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Lungo il Sentiero Italia

Per i 40 anni si regala il giro d'Italia a piedi: «Trovo sempre qualcuno che mi aiuta»

La veronese Sara Bonfanti sta percorrendo il Sentiero Italia del Cai: sette mesi di cammino da Muggia a Santa Teresa di Gallura
Sara Bonfanti e il suo percorso
Sara Bonfanti e il suo percorso
Sara Bonfanti e il suo percorso
Sara Bonfanti e il suo percorso

Ha deciso di festeggiare i suoi 40 anni sul Sentiero Italia del Cai. Ogni candelina vale sei giorni di camminata, moltiplicandoli fa all’incirca otto mesi.
Sara Bonfanti è partita il 17 maggio da Muggia in provincia di Trieste dopo aver chiuso casa in Borgo Santa Croce: prevede di arrivare a dicembre a Santa Teresa di Gallura in Sardegna. La mamma e il fratello l’attendono a Merate (Lecco) per Natale, al fidanzato ha promesso che il prossimo anno scaleranno insieme le Alpi, ma questi otto mesi sono tutti suoi con lo zaino sulle spalle.

 

Sara Bonfanti
Sara Bonfanti

«Mi sono detta: parto»

Il viaggio di questa scalatrice, insegnante di danza classica (nove anni fa si è unita alla compagnia veronese TaiBallet di Natascia Guerra) e pilates (in varie palestre della città), e appassionata di turismo lento e di alpinismo, non ha nulla di catartico. La contattiamo sugli Appennini, a cavallo fra Marche e Umbria, in direzione Abruzzo. «Per festeggiare i 40 anni mi sono detta: parto. Volevo dedicare del tempo a me stessa, ho studiato il percorso e salutati amici e parenti mi sono messa in marcia».

Nei primi due mesi ha condiviso i passi con Adriano Di Giovanni, guida ambientale conosciuto 10 anni prima in un villaggio turistico dove entrambi lavoravano da animatori. «Si è dovuto fermare per un acciacco e ha ripreso dopo due settimane di stop, io non mi sono mai fermata e sto benissimo, in pace con me stessa. Mi sveglio alle prime luci dell’alba, mi fermo quando sono stanca, e riparto immersa nella natura restando sempre in quota. Non ascolto musica ma solo le richieste del mio corpo». Non si sente sola e trova sempre un letto dove dormire. Sul Sentiero Italia mappato il Cai ha messo in piedi una rete di strutture che offrono ospitalità. «Se il meteo lo consente e nelle vicinanze c’è vita preferisco dormire in tenda, altrimenti mi rivolgo a pro loco o parrocchie; una notte ho dormito in un garage. Ho un budget giornaliero di 15 euro, per il resto Dio vede e provvede».

 

Il minimo indispensabile nello zaino

«Aggiungi un posto a tavola che c’è un amico in più» cantava Johnny Dorelli; e Sara trova sempre chi quella seggiola la sposta per farla stare comoda. «Un piatto di minestra non si rifiuta, di giorno mi arrangio con delle barrette proteiche, frutta secca o un pezzo di pane. Non mi manca nulla». Leggera nell’anima, leggero anche lo zaino. «Ci stanno la tenda e il sacco, un fornelletto a gas e un pentolino, il caricabatteria del cellulare che mi serve per seguire il percorso con il gps, e le ciabatte per far respirare i miei piedi quando tolgo gli scarponi, i prodotti dell’igiene personale, un paio di pantaloncini, tre di calze e una maglietta come ricambio, il poncho per quando piove, il cappello e una felpa tecnica per il freddo».

Sara Bonfanti
Sara Bonfanti


Se agli italiani per la crisi energetica viene chiesto di non sprecare l’acqua e di contenere il consumo di gas o della corrente elettrica, Sara ha già imparato a gestirsi con uno stile di vita in economia, difficile da replicare nella quotidianità lavorativa. «Uno stacco avventuroso e in piena libertà in cui mi capitano solo cose belle: incontro persone disposte ad aiutarmi, un piatto pronto per sfamarmi e piove quando ho già il letto pronto».

Gli amici la seguono dalla pagina facebook, la chiamano per sapere se va tutto bene, dove si trova, quando potranno riabbracciarla. «Ho imparato a non pre-occuparmi. So quando parto, non so dove arriverò la sera. Quando mi chiedono cosa farò il giorno dopo rispondo boh, vivo l’attimo e forse a dicembre sarò di nuovo a casa», conclude. «Avviso però che la Sarà che tutti conoscevano, al termine di questo viaggio un po’ sarà cambiata».

Anna Perlini

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