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Dopo i casi di Verona

Ztl, il ministero interviene sulla doppia multa. «Cambieremo la norma»

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Un ingresso della Ztl con telecamera
Un ingresso della Ztl con telecamera
Un ingresso della Ztl con telecamera
Un ingresso della Ztl con telecamera

Potrebbe essere la svolta. Potrebbe cambiare tutto. Nei giorni scorsi abbiamo fatto alcuni articoli sulle multe in zona Ztl. O meglio sulle multe anche in uscita dalla zona a traffico limitato, soprattutto quelle elevate nonostante fossero passati una manciata di minuti in ingresso ed uscita dal centro storico. Ma non ci siamo fermati a riportare quanto accade nella nostra città e a compararlo con quanto accade in altre limitrofe. Volevamo capire meglio. Così abbiamo chiesto lumi al ministero per i Trasporti e le Infrastrutture retto da Enrico Giovannini e finalmente ieri è arrivata la risposta al quesito che avevamo posto.

Al ministro infatti avevamo evidenziato i diversi comportamenti delle amministrazioni cittadine, chiedendo quale fosse quello corretto. Ed eccola dunque la risposta: «Il ministero sta lavorando a una soluzione normativa che consentirà di migliorare l’interpretazione della norma. La soluzione allo studio si basa sul principio che l’accertamento è eseguito sul veicolo che circola all’interno della Ztl, pertanto corrispondente ad un'unica violazione, e non a più di una nel caso di ingresso e uscita». E quando questo avverrà, quando verrà eseguita la modifica alla norma, segnerà un enorme cambio di passo nella nostra città dove si viene multati anche in uscita dalla Ztl. È presumibile che la norma non sia retroattiva, di conseguenza chi ha preso già la multa rischia di doverla pagare o, come nel caso da cui tutti i nostri approfondimenti hanno tratto origine, il multato potrà ricorrere al giudice di pace, confidando di vedersi annullare la seconda multa come era accaduto all’avvocata Ilaria Zilioli che aveva presentato ricorso e vinto la sua battaglia dopo che il padre Tito, avvocato a sua volta, era entrato in zona a traffico limitato ed uscito giusto il tempo di rendersene conto e inforcare un varco.

«Il quadro complessivo che emerge dalle prassi locali delle città limitrofe alla nostra è come la rigidità interpretativa del Comune di Verona non trovi riscontro altrove. Le scelte dell’amministrazione veronese, appaiono più di natura politica che dettate da ragioni di diritto. A conferma di ciò, evidenzio che la possibilità di adottare una linea meno intransigente trova giustificazione anche alla luce delle Linee Guida del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dove si ammette la possibilità dei controlli anche in uscita, ma con soluzioni pratiche che evitino di renderla eccessivamente discrezionale e sanzionatoria, al solo fine di evitare l’elusione del divieto di accesso in entrata, di certo non per punire due volte gli automobilisti. Questo, anche in considerazione del fatto che l’articolo 7, comma 9, del Codice della strada non prevede espressamente l’ipotesi di sanzioni “in uscita”», aveva ribadito ulteriormente l’avvocata Zilioli.

Nelle Linee guida per l’installazione delle telecamere in uscita il ministero scrive: «Prima di procedere all'installazione dei sistemi di controllo dei varchi in uscita o in itinere deve essere stato realizzato un completo controllo di tutti i varchi in ingresso al fine di evitare che il controllo delle uscite risulti vessatorio nei confronti dell'utenza». Spiega l’avvocata Zilioli: «Questo inciso è particolarmente rilevante. La domanda che sorge spontanea è la seguente: quando il controllo delle uscite può risultare vessatorio nei confronti dell’utenza? La risposta, a mio avviso, è molto semplice. Si tratta dei medesimi casi oggetto del ricorso da me depositato, ossia quando il sistema in entrata funziona perfettamente e la multa viene correttamente comminata, ma poi, dopo pochi minuti, il trasgressore viene nuovamente multato in uscita, senza che possa fare nulla per evitarlo. Ciò che diventa decisivo, pertanto, è l’aspetto temporale, in relazione al quale la Corte di Cassazione (cfr. Cass. Civ. n. 22028/2018, citata anche nella sentenza del Giudice di Pace n. 339/22 Sent.n. 4244/2021 R.G.) ha chiarito che anche plurime violazioni possono considerarsi unica condotta sanzionabile se avvengono a breve distanze le une dalle altre ed in un contesto d’azione unitario».

In quei giorni di inizio aprile avevamo anche riportato il caso di una ventunenne residente a Villafranca che era entrata erroneamente in Ztl e a distanza di un minuto era uscita. Anche in quel caso doppia sanzione che il padre della ragazza aveva pagato subito per avere diritto allo «sconto», previsto dalla legge se si paga entro tre giorni. Anche il senatore del Pd, Vincenzo D’Arienzo sull’argomento doppia multa aveva presentato un’interrogazione chiedendo quale fosse la giusta interpretazione del Codice della strada. Ora non resta che attendere la modifica alla norma da parte del ministero. Nel frattempo meglio cercare di non prendersi una multa, e rispettare le indicazioni dei segnali stradali.

Alessandra Vaccari

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