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Fatti legati alla rissa del 2 giugno

Sedicenni molestate sul treno da Peschiera dopo il raduno: «Eravamo circondate, alcune di noi sono svenute»

Sono stati momenti di terrore per sei amiche di 16 e 17 anni, quattro di Milano e due a Pavia che il 2 giugno erano a bordo del treno regionale 2640 che da Peschiera del Garda ( Verona) doveva portarle a Milano dopo aver trascorso una giornata a Gardaland.

Come racconta ’Il Giorno', le ragazze sono state molestate sessualmente e per lunghi minuti in modo pesante da un gruppo di giovani: «Eravamo circondate. Il caldo era asfissiante, alcune di noi sono svenute. Mentre cercavamo un controllore avanzando a fatica lungo i vagoni» è avvenuta l’aggressione sessuale.

«Ridevano. Ci dicevano ’le donne bianche qui non salgono'», hanno raccontato al quotidiano. Giovedì, poco prima delle 18, la banchina e i binari della stazione di Peschiera, ricordano, sono stati invasi «da oltre un centinaio di ragazzi e anche qualche ragazza, la maggior parte nordafricani, della nostra età o poco più grandi. Urlavano e correvano. Hanno anche sputato sui finestrini di un treno arrivato prima del nostro».

Secondo il giornale, con tutta probabilità, quei giovani erano parte della folla che durante la giornata era stata sulla spiaggia di Peschiera, forse attirata da un video su TikTok che pubblicizzava una sorta di raduno per il 2 giugno. Durante l’evento si era scatenata una maxi rissa, forse originata dal furto di un portafoglio, che ha reso necessario l’intervento della polizia in tenuta antisommossa. Parte dei giovani è probabilmente andata in stazione e salita a bordo del treno diretto a Milano, che era «stracolmo»,

Le vittime, mentre subivano violenza, non hanno chiamato le forze dell’ordine per paura di essere picchiate ma hanno contattato i genitori. «Abbiamo chiamato noi il 112 ma nessuno è intervenuto» dicono mamme e papà. Le giovani sono state aiutate da un ragazzo che le ha fatte scendere alla fermata successiva, a Desenzano. Ieri tutte hanno presentato denuncia alla Polfer della stazione Centrale di Milano.

Sulla questione interviene anche il presidente della Regione, Luca Zaia che afferma: «Continuiamo la nostra battaglia quotidiana per una libertà non solo individuale, ma sociale. Pensare che delle ragazze vengano importunate, molestate o che siano oggetto di aggressione nei nostri territori non esiste. Il mio appello è che ci sia tolleranza zero e che le forze dell’ordine ci mettano il massimo impegno per trovare i responsabili».

E conclude: «Noi veneti siamo abituati a un rapporto sociale basato sul rispetto delle persone e delle regole. Non deve passare l’idea che fatti come questi possano diventare ordinari o addirittura, peggio ancora, che ci si possa assuefare. Non ci siamo mai neanche adeguati al fatto di mettere gli allarmi in casa e di pensare di chiuderci dentro. Ripeto, tolleranza zero».

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