<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
In città due su tre hanno scelto lei

Il ciclone Schlein scuote il Pd: chi vince e chi perde negli assetti dem nel Veronese

Benini, La Paglia e Bonfante: «Ora si cambia». Brescia e Vicenza al voto a maggio: la svolta movimentista e i possibili effetti sugli equilibri nel centrosinistra
Vincente Elly Schlein, da ieri alla guida del Pd: a Roma c’è stato il passaggio di consegne con Enrico Letta
Vincente Elly Schlein, da ieri alla guida del Pd: a Roma c’è stato il passaggio di consegne con Enrico Letta
Vincente Elly Schlein, da ieri alla guida del Pd: a Roma c’è stato il passaggio di consegne con Enrico Letta
Vincente Elly Schlein, da ieri alla guida del Pd: a Roma c’è stato il passaggio di consegne con Enrico Letta

Come un ciclone. In Italia e soprattutto in quel Nord chiamato presto a tornare alle urne per scegliere i nuovi amministratori locali. come a Vicenza e Brescia. Le due province che stringono a lati Verona. In riva all’Adige gli oltre diecimila votanti hanno preferito Elly Schlein per il 63,2 per cento lasciando Stefano Bonaccini al 36,8, in città invece i votanti sono stati poco più di cinquemila con la Schlein addirittura al 65 per cento.

E se quella di Schlein è una sferzata di aria fresca o una vera e propria rivoluzione si capirà nei prossimi mesi, forse già nelle prossime settimane. Di certo la sua elezione a leader del maggio partito di centrosinistra è un fatto che rischia di scombussolare i piani di buona parte della classe dirigente dem veneta.

 

Gli scenari a Verona

La città scaligera, almeno per il momento, potrebbe restare a guardare cosa accade senza grandi stravolgimenti, visto che le due segreterie, quella cittadina e quella provinciale, erano già state definite in anticipo: da una parte l’ex parlamentare e consigliera comunale Alessia Rotta, ferma sostenitrice di Bonaccini, dall’altra l’ex consigliere regionale Franco Bonfante, uno dei pochi dirigenti locali ad appoggiare la Schlein.

Oltre alle Rotta a sostenere Bonaccini erano anche il presidente del Consiglio comunale Stefano Vallani, il capogruppo Fabio Segattini, gli ex parlamentari Diego Zardini, Vincenzo D’Arienzo, Gianni Dal Moro, mentre il gradimento alla Schlein era stato confermato dai due assessori comunali Federico Benini ed Elisa La Paglia e da Riccardo Olivieri, presidente della Terza circoscrizione, oltre a Bonfante.

 

Leggi anche
L'ex vicesindaco Casali: «Schlein e Manson separati alla nascita, ma non lo dico per offendere»


I risvolti nelle città

 Il risultato delle urne però potrebbe pesare nelle due città più vicine a Verona chiamate ad eleggere a maggio il nuovo sindaco: cercando di capire quando il “ciclone Schlein” potrà incidere anche in questa tornata elettorale all’interno di un Partito democratico tradizionalmente moderato.

A Vicenza il candidato del Pd è Giacomo Possamai, capogruppo dem in Regione e convinto sostenitore di Bonaccini, volto giovane ma comunque legato al vecchio gruppo dirigente che ora si trova a fare i conti con le scelte della base e del popolo democratico.

A Brescia invece la situazione è più complicata: la candidata del centrosinistra è l’attuale vicesindaco Laura Castelletti, sostenuta anche dal Pd ma senza essere del Pd, anima socialista che probabilmente si presenterà con una lista civica. Il Movimento 5 Stelle - che a livello nazionale ha strizzato l’occhio alla Schlein in tempi non sospetti ed è stato ricambiato, avrà un suo candidato e quindi resta da capire quanti voti del Pd potranno spostarsi dalla Castelletti, che comunque vanta ampi consensi a sinistra.


Nuovo corso a Verona 

«La vittoria della Schlein vale molto dei più dei punti di vantaggio rispetto a Bonaccini, è una ventata di novità, una risposta a quello che chiede la gente», l’esordio di Franco Bonfante, «che vuole un’opposizione forte e diversa da quella vista finora, con idee concrete su lavoro, disuguaglianze e attenzione alle fasce deboli. Le ripercussioni a livello locale? È una riflessione che dobbiamo fare tutti in maniera trasversale», prosegue il neo segretario provinciale dei dem che allarga lo sguardo alle prossime elezioni amministrative anche in alcuni Comuni del Veronese: «Non dovrebbe cambiare niente, noi tradizionalmente ci atteniamo alle indicazioni dei nostri circoli locali, saranno loro a capire se c’è bisogno di una svolta e le condizioni per muoversi nella direzione auspicata dalla Schlein».

A sostenere la nuova leader nazionale del Pd erano anche gli assessore comunali Benini e La Paglia. «La Schlein è riuscita a riportare al seggio persone che non votavano più Pd o che magari non votavano proprio», l’analisi di Benini, «è già questa è una parte di scommessa vinta. Il gruppo dirigente del Pd ha dimostrato di essere in gran parte distante da quello che vuole la gente e di non saper interpretare il sentore della base».

Sorride anche Elisa La Paglia, con in più l’orgoglio tutto al femminile. «È stata forse la prima volta che una donna si è candidata per vincere e non per fare da comprimaria, ha vinto da donna libera. A livello locale è stata una conferma, i circoli avevano già indicato di volere lei con una voglia di cambiamento importante. Ora si va avanti speriamo tutti uniti e decisi, con un grande segnale di maturità da parte del nostro partito».

Augura «buon lavoro e congratulazioni a Elly Schlein, che ha saputo convincere tanti elettori non iscritti e al di fuori del partito» la segretaria cittadina Alessia Rotta. «Sono certa che, a partire dai valori centrali del Pd, sapremo confrontarci in modo chiaro, diretto e trasparente nel merito e a partire dalle differenze. Negarle significherebbe perdere la ricchezza del Pd. Tutti noi guardiamo a rendere più aderente la risposta del Pd ai bisogni delle persone e ai cambiamenti di un momento storico che ci pone davanti a sfide complesse. Il contributo di Bonaccini comunque sarà importante e, sono certa che saprà dare una mano al partito».

«Finalmente leadership femminile e femminista combaciano per la guida della nostra comunità», nota Sabrina Ugolini delle Donne democratiche Verona. «Un augurio di buon lavoro nel ricordo delle parole di Tina Anselmi, sosteneva che la politica che vede le donne in prima linea è una politica d'inclusione, rispetto della diversità e pace» 

Luca Mazzara

Suggerimenti