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Il caso

Multa in uscita dalla Ztl, il giudice di pace la annulla per quattro minuti

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Telecamere in uscita dalla Ztl in via Nizza
Telecamere in uscita dalla Ztl in via Nizza
Telecamere in uscita dalla Ztl in via Nizza
Telecamere in uscita dalla Ztl in via Nizza

Quattro minuti per la vittoria. Vista dalla parte del cittadino, di questo si è trattato. Dall’ingresso (improprio) all’uscita della Ztl, sono infatti passati quattro minuti. E per questo, il giudice di pace, cui il cittadino ha fatto ricorso, ha annullato la multa in uscita dalla zona interdetta a chi non possiede il permesso di accesso. Mentre la multa in ingresso è stata pagata.

La legge (198 comma 2 del codice della strada) dice che ad ogni violazione in Ztl corrisponde una sanzione, indipendentemente dal tempo di permanenza all’interno della stessa. L’argomento da anni, (esattamente dal 2019 quando è stata introdotta la multa in uscita) fa discutere. E non sono rari i casi in cui i cittadini multati fanno ricorso al giudice di pace. Torniamo ad occuparci dell’argomento perché l’avvocato Ilaria Zilioli ha vinto la causa promossa davanti al giudice di pace, che ha annullato la multa in uscita, elevata dalle telecamere 4 minuti dopo l’ingresso dell’auto del padre Tito, in Ztl. L’avvocata Zilioni ha fatto riferimento ad una sentenza della Cassazione civile che specifica l’unicità della condotta da sanzionare una sola volta se protratta per breve intervallo temporale. E quindi la seconda multa è stata annullata. «L’articolo 9 del codice della strada parla di violazioni in entrata, non in uscita», spiega l’avvocatessa, «il Comune considera la seconda condotta autonoma, mentre la Corte costituzionale quando la condotta è nello stesso tratto di strada e a distanza ravvicinata stabilisce che la prima violazione assorba la seconda. Di fatto premiando il cittadino che si accorge dell’errore e subito cerca di andarsene dalla zona in cui non dovrebbe trovarsi. Diciamo che potrebbe essere anche un incentivo, per questo credo che il Comune si dovrebbe adeguare. Verona, come tanti altri comuni prevede questa doppia sanzione che però nega un principio base che è la funzione educativa della multa».

Una vittoria che non scompone gli amministratori, come sottolinea l’assessore alla sicurezza Marco Padovani: «I verbali emessi dalla polizia municipale sono redatti in applicazione del Codice della Strada, che ovviamente applichiamo in maniera precisa. In questo caso il giudice ha inteso che l'entrata e uscita in Ztl sia un'azione unica, ma l'articolo 198 comma 2 del Codice indica un'altra cosa. I nostri verbali sono corretti per questo non possiamo annullarli in autotutela, come chiede il cittadino. Fino a quando non verrà modificato o chiarito il Codice su questo punto, cosa che potrebbe essere auspicabile, il dovere dei nostri agenti è di applicarlo. Così come è dovere dei cittadini rispettare le regole e non di infrangerle per poi avvalersi, anche ripetutamente, dei ricorsi», ha spiegato Padovani, «le telecamere in uscita sono attive da tre anni, prima dell'entrata in funzione è stata fatta una campagna informativa ai cittadini che infatti largamente rispettano e hanno memorizzato gli orari. Le singole situazioni ci sono sempre, ma ricordo che gli avvocati del comando hanno l'80 per cento di esito positivo nelle difese dei propri atti e la nostra situazione non è cambiata. Dal punto di vista amministrativo a ogni infrazione corrisponde una sanzione. Il comando non ha potere discrezionale, altrimenti sarebbe omissione, potere che invece ha il giudice nell’esercizio della sua funzione».

Alessandra Vaccari

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