libano di restare al riparo nei rifugi. 

Gli Hezbollah libanesi filo-iraniani, che hanno rivendicato stamani il lancio di razzi dal Libano verso Israele, affermano che per il momento non sembra voler aprire un nuovo fronte di guerra. "La risposta militare israeliana al lancio di razzi da parte della resistenza (Hezbollah) è stata contenuta e studiata, si è concentrata su zone agricole e boschive disabitate", ha detto poco fa Ali Shuayb, corrispondente della tv al Manar del partito armato filo-iraniano. Shuayb, presente nell'area di Kfar Shuba, poco lontano dalle contese Fattorie di Shebaa, ha affermato che "la situazione ora è molto calma, si sente solo il ronzio degli aerei spia (droni) israeliani sopra le nostre teste". "La reazione del nemico indica che per il momento non intende aprire una guerra nel fronte nord", hanno detto dallo studio televisivo di al Manar durante il collegamento in diretta col corrispondente Ali Shuyab.

Intanto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha esteso all'intero territorio nazionale "lo stato di emergenza". Lo ha fatto sapere l'ufficio di Gallant. Fino a poco tempo fa, l'emergenza si limitava ad un raggio di 80 chilometri dalla Striscia di Gaza.

Il ministero della sanità israeliano ha intanto aggiornato il numero dei feriti a seguito dell'attacco di Gaza portando il nuovo bilancio ad oltre 1.400. Secondo la stessa fonte, di questi 18 sono in gravi condizioni.

7 OTTOBRE 2023 -  Pioggia di razzi su Tel Aviv, reazione con bombardamenti su Gaza: centinaia di morti fra Israele e Palestina

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha esteso all'intero territorio nazionale "lo stato di emergenza". Lo ha fatto sapere l'ufficio di Gallant. Fino a poco tempo fa, l'emergenza si limitava ad un raggio di 80 chilometri dalla Striscia di Gaza. Il ministero della sanità israeliano ha intanto aggiornato il numero dei feriti a seguito dell'attacco di Gaza portando il nuovo bilancio ad oltre 1.400. Secondo la stessa fonte, di questi 18 sono in gravi condizioni

Una pioggia di razzi dalla Striscia di Gaza su Tel Aviv e il sud di Israele con allarmi che risuonano anche a Gerusalemme, infiltrazione di combattenti da Gaza: è iniziata così questa mattina (7 ottobre) all'alba quella che Hamas - per bocca del capo della sua ala militare, Mohammad Deif - ha annunciato come il lancio dell'operazione "Alluvione Al-Aqsa", al quale le forze armate dello stato ebraico (Idf) hanno risposto dichiarando lo "stato di allerta di guerra" e richiamando i riservisti.

Sono oltre 100 gli israeliani uccisi nell'attacco di Hamas dalla Striscia. Lo riferiscono i media locali che citano fonti mediche. Secondo le stessi fonti, i feriti sono arrivati a circa 900. La cifra è aggiornata alle 16.30 circa. Ci sarebbero una cinquantina di israeliani tenuti in ostaggio.

Israele sotto attacco, 5.000 razzi da Gaza

In un comunicato Hamas afferma di aver lanciato 5.000 razzi, per "mettere fine ai crimini di Israele, riferendosi alle "profanazioni" dei luoghi santi di Gerusalemme e al "rifiuto" israeliano di "liberare i nostri prigionieri". In Israele intanto il governo, a causa dell'emergenza, ha annullato le manifestazioni di protesta politica previste per stasera.

Secondo fonti del quotidiano israeliano Haaretz, in territorio israeliano sono entrati fra 200 e 300 miliziani di Hamas. Decine di loro sarebbero ancora infiltrate in Israele, nascoste.

La reazione di Israele

La reazione di Israele non si è fatta attendere: circa 200 persone sono state uccise a Gaza, stando a quanto dichiarato dl ministero della Sanità dell’enclave palestinese, nel corso di attacchi aerei da parte dell'esercito israeliano. Il ministero ha dichiarato che fino alle 16:20 (le 14 italiane) ci sono stati «198 martiri e 1.610 feriti con lesioni diverse».

 

«Siamo in guerra»

«Siamo in guerra, nemico pagherà prezzo mai visto». Lo afferma il premier israeliano Benjamin Netanyahu che parla dopo l'attacco di questa mattina da Hamas rivolgendosi ai cittadini israeliani.

 

Ancora razzi

Nel tardo pomeriggio dalla striscia di Gaza sono partiti nuovi razzi verso Tel Aviv. Nel frattempo la comunità internazionale ha condannato l'aggressione di Hamas.

 

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