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il caso nella bassa

Sanità, il pubblico soffre e i privati si fanno largo: a Legnago apre il Pronto soccorso per i casi non urgenti

A Legnago nuova struttura per codici bianchi e verdi. È a pagamento. E Bigon annuncia un’interrogazione: «Fare chiarezza»
L’ospedale interessato: l’ingresso del Mater Salutis di Legnago
L’ospedale interessato: l’ingresso del Mater Salutis di Legnago
L’ospedale interessato: l’ingresso del Mater Salutis di Legnago
L’ospedale interessato: l’ingresso del Mater Salutis di Legnago

L’assist al programma televisivo di Rete4 «Fuori dal coro» l’ha dato l’inchiesta che L’Arena ha pubblicato la scorsa settimana sullo stato di salute dei Pronto Soccorso veronesi. Basata su dati forniti da Agenas (Agenzia del ministero della salute per i servizi sanitari regionali) il nostro reportage «bocciava» tra tutte le realtà veronesi dell’emergenza-urgenza soprattutto quella di Legnago dove è risultato che il 5,04 dei pazienti abbandona la struttura senza essere stato curato.

L'alternativa al pubblico a Legnago esiste già

Tradotto: le lunghe attese al «Mater Salutis» non tutti sono disposti ad accettarle. E la mancata risposta del servizio pubblico, ha sottolineato la trasmissione Mediaset, è la causa che spinge, chi può, a rivolgersi al privato: a Legnago esiste già l’alternativa privata al Pronto Soccorso dell’ospedale dove chi può, mettendo mano al portafoglio, può ricevere assistenza per i codici minori, bianco e verde. È privata e si chiama Domus Salutis.

L'Ulss: «Difficoltà a reperire personale medico»

L’Ulss 9 Scaligera non nasconde il problema. «C’è criticità nel reperimento di personale medico in questo Ps», spiega una nota della direzione, «mancano all’appello 7 medici su un organico di 18. Ci siamo attivati adottando tutti gli strumenti previsti dalla normativa, dall’acquisto delle prestazioni, ai contratti libero professionali, fino al ricorso all’esternalizzazione delle attività».

Tutto nasce a monte. «Anche rispetto ai medici di medicina generale», spiegano dalla Scaligera, «ci sono 213 zone carenti in tutta l’Ulss 9, che ha rinnovato nei giorni scorsi un accordo con i sindacati dei medici di Continuità Assistenziale per continuare a garantire il Servizio medico distrettuale, il cui scopo è fornire l’assistenza sanitaria di base per coloro che sono temporaneamente sprovvisti del medico di famiglia».

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Le cause della corsa ai Pronto soccorso

Ecco spiegata anche la corsa esasperata al Pronto Soccorso: «A fronte di tale carenza di camici bianchi comune a tutto il territorio regionale e nazionale, scatta una quota importante di accessi al Ps con codici di minore intensità: nei primi due mesi del 2024 al Mater Salutis sono stati registrati al triage di ingresso 5.170 bianchi e 947 verdi su 8.567 totali, pari al 71%. Tali accessi di bassa complessità, oltre a gravare l’attività complessiva della struttura anche in riferimento alle necessità per le prestazioni realmente urgenti, determinano attese più prolungate per la stessa utenza».

Come risolvere? «L’Azienda si sta impegnando a migliorare l’appropriatezza della presa in carico, facendo in modo che le prestazioni meno urgenti vengano prese in carico dalla rete territoriale».

Intanto Anna Maria Bigon, consigliere regionale Pd vicepresidente della commissione sanità, su quanto denunciato da «Fuori del Coro» annuncia un’interrogazione. «Ho voluto verificare direttamente chiamando il Pronto soccorso privato a Legnago e la realtà corrisponde», conferma, «escono alle scoperto tutte le carenze da noi denunciate in questi anni, in base alle segnalazioni di cittadini e medici, sul Mater Salutis e sul suo pronto soccorso. Occorre che in attesa delle case di comunità vengano potenziati i medici di famiglia con infermieri e supporto amministrativo». 

Camilla Ferro

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