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OTTO DOMANDE PER VERONA - 1

Energia e rincari, cosa fare per imprese e famiglie? Le risposte dei candidati veronesi alle politiche

Caro energia, una «scure» su famiglie e imprese
Caro energia, una «scure» su famiglie e imprese
Caro energia, una «scure» su famiglie e imprese
Caro energia, una «scure» su famiglie e imprese

Energia, rincari: che cosa fare per le imprese e le famiglie? È questa la prima delle «8 domande per Verona» - l’iniziativa de L’Arena in vista delle elezioni politiche del 25 settembre - che abbiamo posto a candidati alla Camera e al Senato, a Verona. In corsa sia nei collegi uninominali, in cui si vota con il sistema maggioritario, sia in quelli plurinominali, in cui si vota con il proporzionale, senza però esprimere preferenze. Quali sono le proposte dei partiti contro il caro bollette? Oggi affrontiamo questo tema.

Le altre sette domande, relative ad altrettanti temi, sono sul Pnrr e la ripresa, come accelerare per avere risultati? E ancora: lavoro e capitale umano, quali misure per sciogliere i nodi? Istruzione, ricerca, didattica ed edifici moderni: in che cosa investire? Un altro quesito è sulle infrastrutture: aeroporto Catullo, lago di Garda, Olimpiadi invernali 2026, quali risorse per una “road map”? Altro tema di particolare interesse per il territorio veronese è quello del turismo, che va a braccetto con quello della cultura: quale modello per l’economia delle bellezza? E poi l’ambiente, l’aria, l’acqua, gli sprechi: quali possono essere le vie sostenibili per lo sviluppo? E infine sanità, medici di famiglia e liste d’attesa: come intervenire? Sono le «8 domande per Verona», ai candidati al futuro Parlamento, che con la maggioranza che si formerà sosterrà il futuro governo. 

Ecco le risposte che ci hanno dato.

PAOLO TOSATO (Lega) - È necessario porre un tetto al prezzo del gas. Bisogna battersi a livello europeo ma in attesa a livello nazionale va fissato un tetto per gli aumenti per imprese e famiglie come ha fatto la Francia, al 4% . Lo Stato intervenga con risorse proprie per la parte eccedente. Si può fare con l’extragettito Iva, con la tassa sull’extraprofitto della grandi aziende energetiche e se non basta con uno scostamento di bilancio.

CIRO MASCHIO (FdI) - Energia e bollette saranno prioritarie della nostra agenda di Governo. Interventi strutturali e immediati: autosufficienza energetica, diversificando approvvigionamenti, aumento della produzione di rinnovabili, semplificare la burocrazia. Pieno utilizzo di risorse nazionali, riattivazione e nuovi pozzi di gas naturale. Ed efficientamento energetico.

ALESSIA ROTTA (Pd) - Alessia Rotta. Tetto nazionale al prezzo dell’energia elettrica per 12 mesi; nuovo contratto luce solare per microimprese e famiglie con redditi medi e bassi con fornitura elettrica gratuita fino al 50% del consumo medio (1.350 KWh/anno), prodotta solo da fonti rinnovabili e raddoppio del credito di imposta per compensare extra-costi delle imprese per gas ed elettricità. Premialità fiscale per imprese a elevato rating di sostenibilità.

ANNA LISA NALIN (+Europa) - Riguardo la dipendenza dal gas russo, non è togliendo le sanzioni a Putin, come proposto da destra, che si risolverebbe il problema energetico. Per il futuro sarà indispensabile avere un portafogli più ampio possibile di fornitori. Siamo a favore dei rigassificatori. Il futuro? Le fonti miste. La questione rinnovabili si può giocare subito, anche scorporandone costi e tassazioni nelle bollette. Infine: il tema del tetto ai costi.

DAVIDE BENDINELLI (Azione-Italia Viva) - Per le imprese energivore: appiattire il prezzo a 100 euro per MWH, con costo di 10 miliardi per l’erario; ciò per impedire il blocco della produzione. Poi, il ministero dell’Economia compri tutte le fonti di produzione dell’energia elettrica. Il gas dovrà essere acquistato dallo Stato a prezzo di mercato, mentre l’energia da fonti rinnovabili sia acquistata al prezzo fisso di 70 euro per MWh.

DANIELE NOTTEGAR (M5S) - Serve un tetto al prezzo del gas europeo. Va slegato il prezzo dell’energia elettrica dal prezzo del gas e rendere il prezzo del metano indipendente dal Ttf, ormai solo una borsa speculativa. Possiamo anche mettere un tetto al prezzo del gas imponendo dei prezzi amministrati. I fondi per coprire questi costi si potrebbero recuperare tassando gli extrautili di società energetiche ma anche dalla “grande distribuzione”.

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FLAVIO TOSI (FI) - A livello nazionale bisogna mettere a disposizione risorse straordinarie. Lo Stato rinunci all’extra gettito che gli deriva dalla tassazione sulle bollette. A livello locale Agsm produce per una potenza di 85 MW: l’energia autoprodotta non ha avuto costi maggiori di produzione, ma viene venduta al doppio o triplo. Agsm Aim, per la parte di energia prodotta direttamente, non faccia aumenti rispetto alle tariffe precrisi.

GIULIANO OCCHIPINTI (Noi Moderati) - Noi puntiamo a una maggiore autonomia energetica nazionale. Sì a nuovi rigassificatori e a riattivare le estrazioni di idrocarburi. Sì a semplificare le procedure autorizzative per impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e non abbiamo pregiudizi sul rifinanziamento della ricerca sul nucleare, al fine di poter usufruire in futuro - con la massima sicurezza - anche dell'energia dell’atomo.

AURORA FLORIDIA (Alleanza Verdi Sinistra) - Va ridotta subito la pressione su famiglie e imprese, fissando un tetto massimo al costo dell’energia e gas. Gli extra profitti di aziende di energia e gas come Eni, Edison e Enel, che hanno guadagnato in soli sei mesi cinquanta miliardi in più del dovuto, grazie al caro-energia, devono essere restituiti “in toto”, alle aziende e famiglie, in seria difficoltà. Noi non sosteniamo invece la realizzazione di nuovi rigassificatori.

MATTIA FANTINATI (Impegno Civico Di Maio) - Mentre chi ha fatto cadere il Governo Draghi si lancia in fantasiosi rimedi ai costi dell’energia, noi di Impegno Civico facciamo una proposta subito attuabile: un taglio dell'80% alle bollette di energia delle aziende, da oggi a fine anno. Sarebbe il costo per lo Stato di circa 13,5 miliardi, ma sappiamo anche che la crisi che si abbatterebbe sulle aziende comporterebbe al Paese danni ben peggiori.

RENATO PERETTI (Unione Popolare) - Lotta europea anti-speculazione. E strumenti di emergenza come rinazionalizzare almeno Enel Green Power, perché gli extraprofitti di chi produce eolico e fotovoltaico non possono essere uguali a quelli di chi ha subito i rincari del gas, quindi vanno tassati al 90% e non al 10%. Il nucleare di quarta generazione non esiste. Quindi sì alla ricerca, no ad avventure che rimetta in circolo il nucleare.

STEFANO COBELLO (Italexit) - Non investire in armi e diamo risorse a famiglie e imprese. Stop sanzioni e via a un rapporto diplomatico serio con la Russia. Poi: perché i Comuni non fanno un bando pubblico di acquisto e installazione di pannelli fotovoltaici per tutti i tetti? Così si abbattono i costi di acquisto e chiedendo agli utenti di pagare l’elettricità un periodo sufficiente per ripagare l’investimento pubblico, essa poi sarebbe gratis.

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Anche i lettori de L’Arena possono contribuire a fare chiarezza in questa breve ma intensa campagna elettorale inviando i propri quesiti al nostro numero Whatsapp (335.6390147). Le domande più interessante saranno poste ai candidati. Non solo, la redazione Web de L’Arena monitorerà anche tutti i post su Facebook, Twitter e Instagram con l’hashtag #politiche2022verona.

QUI, invece, è possibile votare la propria priorità rispetto agli otto temi nel nostro sondaggio.

Enrico Giardini

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