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tra stufe e maglioni in più

Super bollette, la Lessinia stringe i denti: «La legna costa troppo, la raccogliamo». E molti virano sul fotovoltaico

Molti gli anziani che vivono della sola pensione o le famiglie monoreddito. E le strategie per risparmiare diventano fondamentali
Calzettoni di lana, maglione, stufa a legna: è l’autodifesa dal rincaro delle bellette della luce e dell’elettricità
Calzettoni di lana, maglione, stufa a legna: è l’autodifesa dal rincaro delle bellette della luce e dell’elettricità
Calzettoni di lana, maglione, stufa a legna: è l’autodifesa dal rincaro delle bellette della luce e dell’elettricità
Calzettoni di lana, maglione, stufa a legna: è l’autodifesa dal rincaro delle bellette della luce e dell’elettricità

Un maglione addosso in più, per sopperire a qualche grado in meno tra le mura di casa. È una delle soluzioni che molti hanno pensato per risparmiare, con lo sguardo all'orizzonte di una stagione invernale che si prospetta «calda» quanto a cifre stampate sulle bollette, non però nelle temperature, specie in montagna.

Qui si cerca di far fronte ai rincari energetici come meglio si riesce, talora guardando ad un passato che si credeva cancellato dai comfort della modernità: raccogliere legna nei boschi, recuperare la consuetudine del filò, fare a meno del riscaldamento. Qui è la Lessinia, dove risiedono molti anziani che vivono della sola pensione e faticano ad arrivare a fine mese o nuclei familiari monoreddito.

La «geografia dei bisogni»

Geografia dei bisogni descritta, in parte, dalla mappa dei contribuenti veronesi che nel 2021 - i dati sono del ministero delle Finanze elaborati dall'associazione Adico - hanno percepito un reddito annuale inferiore ai 10mila euro e che potranno usufruire del bonus di 150 euro previsto dal decreto Aiuti Ter del Governo Draghi.

Nel Veronese si stima che i beneficiari saranno poco meno di 397mila tra lavoratori dipendenti, pensionati, autonomi: tolti i centri più popolosi, si concentrano nelle zone isolate, come quelle montane. La cifra, che sfiora 60 milioni di euro, sarà suddivisa tra il 57% dei contribuenti: una piccola goccia nella quotidianità dei cittadini alle prese con rincari mai visti prima. Bonus utile, ma insufficiente a riequilibrare l'ago della bilancia, puntato sul rosso. E tra la gente cresce la preoccupazione, dalla pianura in quota.

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Le alternative sostenibili

È ancora presto per avere un quadro generale di come e quanto il caro energia influirà sulla vita dei cittadini, in particolare sulle fasce deboli della popolazione. Tuttavia ci sono segnali a cui prestare attenzione: «In soli tre mesi, da luglio a settembre, in Comune sono stati presentati 12 progetti per l'installazione di impianto fotovoltaici. Non pochi», fa notare il sindaco di Bosco Chiesanuova, Claudio Melotti.

Chi può, insomma, cerca di trovare alternative sostenibili. Il tema degli aumenti è un pensiero piuttosto ricorrente: «Una mamma mi ha detto che sta insegnando ai figli a staccare le spine di casa, per evitare sprechi», esemplifica Lorenza Corradi, che nello stesso Comune è assessore con delega alle Politiche sociali e della famiglia.

Battaglia contro le «spie rosse» illuminate che inizia ad affrontare pure chi non versa in difficoltà economiche. Una situazione piuttosto pesante riguarda esercizi commerciali, bar e ristoranti che a Bosco Chiesanuova sono per lo più a gestione familiare: «Tanti, quest'estate, hanno affisso le bollette alle vetrine per mostrare alla clientela l'aumento esorbitante dei prezzi. Confidano in un sostegno da parte dello Stato», continua Corradi.

La resilienza dei «montanari»

Intanto l'apprensione resta, soprattutto nella prospettiva dei prossimi mesi, come a sottintendere che il peggio deve ancora venire. «La gente di montagna è abituata a stringere i denti, a risparmiare e a reagire davanti alle difficoltà», riconosce il sindaco di Velo, Mario Varalta. Criticità al momento non ne ravvisa tra i suoi concittadini, se non tra le categorie economiche.

Bisognerà riparlarne tra qualche settimana per capire cosa accade veramente nel privato delle famiglie, spesso riservate e restie a palesare le difficoltà. Invece, negli uffici dei Servizi sociali del Comune di Roverè qualche cambiamento emerge: casi nuovi di richieste d'aiuto correlate proprio all'impossibilità di fronteggiare l'incremento dei prezzi per energia e riscaldamento domestico. «Sono situazioni, relative ad anziani e nuclei familiari monoreddito, che stiamo monitorando», riferisce il primo cittadino, Stefano Marcolini. «Piccoli numeri, ma che in una comunità come la nostra sono sintomo di un problema crescente», sottolinea, aggiungendo che un aspetto che influisce psicologicamente sullo stato d'animo è l'incertezza, il non sapere a cosa andare incontro da adesso a fine anno.

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Non è soltanto questione di corrente elettrica e gas. Numerose abitazioni in Lessinia sono riscaldate a pellet o a legna. Acquistare un bancale di pellet è diventato un privilegio per pochi, infatti c'è chi sta valutando di riconvertire la caldaia al gasolio, visto che il costo dei sacchi è quadruplicato. Stufe e camini sono alimentati a legna, cresciuta di prezzo e pure introvabile.

Si torna a raccogliere la legna e si riscaldano solo alcune stanze

Nei paesi di montagna la pratica di raccogliere legname nei boschi per la verità non è stata mai abbandonata: eredità delle popolazioni cimbre che costa fatica, ma che nel momento attuale permette di assicurare ore di tepore casalingo. Un ritorno al passato che riecheggia nella scelta di riscaldare alcune stanze piuttosto che altre, dove si trascorre più tempo della giornata, in una sorta di moderno filò con la nonna accanto ai nipoti che devono fare i compiti.

Poi si spera nella clemenza delle temperature, che comunque nelle scorse settimane hanno visto scendere vicino allo zero la colonnina di mercurio, tanto che dai camini si vedono salire i primi fili di fumo. Qualcuno ha acceso il riscaldamento, almeno per stemperare l'ambiente domestico, con il termostato su qualche grado in meno rispetto al passato; invita i familiari ad indossare una maglia di lana e a coprirsi con doppia coperta durante la notte. Si preannuncia lungo inverno, in montagna.

Marta Bicego

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