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Il dramma nel crotonese

Naufragio di migranti: il numero delle vittime sale a 64. Fermati tre presunti scafisti

Il barcone era partito dalla Turchia e si è ribaltato a causa del mare mosso dal forte scirocco. Il medico: «Abbiamo soccorso due uomini che tenevano in alto un bimbo. Purtroppo il piccolo era morto»
Naufragio migranti a Crotone
Naufragio migranti a Crotone
Naufragio Crotone

Aggiornamento 27 febbraio

È morto l’uomo ricoverato in gravi condizioni nell’ospedale di Crotone per le ferite riportate nel naufragio del barcone carico di migranti davanti alla spiaggia di Steccato di Cutro. Subito dopo l’arrivo nella struttura era stato portato in terapia intensiva ma dopo mezzogiorno è deceduto. Le vittime accertate sono quindi 64.

Due persone sarebbero state fermate, secondo indiscrezioni raccolte in ambienti giudiziari, con l’accusa di essere stati gli scafisti dell’imbarcazione che ieri mattina si è infranta contro una secca davanti la costa di Cutro, nel Crotonese, con la conseguente caduta in mare dei migranti che si trovavano a bordo. Le due persone che sarebbero in stato di fermo si aggiungono a quella di nazionalità turca già bloccata, con la stessa accusa, nella giornata di ieri.

 

Aggiornamento 26 febbraio ore 20

È di 59 vittime accertate e 80 superstiti il bilancio momentaneo del naufragio di un barcone carico di migranti fatto dal Centro coordinamento soccorsi attivato nella Prefettura di Crotone. Degli 80 superstiti, 21 sono stati portati in ospedale ed uno di loro è grave.

«Quando siamo arrivati sul punto del naufragio abbiamo visto cadaveri che galleggiavano ovunque ed abbiamo soccorso due uomini che tenevano in alto un bimbo. Purtroppo il piccolo era morto». A raccontarlo è Laura De Paoli, medico che opera per la Fondazione Cisom Cavalieri di Malta a supporto della Guardia costiera per gli interventi di soccorso in mare.

«Siamo riusciti a recuperare i due che tenevano il piccolo. Erano il fratello e lo zio del bambino che, però, era senza vita. Abbiamo provato a rianimarlo ma aveva i polmoni pieni d’acqua. Aveva 7 anni». De Paoli, che ha una lunga esperienza in soccorsi in mare, era sulla motovedetta della Capitaneria di porto di Crotone intervenuta nell’immediatezza. «C’era mare forza 3 o 4, era difficile avvicinarci. La barca dei migranti era già a pezzi sulla spiaggia e noi avevamo intorno tanti cadaveri galleggianti».

La motovedetta con i due superstiti è poi rientrata al porto di Crotone. La dottoressa De Paoli ha operato in altri teatri di guerra e in soccorsi in mare con varie associazioni umanitarie ed Ong ma, come racconta, non si era mai trovata davanti ad una catastrofe simile. «Io ho fatto soccorsi in mare, anche quello con la nave Prudence - dice - ma sempre salvataggi senza morti... questa volta è stata devastante».

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Aggiornamento ore 11.30

È di 43 morti (ma in rapido aumento) e 80 persone salvate, il bilancio momentaneo del tragico naufragio sulle coste del crotonese. Nel frattempo i soccorritori si sono spostati dalla «spiaggia della morte», perché la corrente sta portando altri corpi senza vita un paio di chilometri più a Nord.

Ventuno superstiti sono stati portati nel pronto soccorso dell’ospedale di Crotone, mentre gli altri sono ancora sul posto in attesa di essere trasferiti al Cara di Isola Capo Rizzuto, a pochi chilometri dal luogo della tragedia.

«È criminale mettere in mare una imbarcazione lunga appena 20 metri con ben 200 persone a bordo e con previsioni meteo avverse. È disumano scambiare la vita di uomini, donne e bambini col prezzo del ’biglietto' da loro pagato nella falsa prospettiva di un viaggio sicuro. Il Governo è impegnato a impedire le partenze, e con esse il consumarsi di queste tragedie» ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

 

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Drammatico naufragio, nella notte, sulle coste joniche della Calabria. Al largo di Steccato di Cutro, infatti, un gruppo immigrati sono stati ritrovati in mare. In corso le attività di soccorso da parte di Capitaneria di Porto e Guardia di Finanza.

Tante le vittime: sono una trentina i cadaveri finora ritrovati dai soccorritori davanti alle coste crotonesi. Il barcone di legno naufragato al largo delle coste crotonesi, era partito dalla Turchia e si è ribaltato a causa del mare mosso dal forte scirocco. Sicuramente tra le vittime ci sono diversi bambini, uno di questi un neonato. Si teme che il bilancio delle vittime possa ulteriormente aggravarsi rispetto alla trentina di cadaveri finora ritrovati.

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