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Conflitto scoppiato il 7 ottobre

Gaza, nuova strage: «Spari tra la gente in fila per gli aiuti». Israele: «No, uccisi dalla calca»

Iniziata il 7 ottobre la guerra in Medioriente con la pioggia di razzi su Israele partiti dalla striscia di Gaza e le stragi terroristiche dei miliziani di Hamas, alle quali è seguita l'invasione da parte di Israele di Gaza
Campo profughi a Rafah, sud di Gaza
Campo profughi a Rafah, sud di Gaza
Campo profughi a Rafah, sud di Gaza
Campo profughi a Rafah, sud di Gaza

È iniziata il 7 ottobre la guerra in Medioriente con la pioggia di razzi su Israele partiti dalla striscia di Gaza e le stragi terroristiche dei miliziani di Hamas, alle quali è seguita l'invasione da parte di Israele di Gaza.

1 marzo: strage a Gaza tra civili in fila per gli aiuti

Una nuova strage si è consumata a Gaza nel 145esimo giorno di guerra ma le versioni di Hamas e di Israele divergono. La fazione islamica ha denunciato l'uccisione nel nord della Striscia di 112 palestinesi - e il ferimento di altri 760 - contro cui l'esercito israeliano avrebbe sparato mentre si trovavano "in fila per ricevere gli aiuti umanitari".

Un'accusa che l'Idf ha respinto con forza parlando di due distinti episodi, avvenuti a centinaia di metri l'uno dall'altro, nel primo dei quali "la calca provocata dalla folla ha causato la maggior parte dei morti". Mentre ha ammesso che solo in un secondo momento, lontano da lì, i soldati hanno sparato "sentendosi minacciati da centinaia di civili palestinesi". Fatto sta che Hamas ha avvisato che la vicenda rischia di far saltare i negoziati in corso in Qatar per arrivare ad una possibile tregua nel conflitto e allo scambio degli ostaggi.

Un rischio evocato anche dal presidente Usa Joe Biden mentre il premier israeliano Benyamin Netanyahu si è limitato ad osservare che "ancora non si può dire se se si raggiungerà un accordo nei prossimi giorni", senza dire una parola nella conferenza stampa serale sui fatti di Gaza. La versione di Hamas parla di "un attacco israeliano contro persone in attesa di aiuti alimentari vicino alla al-Rashid Street, a sud di Gaza City".

Secondo il portavoce del ministero della Sanità di Hamas Ashraf al-Qudra, che ha fornito le cifre dei morti e dei feriti, il bilancio potrebbe tuttavia salire visto che "molti corpi devono ancora essere recuperati". "I negoziati condotti dalla leadership del movimento - ha sostenuto Hamas che ha addossato il possibile fallimento delle trattative a Israele - non sono un processo aperto a scapito del sangue del nostro popolo".

"Alle 4 di mattina - è stata invece la ricostruzione del portavoce militare israeliano - un convoglio di 30 camion di aiuti ha superato il check-point dell'esercito nel Wadi Gaza ed in seguito è stato circondato da migliaia di persone". Il convoglio era entrato dal valico di Kerem Shalom. "La folla - ha raccontato l'esponente israeliano - è finita fuori controllo e decine di persone sono rimaste ferite o uccise nella calca, mentre altre sono state travolte dai camion". Secondo la stessa fonte, dopo che il convoglio era transitato "decine di persone si sono radunate attorno alla postazione dell'esercito".

"Essendo zona di guerra - ha aggiunto il portavoce sottolineando che l'esercito continua ad indagare sull'evento - i militari hanno sparato colpi di avvertimento in aria e poi in direzione di chi rifiutava di allontanarsi". Gli incidenti, ha osservato, si sono verificati "malgrado gli sforzi intrapresi da Israele per facilitare la consegna di aiuti umanitari nel nord della Striscia di Gaza con centinaia di camion". L'esercito ha anche diffuso un video, dalle immagini impressionanti, che "mostra quante persone hanno circondato i camion" insistendo che "dozzine sono state uccise e ferite" nella calca o "travolte dai camion".

Intanto il bilancio totale dei morti a Gaza denunciato dal ministero della Sanità di Hamas - che non può essere verificato in modo indipendente - ha superato le 30mila vittime, con circa 70mila feriti. Di questi, secondo la stessa fonte, 12.500 sono minori e 8.000 donne. Il capo del Pentagono Lloyd Austin ha riferito invece che "più di 25.000 donne e bambini palestinesi sono stati uccisi da ottobre". Israele sta continuando a martellare nel centro e nel sud della Striscia.

Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha osservato che "la rete dei tunnel che Hamas usa per scappare sta ora diventando per loro una trappola. Stiamo programmando attività nella parte centrale di Gaza e a Rafah basate sull'intelligence". Poi ha ribadito che "solo il ritorno degli ostaggi porterà ad una pausa temporanea nei combattimenti". Resta alta la tensione anche in Cisgiordania, dove si è registrato un nuovo attentato palestinese vicino all'insediamento ebraico di Eli: due israeliani sono stati uccisi. L'attentatore, a sua volta ucciso, era un ufficiale di polizia dell'Autorità nazionale palestinese. (ANSA).

 

 

21 febbraio 2024 - La linea dura di Netanyahu

Il premier Benjamin Netanyahu e il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich hanno affermato che lo Stato ebraico "non pagherà alcun prezzo" per la restituzione degli ostaggi detenuti da Hamas nella Striscia di Gaza, cosa che non potrà avvenire quindi "a ogni costo".

Lo riportano i media israeliani. A una domanda sui 134 prigionieri ancora nell'enclave palestinese, Smotrich ha dichiarato all'emittente Kan che il loro ritorno è "molto importante" ma che non potranno essere rilasciati "ad ogni costo" e che il modo per liberarli è aumentare la pressione militare sulla Striscia di Gaza e sconfiggere Hamas. Le parole di Smotrich hanno suscitato indignazione da parte del leader dell'opposizione Yair Lapid e delle famiglie degli ostaggi, ma poco dopo l'ufficio di Netanyahu ha pubblicato una dichiarazione che fa eco alla posizione del ministro: "C'è molta pressione su Israele, sia in patria che all'estero, affinché fermi la guerra prima di raggiungere tutti i nostri obiettivi, compreso un accordo per il rilascio degli ostaggi ad ogni costo - afferma il premier -. Non siamo disposti a pagare alcun prezzo: certamente non il costo delirante che Hamas ci chiede, che significherebbe la sconfitta per lo Stato di Israele". 

 

 

4 febbraio 2024

Almeno due bambini sono stati uccisi in un attacco israeliano contro un asilo nella città di Rafah, nella parte meridionale di Gaza, ha detto il ministero della Sanità della Striscia citato dall'agenzia Wafa. L'attacco è avvenuto durante la notte. Ci sarebbero anche decine di feriti. Nell'asilo avevano trovato rifugio molti sfollati.

Il ministero degli esteri dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) ha chiesto che la comunità internazionale imponga "sanzioni" sul ministro della sicurezza israeliano Itamar Ben Gvir per la sua "istigazione" contro il popolo palestinese a Gaza. Le sue affermazioni sulle "espulsioni" dei palestinesi dalla Striscia - ha sottolineato il ministero citato dalla Wafa - sono "una minaccia diretta alla sicurezza e alla stabilità della regione". Affermazioni - ha proseguito - che vanno considerate "colonialismo razzista e palese incitamento a completare lo sterminio del nostro popolo nel Striscia di Gaza, espellendolo con la forza dalla terra della sua patria"

 

30 gennaio. Tre palestinesi uccisi da soldati israeliani in un ospedale di Jenin

Tre palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane in un ospedale di Jenin in Cisgiordania. L'Anp, nel renderlo noto, parla di "tre martiri uccisi dalle forze di occupazione". In una dichiarazione congiunta, l'esercito, la sicurezza interna e la polizia israeliana hanno affermato che nell'operazione a Jenin "sono stati uccisi 3 terroristi' che si nascondevano nell'ospedale: uno di Hamas, uno dei Battaglioni Jenin e uno della Jihad Islamica". Guterres convoca i Paesi donatori, dopo che 15 di loro hanno sospeso il loro finanziamento dell'Unrwa, per i sospetti di collusione con Hamas. 

Le unità speciali dell'esercito e dello Shin Bet nell'operazione a Jenin "appaiono travestiti da personale medico e anche da donne". Lo ha detto la Radio pubblica israeliana specificando che l'operazione "in tutto è durata 10 minuti e sono state usate pistole con il silenziatore". 

Le forze speciali israeliane sono entrate nell'ospedale a Jenin "individualmente: uno era vestito da donna, l'altro da persona anziana, uno da staff del luogo mentre un altro ancora aveva in mano un seggiolino da bambino". Lo ha detto ad Haaretz una fonte medica del nosocomio che era presente all'operazione dei gruppi speciali israeliani. "Dopo che si sono riuniti al terzo piano, sono andati nella stanza dove c'erano i tre, hanno sparato loro a bruciapelo e se ne sono andati", ha aggiunto spiegando che in quello stesso reparto c'erano altre 10 persone e nessuno di loro è stato ferito. Secondo la stessa fonte il video circolato sui social mostra la fine dei fatti, quando i 3 hanno lasciato l'ospedale; inoltre, nessuno dell'ospedale si è accorto dell'ingresso delle forze speciali nel complesso medico.

"E' un crimine vile che non sarà senza risposta". Lo ha sostenuto su Telegram Hamas che ha detto di "piangere i martiri" uccisi dall'esercito israeliano mentre si nascondevano in ospedale a Jenin. Secondo Hamas "le forze della resistenza, che hanno giurato di combattere l'occupazione fino alla sua espulsione, non sono intimidite dagli omicidi o dai crimini del nemico".

 

25 gennaio. Hamas: «Spari sulla folla in attesa di aiuti a Gaza»

Il portavoce del Ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, denuncia un attacco contro persone che facevano la coda per ricevere aiuti umanitari a Gaza. «L'occupazione israeliana ha commesso un nuovo massacro contro migliaia di bocche affamate che aspettavano aiuti», ha detto Ashraf al-Qudra in una dichiarazione su Telegram, come riporta Al Jazeera. L'attacco è avvenuto alla rotonda del Kuwait a Gaza City, uccidendo almeno 20 persone e ferendone altre 150, ha detto.

 

24 gennaio

Israele afferma d'aver ucciso 100 miliziani di Hamas in 24 ore a Khan Yunis, dopo l'esplosione che ha causato la morte di 21 soldati nella Striscia di Gaza. Vittime palestinesi in un ultimo raid su Jabalia.

Nessuna svolta nelle trattative per un accordo con Hamas sul rilascio di ostaggi in cambio di una tregua temporanea. I media internazionali parlano di una tregua di 30 giorni ma, secondo una fonte israeliana, restano ancora molte distanze. Oggi in Israele il ministro degli Esteri britannico David Cameron, incontrerà il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il suo omologo israeliano Israel Katz. Nuovo appello del Papa per lo stop alle guerre: 'Vi imploro di fermarvi, è una negazione dell'umanità'. 

Davanti ad una commissione del parlamento israeliano una donna ex ostaggio racconta di donne e uomini violentati nei tunnel sotto la Striscia: «Ragazze trasformate in bambole dai miliziani, preghiamo che non restino incinte». 

"Donne vestite da bambole e violentate nei tunnel"

22 gennaio

"Solo la vittoria totale garantirà l'eliminazione di Hamas e il ritorno dei nostri ostaggi". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu aggiungendo: "Come premier di Israele sostengo questa posizione con determinazione anche di fronte a pressioni enormi internazionali e interne. E' stata questa mia ostinazione a impedire per anni uno Stato palestinese che avrebbe costituito un pericolo esistenziale per Israele. Finché sarò primo ministro, questa sarà la mia posizione". 

 

20 gennaio 

Un edificio residenziale a Damasco è stato colpito oggi in un attacco lanciato da Israele: lo afferma l'agenzia di stampa ufficiale siriana Sana. "Un attacco effettuato da Israele ha preso di mira un edificio residenziale nel quartiere Mazzé di Damasco", ha scritto l'agenzia. Ci sarebbero membri dei pasdaran iraniani tra i morti nel raid che i media siriani attribuiscono a Israele. Lo ha riferito Haaretz che cita media locali. Le persone rimaste uccise sarebbero cinque. 

Travestiti da dottori, l'irruzione dei soldati israeliani nell'ospedale di Jenin

18 gennaio 

Sono almeno 19, per la maggior parte donne e bambini, le persone uccise in bombardamenti israeliani che nella tarda serata di ieri hanno colpito un'abitazione a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. L'emittente araba Al Jazeera ha diffuso un video che mostra l'arrivo dei cadaveri di tre bambini all'ospedale El-Najar di Rafah dopo il bombardamento. In un altro filmato delle stesse ore di vede un altro bambino che viene curato per ferite alla testa nello stesso nosocomio. Secondo il Ministero della Sanità palestinese gestito da Hamas, il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza dall'inizio dell'offensiva israeliana il 7 ottobre scorso è di almeno 24.450 morti e 61.500 feriti.

Intanto il premier israeliano Benyamin Netanyhau avrebbe respinto una proposta del segretario di Stato Usa, Antony Blinken, per la normalizzazione con l'Arabia Saudita in cambio di un "percorso" per la nascita di uno Stato palestinese. Lo ha riferito, ripresa dai media israeliani, Nbc News secondo cui Netanyahu si è detto "impreparato" ad un accordo del genere sullo Stato palestinese. Blinken ha obiettato che l'indisponibilità della leadership di Israele su questo dossier - come ha confermato una fonte Usa a Times of Israel - porterà la storia a ripetersi. Secondo Nbc Netanyahu ha però accettato di contenere gli attacchi  in Libano. 

 

16 gennaio

I media palestinesi parlano di 25 morti in bombardamenti israeliani effettuati ieri sera nella Striscia di Gaza, con un totale di 132 vittime nelle ultime 24 ore. Morti due dei 3 ostaggi dell'ultimo video diffuso da Hamas. Un morto e 17 feriti in attentati nel centro di Israele. Oggi riunione del Consiglio di sicurezza Onu sullo Yemen

L'Iran bombarda in Siria e Iraq. Le guardie della rivoluzione affermano di aver colpito obiettivi Isis ad Aleppo e un quartier generale del Mossad a Erbil. Le autorità del Kurdistan parlano di 4 morti e 6 feriti nel raid. Gli Usa condannano gli attacchi definendoli "irresponsabili".

11 gennaio

Un bombardamento israeliano vicino all'ospedale Al-Aqsa Martyrs a Deir el-Balah, nel centro di Gaza, ha ucciso e ferito almeno 40 persone, secondo l'ufficio stampa del governo di Hamas, citato da Al Jazeera. L'ultimo attacco arriva mentre Israele ha intensificato i bombardamenti e le incursioni di terra nella zona centrale e meridionale di Gaza, con almeno 147 persone uccise negli ultimi giorni, riferisce l'emittente araba.

9 gennaio

Parenti degli ostaggi israeliani a Gaza verso il valico di Kerem Shalom con la Striscia con l'intenzione di bloccare l'ingresso di aiuti umanitari. L'azione - secondo i media - è in protesta contro Hamas che impedisce alla Croce Rossa di visitare gli ostaggi, e fornire loro aiuto medico e umanitario. L'esercito israeliano sta allargando le operazioni a Khan Yunis, roccaforte di Hamas nel sud della Striscia. Alta tensione intanto al confine nord dello stato ebraico, Hezbollah sostiene di aver colpito una base israeliana a oltre 20 km dal confine libanese. E mentre Hamas chiede sostegno ai Paesi musulmani con l'invio di armi, l'Iran avverte gli Usa: 'niente mosse provocatorie nel Mar Rosso, non abbiamo a che fare con gli attacchi degli houthi'

3 gennaio

Il numero 2 di Hamas, Saleh al-Arouri, è stato ucciso ieri in un attacco israeliano in un sobborgo di Beirut. Colpito nel palazzo che ospita l'ufficio dei miliziani nella capitale libanese. Nel raid ucciso anche Kalil Al Hayya, alto funzionario e membro del politburo di Hamas. La tv di Hamas ha confermato 'l'assassinio' in un 'vile attacco sionista'. Un alto funzionario di Hamas ha affermato che l'uccisione di al-Arouri 'non piegherà la resistenza'. Il governo di Israele non ha commentato, ma ha riunito il gabinetto di guerra. L'esercito è in stato di 'allerta elevata'.

Fonti diplomatiche arabe hanno annunciato ieri sera che l'assassinio di al-Arouri ha interrotto i negoziati per un accordo Israele-Hamas sugli ostaggi. I colloqui si concentrano ora sulla prevenzione di una escalation nel nord di Israele. L'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) annuncia che dall'inizio delle ostilità a Gaza sono stati uccisi 142 suoi dipendenti (all'1/1) e stima che gli sfollati interni nella Striscia sono 1,9 milioni, oltre l'85% della popolazione

 

31 DICEMBRE

Continuano i violenti scontri fra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza. L'esercito afferma di aver ucciso ieri "decine di terroristi". I media arabi parlano di 12 morti in un bombardamento su un edificio residenziale di Zawaida. Esodo di civili palestinesi verso il valico egiziano di Rafah. "Andremo avanti per molti mesi: non cederò alle pressioni internazionali", tira dritto Netanyahu. 

Netanyahu: "Avanti per molti mesi, non cedo alle pressioni"

 

28 DICEMBRE

Sale a 21.110 il bilancio delle vittime a Gaza da quando Israele ha iniziato a colpire la Striscia in risposta agli attacchi del 7 ottobre compiuti dai miliziani di Hamas. Lo sostiene il ministero della Sanità di Hamas citato da Al Jazeera. Sempre secondo Hamas, 55.243 palestinesi sono stati feriti e 7.000 sono ancora dispersi. Inoltre, nelle ultime 24 ore 195 persone sono state uccise e 325 risultano ferite. 

La popolazione di Gaza è in "grave pericolo": lo ha detto il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus. L'Oms ha affermato di aver consegnato forniture a due ospedali martedì, sottolineando che solo 15 dei 36 ospedali della Striscia funzionano a pieno regime. La comunità internazionale deve prendere "misure urgenti per alleviare il grave pericolo che affligge la popolazione di Gaza e che mette a repentaglio la capacità degli operatori umanitari di aiutare le persone con ferite terribili, fame acuta e a grave rischio di malattie", ha detto Ghebreyesus. 

 

Gaza, notte di attacchi israeliani su Rafah

 

25 DICEMBRE - Gaza, Hamas: «Raid israeliano sul campo profughi, 70 morti». Israele: «Avviata una verifica sul raid»

Il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, ha annunciato che almeno 70 persone sono state uccise in un attacco israeliano che ha colpito il campo profughi di al-Maghazi, nel centro della Striscia. Il ministero ha affermato che l'attacco israeliano ha distrutto almeno tre case nel campo. I

l portavoce del ministero, Ashraf al-Qudra, ha spiegato che il raid ha distrutto un "isolato residenziale" e che il "bilancio probabilmente aumenterà" dato il gran numero di famiglie che risiedono lì. Il ministero ha detto che 10 membri di una famiglia sono stati uccisi in un raid nel campo di Jabalia. L'esercito israeliano ha ulteriormente elevato oggi lo stato di allerta al confine con il Libano e ha chiuso al traffico ampie porzioni della Alta Galilea.

 L'esercito israeliano ha avviato una 'verifica' sull'attacco aereo condotto la scorsa notte nel campo profughi Maghazi, nel settore centrale della Striscia di Gaza. Lo ha riferito la radio militare. Il portavoce militare israeliano Avichay Adraee (che si esprime in arabo) è tornato intanto a sollecitare oggi la popolazione che si trova nel settore centrale della Striscia ad allontanarsi dalle zone di combattimento, che in questa fase si concentrano a Khan Yunis e alla arteria Sallah-a-Din. Per quanti cercano di evacuare Adraee ha indicato sul web un itinerario che dal settore centrale conduce a Deir al-Balah e da là, costeggiando il mare, fino a Rafah, all'estremità meridionale della Striscia.

Reparti di terra dell'esercito israeliano sono entrati ''all'alba di oggi nei campi profughi nel settore centrale'' della Striscia di Gaza. Lo ha affermato alla Knesset un membro del gabinetto di guerra israeliano, il leader del partito ortodosso 'Shas' Arie Deri. ''Nel nord della Striscia più o meno abbiamo conseguito una affermazione militare. Nel sud si trovano molte forze dell'esercito. Adesso possiamo dire dunque che Zahal (acronimo delle forze armate, ndr) si trova in tutta la Striscia''. 

 

Netanyahu: "Stiamo intensificando la guerra nella Striscia"

 

17 dicembre - ISSAVANO BANDIERA BIANCA I TRE OSTAGGI UCCISI DA ISRAELE. SPARI CONTRO LA PARROCCHIA DI GAZA, MORTE MADRE E FIGLIA. ALTRI 47 PALESTINESI UCCISI IN RAID AEREO

I tre ostaggi uccisi dai soldati a Gaza avevano innalzato un pezzo di stoffa bianca; le truppe non 'hanno seguito le regole d'ingaggio', dice un'indagine dell'esercito israeliano. Un'altra ragazza, Inbar Haiman, 27 anni, rapita al rave, è morta in prigionia a Gaza, riferiscono i media. Protestano i familiari dei rapiti: 'Basta combattere, avviare i negoziati'. Panico nella parrocchia di Gaza, la chiesa che il Papa chiama ogni giorno. L'esercito israeliano spara: uccise madre e figlia, riferisce il Patriarcato latino di Gerusalemme. Agente diplomatico della Francia morto in un bombardamento a Gaza. -
 Almeno 47 palestinesi "sono stati uccisi in una serie di attacchi aerei israeliani nelle ultime ore sulla città di Jabalya, a nord della Striscia di Gaza, e nel campo profughi di Deir el-Balah, nel centro" dell'enclave. Lo scrive l'agenzia palestinese Wafa che cita fonti locali. Secondo quanto riferito, protezione civile e ambulanze "hanno recuperato i corpi di 35 civili e almeno 90 feriti" a Jabalya, "con molti ancora intrappolati sotto le macerie". Nel frattempo, "aerei israeliani hanno colpito una casa di Deir al-Balah uccidendo circa 12 persone e lasciando numerosi feriti", scrive Wafa. "Molte delle vittime erano sfollati". L'esercito israeliano ha annunciato la morte di altri due soldati uccisi in combattimento uno nel nord, l'altro nel sud di Gaza. 

 

13 dicembre - Bombardamenti su Gaza

"Intensi bombardamenti" da parte di Israele sono in corso in tutta la Striscia di Gaza, compresa la città meridionale di Khan Younis e le aree nel nord dell'enclave. Lo riferiscono - secondo quanto riportato da The Times of Israel - alcuni media palestinesi.

 

 

12 dicembre -  HAMAS: «ISRAELE HA ASSALTATO UN OSPEDALE A NORD DI GAZA». QUATTRO PALESTINESI UCCISI DA UN DRONE IN CISGIORDANIA

Le forze israeliane hanno assaltato l'ospedale Kamal Adwan, nel nord di Gaza. Lo riporta Afp. Il ministero della Sanità, gestito da Hamas, come scritto da Al Jazeera, ha riferito che l'attacco è avvenuto dopo che al struttura era stata assediata e bombardato per giorni. "Chiediamo all'Onu, all'Oms e al Comitato internazionale della Croce Rossa di agire immediatamente per salvare le vite di chi si trovano nell'ospedale", ha aggiunto Ashraf al-Qudra, portavoce di Hamas, sul canale Telegram del ministero. L'agenzia stampa di Ramallah, la Wafa, riferisce che quattro palestinesi sono stati uccisi a Jenin in un "attacco con un drone" israeliano. Proseguono intanto gli scambi di fuoco tra Israele e gli Hezbollah libanesi tra Libano e Alta Galilea

11 dicembre - Gaza: domani Assemblea generale dell'Onu dopo il veto Usa

I ministri degli Esteri di Italia, Francia e Germania sono favorevoli alla proposta dell'Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, di creare "un regime sanzionatorio contro i dirigenti di Hamas in solidarietà ad Israele e per contrastare le operazioni terroristi che del gruppo". In una lettera congiunta, Antonio Tajani, Catherine Colonna e Annalena Baerbock esprimono il loro "pieno sostegno alla proposta che dovrebbe permettere all'Ue di colpire i membri di Hamas, i gruppi affiliati e i sostenitori delle sue attività destabilizzanti".

Gaza: domani, 12 dicembre, Assemblea generale dell'Onu dopo il veto Usa

Dopo il veto americano su una risoluzione del Consiglio di Sicurezza che chiedeva un "cessate il fuoco umanitario" a Gaza, domani prenderà il via una riunione straordinaria dell'Assemblea generale dell'Onu. L'incontro è stato richiesto dai rappresentanti dell'Organizzazione per la cooperazione islamica e del gruppo arabo.

Secondo fonti diplomatiche, l'Assemblea Generale, le cui risoluzioni non sono vincolanti, potrebbe decidere un testo. La bozza di testo visionata dall'AFP riprende in gran parte la risoluzione respinta venerdì dal Consiglio di Sicurezza a causa del veto americano. Il testo esprime preoccupazione per la "catastrofica situazione umanitaria nella Striscia di Gaza", "chiede un immediato cessate il fuoco umanitario".

Chiede inoltre la protezione dei civili, l'accesso umanitario e il rilascio "immediato e incondizionato" di tutti gli ostaggi.

Alla fine di ottobre, dopo quattro insuccessi in dieci giorni da parte del Consiglio di Sicurezza, l'Assemblea Generale aveva invocato, a larghissima maggioranza (120 voti favorevoli, 14 contrari e 45 astensioni), una "tregua umanitaria immediata, duratura e prolungata, che porti alla cessazione delle ostilità" tra Israele e Hamas. Due settimane dopo il Consiglio è riuscito ad adottare una risoluzione che chiedeva "pause e corridoi umanitari" nella Striscia di Gaza, non un "cessate il fuoco" e nemmeno una tregua".

La settimana scorsa, invocando per la prima volta l'articolo 99 della Carta delle Nazioni Unite che permette al Segretario generale di riunire il Consiglio su una questione che "potrebbe mettere in pericolo il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale", Antonio Guterres aveva esortato il Consiglio a spingere per un "cessate il fuoco umanitario", denunciando la "punizione collettiva" inflitta ai palestinesi. "Purtroppo il Consiglio di Sicurezza non è riuscito a farlo", ha lamentato ieri, descrivendo un Consiglio le cui "autorità e credibilità sono state seriamente compromesse". Venerdì la risoluzione preparata dagli Emirati Arabi Uniti in risposta alla richiesta del Segretario Generale, che chiedeva un "cessate il fuoco umanitario immediato" a Gaza, è stata bloccata dagli Stati Uniti. Ha ricevuto 13 voti a favore, uno contrario e un'astensione (Regno Unito).

 

10 dicembre - Israele: «La guerra a Gaza andrà avanti per altri due mesi». Onu: «Metà della popolazione nella Striscia sta morendo di fame»

Fonti israeliane, citate dalla tv Kan, hanno stimato che la guerra dentro Gaza possa andare avanti per "due mesi". Le stesse fonti hanno aggiunto che dopo questo periodo non ci sarà alcun cessate il fuoco, ma operazioni localizzate condotte da forze che resteranno in prossimità della Striscia. In questo periodo - hanno spiegato - ci saranno tentativi di concludere altri accordi per il rilascio di più ostaggi. Ad un certo punto di questi 2 mesi, l'esercito permetterà ad alcuni residenti di Gaza di ritornare nelle loro case: una richiesta questa - secondo le fonti - "avanzata dagli Usa e anche una necessità operazionale". Un'altra tv, Canale 13, citando fonti diplomatiche non specificate, ha riferito di una telefonata nel fine settimana tra il presidente americano Joe Biden e il primo ministro Benyamin Netanyahu nella quale quest'ultimo ha detto che le operazioni a Khan Yunis, nel sud della Striscia, potranno proseguire "per 3-4 settimane".

 Metà della popolazione di Gaza sta morendo di fame mentre continuano i combattimenti tra Hamas e Israele: lo afferma il vicedirettore del Programma alimentare mondiale (Pam) delle Nazioni Unite, Carl Skau, come riporta la Bbc. Solo una frazione delle forniture necessarie è riuscita ad entrare nella Striscia e in alcune aree nove famiglie su 10 non riescono a mangiare tutti i giorni, ha aggiunto il funzionario, sottolineando che le condizioni a Gaza hanno reso le consegne di aiuti umanitari «quasi impossibili».

 

9 dicembre - Israele ringrazia gli Usa per il sostegno e attacca Guterres (Onu): «Una vergogna»

Il ministro degli Esteri israeliano, Eli Cohen, ha ringraziato gli Usa per il veto al Cds Onu sul cessate il fuoco a Gaza. Al tempo stesso ha attaccato il segretario generale Antonio Guterres accusandolo di stare dalla parte di Hamas. Cohen ha espresso "la gratitudine di Israele all'alleato americano per il suo sostegno nel continuare la lotta per riportare a casa gli ostaggi e eliminare Hamas". Per Cohen la posizione di Guterres è "una vergogna e un marchio di Caino per l'Onu. La richiesta dell'Articolo 99, che non avanzata per la guerra in Ucraina o in Siria, è un altro esempio della posizione parziale e unilaterale di Guterres". Il direttore di Human rights watch (Hrw) all'Onu, Louis Charbonneau attacca: 'gli Stati Uniti rischiano la "complicità in crimini di guerra' a Gaza con il loro veto. 

A Gaza "stiamo raggiungendo il punto di non ritorno" è la denuncia dell'Unrwa, agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, che parla di "palese disprezzo per il diritto umanitario internazionale". Intanto i ministri di Paesi arabi chiedono il 'cessate il fuoco immediato'. Macron sente Netanyahu: "Proteggere i civili di Gaza e giungere al cessate il fuoco duraturo".  Monito dell'Ue sul nuovo insediamento ebraico noto come 'Basso Acquedotto' a Gerusalemme est "è una provocazione da parte d'Israele perché autorizzato in piena guerra".

8 dicembre - Decine di prigionieri a Gaza, Israele: «Sospetti terroristi che si sono arresi»

Decine di uomini seduti per terra su una strada, sotto il controllo dei soldati. I media israeliani, che hanno diffuso le immagini, li hanno presentati come "combattenti di Hamas" che si sono arresi in massa all'esercito. Secondo l'Euro-Mediterranean Human Rights Monitor sarebbero invece civili arrestati "arbitrariamente" da Israele in due scuole affiliate alle Nazioni Unite a Beit Lahia. Il portavoce militare ha fatto sapere che l'esercito "ha arrestato e interrogato centinaia di sospetti terroristi: molti di loro si sono arresi e consegnati". "Controlliamo chi è connesso ad Hamas e chi no, teniamo detenuti tutti e li interroghiamo".

7 dicembre - «12 razzi di Hamas contro Beer Sheva partiti da tende di civili evacuati da Gaza»

I 12 razzi lanciati ieri da Hamas contro la città di Beer Sheva, nel sud di Israele, sono partiti "da un posto vicino alle tende dei civili evacuati di Gaza nel sud della Striscia e strutture dell'Onu. Lo ha detto il portavoce militare secondo cui altri tiri "sono stati effettuati da zone umanitarie". L'esercito israeliano continua le operazioni a Khan Yunis, mentre l'aviazione ha colpito decine di obiettivi di Hamas. Tra i sopravvissuti alla strage compiuta da Hamas al festival Nova, presso il kibbutz Beeri, in Israele, dello scorso 7 ottobre, si dice "che ci siano stati sucidi". Lo ha riferito la Bbc.

 

6 dicembre - Israele: «Battaglie intense in corso nella Striscia»

Battaglie intense" sono in corso nella Striscia. Lo ha detto l'esercito israeliano, secondo cui nell'ultimo giorno sono stati circa 250 gli "obiettivi terroristici" colpiti in tutta Gaza. "I soldati - ha spiegato il portavoce militare - continuano a localizzare armi, imbocchi di tunnel, esplosivi e altre infrastrutture militari". Tra queste, sono state distrutte le postazioni da cui ieri sono stati lanciati i razzi nel centro di Israele. L'aviazione ha colpito nell'area di Deir al-Balah dove sono stati "eliminati terroristi di Hamas e della Jihad islamica palestinese". Secondo il portavoce, è stata colpita una "cellula armata nei pressi di una scuola nel nord di Gaza" e in un'altra scuola, sempre nel nord, sono state trovate "armi e munizioni".

Intanto "le forze dell'Idf hanno eliminato diversi comandanti di Hamas e agenti della Brigata Nord della Striscia di Gaza, la seconda più grande brigata di Hamas, che si nascondevano in un tunnel situato vicino all'ospedale indonesiano durante l'attacco". Lo scrive su X l'esercito israeliano precisando che cinque comandanti "sono stati eliminati": si tratta di Asam Abu Rakba, Rafat Salman, Ahmed Al-Ghandoor, Wael Rajab e Ibrahim Al-Biari. Inoltre, scrive l'Idf, "quattro comandanti di battaglione sono stati eliminati nella Brigata Gaza, la più grande di Hamas, e il battaglione Tsabra è stato danneggiato in modo significativo e il suo quartier generale è stato messo fuori uso".

 

5 dicembre - Medico ospedale Gaza: «45 morti in un raid di Israele su tre case»

Abbiamo ricevuto 45 uccisi da un bombardamento israeliano sulle case di tre famiglie a Deir al-Balah", nel centro di Gaza. Lo ha riferito - citato dalla Reuters rilanciata da Haaretz - Eyad Al-Jabri, capo dell'ospedale Shuhada Al-Aqsa Hospital di Deir al-Balah. L'esercito israeliano non ha fornito la sua versione dei fatti.

 

4 dicembre - Prosegue l'offensiva israeliana di terra. Morto a Gaza un ostaggio 21enne rapito al rave

Prosegue, riferisce l'esercito, l'offensiva israeliana di terra, fonti locali fanno sapere che tank israeliani sono entrati nel sud della Striscia di Gaza all'altezza di Khan Younis. I militari: colpiti nella notte 200 obiettivi di Hamas. Media arabi danno conto di raid vicino Rafah e vicino all'ospedale di Jabalia, con 13 vittime. Due vittime anche in Cisgiordania durante scontri con i militari.

L'Unicef: 'Nel sud di Gaza cadono bombe ogni 10 minuti'. Morto a Gaza un ostaggio 21enne che era stato rapito al rave nel deserto e che aveva anche cercato di fuggire, prima di essere catturato da Hamas. Contatti fra il segretario Usa Blinken ed il Qatar per il ritorno degli ostaggi e per maggiori aiuti per Gaza. Oggi il presidente turco Erdogan in missione a Doha. -

 

3 dicembre - Nella notte razzi sui Israele e raid al confine con l'Egitto: attaccato un campo profughi, 13 morti

Israele ha continuato a colpire nella notte la Striscia di Gaza e Hamas ha lanciato razzi contro diverse città israeliane. Due dei soldati israeliani sono morti in combattimento, e almeno sette persone, secondo Hamas, sono state uccise questa mattina in un raid vicino al confine meridionale di Gaza con l'Egitto. Ieri sera colpito anche il campo profughi di Nuseirat, con 13 morti. Israele, secondo la Nbc, avrebbe accettato di designare ampie 'safe zone'. Intanto sgombera Khan Younis e spinge i residenti verso il confine meridionale. Scontro anche sugli ostaggi. Hamas sostiene di avere solo uomini e soldati, mentre Israele sostiene che abbiano ancora donne e bambini. 

 

2 dicembre - Israele concentra l'attacco su Khan Yunis: ordine di evacuazione e raid da mare e cielo

Nuovi attacchi israeliani hanno sconvolto Gaza per il secondo giorno consecutivo dopo la rottura della tregua, secondo fonti locali. Nuvole di fumo grigio incombono sulla Striscia, dove il ministero della Sanità guidato da Hamas ha affermato che quasi 200 persone sono state uccise da quando è stata rotta la tregua, 24 ore fa.

"Quello che stiamo facendo ora è colpire obiettivi militari di Hamas in tutta la Striscia di Gaza", ha detto ai giornalisti il portavoce delle forze di difesa israeliane, Jonathan Conricus. Con la ripresa delle ostilità, il braccio armato di Hamas ha ricevuto "l'ordine di riprendere i combattimenti" e di "difendere la Striscia di Gaza", secondo una fonte vicina al gruppo che ha chiesto di restare anonima.

Leader internazionali e gruppi umanitari hanno condannato la ripresa delle ostilità. Gli Stati Uniti hanno affermato che stanno lavorando con i partner regionali per raggiungere un altro cessate il fuoco. "Continueremo a lavorare con Israele, Egitto e Qatar per ripristinare una tregua", ha detto ai giornalisti in California il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin.

Intanto l'area di Khan Yunis, nel sud della Striscia, è stata bersaglio la scorsa notte di intensi bombardamenti. L'aviazione, secondo fonti locali, ha colpito edifici nella città, mentre in parallelo l'artiglieria ha sparato verso l'area agricola di Karara, a ridosso del confine con Israele e la marina ha aperto il fuoco verso obiettivi sul litorale della vicina Deir el-Ballah. Intanto il portavoce militare ha divulgato, in arabo, ordini immediati di evacuazione per gli abitanti dei rioni di Khan Yunis e di Deir el-Ballah.

Gli ordini sono di spingersi a sud verso le dune di Muwassi e la città di frontiera di Rafah. A Khan Yunis, ha riferito il portavoce militare, l'aviazione ha colpito la scorsa notte 50 obiettivi. Ha poi aggiunto che a Deir el-Ballah la marina ''ha colpito obiettivi militari di Hamas, ricorrendo a munizioni ad alta precisione''. Inoltre sono state colpite infrastrutture utilizzate dalle forze navali di Hamas. La radio militare ha rilevato che per il momento Israele opera in quella zona sparando da distanza. Si tratta di operazioni di preparazione, secondo la emittente, in vista di un possibile intervento di forze di terra.

 

1 dicembre - Idf, tregua violata, ripresi combattimenti nella Striscia 

L'esercito israeliano ha annunciato sul proprio canale Telegram la ripresa dei combattimenti nella Striscia di Gaza. "Hamas ha violato la pausa operativa - spiega l'Idf - e, inoltre, ha sparato verso il territorio israeliano. L'Idf ha ripreso i combattimenti contro i terroristi di Hamas nella Striscia di Gaza.

Il ministero della Sanità gestito da Hamas afferma che tre persone sono state uccise in raid aerei israeliani a Rafah, nel sud della Striscia, come riportano i media israeliani. Altri attacchi aerei avrebbero colpito la città di Al-Karara, a nord di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza

L'ufficio del Primo Ministro israeliano, intanto, rende noto in un comunicato che Hamas "ha violato il quadro di riferimento (dell'accordo), non ha rispettato l'obbligo di rilasciare tutte le donne in ostaggio e ha sparato razzi contro Israele". "In mezzo al ritorno ai combattimenti, sottolineiamo che il governo di Israele è impegnato a raggiungere gli obiettivi della guerra - liberare i nostri ostaggi, eliminare Hamas e assicurare che Gaza non possa mai più minacciare il popolo di Israele".

 

30 novembre - Tregua prolungata, ma un attentato scuote Gerusalemme: 3 morti

Mentre è stato raggiunto l'accordo per prolungare la tregua a Gaza, che sarebbe scaduta stamattina un attentato ha scosso Gerusalemme. Le vittime dell'attentato sono due ragazze di 16 e 24 anni e un uomo di 73 anni, identificato nel rabbino Elimelech Waserman. Quattro i feriti gravi. I due attentatori, palestinesi di Gerusalemme est, sono stati uccisi.

Le tre vittime dell'attentato a Gerusalemme sono state identificate come il rabbino Elimelech Wasserman, 73 anni, Hanna Ifergan, 67 anni, e Liviya Dickman, 24 anni. Wasserman era un giudice di un tribunale rabbinico. Hanna Ifergan era la preside di una scuola femminile, la giovane donna incinta una insegnante. Lo scrive Haaretz.

Intanto Hamas, dopo aver rivendicato l'attentato, invoca "un'escalation della resistenza" contro Israele nel comunicato con il quale rivendica la responsabilità dell'attentato a Gerusalemme. "Questa operazione è una risposta naturale ai crimini senza precedenti dell'occupante nella Striscia di Gaza e contro i bambini a Jenin", si legge nella nota della fazione islamica palestinese.

È morto inoltre uno degli ostaggi rapiti al rave party, aveva 27 anni, i genitori sono stati informati. I dieci ostaggi israeliani e i quattro lavoratori thailandesi che avrebbero dovuto arrivare in Egitto ieri sera dalla Striscia di Gaza, sono stati consegnati questa mattina alla sicurezza egiziana e alla Croce Rossa. Nella notte liberato un nuovo gruppo di 30 prigionieri palestinesi, tra cui la 22enne pasionaria Tamimi. Blinken è in Israele ed è a colloquio con il premier israeliano Netanyahu. 
 

29 novembre - Verso il prolungamento della tregua

Una fonte vicina ad Hamas ha fatto sapere che il movimento armato palestinese intende proporre quattro giorni aggiuntivi alla tregua in corso, dicendosi disponibile a rilasciare altri ostaggi in cambio di detenuti palestinese. «Hamas ha informato i mediatori che è sua volontà di estendere la tregua e che il movimento sarebbe in grado di rilasciare prigionieri israeliani che essa, altri movimenti di resistenza e altri partiti detengono in questo periodo, sulla base dei termini della tregua in corso», ha detto la fonte all'Afp.

Biden sembra per la prima volta aprire a un cessate il fuoco duraturo: «Continuare sulla strada della guerra significa dare a Hamas ciò che cerca», dice il presidente Usa. Prevista oggi una riunione del Consiglio di sicurezza Onu sul Medio Oriente.

 

28 novembre - Israele ha ricevuto la lista di altri 10 ostaggi da liberare

Funzionari israeliani hanno informato le famiglie, i cui parenti sono sulla lista degli ostaggi che saranno rilasciati oggi: lo ha detto un membro di una famiglia alla Cnn. Un portavoce del primo ministro Benyamin Netanyahu ha poi confermato alla Cnn che ci sono 10 nomi sulla lista. "Israele ha ricevuto un'altra lista di ostaggi, dieci ostaggi, che potenzialmente, si spera, saranno rilasciati... da Hamas", ha detto il portavoce Tal Heinrich alla Cnn. Heinrich ha detto che Israele ha un elenco di detenuti palestinesi che rilascerà in cambio, e che per ogni gruppo di dieci ostaggi rilasciati da Hamas, Israele prolunga la tregua di un giorno in più.

Intanto emerge una rivelazione choc: donne rapite in territorio israeliano e tenute in ostaggio da Hamas a Gaza sono state tenute in gabbia. Lo riportano i media israeliani citando la dichiarazione di un membro del Forum delle famiglie degli ostaggi e dei dispersi.

Questa affermazione non è la prima nel suo genere, scrive il Jerusalem Post indicando che nei giorni immediatamente successivi agli attacchi del 7 ottobre, video di un canale Telegram di Hamas mostravano bambini rapiti tenuti in gabbia. Oggi è in arrivo in Egitto il primo di tre voli umanitari per Gaza organizzati dagli Stati Uniti. Lo ha annunciato un alto funzionario della Casa Bianca in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti.

"Questi 'relief flights', resi possibili dalle capacità uniche dell'esercito americano, arriveranno nel Sinai del Nord e in Egitto con un carico di generi alimentari, medicine e prodotti per affrontare l'inverno che saranno distribuite dall'Onu alla popolazione civile a Gaza", ha spiegato.

27 novembre - Ultimo giorno di tregua, verso il rilascio di 11 ostaggi. Si pensa di estendere il cessate il fuoco

È appena cominciato in Medio Oriente il quarto e ultimo giorno di tregua tra Israele e Hamas. Lo Stato ebraico ha ricevuto la lista di altri 11 ostaggi che dovrebbero essere rilasciati oggi, dopo i 17 liberati ieri, tra cui 3 thailandesi. E adesso si profila anche un'estensione del cessate il fuoco, che sarebbe dovuto scadere oggi. Benyamin Netanyahu, parlando con Joe Biden, ha detto che "c'è un piano di intesa che prevede la liberazione di 10 ostaggi per ogni giorno ulteriore di tregua".

26 novembre - Israele riceve la lista degli ostaggi che saranno rilasciati oggi

Israele riceve lista ostaggi che saranno rilasciati oggi Israele ha fatto sapere di aver ricevuto la nuova lista degli ostaggi che dovrebbero essere rilasciati oggi, nel terzo e penultimo giorno della tregua. Intanto ieri sera, al termine di una giornata di stallo, Hamas ha rilasciato 17 ostaggi, tra cui 4 thailandesi e 4 cittadini con doppio passaporto, israeliano e tedesco. In contemporanea sono stati liberati da Israele 39 detenuti palestinesi.

Ospedale, 12 degli ostaggi non hanno bisogno di cure urgenti

Il direttore dell'ospedale pediatrico di Safra, presso lo Sheba Meidcal Center, ha fatto sapere oggi che le condizioni di 12 su 13 ostaggi rilasciati ieri da Hamas, ovvero coloro che hanno trascorso la notte presso la struttura sanitaria, non hanno necessità di cure urgenti. Lo riferisce Haaretz. "Gli orrori della prigionia sono evidenti su di loro, ma nessuno necessita di un intervento medico urgente e immediato", ha detto il professore Itai Pesach.

La tredicesima persona rilasciata ieri è Maya Regev di 21 anni, rapita dal festival musicale Supernova con suo fratello Itai ancora tenuto in ostaggio, che è stata trasportataì invece al centro medico Soroka di Beersheba per essere sottoposta a cure mediche immediate ed è al momento in condizioni stabili, si legge sul Times of Israel.

Intanto la Mezzaluna Rossa egiziana ha informato che 80 camion di aiuti e sette camion di carburante sono entrati nella Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah. Lo riferisce Ynet.

 

25 novembre - Rilasciati i primi ostaggi, oggi ne saranno liberati altri 13. Israele: «Ieri a Gaza entrati 200 camion con aiuti umanitari»

 Nel primo giorno di tregua tra Israele e Hamas, ieri sono stati rilasciati i primi 13 ostaggi (4 bambini e 9 donne) e 39 detenuti palestinesi, nell'ambito degli accordi sul cessate il fuoco, che durerà 4 giorni. Oggi saranno rilasciati altre 13 persone, tra cui otto bambini. L'ospedale che ha accolto ieri gli ostaggi ha riferito che sono in buone condizioni di salute. Intanto Israele ha fatto sapere che ieri a Gaza sono entrati 200 camion con aiuti umanitari attraverso il valico di Rafah. Il presidente americano Joe Biden ha ventilato l'ipotesi sull'estensione della tregua

 

24 novembre - Scattata la tregua, ma parte un razzo sparato da Gaza: oggi previsto il rilascio di 13 ostaggi in cambio di 39 detenuti palestinesi

Scattata stamattina la tregua tra Israele e Hamas a Gaza. Pochi minuti dopo un razzo è stato intercettato dalle difese dello Stato ebraico. Per oggi è previsto il rilascio di 13 ostaggi israeliani, in cambio di 39 detenuti palestinesi. Sarà "una breve pausa" prima di "altri due mesi di guerra", prevede il ministro della Difesa israeliano Gallant. Nella notte raid nell'ospedale Indonesiano: una donna è morta e 3 persone sono rimaste ferite, secondo Hamas. Israele afferma di aver distrutto un tunnel usato dai terroristi sotto il nosocomio di Shifa

23 novembre -  Rinvio per la tregua a Gaza: «Ma non si tratta di rotture». Nuovi raid compiuti nella notte

Slittano tregua e rilascio degli ostaggi a Gaza, inizialmente previsti per oggi. Non avverranno prima di domani. Ma una fonte israeliana spiega che il ritardo non deriva da una rottura con Hamas, ma dalla necessità di risolvere questioni amministrative. Gli Usa: per gli ostaggi si stanno elaborando i dettagli logistici finali. Secondo il Qatar - mediatore con Egitto ed Usa - l'annuncio dell'inizio della tregua potrebbe arrivare nelle prossime ore. Nella notte sono proseguiti i raid israeliani, almeno 15 persone uccise a Khan Yunis. Sirene d'allarme sono risuonate al nord di Israele al confine con il Libano, lanci di razzi nell'alta Galilea. Intanto, i militari hanno arrestato il direttore dell'ospedale al-Shifa mentre si dirigeva verso sud

 

22 novembre

Il gabinetto di guerra di Israele ha approvato l'accordo per il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza, dopo una riunione di quasi sette ore. L'esercito israeliano "continuerà la sua guerra" contro Hamas dopo la fine della tregua nella Striscia, ha assicurato il governo di Israele. "Il governo israeliano, l'esercito israeliano e le forze di sicurezza continueranno la guerra per restituire tutti i rapiti, eliminare Hamas e garantire che non ci siano ulteriori minacce allo Stato di Israele da Gaza", ha affermato l'esecutivo in un comunicato.

Hamas ha accolto con favore l'accordo di "tregua umanitaria" approvato da Israele, che prevede lo scambio di ostaggi detenuti dal movimento islamico nella Striscia di Gaza con prigionieri palestinesi. "Le disposizioni di questo accordo sono state formulate in conformità con la visione di resistenza e determinazione che mira a servire il nostro popolo e rafforzare la sua tenacia di fronte all'aggressione", ha affermato il movimento islamista in un comunicato.

"Confermiamo che le nostre mani rimarranno sul grilletto e che i nostri battaglioni trionfanti rimarranno all'erta", ha avvertito Hamas. 

 

21 novembre 

"Siamo vicini a raggiungere un accordo su una tregua" con Israele, ha detto oggi su Telegram uno dei leader di Hamas, Ismail Haniyeh. Funzionari di Hamas hanno detto all'emittente Al Jazeera che i che i dettagli della tregua saranno annunciati dai mediatori del Qatar quando sarà finalizzata. I colloqui in corso - spiegano le fonti - riguarderebbero una tregua di "un certo numero di giorni" e includerebbero accordi per l'ingresso di aiuti a Gaza e lo scambio tra ostaggi presi da Hamas con persone imprigionate da Israele. In particolare, il rilascio dovrebbe riguardare donne e bambini israeliani in cambio di donne e bambini palestinesi. 

 

20 novembre 

Israele assedia gli ospedali a Gaza: almeno 8 morti. Più vicino l'accordo sui prigionieri

Almeno 8 persone sarebbero morte per i colpi israeliani sull'ospedale Indonesiano, nel nord i di Gaza: lo affermano fonti palestinesi. Alcuni ostaggi rapiti da Hamas sono stati portati nello Shifa, sotto il quale sono stati scoperti un tunnel e una sala comando dei miliziani: lo ha reso noto Israele. Sembra più vicino un accordo sui prigionieri: Hamas afferma che già oggi scatterà una tregua, ma Israele smentisce. Pechino riceve i paesi arabo-musulmani e si dice pronta a "lavorare per la pace". Mattarella convoca oggi il Consiglio supremo di Difesa per informative su Medio Oriente.

19 novembre

Biden: «I palestinesi meritano uno loro Stato e un futuro senza Hamas»

Israele, Hamas e Stati Uniti sarebbero vicini a un accordo preliminare per la liberazione di decine di donne e bambini ostaggi a Gaza in cambio di cinque giorni di pausa nei combattimenti. Lo riporta il Washington Post citando alcune fonti, secondo le quali il rilascio degli ostaggi dovrebbe "l'accordo non c'è ancora, ma lavoriamo duro".

Intanto l'ospedale Al-Shifa di Gaza, dichiarata ormai 'zona di morte' dall'Oms, sarà completamente evacuato dei quasi 300 pazienti e 25 sanitari rimasti. "I palestinesi meritano un loro Stato e un futuro senza Hamas", dice Biden, invocando 'opzioni' contro i coloni estremisti. 

18 novembre

L'esercito israeliano ha ordinato l'evacuazione "entro un'ora" dell'ospedale al-Shifa di Gaza, secondo l'Afp. I soldati israeliani, che per il quarto giorno consecutivo tengono in assedio l'ospedale, questa mattina ne hanno ordinato l'evacuazione tramite altoparlante "entro un'ora", ha riferito un giornalista dell'AFP sul posto.

Attualmente, secondo le Nazioni Unite, nella struttura sanitaria si trovano 2.300 pazienti, operatori sanitari e sfollati.

Il direttore dell'ospedale Nasser di Khan Yunis, nel centro della Striscia di Gaza, ha annunciato che 26 persone sono state uccise in un raid aereo contro tre edifici residenziali della città, che si trova nel distretto di Hamad. Ci sono anche 23 feriti gravi, ha detto all'AFP.

 

17 novembre

Netanyahu ammette che Israele non sta riuscendo nell'intento di ridurre le vittime civili a Gaza, accusando per questo Hamas. Blinken ha chiesto di adottare misure "urgenti" per porre fine alla violenza dei coloni israeliani contro i palestinesi in Cisgiordania. Raid a Jenin: almeno 3 morti e 7 feriti; circondato l'ospedale. Il cadavere di una donna rapita da Hamas è stato rinvenuto dai soldati vicino al nosocomio Shifa di Gaza.

 Rapporti dalla Striscia di Gaza hanno annunciato che l'esercito israeliano ha ucciso Khaled Abu Halal, un ex membro di rango delle Brigate Martiri al Aqsa, ala militare di Fatah (il partito di Abu Mazen), divenuto un affiliato di Hamas. Lo ha riferito Haaretz secondo cui Abu Halal è stato ucciso in un attacco aereo nel quartiere di Sheikh Radwan di Gaza City.

16 novembre

Aerei israeliani hanno colpito la scorsa notte la casa a Gaza di Ismail Haniyeh, capo dell'Ufficio politico di Hamas. Lo ha fatto sapere l'esercito, secondo cui la casa "era usata come infrastruttura del terrore e spesso ha ospitato riunioni dei leader di Hamas per dirigere atti terroristici contro civili e militari israeliani". L'esercito ha aggiunto che nella presa del campo profughi di Shati i soldati hanno localizzato e distrutto un deposito di armi della forza navale di Hamas "contenente attrezzatura subacquea, ordigni esplosivi e armi". 

Ieri intanto Israele ha respinto la risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che chiede "pause umanitarie urgenti e prolungate e corridoi in tutta Gaza per un certo numero di giorni". Lo riporta Haaretz. Il ministero degli Esteri dello Stato ebraico ha rilasciato una dichiarazione affermando che non c'è posto per tali misure finché gli ostaggi saranno tenuti nelle mani di Hamas. Secondo l'ambasciatore di Israele presso l'Onu, Gilad Erdan, la risoluzione è "distaccata dalla realtà" ed "è deplorevole che il Consiglio continui a ignorare e si rifiuti di condannare o anche solo menzionare il massacro compiuto da Hamas". (ANSA).

 

 

15 novembre

"Le forze di occupazione israeliane stanno commettendo un nuovo crimine contro l'umanità, il personale medico e i pazienti assediando e bombardando il complesso medico di Al-Shifa, a ovest di Gaza City": lo ha affermato il ministro della Sanità palestinese, Mai Al-Kaila, in una dichiarazione diffusa nelle prime ore di oggi. Lo riporta l'agenzia Wafa citata dal Guardian.

Gli amministratori dell'ospedale al Shifa di Gaza si sono rifiutati di evacuare i pazienti "in strada": lo ha detto ad Al Jazeera il portavoce del ministero della Sanità di Hamas, Ashraf Al-Qudra. "Il direttore dell'ospedale ha detto chiaramente (a Israele) che l'evacuazione deve avvenire attraverso un corridoio umanitario sicuro che protegga gli standard sanitari e prenda in considerazione lo stato dei pazienti all'interno dell'ospedale", ha affermato il portavoce. "Non possiamo semplicemente evacuare l'ospedale in strada. Sarebbe una condanna a morte" per i pazienti, ha aggiunto.

Prima del blitz nell'ospedale, scrive sempre Al Jazeera, il ministero della Difesa israeliano aveva informato il ministero della Sanità palestinese che le sue truppe si stavano preparando a entrare nella struttura.

Onu: «Ieri morti 40 pazienti nell'ospedale di Al Shifa»

Quaranta pazienti sono morti nella giornata di ieri nell'ospedale al Shifa di Gaza: lo rende noto l'Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari (Ocha), che cita il ministero della Sanità della Striscia. L'Ocha aggiunge che solo uno degli ospedali a Gaza City e nel nord di Gaza è ancora operativo, sia pur a "livello minimo": tutti gli altri hanno cessato le operazioni a causa della mancanza di energia elettrica, farmaci, ossigeno, cibo e acqua, aggravata dai bombardamenti e dai combattimenti nelle loro vicinanze.

Si tratta dell'ospedale al Ahli di Gaza City, precisa l'Ufficio dell'Onu per gli Affari umanitari, che ospita oltre 500 pazienti ed è l'unica struttura medica in grado di ricoverare pazienti nel nord della Striscia. "Tuttavia - sottolinea -, anch'esso deve far fronte a crescenti carenze e sfide".

 

14 novembre 

Il re di Giordania Abdullah ha avvertito che qualsiasi scenario che includa la rioccupazione di parti di Gaza da parte di Israele peggiorerà la crisi e che le continue "violazioni" israeliane in Cisgiordania e Gerusalemme potrebbero "spingere la regione verso un'esplosione".

Lo riporta l'agenzia di stampa ufficiale Petra citata dal Guardian. "Una soluzione militare o di sicurezza" non avrà successo, ha aggiunto il re, sottolineando che il conflitto ha avuto origine nell'occupazione e nella privazione dei diritti del popolo palestinese. Abdallah ha affermato che Gaza non deve essere separata dal resto dei territori palestinesi e ha chiesto la fine della guerra e la ripresa di un processo politico basato su due principi. soluzione statale. "Qualsiasi altro percorso finirà con un fallimento e porterà a ulteriori cicli di violenza e distruzione", ha aggiunto.

Le forze di difesa israeliane hanno annunciao che altri due soldati sono stati uccisi nei combattimenti contro Hamas nel nord della Striscia di Gaza, portando così il bilancio delle vittime dell'operazione di terra israeliana a quota 46. Lo riporta il Times of Israel. I due soldati avevano 21 e 27 anni.

Intanto l'esercito israeliano ha iniziato a trasferire incubatrici dagli ospedali israeliani all'ospedale al-Shifa nella Striscia di Gaza: lo scrive su X uno dei portavoce del governo israeliano per la stampa estera, Eylon Levy, come riporta Haaretz. Levy ha affermato che le Forze di difesa israeliane lavoreranno con "qualsiasi parte mediatrice affidabile" per garantire che le incubatrici vengano consegnate in modo sicuro. Ieri il ministero della Sanità di Hamas aveva annunciato che una trentina di pazienti sono morti nell'ospedale negli ultimi giorni, inclusi dei neonati prematuri. Secondo il ministero, i medici non possono evacuare centinaia di pazienti ancora in ospedale, tra cui più di 30 neonati prematuri, a causa dell'operazione militare israeliana in corso nell'area.

L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha reso noto che una sua operatrice è stata uccisa negli attacchi nel nord della Striscia di Gaza insieme alla sua famiglia: lo annuncia l'agenzia sul suo sito, sottolineando che dall'inizio delle ostilità tra Hamas e Israele sono morti 102 dipendenti della Unrwa e 27 sono rimasti feriti.

 

 

 

13 novembre - Allarme per gli ospedali a Gaza: «Al Shifa non funziona più». L'Europa chiede pause umanitarie

Allarme per la situazione degli ospedali di Gaza. L'Oms afferma che Al-Shifa - il maggiore di Gaza City - «è rimasto senz'acqua per tre giorni e non funziona più». L'Onu riferisce anche della morte di tre infermieri. E il direttore della struttura di sale operatorie «completamente fuori uso». Secondo Hamas sono saliti a sei i prematuri e a nove le persone in terapia intensiva che vi hanno perso la vita a causa dell'assenza di cure.

Israele intanto riferisce che le sue truppe di terra dispiegate a Gaza continuano a trovare armi e strutture dei miliziani dentro scuole, moschee e case. L'alto rappresentante Borrell: «L'Europa chiede pause umanitarie immediate. E si affronti già lo scenario del dopo guerra a Gaza».

12 novembre - Israele assicura un nuovo corridoio umanitario. «L'ospedale al-Shifa completamente distrutto da attacco israeliano»

Anche oggi l'esercito israeliano ha assicurato un corridoio umanitario di 7 ore per la popolazione palestinese che da nord vuole trasferirsi a sud della Striscia. Lo ha detto su X in arabo il portavoce militare Avichai Adraee. La via interessata è quella di Salah ad Din.

"L'edificio a due piani del reparto di malattie cardiache dell'ospedale Shifa di Gaza è stato completamente distrutto da un attacco aereo", ha detto all'agenzia di stampa Afp il viceministro della Sanità, Youssef Abou Rich, attribuendo la responsabilità dell'attacco all'esercito israeliano.

Il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp) ha denunciato "un numero significativo di morti e feriti" in un "bombardamento" della sua sede a Gaza City, evacuata dai suoi dipendenti e ora occupata da centinaia di sfollati palestinesi. Un palestinese di 34 anni, Muntaser Saif, è rimasto ucciso oggi nel villaggio di Burqa (presso Nablus, Cisgiordania). Lo riferisce la agenzia Wafa.

11 novembre - Vertice straordinario arabo-islamico. Assediato l'ospedale di al-Shifa

L'Arabia Saudita ospiterà oggi un vertice straordinario tra Lega Araba e Organizzazione della Cooperazione Islamica "in risposta alle circostanze eccezionali che si stanno verificando a Gaza". Intanto si combatte nella Striscia all'esterno dell'ospedale al-Shifa, dove Israele ritiene sia il comando centrale della fazione islamica, con il leader di Hamas Yahya Sinwar.

Un bombardamento su una scuola ha provocato almeno 50 morti. Appello di Macron perché Israele interrompa i bombardamenti su Gaza perché "i civili vengono bombardati. Non c'è alcuna ragione per questo e nessuna legittimità'. Ma Netanyahu risponde che è, 'Hamas il responsabile della morte dei civili a Gaza', chiede ai leader mondiali di 'condannare Hamas-Isis e non Israele' e sottolinea che Israele continuerà a mantenere il controllo su Gaza anche dopo la guerra. Smentito che ci sia un accordo per il rilascio di donne e minori palestinesi detenuti in cambio di 100 prigioniere e bambini ostaggi.

10 novembre - Morti in raid su ospedale Shifa

Sei persone sono state uccise in seguito a un attacco israeliano che ha colpito il complesso ospedaliero di Shifa a Gaza, secondo il direttore generale del nosocomio Abu Salmiya citato dai media palestinesi.

Intanto l'esercito israeliano ha ucciso la notte scorsa a Jabalya, nel nord della Striscia, due capi di Hamas dell'Unità Nukbha che hanno preso parte all'attacco omicida del 7 ottobre scorso. Lo ha annunciato il portavoce militare spiegando che si tratta di Ahmed Musa e Omar Al-Hindi. Insieme a loro è stato ucciso il capo dell'Unità dei cecchini della Brigata nord di Hamas, Mohammed Kahlout.

Secondo il portavoce, la notte scorsa sono anche stati uccisi 19 operativi di Hamas. Nel sobborgo di Sheikh Ijlin - parte sud di Gaza City - è stata scoperta una postazione di lancio di razzi collocata vicino a edifici residenziali.

Israele non cercherà né di governare né di occupare Gaza, ha affermato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, in un'intervista a Fox News. Ma una "forza credibile" sarà necessaria "per entrare nell'enclave palestinese se necessario per prevenire l'emergere di minacce militari", ha detto Netanyahu. "Penso che sia chiaro come deve essere il futuro di Gaza. Hamas sarà andata: dobbiamo distruggerla per il bene di tutti, per il bene della civiltà e per il bene dei palestinesi e degli israeliani".

Il premier israeliano ha ribadito a Fox News che il suo governo non è d'accordo a un cessate il fuoco a Gaza. "Significherebbe arrendersi a Hamas, arrendersi al terrore e alla vittoria dell'asse del male dell'Iran. Non ci sarà alcun cessate il fuoco senza il rilascio degli ostaggi". Ha sottolineato che la battaglia "continua contro Hamas ma in aree specifiche e per un certo periodo, qualche ora qui e qualche ora là: vogliamo facilitare il passaggio sicuro dei civili".

 

9 novembre - Israele, presa roccaforte Hamas a Jabalya nel nord di Gaza

L'esercito israeliano ha ucciso in un attacco aereo Ibrahim Abu-Maghsib capo dell'unità missili anti-tank della brigata centrale di Gaza. Lo ha detto il portavoce militare spiegando che Maghsib "nell'ambito della sua posizione ha diretto e condotto numerosi lanci di missili anti-tank contro civili e soldati israeliani". "Nell'ambito dell'assistenza alle forze di terra impegnate nella striscia, la marina israeliana - ha proseguito il portavoce - ha colpito postazioni di lancio di missili anti-tank usate da Hamas per colpire le truppe dentro la striscia".

Intanto la fanteria israeliana ha preso il controllo della roccaforte di Hamas nel nord della Striscia dopo 10 ore di combattimento. Lo ha detto, citato dai media, l'esercito israeliano, secondo cui forze della Brigata Nahal ora controllano la postazione - conosciuta come Avamposto 17 - nel campo profughi di Jabalya - nel nord dell'enclave palestinese, dopo aver sconfitto operativi di Hamas e della Jihad islamica che erano "sia sul terreno" sia nei tunnel. Decine - ha aggiunto - i miliziani uccisi.

Onu: «Crimini guerra commessi sia da Hamas che da Israele»

L'alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Türk ha affermato che sia Hamas che Israele hanno commesso crimini di guerra da quando è scoppiato il conflitto il mese scorso. "Le atrocità perpetrate dai gruppi armati palestinesi il 7 ottobre sono state terribili, brutali e scioccanti: sono stati crimini di guerra, così come lo è la continua detenzione di ostaggi", ha affermato Türk citato dai media internazionali. "Anche la punizione collettiva da parte di Israele dei civili palestinesi costituisce un crimine di guerra, così come l'evacuazione forzata illegale dei civili", ha aggiunto l'alto commissario Onu.

Türk si è espresso così dopo aver visitato il valico di Rafah, che ha definito come una simbolica ancora di salvezza per i 2,3 milioni di persone che vivono a Gaza. "L'ancora di salvezza è stata ingiustamente, scandalosamente debole", ha detto chiedendo che vengano consegnati più aiuti umanitari all'enclave palestinese. L'alto commissario Onu ha inoltre esortato entrambe le parti ad accettare un cessate il fuoco sulla base di tre imperativi in materia di diritti umani: la fornitura di aiuti a Gaza, il rilascio degli ostaggi da parte di Hamas e l'attuazione di "una fine duratura dell'occupazione basata sui diritti dei palestinesi e degli israeliani all'autodeterminazione e ai loro legittimi interessi di sicurezza". Israele ha commentato le accuse di crimini di guerra affermando che "gli attacchi delle Forze di difesa israeliane contro obiettivi militari sono soggetti alle pertinenti disposizioni del diritto internazionale, inclusa l'adozione di precauzioni fattibili e la valutazione che il danno accidentale ai non sia eccessivo rispetto al vantaggio militare atteso dall'attacco".

 

8 novembre - Biden chiede tre giorni di tregua, ma Netanyahu non arretra

Biden chiede a Netanyahu tre giorni di tregua per progredire nelle trattative per il rilascio degli ostaggi, ma il premier israeliano non arretra e spinge le truppe nel cuore di Gaza City. L'esercito afferma di aver colpito 14mila obiettivi di Hamas in un mese di guerra. I ministri degli Esteri del G7 sono "uniti" nel continuare a fornire "forte sostegno" all'Ucraina e a sanzionare la Russia, ha detto oggi il Giappone condannando poi il trasferimento delle armi nordcoreane a Mosca. 

L'esercito israeliano ha ucciso nella notte, in un attacco aereo mirato, Mohsen Abu Zina, capo della produzione di armi di Hamas. Lo ha fatto sapere il portavoce militare, secondo cui Abu Zina è stato "uno dei principali sviluppatori di armi di Hamas ed era un esperto nello sviluppo di armi strategiche e razzi utilizzati dai terroristi". Il portavoce ha poi aggiunto che la notte scorsa è stata eliminata "una cellula terroristica che progettava di lanciare missili anti tank contro i soldati".

7 novembre - Netanyahu: «Nessuna tregua, gestiremo la sicurezza a Gaza. Oltre 10mila morti nella Striscia. Gutuerres: «Cimitero di bambini»

Netanyahu ribadisce che non ci sarà nessuna tregua a Gaza fino al rilascio degli ostaggi israeliani da parte di Hamas. E afferma che Israele avrà "la responsabilità generale della sicurezza" della Striscia "per un periodo indefinito" una volta terminata la guerra. Ieri arrivati a Gaza quasi 100 camion di aiuti da Rafah.

Oltre 10mila i morti nella Striscia, secondo Hamas. "Gaza sta diventando un cimitero di bambini", afferma Guterres. "Vergognati", la replica di Israele. Niente accordo in Consiglio di sicurezza Onu per una risoluzione sul Medio Oriente. Oggi riunione dei ministri degli Esteri del G7 a Tokyo. 

6 novembre - L'allarme: «A Gaza scorte alimentari sufficienti solo per cinque giorni»

L'esercito israeliano ha ucciso comandanti di Hamas e ha colpito oltre 450 obiettivi nella Striscia nelle ultime 24 ore. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui i soldati "hanno preso il controllo di un compound militare di Hamas con posti di osservazione, aree di addestramento per gli operativi e tunnel uccidendo numerosi terroristi".

Tra i comandanti colpiti vi è Jamal Mussa, "responsabile delle operazioni speciali di sicurezza di Hamas. Nel 1993 Mussa condusse un attacco a fuoco contro soldati israeliani di pattuglia nella Striscia". Inoltre sono stati uccisi comandanti di Hamas durante le battaglie sul campo.

Le scorte attuali di beni alimentari essenziali a Gaza, intanto, sono sufficienti per circa altri cinque giorni. Lo sostiene il Programma alimentare mondiale (World food programme), l'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistenza alimentare e la più grande organizzazione umanitaria del mondo. Secondo Cindy McCain, direttrice esecutiva del Wfp, la situazione per la popolazione di Gaza è "catastrofica" poiché nella zona di guerra non viene inviato abbastanza cibo.

E gli Usa mostrano i muscoli nel Mediterraneo come deterrenza contro l'allargamento del conflitto tra Hamas e Israele: il comando centrale dell'esercito Usa ha annunciato su X che un sottomarino nucleare di classe Ohio è stato schierato nella sua area di responsabilità, che si estende dall'Africa nord-orientale attraverso il Medio Oriente fino all'Asia centrale e meridionale. Il messaggio arriva due giorni dopo che la Marina ha annunciato che due gruppi d'attacco di portaerei - la Gerald Ford e la Dwight Eisenhower - hanno lanciato aerei e hanno praticato la difesa missilistica durante un'esercitazione di tre giorni nel Mediterraneo.

 

5 novembre

Aggiornamento ore 19

«Oggi abbiamo circondato Gaza City», ha affermato il portavoce militare dell'esercito israeliano Daniel Hagari: «La Striscia è ora divisa in due settori: Nord e Sud'».

 

Aggiornamento ore 9

Decine di morti (una cinquantina secondo le fonti palestinesi) in un attacco aereo dell'esercito israeliano al campo profughi di Maghazi nel centro della Striscia di Gaza. L'attacco è avvenuto nella notte tra sabato e domenica. «Più di 30 martiri sono arrivati all'ospedale di Al-Aqsa a Deir Al-Balah nel massacro commesso dall'occupazione nel campo di Al-Maghazi, nel centro della Striscia di Gaza», ha detto in un comunicato il portavoce del ministero della Sanità di Hamas, il gruppo terroristico che governa la Palestina, Ashraf Al-Qudra.

Intanto davanti la residenza ufficiale a Gerusalemme del premier Benyamin Netanyahu hanno protestato diversi manifestanti, chiedendo le sue dimissioni per quanto accaduto con l'attacco di Hamas del 7 ottobre scorso. 

 

 

Israele, la preghiera per due bambini e una madre ostaggi di Hamas

 

4 novembre

Prosegue la guerra a Gaza City. Hamas denuncia bombe israeliane nei pressi dell'ospedale Al Shifa: «Colpito anche un convoglio di ambulanze, decine di morti». «La battaglia contro l'occupante sionista è legittima, a Gaza è decisiva. Siamo già in guerra dall'8 ottobre», dice il leader di Hezbollah, Nasrallah, nell'atteso discorso.

Blinken a Tel Aviv insiste sulle pause umanitarie, Netanyahu lo gela: «Prima gli ostaggi». Altri 7 italo-palestinesi escono da Rafah con le famiglie. E da Gaza sono arrivate in Italia la piccola Minerva e la mamma. Con loro anche l'operatore Ong Intini e sua moglie.

Mattarella: «I ragazzi muoiono per nazionalismi e fanatismi».

Una fonte Usa ha detto che «Hamas ha cercato di far uscire con le ambulanze i suoi combattenti da Gaza via Rafah, rallentando così gli sforzi per evacuare gli stranieri». Lo riportano i media israeliani ai quali la fonte ha riferito che «Hamas ha fornito all'Egitto e agli Usa una lista di persone ferite gravemente che volevano far evacuare insieme a centinaia di stranieri in attesa di uscire». Usa ed Egitto hanno scoperto che «un terzo dei nomi erano combattenti, nessuno dei quali figurava tra i 76 palestinesi feriti e alla fine evacuati».

3 novembre

Sono saliti a 9.227 i morti nella Striscia di Gaza. Lo rende noto il ministero della Sanità di Hamas.

l premier Benyamin Netanyhau ha mostrato al segretario di stato Usa Antony Blinken parti del film preparato dall'esercito "sugli orrori e la strage compiuta da Hamas il 7 ottobre scorso". Lo ha fatto sapere l'ufficio del premier.

L'incontro allargato di Blinken con il gabinetto di guerra è ancora in corso.

Intanto l'esercito israeliano ha scoperto e neutralizzato tunnel di Hamas a Beit Hanoun nel nord est della Striscia ad appena sei chilometri, dall'altra parte del confine, dalla cittadina israeliana di Sderot. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui soldati dell'unità 'Yahalom' insieme a corpi corazzati, hanno individuato l'imbocco dei tunnel e li hanno riempiti di esplosivo neutralizzandoli.

Gaza-Israele: ventisettesimo giorno

 

2 novembre 

Aggiornamento ore 18

"Le nostre forze sono nel cuore del nord della Striscia, dentro Gaza city, circondandola e approfondendo l'operazione". Lo ha detto il capo di Stato maggiore Herzi Halevi. "Siamo al culmine della campagna, abbiamo già raggiunto successi impressionanti, siamo già oltre gli ingressi di Gaza City e andiamo avanti". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu parlando ai soldati.

"Abbiamo anche perdite dolorose ma come mi ha detto uno dei combattenti 'niente ci fermerà'. Faccio appello alle persone non coinvolte ad uscire e andare a sud, perchè noi non ci fermeremo dall'eliminare i terroristi di Hamas".

Intanto l'ufficio di Benyamin Netanyahu ha precisato di non aver approvato il trasferimento di carburante agli ospedali di Gaza se questo dovesse finire, come annunciato invece dal capo di stato maggiore israeliano Herzi Halevi. Secondo stime Usa, Hamas trattiene circa il 40% dei 500.000 litri di benzina che sono a Gaza.

Il valico di Rafah tra Gaza e l'Egitto è aperto anche oggi. Lo hanno riferito fonti locali all'ANSA aggiungendo che l'apertura serve a favorire l'ulteriore uscita degli stranieri, di quelli con doppia nazionalità e dei feriti, cominciata ieri. 

Intanto è salito a 242 il numero degli ostaggi israeliani in mano ad Hamas e alle altre fazioni palestinesi. Lo ha fatto sapere il portavoce militare israeliano Daniel Hagari.

Sarebbero invece almeno 195 i palestinesi uccisi in due serie di attacchi aerei israeliani sul campo profughi di Jabalia a Gaza tra martedì e mercoledì, secondo un ufficio stampa governativo gestito da Hamas. Circa 120 persone risultano ancora disperse sotto le macerie e almeno altri 777 sono rimasti feriti, ha riferito l'ufficio in una nota, secondo quanto riporta il Guardian. Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno affermato di aver preso di mira e ucciso ieri Muhammad A'sar, il comandante della flotta di missili guidati anticarro di Hamas, mentre martedì l'obiettivo era uccidere Ibrahim Biari, un comandante chiave di Hamas collegato all'attacco contro Israele del 7 ottobre. Secondo quanto riferito, Biari, con le sue milizie, aveva preso il controllo di edifici civili a Gaza City. Ieri l'ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani ha affermato che l'attacco aereo israeliano sul campo di Jabalia potrebbe costituire un crimine di guerra. 

1 novembre - La veronese Brattini tra i primi quattro italiani, volontari di Ong, che hanno lasciato Gaza

Aggiornamento ore 20: Fuori dalla Striscia dopo 26 giorni trascorsi tra bombe e devastazione. Tra i 335 stranieri che ieri hanno avuto la possibilità di raggiungere l'Egitto tramite il valico di Rafah, ci sono anche i primi 4 italiani. Compresa la veronese Giuditta Brattini che domani dovrebbe rientrare nella nostra città. «Stanno bene, lavoriamo per gli altri», ha dichiarato il ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani, ricordando che in tutto i connazionali presenti a Gaza al momento dell'attacco di Hamas del 7 ottobre erano 14. Giuditta al momento si trova ad Al-Arish su un furgoncino dell'ambasciata italiana che la sta trasportando al il Cairo, insieme agli altri 3 italiani, di cui un cooperante con la moglie palestinese. (Chiara Bazzanella)

 

Aggiornamento ore 19: In Egitto i primi stranieri e palestinesi feriti che hanno lasciato la Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah. È la prima volta dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas. Quattro italiani, volontari di Ong internazionali, uno dei quali con moglie palestinese, hanno attraversato il valico e sono in Egitto, assistiti da personale dell'Ambasciata d'Italia al Cairo. «Stanno bene» ha assicurato il ministro Tajani. Blinken venerdì torna in Israele, pressing su Netanyahu. Si ragiona sul futuro di Gaza. Fbi e commando Usa in campo per gli ostaggi. Colloquio Biden-re di Giordania. 

 

Ore 8.Centinaia di persone stipate al terminal in attesa di passare nel territorio egiziano. Lo riferiscono fonti locali. 

I primi stranieri stanno lasciando Gaza per l'Egitto attraverso il valico di Rafah: lo riporta l'agenzia di stampa Afp. Quasi 90 palestinesi feriti e quasi 450 persone con doppia cittadinanza e stranieri hanno lasciato Gaza questa mattina per l'Egitto attraverso il valico di Rafah dopo che le autorità egiziane ne hanno annunciato l'apertura per la prima volta al pubblico, nel 26/mo della guerra tra Israele e Hamas: lo riporta un giornalista dell'Afp sul posto.

Palestinesi, persone con doppia cittadinanza e stranieri sono stati autorizzati a entrare nel terminal del valico intorno alle 8:45 ora italiana.

Nel bombardamento israeliano sul campo profughi di Jabaliya sarebbero morti sette ostaggi, tra cui tre stranieri. Lo afferma Hamas.

"I nostri soldati sono caduti in una guerra, nessuna delle quali è più giusta: la guerra per la nostra casa", ha detto invece il premier israeliano Benyamin Netanyahu, commentando la morte di 12 militari nei combattimenti di ieri a Gaza."Sarà una guerra dura, e sarà lunga'', ha osservato, nell'esprimere cordoglio alle famiglie dei caduti. "Io prometto ai cittadini di Israele: porteremo a compimento l'opera, continueremo fino alla vittoria", ha sottolineato.

 

31 ottobre ore 11 - Arrestati otto membri di Hamas tra cui un alto dirigente

L'esercito israeliano ha reso noto che 38 palestinesi ricercati sono stati arrestati nella notte in Cisgiordania, tra cui 8 membri di Hamas, incluso un alto dirigente dell'organizzazione. Lo riferisce Haaretz. Secondo la nota dell'Idf, le truppe dello Stato ebraico hanno confiscato armi e nella città di Qabatiya, a sud di Jenin, sono stati lanciati esplosivi che hanno portato a uno scontro a fuoco. L'esercito è entrato in azione anche nei campi profughi di Betlemme, dove sono scoppiati scontri con gli abitanti che hanno lanciato bombe molotov contro l'esercito.

 

31 ottobre - Raid nella notte sulla Striscia, almeno 50 morti

Almeno 50 persone sono morte e molte altre rimaste feriti nei raid notturni di Israele sulla Striscia di Gaza, secondo fonti palestinesi. Sirene d'allarme al confine. «Ora è tempo di guerra: Israele non cesserà il fuoco, gli ostaggi vanno rilasciati senza condizioni», afferma Netanyahu. I terroristi di «Hamas sono i nazisti dei giorni moderni: vogliono solo la soluzione finale, l'eliminazione degli ebrei», afferma l'ambasciatore israeliano all'Onu. L'allarme di quello palestinese: «Gaza è l'inferno in terra».

 

30 OTTOBRE - Saccheggiati i magazzini Onu a Gaza. Assalto a un volo in arrivo da Israele in uno scalo Daghestan

Gaza alla fame prende d'assalto i centri di distribuzione umanitari Onu. Arrivati ieri sera altri 24 camion di aiuti dal valico di Rafah, per un totale di 118. L'alto commissario delle Nazioni Unite per rifugiati interviene oggi al Consiglio di sicurezza. Nel nord della Striscia primo scontro tra soldati israeliani e miliziani di Hamas, sbucati da un tunnel. Venerdì discorso tv del leader di Hezbollah. Venti persone tra cui 9 agenti sono rimaste ferite e 60 sono state arrestate in un assalto contro un volo in arrivo da Israele in uno scalo del Daghestan. Dagli Usa "ferma condanna alle proteste antisemite". -

 

29 ottobre: Israele espande le operazioni di terra a Gaza, colpiti 450 obiettivi Hamas

L'esercito israeliano ha confermato che sta continuando ad allargare le operazioni di terra nella Striscia. Nelle ultime 24 ore - ha fatto sapere il portavoce militare - sono stati colpiti oltre 450 obiettivi del "terrore di Hamas, inclusi centri di comando operativi, posti di osservazione e luoghi di lancio di missili anti tank". Nell'ambito della espansione delle attività di terra - ha continuato - "forze di combattimento combinate hanno colpito cellule terroristiche che tentavano di attaccare i soldati". La notte scorsa sono stati feriti un ufficiale e un soldato: a quanto risulta i primi durante questa operazione.

Intanto le comunicazioni telefoniche e Internet a Gaza sono gradualmente tornati a funzionare. Lo scrive - come riporta il sito Ynet - l'agenzia Reuters, secondo cui i media palestinesi hanno riferito che le linee telefoniche e il web nella Striscia di Gaza stanno riprendendo a funzionare.

A Gaza «situazione disperata», assalto al cibo

Migliaia di persone hanno fatto irruzione in diversi magazzini e centri di distribuzione dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) nelle aree centrali e meridionali della Striscia di Gaza, portando via farina e altri "generi di sopravvivenza di base": lo ha reso noto l'organizzazione, come riporta il Guardian. Uno dei depositi presi d'assalto si trova a Deir al-Balah, dove l'Unrwa immagazzina le forniture dei convogli umanitari provenienti dall'Egitto. "La situazione a Gaza sta diventando sempre più disperata di ora in ora": lo ha detto il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, durante una visita a Kathmandu, capitale del Nepal. Guterres ha ripetuto gli appelli disperati per un cessate il fuoco per porre fine all'"incubo" dello spargimento di sangue. "Mi rammarico che invece di una pausa umanitaria estremamente necessaria, sostenuta dalla comunità internazionale, Israele abbia intensificato le sue operazioni militari", ha aggiunto.

Netanyahu: «Ho sbagliato, mi scuso per le critiche all'esercito»

"Mi sono sbagliato. Le cose che ho detto dopo la conferenza stampa non dovevano essere dette e mi scuso per questo". Lo scrive il premier israeliano Benyamin Netanyahu su X dopo aver cancellato il suo post iniziale sui social in cui accusava i vertici dell'intelligence e dell'esercito di non averlo avvertito dei piani di Hamas. "Sostengo pienamente tutti i capi dei servizi di sicurezza", così come "il capo di stato maggiore, i comandanti e i soldati dell'esercito che sono al fronte e combattono per il nostro Paese".

Su Facebook Netanyahu aveva scritto di non essere stato avvertito né dall'intelligence militare né dallo Shin Bet (sicurezza interna) sulla possibilità di una guerra da parte di Hamas. La radio militare ha poi replicato che ricevette invece avvertimenti sull'eventualità di attacchi dell'asse Iran-Hezbollah-Hamas, divenuti "più aggressivi" per via delle lacerazioni in Israele. Il leader centrista Benny Gantz (che fa parte del governo di 'emergenza nazionale') ha difeso i vertici militari e ha chiesto al premier di ritirare le sue dichiarazioni.

 

28 ottobre: Israele accelera, blitz di tank a Gaza e pioggia di raid. L'Onu accusa Israele e Hamas di crimini di guerra

Israele accelera l'operazione su Gaza, annunciando di intensificare i blitz con truppe e tank all'interno della Striscia. "Hamas ha commesso crimini contro l'umanità e sentirà la nostra ira stanotte, la vendetta inizia stanotte", ha detto Mark Regev, consigliere politico del premier Netanyahu. Nel mirino ci sono i tunnel di Hamas a Gaza. Hamas denuncia "un massiccio tentativo di Israele di penetrare coi carri armati nella Striscia da nord e da est". Israele ha anche lanciato un monito: l'esercito si "prepara a difendersi su tutti i fronti e anche le forze al confine settentrionale sono in massima allerta". L'amministrazione Usa è "molto preoccupata" per una possibile escalation della guerra. L'Onu accusa Israele e Hamas di crimini di guerra: "Preoccupano le punizioni collettive"

 

27 ottobre

Aggiornamento ore 20

L'esercito israeliano ha cominciato a colpire pesantemente Gaza con artiglieria e raid massicci contro il campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia. Lo riferiscono i media israeliani. 

Le connessioni di internet nella Striscia di Gaza si sono interrotte a causa dei massicci bombardamenti dell'esercito israeliano. Lo riportano i media locali.

Aggiornamento ore 10

Prove d'invasione a Gaza mentre Hamas vola a Mosca. 'Blitz mirati' dell'esercito israeliano nella Striscia che usa i tank. Hamas: uccisi 50 ostaggi nel blitz. Uccisi in raid altri due leader di Hamas, riferisce Israele. Hamas pubblica un documento con i nomi dei 7000 morti, Israele ha diffuso foto e storie dei bimbi rapiti. Razzo su Taba, città egiziana al confine: 5 feriti.

Jet militari americani, su ordine di Joe Biden, hanno attaccato in Siria gruppi di militanti sostenuti dall'Iran che avevano colpito truppe Usa nel Paese e in Iraq. Erdogan al Papa, a Gaza è in corso un massacro. Ancora tensione all'Onu: l'ambasciatore israeliano al Palazzo di Vetro, Gilad Erdan, si è scagliato contro la bozza di risoluzione, definendola 'ridicola', 'neppure menziona Hamas'.

 

26 ottobre

 Almeno 18 persone sono morte e 40 sono rimaste ferite in un raid aereo israeliano mirato contro la famiglia di Yunis Al Astal, membro di Hamas, a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. 

L'esercito israeliano ha detto di aver condotto "blitz mirati" all'interno del nord della Striscia usando tank "nell'ambito dei preparativi per le "prossime fasi dei combattimenti". "I soldati - ha aggiunto - sono poi usciti dall'area alla fine dell'attività". 

"Nessun luogo è sicuro" a Gaza tra i bombardamenti israeliani: lo afferma l'Onu. Gli "avvisi anticipati" emessi dall'esercito israeliano alle popolazioni affinché evacuino le aree che intende prendere di mira "non fanno alcuna differenza": "Nessun luogo è sicuro a Gaza": lo ha affermato in un comunicato la coordinatrice degli Affari umanitari dell'Onu per i territori palestinesi, Lynn Hastings.

 

 

25 ottobre

Nel diciottesimo giorno di guerra tra Israele e Hamas, si fanno sempre più pressanti le richieste di cessate il fuoco da parte delle Nazioni Unite mentre a Gaza continuano i raid in risposta all'attacco del 7 ottobre e l'offensiva di terra sembra essere sempre più vicina. E scoppia il 'caso Guterres', con Israele che chiede le dimissioni del segretario generale dell'Onu dopo le frasi pronunciate durante la riunione del consiglio di sicurezza.

In corso, quindi, le trattative per il rilascio degli ostaggi in mano all'organizzazione terroristica in quella che, secondo il primo ministro israeliano Netanyahu, "potrebbe essere una lunga guerra".

Israele contro Guterres, alta tensione: stop visti ai funzionari

E' alta tensione tra Israele e l'Onu. L'ambasciatore israeliano alle Nazioni Uniti, Gilad Erdan, ha chiesto ieri le dimissioni del segretario generale Antonio Guterres. Lo ha fatto con un post sul social X dopo che Guterres, aprendo le discussioni della riunione del Consiglio di Sicurezza Onu dedicata alla crisi in Medio Oriente, ha affermato che il terribile attacco del 7 ottobre di Hamas è avvenuto dopo che "i palestinesi sono stati sottoposti a 56 anni di soffocante occupazione".

"Il segretario generale dell'Onu, che dimostra comprensione per la campagna di uccisioni di massa di bambini, donne e anziani non è adatto a guidare l'Onu - ha scritto Erdan - Chiedo si dimetta immediatamente". Per Erdan, "non c'è giustificazione o senso nel parlare con coloro che dimostrano compassione per le atrocità più terribili commesse contro i cittadini di Israele e gli ebrei. Semplicemente non ci sono parole".

Su X l'ambasciatore israeliano all'Onu contesta quello che considera un "discorso scioccante" da parte di Guterres. Secondo Erdan, "il discorso scioccante" di Guterres "alla riunione del Consiglio di Sicurezza, mentre vengono lanciati razzi contro tutto Israele, dimostra definitivamente, oltre ogni ragionevole dubbio, che il segretario generale è completamente disconnesso dalla realtà nella nostra regione e che considera il massacro commesso dai terroristi nazisti di Hamas in un modo distorto e immorale".

"La sua dichiarazione, che 'gli attacchi di Hamas non sono venuti dal nulla' - prosegue nel post l'ambasciatore israeliano all'Onu - esprime una comprensione per il terrorismo e le uccisioni. E' davvero inimmaginabile. E' davvero triste che il capo di un'organizzazione emersa dopo l'Olocausto abbia simili orribili opinioni. Una tragedia!".

Il ministro degli Esteri israeliano, Eli Cohen, ha poi affermato di aver annullato un incontro che aveva in programma con il segretario generale dell'Onu. "Non incontrerò il segretario generale delle Nazioni Unite - ha scritto Cohen sul social X - Dopo il 7 ottobre, non c'è spazio per un approccio equilibrato. Hamas va cancellato dal mondo".

Oggi, quindi, l'ambasciatore israeliano all'Onu Erdan rincara la dose affermando che Israele non concederà visti ai funzionari delle Nazioni Unite. "A causa delle sue dichiarazioni negheremo il rilascio di visti ai rappresentanti Onu - ha detto l'ambasciatore alla radio militare israeliana - Abbiamo già negato il visto al sottosegretario generale per gli Affari umanitari, Martin Griffiths". "E' giunto il momento di dare loro una lezione", ha incalzato nelle dichiarazioni rilanciate dal Times of Israel.

Intanto il segretario generale delle Nazioni Unite ha definito gli attacchi intensificati su Gaza da parte di Israele “profondamente allarmanti”. Ha ribadito il suo appello per “un cessate il fuoco umanitario immediato”, una soluzione a due Stati per il conflitto israelo-palestinese e un rilascio immediato di tutti gli ostaggi “senza condizioni”.

 

24 ottobre

Almeno 140 persone sono state uccise nei raid aerei israeliani sulla Striscia di Gaza durante la notte: lo ha reso noto questa mattina il governo di Hamas in un comunicato, aggiungendo che ci sono "centinaia di feriti" e "decine di case sono state distrutte".

Intanto i morti negli attacchi di Israele a Gaza sono arrivati a quota 5.300, mentre i feriti sono circa 18.000. Lo ha fatto sapere il ministero della Sanità locale, citato dai media.

"Mi pare che in Israele fino ad oggi sia prevalso il buon senso, la reazione è stata proporzionata alla vile aggressione che hanno subito",  ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Sky Tg 24. "Finora hanno colpito solo i centri di Hamas. Anche il missile che ha colpito un ospedale a Gaza e che è stato attribuito in un primo momento a Israele, in realtà era un razzo di Hamas caduto sul parcheggio dell'ospedale e ha provocato una cinquantina di morti e non 500 come riferito da Hamas: bisogna impedire che la propaganda giochi ruoli negativi, infiammando le masse arabe nelle città dei Paesi musulmani".

 

23 ottobre

È salito a 222 il numero degli ostaggi israeliani in mano di Hamas a Gaza. Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari secondo cui "il numero complessivo è aggiornato di volta in vota in base a informazioni di intelligence". "In particolare - ha aggiunto - c'è voluto tempo perché tra gli ostaggi ci sono non pochi cittadini stranieri e la loro identificazione ha richiesto tempo aggiuntivo".

Intanto almeno 17 persone sono rimaste uccise stamane in un bombardamento israeliano nell'affollato rione di Jabalya, a nord di Gaza. Lo riferisce il ministero degli Interni di Gaza, secondo cui si tratta di membri del clan familiare el-Batash, parenti di uno dei leader politici della Jihad islamica. A quanto pare, secondo testimoni sul posto, sotto le macerie ci sono altre vittime. Fonti locali aggiungono che gli abitanti di Jabalya hanno finora ignorato i ripetuti appelli giunti dalle forze armate di Israele di spostarsi nel sud della Striscia, oltre il Wadi Gaza.

Israele ha annunciato che non ci sarà "nessun cessate il fuoco" a Gaza mentre Usa e Qatar lavorano per liberare gli oltre 200 ostaggi detenuti da Hamas nell'enclave assediata.

 

22 ottobre

L'esercito israeliano ha annunciato di aver lanciato un attacco aereo contro una "struttura sotterranea" nella moschea Al-Ansar, a Jenin, dove - secondo l'Idf - operava Hamas. I media palestinesi parlano di almeno un morto e tre feriti. Dalla Siria, invece, arrivano le notizia di bombardamenti agli aeroporti di Damasco e Aleppo. Gli Stati Uniti hanno annunciato un rafforzamento della loro presenza militare in tutto il Medio Oriente con "un sistema di difesa antimissile ad alta quota e diverse batterie di missili terra-aria Patriot". L'esercito israeliano avverte Hezbollah: "state trascinando il Libano in guerra".

Al summit del Cairo salta la dichiarazione finale. Il motivo sono le divergenze fra le diplomazie del gruppo dei Paesi arabi con quello occidentale. "I rappresentanti occidentali - dicono le fonti - volevano che la dichiarazione includesse solo una condanna di Hamas, mentre si rifiutavano di condannare Israele per l'uccisione di migliaia di civili a Gaza".

Il valico di Rafah fra Egitto e Gaza è stato aperto ieri mattina per il transito degli aiuti umanitari e poi richiuso. "La popolazione di Gaza ha bisogno di un impegno per molto di più: una fornitura continua di aiuti nella misura necessaria", ha scritto su X il segretario generale dell'Onu Guterres. L'esercito israeliano continua i suoi preparativi per la "prossima fase della guerra, inclusa l'operazione di terra", ha spiegato il portavoce militare.

21 ottobre

Sono stati quasi 7 mila i razzi lanciati da Gaza contro Israele dall'attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre. Lo ha fatto sapere l'esercito israeliano spiegando che circa 450 di questi sono ricaduti all'interno della Striscia. Secondo la stessa fonte - a due settimane dall'attacco - sono stati oltre 1.000 "i terroristi neutralizzati, molti di loro dopo essersi infiltrati in Israele". "Decine - ha aggiunto - i capi terroristi di Hamas eliminati".

Intanto, secondo informazioni dell'Ambasciata Usa in Israele, "il valico di Rafah tra Gaza e l'Egitto aprirà oggi sabato 21 ottobre alle 10.00 ora locale (le 9.00 in Italia). Se il confine sarà aperto, non sappiamo per quanto tempo lo resterà affinché i cittadini stranieri lascino Gaza". Lo riferisce una nota della sede diplomatica americana avvertendo che "molte persone cercheranno di attraversare il confine, e i cittadini Usa che vorranno entrare in Egitto devono aspettarsi una situazione di caos e disordine da entrambi i lati".

Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, che ieri era presente a Rafah, ha usato toni affranti per descrivere la situazione: "E' impossibile essere al valico e non avere il cuore a pezzi. Dietro queste mura ci sono due milioni di persone a Gaza senza acqua, cibo, medicine, carburante. Da questa parte, questi camion hanno ciò di cui hanno bisogno. Dobbiamo far spostare, il prima possibile, quanti sono necessari". 

La liberazione dei due ostaggi - grazie ad una mediazione del Qatar - è stata intanto decisa da Hamas "per dimostrare al popolo americano quanto siano errate le affermazioni di Biden e della sua amministrazione fascista". Yeudit Raanan (59 anni) e la figlia Natalie (18 anni), a quanto pare anche cittadine israeliane, erano arrivate in Israele per celebrare le festività ebraiche di Sukkot e sono state prese e rapite da Hamas nell'attacco al kibbutz di Nahal Oz lo scorso 7 ottobre. Affidate dai miliziani alla Croce Rossa, in serata sarebbero già arrivate in Egitto. 

Mentre Hamas annuncia la liberazione di due ostaggi americani, madre e figlia, le bombe sulla chiesa di San Porfirio a Gaza riaccendono intanto le polemiche su un conflitto che diventa sempre più sanguinoso.

Joe Biden e il segretario di Stato Usa Antony Blinken hanno inoltre "privatamente" esortato Israele ad evitare attacchi pesanti contro Hezbollah, come riferisce il New York Times citando fonti informate. Il timore di Washington è che alcuni dei falchi del gabinetto di guerra israeliano vogliano un attacco preventivo contro Hezbollah che porterebbe Israele a combattere su due fronti; Hamas nel sud ed Hezbollah nel nord con il rischio di coinvolgere nel conflitto gli Stati Uniti e l'Iran.

 

20 ottobre

Sono proseguiti per tutta la notte gli attacchi su Gaza da parte dell'esercito israeliano che riferisce di avere colpito "più di 100 obiettivi di Hamas" e fa sapere di "prepararsi per la prossima fase della guerra". Sono ripresi intanto, dopo alcune ore di relativa calma, i lanci di razzi da Gaza verso il sud di Israele. Resta chiuso intanto il valico di Rafah tra Gaza e l'Egitto e non si registrano movimenti nel luogo.

"Vediamo quali saranno i tempi" per l'apertura del valico di Rafah. "Serve un accordo tra Israeliani ed egiziani per far arrivare gli aiuti umanitari, ci sono problemi organizzativi e io mi auguro che tutti insieme si possa lavorare per far uscire anche i nostri 12-15 italiani che sono nella Striscia di Gaza, potrebbero passare attraverso il valico di Rafah insieme ad altri occidentali e far contemporaneamente arrivare alla popolazione civile gli aiuti umanitari". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani atterrato a Tunisi

19 ottobre

Joe Biden scagiona Israele dalla strage dell'ospedale a Gaza ma lo esorta a non ripetere gli errori commessi dagli Usa dopo l'11 settembre. E a non farsi divorare dalla rabbia.

E' questo il messaggio che il presidente americano ha portato ad un Paese in guerra, deciso ad annientare Hamas a tutti i costi dopo il massacro del 7 ottobre. Quella del capo della Casa Bianca è stata una missione lampo per manifestare solidarietà al migliore alleato dell'America in Medio Oriente.

Ma anche, e soprattutto, per esortare il governo Netanyahu ad agire con cautela davanti al dramma umanitario che sta affrontando la popolazione di Gaza, a ponderare bene le azioni militari che Israele si accinge a continuare - invasione via terra inclusa - e le decisioni sul futuro dell'enclave palestinese.

Pena il rischio di un'escalation della guerra in tutta la regione. La rabbia che consuma Israele dopo l'attacco di Hamas, ha detto chiaramente Biden davanti al premier Benyamin Netanyahu e al suo gabinetto di guerra, a cui ha partecipato, è la "stessa che hanno provato dopo l'11 settembre" gli Stati Uniti, che ora "piangono con Israele".

Ma, ha avvertito, lo shock, il dolore, l'ira di questo momento, non devono far ripetere allo Stato ebraico gli errori "commessi dagli Stati Uniti". "La maggioranza dei palestinesi non sono Hamas", ha sottolineato il presidente americano in un discorso che ha cercato di toccare le corde giuste, e anche "la perdita di vite palestinesi conta". Parole pronunciate non a caso all'indomani della strage dell'ospedale di Gaza la cui responsabilità il mondo arabo in rivolta ha addossato all'esercito israeliano e sulla quale sia l'Onu sia l'Ue mantengono per ora una valutazione prudente.

Con più di un milione di sfollati, strutture sanitarie al collasso, rifornimenti scarsi e ancora corpi sotto le macerie, i morti a Gaza sono arrivati a 3.478, con oltre 12.000 feriti. In Israele - su cui continuano ad arrivare i razzi da Gaza (due volte oggi anche su Tel Aviv) - le vittime sono 1.400 e oltre tremila i feriti, di cui 58 in condizioni critiche.

Gaza-Israele, dodicesimo giorno di guerra

 

18 ottobre

Nella serata del 17 ottobre è avvenuta una strage all'ospedale di Gaza City con centinaia di morti, uno dei peggiori massacri della guerra che rischia di infiammare ancora di più il conflitto: è stato bombardato l'ospedale di Gaza.

Hamas ha subito accusato Israele di aver colpito l'Al-Ahli Arabi Baptist Hospital causando tra i 200 e i 500 morti. L'esercito da parte sua ha negato ogni responsabilità e addossato la responsabilità dell'esplosione al lancio fallito di un razzo della Jihad islamica: "L'ospedale non era un edificio sensibile e non era un nostro obiettivo".

Ma la reazione del mondo palestinese e arabo è stata veemente: il presidente Abu Mazen ha cancellato l'incontro previsto ad Amman con Joe Biden e indetto tre giorni di lutto nazionale in Cisgiordania, mentre l'Olp ha fatto appello alla comunità internazionale chiedendo di "mettere fine a questo massacro".

L'Egitto ha condannato "con la massima fermezza il bombardamento israeliano", l'Iran ha parlato di "brutale crimine di guerra e genocidio", la Giordania ha fatto sapere di considerare lo Stato ebraico "responsabile per questi pericolosi sviluppi". Proprio ad Amman in serata è esplosa la protesta di piazza con centinaia di persone che hanno assaltato l'ambasciata israeliana e appiccato il fuoco ai muri esterni. Qualunque siano le circostanze del massacro dell'ospedale, si tratta di uno degli episodi più violenti del conflitto in corso.

 "Sgomento e dolore per le centinaia di vittime all' ospedale Al Ahli di Gaza. La protezione della popolazione civile, anche in un conflitto, deve essere priorità assoluta". Lo scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani (ANSA). NS

 

17 ottobre

 

Aggiornamento ore 18.45

Un raid dell'esercito israeliano ha provocato la morte di almeno sei persone che si erano rifugiate in una scuola a Gaza. Lo rende noto l'Unrwa, l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi.

Aggiornamento ore 17.30

È morto Eviatar Moshe Kipnis, uno dei tre italo-israeliani di cui non si avevano più notizie dall'attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre. Lo si apprende da fonti locali. Con lui era scomparsa anche la moglie Liliach Le Havron dal kibbutz di Beeri, dove sono stati trovati 108 cadaveri.

Evitar Moshe Kipnis è stato identificato tra le vittime in base all'esame del Dna. Non ci sono conferme sulla sorte della moglie.

La morte dell'italo-israeliano, 65enne, è stata confermata dalla Farnesina. L'ambasciata d'Italia a Tel Aviv è in contatto con la famiglia per assicurare loro ogni possibile assistenza in questo difficile momento. Nell'esprimere le condoglianze ai familiari del signor Kipnis, il vicepremier Antonio Tajani ribadisce il massimo impegno del governo per rintracciare gli altri due cittadini italo-israeliani tutt'ora irreperibili.

Aggiornamento ore 11

Biden sarà domani (19 ottobre) in Israele da Netanyahu. Andrà anche in Giordania, dove incontrerà Abu Mazen. Usa e Israele svilupperanno un piano d'aiuti umanitari per Gaza, secondo Blinken. Il premier israeliano ha detto a Putin che gli attacchi nella Striscia dureranno finché Hamas non sarà distrutta. Il presidente russo è arrivato stamani in Cina. Ieri ha sentito i paesi arabi e chiesto un cessate il fuoco in Medio Oriente.

Israele ha continuato stanotte a bombardare postazioni di Hezbollah in Libano e di Hamas a Gaza: almeno 54 i morti nella Striscia, decine i feriti. Seicento mila persone hanno evacuato Gaza ma altre 100mila ancora vivono in città, secondo Israele che prepara l'invasione di terra. Circa 500mila gli sfollati interni israeliani

 

16 ottobre

L'esercito israeliano ha informato finora le famiglie di 199 ostaggi che si trovano a Gaza. Lo ha reso noto il portavoce militare Daniel Hagari, in una conferenza stampa. Ha precisato che a loro riguardo Israele sta compiendo ''uno sforzo nazionale di priorita' suprema'', ricorrendo anche ad informazioni di intelligence.

L'esercito, ha aggiunto, ha finora informato 295 famiglie di militari caduti finora nel conflitto con Hamas.

Israele: «Per ora non c'è un cessate il fuoco». ''Non c'è per il momento un cessate il fuoco né l'ingresso a Gaza di aiuti umanitari in cambio della fuoriuscita di cittadini stranieri'': lo ha reso noto l'ufficio del premier Benyamin Netanyahu commentando notizie diffuse in precedenza circa l'apertura del valico di Rafah (fra Egitto e Gaza) alle 9 del mattino ora locale, le 8 in Italia.

 

15 ottobre

Ottava notte di bombardamenti sulla Striscia di Gaza, ma anche al confine con il Libano e su Aleppo, in Siria, mentre prosegue con grande difficoltà la fuga dal nord dell'enclave e si attende l'annunciato avvio di una operazione israeliana di terra in larga scala. Gli Usa schierano una seconda portaerei nel Mediterraneo orientale come "deterrenza contro azioni ostili a Israele", e velivoli A-10, di supporto ad azioni al suolo, si aggiungono agli F-15 già nel Mediterraneo.

Il presidente Usa chiama Netanyahu e Abu Mazen raccomandando garanzie umanitarie. L'Iran promette una risposta se Israele continuerà l' attacco. Seconda notte all'addiaccio per gli sfollati che cercano riparo nonostante l'Egitto non sia disposto ad aprire il valico di Rafah in assenza di aiuti umanitari. L'inviato cinese parla con quello saudita e annuncia che andrà in Medio Oriente per colloqui di pace

14 ottobre

Aggiornamento ore 14.30

L'esercito ha fatto sapere di aver ucciso Ali Qadi comandante di compagnia dell'unità d'élite di Hamas 'Nukheba' che ha condotto "l'attacco terroristico alle comunità israeliana a ridosso della Striscia lo scorso sabato". "Nel 2005 Qadi - ha proseguito l'esercito - fu catturato per l'uccisione e il rapimento di civili israeliani e poi rilasciato nello scambio di prigionieri per il soldato Gilad Shalit".

 

***

Raid aerei e incursioni israeliane senza sosta nella Striscia di Gaza nella notte con "numerose vittime" riferiscono i media palestinesi in Cisgiordania, e non cessano gli appelli a revocare l'ordine di evacuazione di oltre un milione di persone dalla città di Gaza verso sud diffuso ieri da Israele, finora inascoltati.

I media palestinesi parlano di "molte vittime" lasciando intendere una ulteriore escalation del conflitto. La conta delle vittime a Gaza per gli attacchi israeliani tocca intanto i 1.900 morti.

L'Esercito israeliano (Idf) sta bombardando postazioni di Hezbollah in Libano dopo l'abbattimento di due velivoli non identificati su Haifa partiti dalla terra dei cedri. Lo riferisce Hareetz.

Intanto continuano i bombardamenti sulla Striscia di Gaza, come mostrano le dirette tv.

Il piano di evacuazione di Israele è "assolutamente impossibile da attuare" per il capo della politica estera dell'Ue, Josep Borrell perché "immaginare di poter spostare un milione di persone in 24 ore in una situazione come quella di Gaza può essere solo una crisi umanitaria - ha aggiunto Borrell -. E' uno scenario da evitare".

Si ritiene che decine di migliaia di persone a Gaza siano fuggite dalle loro case e si siano trasferite a sud in seguito all'avviso di evacuazione lanciato da Israele, secondo le ultime stime dell'ufficio umanitario delle Nazioni Unite Ocha. Prima dell'ordine di evacuazione, oltre 400.000 palestinesi erano già sfollati interni.

L'Onu esorta i contendenti a rispettare le regole e a non usare i civili come scudi. Prosegue intanto la ricerca degli ostaggi nelle mani di Hamas.

Il presidente Joe Biden afferma che gli Stati Uniti stanno "lavorando come dannati" per riportare negli Stati Uniti gli americani scomparsi da Israele. Un nuovo appello ad Israele affinchè revochi l'ordine di evacuazione dal nord di Gaza è stato diffuso da 12 ong internazionali, tra cui Oxfam.

«Trovati corpi di israeliani durante il blitz dell'esercito a Gaza». I commando israeliani che ieri in territorio di Gaza hanno condotto "blitz localizzati" hanno trovato e recuperato "corpi" di gente scomparsa dall'inizio dell'attacco di Hamas sabato scorso. Lo sostengono vari report sui media israeliani.

 

13 ottobre

 L'esercito israeliano ha ordinato l'evacuazione di "tutti i civili da Gaza", oltre un milione di residenti, nel settimo giorno di guerra tra Israele e Hamas. In una nota, ha chiesto "l'evacuazione di tutti i civili di Gaza City dalle loro case a sud per la loro sicurezza e protezione e lo spostamento nell'area a sud di Wadi Gaza", un corso d'acqua situato a sud della città. "Sarà permesso di tornare a Gaza City solo quando verrà fatto un altro annuncio che lo consentirà", ha aggiunto l'esercito. L'Onu, però,  chiede la revoca dell'ordine: "Un'evacuazione di tale portata - dice il portavoce del segretario generale Guterres, Stéphane Dujarric - è "impossibile senza causare conseguenze umanitarie devastanti".

I morti dall'inizio del conflitto sono oltre 1.500 da parte palestinese, 1.300 da parte israeliana. Gli sfollati 423.000. Israele afferma di aver sganciato in sei giorni 6.000 bombe, per un peso di 4.000 tonnellate, sugli obiettivi di Hamas a Gaza, colpendo oltre 3.600 obiettivi.

Pesanti bombardamenti israeliani hanno colpito anche nella notte la Striscia di Gaza, in particolare nei pressi del confine. Lo testimoniano video postati sui social dai residenti e una nota dell'Aeronautica israeliana. "Anche di notte, e in qualsiasi momento, centinaia di aerei IAF continuano ad attaccare con forza e a danneggiare gravemente le capacità del nemico": è il commento a un video postato dall'Aeronautica israeliana sui social. 

12 ottobre

Il numero delle vittime nella Striscia di Gaza per i bombardamenti israeliani degli ultimi sei giorni è salito ad almeno 1.200 morti e circa 5.600 feriti, ha detto oggi il Ministero della Sanità palestinese. Almeno 51 persone sono morte e altre 281 rimaste ferite negli attacchi aerei compiuti stanotte, secondo la stessa fonte. I raid hanno colpito Gaza, Jabaliya, Sabra, Al Zaytoun, Al Nafaq, Tal Al Hawa e Khan Younis. 

Più di mille anche i morti israeliani negli attentati terroristici organizzati da Hamas, che tiene ancora in ostaggio centinaia di persone.

Secondo l'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (Ocha), quasi 339.000 persone sono state costrette a fuggire dalle proprie case nella Striscia di Gaza sotto assedio e bombardata dall'esercito di Israele.

 Benjamin Netanyahu, Primo ministro di Israele, ha dichiarato che «ogni membro di Hamas è un uomo morto».

 

 

 

11 ottobre

Aggiornamento ore 19.40

Spenta l'unica centrale elettrica di Gaza. Intanto gli israeliani temono ci siano ancora 150 ostaggi

 

Aggiornamento ore 10.30

Israele ha contattato le famiglie di una parte degli israeliani rapiti da Hamas. "Abbiamo aggiornato per ora 60 famiglie di rapiti" ha detto il portavoce militare Daniel Hagari aggiungendo che l'esercito ha preparato un centralino da cui i parenti dei rapiti possono ricevere aggiornamenti e a cui possono essere dirette nuove testimonianze.

"Stiamo andando verso un incremento degli attacchi verso la Striscia - aveva detto Hagari -. La massima priorità è quella di eliminare i comandanti di Hamas".

L'ampiezza dell'attacco lanciato sabato ''dimostra che essi non progettavano un attentato seguito da un ritiro, ma volevano conquistare terreno. L'attività della nostra aviazione ci ha restituito il controllo della situazione''. ''Finora abbiamo contato 1.000 cadaveri di terroristi e centinaia di altri sono rimasti lungo la barriera di separazione".

Ripresi i razzi da Gaza nel sud di Israele: un edificio a Sderot, nei pressi del confine, è stato colpito, secondo quanto riferiscono i media secondo i quali i servizi di pronto soccorso non segnalano al momento vittime.

Fonti palestinesi hanno affermato che gli attacchi israeliani hanno distrutto a Gaza la casa della cosiddetta mente degli attacchi di Hamas a Israele, Mohammed Deif, uccidendo il fratello e membri della sua famiglia, compresi il figlio e la nipote. Lo riferisce Ynet. Dello stratega dell'assalto non si hanno però notizie.

Altri parenti di Deif sarebbero intrappolati tra le rovine dell'edificio, nel sud della Striscia di Gaza.

 

Aggiornamento ore 8

Almeno 30 persone sono morte nella notte in seguito agli attacchi israeliani su Gaza: lo fa sapere Hamas citata dai media. Sono saliti a 950 i morti a Gaza per gli attacchi di Israele con circa 5mila feriti. Lo fa sapere il ministero della Sanità di Hamas nella Striscia. L'esercito israeliano continua a colpire nella Striscia: nell'ultima notte sono stati centrati 450 obiettivi di Hamas e delle altre fazioni palestinesi. Solo a Beit Hanoun - ha detto il portavoce militare - nel nord della Striscia sono stati 80 gli obiettivi colpiti, comprese due banche usate da Hamas, un tunnel e due centri operativi.

Attacchi israeliani su Gaza, colpiti obiettivi navali di Hamas

L'amministrazione Biden si sta coordinando con altri paesi per un creare un corridoio che consenta ai civili di Gaza e agli americani che vogliono scappare dalla guerra di farlo. Lo riporta Nbc citando alcune fonti, secondo le quali il corridoio sarebbe a sud di Gaza e condurrebbe in Egitto.

Il massacro dei bimbi. L'orrore della guerra non conosce limiti, neanche davanti a bambini innocenti che dormono nelle loro culle, alcuni nel lettone con mamma e papà: la furia di Hamas non li ha risparmiati nel kibbutz di Kfar Aza, dove i soldati israeliani hanno raccontato di aver trovato almeno 40 piccoli uccisi tra le decine di persone trucidate a sangue freddo.

Alcuni dei bimbi, anche neonati, sono stati "decapitati", hanno raccontato scioccati alla tv israeliana, secondo il reportage di una reporter di It24.

Oltre 1.200 morti, Israele verso l'offensiva totale. "Un massacro, un vero e proprio massacro", ripetono anche i giornalisti che hanno visitato Kfar Aza, al confine con la Striscia, dove la notte tra venerdì e sabato scorso si sono infiltratati i miliziani di Hamas e delle altre fazioni palestinesi. Le loro testimonianze e le immagini che hanno scattato rimbalzano sui sociali, sui siti e danno appieno l'immagine del massacro: "C'è un forte odore di morte, è dappertutto", riferiscono mentre dai loro video postati sui sociali si sentono rumori di esplosioni provenienti da Gaza. Nel kibbutz - gli hanno riferito i responsabili dell'esercito - sono state uccise decine, forse centinaia di persone tra uomini, donne e bambini: è stata una strage.

10 ottobre 

Aggiornamento ore 16.30.  Un nuovo attacco aereo israeliano, il terzo in meno di 24 ore, ha colpito oggi pomeriggio il valico di frontiera di Rafah che collega l'Egitto a Gaza, ferendo tre palestinesi. Lo hanno rivelato una fonte egiziana che lavora al valico ed una fonte giornalistica a Gaza che ha parlato con il sito di informazioni Mada Masr.

L'attacco ha colpito il lato palestinese del valico, ha precisato la fonte egiziana. Il valico, che precedentemente era stato aperto alle persone provenienti da Gaza che avevano bisogno di entrare in Egitto per accedere agli aiuti umanitari, è stato nuovamente chiuso oggi fino a nuovo avviso.

I morti a Gaza per gli attacchi israeliani hanno raggiunto il numero di 830 con 4.250 feriti. Lo ha fatto sapere il ministero della sanità di Hamas nella Striscia

 

Aggiornamento ore 13.30.  I partiti della maggioranza di governo in Israele hanno dato mandato al premier Benyamin Netanyahu di "costituire un governo di emergenza nazionale" con rappresentanti dell'attuale opposizione. Lo fatto sapere il Likud, il partito del premier. Anche il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir (di Potere ebraico) che prima aveva espresso contrarietà ha infine accettato la linea. 

 

La Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, ha messo in guardia Israele avvertendo che se colpirà la popolazione della Striscia di Gaza riceverà un attacco ancora più forte di quello subito da parte di Hamas sabato scorso. "Il regime riceverà uno schiaffo più forte sul suo volto nel caso si metta a massacrare il popolo di Gaza", ha affermato Khamenei, citato dalla tv di Stato. "Ora che il regime sionista ha ricevuto schiaffi in faccia dopo l'operazione di Hamas pretende di essere oppresso. Anche alcuni Paesi e i media del potere arrogante (gli Usa) confermano questa pretesa ma si tratta di una menzogna perché i sionisti sono un regime oppressore, arrogante e aggressore che racconta sempre assurdità", ha detto Khamenei.

"L'attacco (di Hamas) è stato il risultato delle precedenti azioni dei sionisti, attraverso le quali hanno commesso gravi crimini e sono andati oltre la brutalità, per questo motivo come risultato avrebbero dovuto aspettarsi una tempesta di questo tipo", ha aggiunto la Guida suprema dell'Iran definendo l'attacco di Hamas "una coraggiosa operazione in risposta di continui crimini da parte dei sionisti usurpatori" e accusando Israele di essere responsabile dello stesso attacco subito. 

 

Aggiornamento ore 10. È atterrato in mattinata a Pratica di Mare il primo dei due aerei militari attivati su richiesta della Farnesina, con il coordinamento del ministero della Difesa, che stanno riportando in Italia i connazionali che hanno voluto lasciare Israele. 

Poco prima delle 10 è atterrato anche il secondo aereo dell'Aeronautica Militare: in tutto sono rientrati in Italia circa duecento italiani.

Aggiornamento ore 8. Israele va verso l'operazione di terra nella Striscia di Gaza, già assediata con il blocco a cibo ed energia. Nella notte violente esplosioni in territorio palestinese e scontri a fuoco sul confine.

Hamas minaccia di "giustiziare un ostaggio per ogni bombardamento israeliano su abitazioni civili a Gaza senza preavviso".

Lo Stato ebraico richiama 300 mila riservisti. Il bilancio dei morti israeliani nell'attacco di Hamas è salito intanto a oltre 900.

Una coppia di coniugi italo-israeliani risulta dispersa. In arrivo a Pratica di Mare i due aerei militari con a bordo circa 200 italiani di rientro da Israele.

Nella notte, l'esercito di Israele ha ingaggiato numerosi scontri a fuoco con i miliziani di Hamas lungo il confine della Striscia di Gaza.

Ieri sera colloquio tra Biden, Meloni, Macron, Scholz e Sunak: dai 5 leader "fermo sostegno a Israele e condanna di Hamas". Usa e alleati affermano di riconoscere "le legittime aspirazioni del popolo palestinese" ma che "sosterranno" lo Stato ebraico "nei suoi sforzi per difendersi". Gli Usa annunciano nuovi aiuti a Israele nei prossimi giorni, specificando che non invieranno soldati. Oggi informativa di Tajani in Parlamento.

Il leader ceceno Kadyrov si dice al fianco dei palestinesi e pronto intervenire per ristabilire la pace. Abbas prepara una visita a Mosca. Putin riceve oggi il premier iracheno Sudani.

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9 OTTOBRE- Israele dichiara lo stato di guerra, tank verso la terra  di Gaza

Aggiornamento ore 14 . Aerei israeliani hanno bombardato il mercato ortofrutticolo di Jabalia, nel nord della Striscia, in quel momento molto affollato. In seguito l'ospedale di Gaza ha riferito che i morti sono oltre 50. Gli abitanti del posto - secondo le stesse fonti - hanno prestato soccorso ai feriti. L'attacco ha colto di sorpresa gli avventori che oggi avevano affollato in modo particolare il mercato ortofrutticolo perché dopo due giorni di combattimenti i fornai della zona erano chiusi ed i supermercati ormai vuoti.

Testimoni oculari hanno riferito che inattesa delle ambulanze i corpi delle vittime sono stati prelevati da volontari, che hanno scavato fra le macerie in fiamme. I feriti meno gravi sono stati assistiti in abitazioni private. A rendere ancora più drammatica la situazione, secondo i testimoni, la presenza a Jabalya di 20 mila sfollati dalla vicina localita' di Beit Hanun, al confine con Israele, che avevano trascorso la notte all'addiaccio.

Dopo l'attacco al mercato - seguito da altri attacchi della aviazione ad edifici vicini - molti abitanti hanno lasciato poi Jabalya diretti verso l'ospedale al-Shifa di Gaza City, nella convinzione che esso non sarà oggetto di bombardamenti.

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha ordinato "l'assedio completo" della Striscia di Gaza. "Ho ordinato il completo assedio: non ci sarà elettricità, né cibo, né benzina. Tutto è chiuso", ha aggiunto Gallant dopo una consultazione di sicurezza al Comando Sud di Beersheba. "Stiamo combattendo animali umani e ci comporteremo di conseguenza", ha detto, citato dai media.

Hamas intanto annuncia che quattro prigionieri israeliani sono stati uccisi dai raid israeliani su Gaza nelle ultime ore. La tensione resta altissima.

Le sirene di allarme sono risuonate nella zona centrale di Israele, a Gerusalemme e al confine nord con il Libano. Secondo il Washington Post, gli Usa si aspettano una vasta operazione via terra contro Hamas a Gaza nelle prossime 24-48 ore. Israele avrebbe infatti chiesto agli Usa missili per l'Iron Dome, bombe di piccolo diametro, munizioni per mitragliatrici e una maggiore cooperazione nella condivisione di informazioni di intelligence per rispondere al durissimo attacco di Hamas.

Il nuovo bilancio dei morti israeliani continua intanto a salire ed è arrivato 800. Sono 2.500 i feriti, moltissimi gravi. Ci sarebbero poi 750 dispersi e almeno 100 ostaggi nelle mani di Hamas. Tra loro americani e tedeschi. Sarebbero 260 i morti al rave dei giovani pacifisti nel deserto. I morti a Gaza per gli attacchi di Israele sono arrivati a 436 con 2.270 feriti. "Il Governo esprime la sua vicinanza e la sua solidarietà al popolo d'Israele e alle comunità ebraiche italiane. Il terrore non prevarrà mai", ha commentato la premier Giorgia Meloni.

***

In mattinata il portavoce dell'esercito Daniel Hagari ha assicurato che Israele ha ripreso il controllo di tutte le cittadine sul confine di Gaza e le Forze di difesa israeliane, secondo i media locali, hanno reso noto che circa 80 terroristi sono stati trovati nel Paese durante la notte, mentre i combattimenti sono continuati in sei località lungo il confine con Gaza. Almeno 800 obiettivi di Hamas a Gaza sono stati colpiti dall'esercito. Ai residenti di Sderot, cittadina a ridosso della Striscia, è stato ordinato di nuovo di barricarsi in casa e di non aprire a nessuno. Il portavoce militare israeliano poco prima ha detto che continuano le infiltrazioni in territorio israeliano dei miliziani da Gaza. I media segnalano sparatorie fra soldati e miliziani e, secondo le stesse informazioni, sarebbero stati "uccisi 4 terroristi". E mentre Teheran nega ogni coinvolgimento negli attacchi, la Xinhua, citando una fonte del Movimento di resistenza islamica sostiene che "con il sostegno degli Stati Uniti, il Qatar sta cercando di raggiungere l'accordo urgente che porterebbe al rilascio delle donne israeliane catturate da Hamas in cambio di donne palestinesi detenute nelle carceri israeliane"

 

 

 

Israele dichiara lo stato di guerra. Una colonna di tank si dirige verso Gaza. Diluvio di bombe sulla striscia, nella notte colpiti 500 obiettivi di Hamas, che a sua volta rivendica "un massiccio attacco missilistico con 100 razzi" su Ashkelon, nel sud di Israele. Secondo il Washington Post, gli Usa si attendono l'operazione via terra contro Hamas a Gaza nelle prossime 24-48 ore.

Il nuovo bilancio dei morti israeliani è di 700. Sono 2.500 i feriti, moltissimi gravi. Ci sarebbero 750 dispersi, sarebbero almeno 100 gli ostaggi nelle mani di Hamas. Tra loro americani e tedeschi. Sarebbero 260 i morti al rave dei giovani pacifisti nel deserto. Israele ha chiesto ai suoi cittadini di abbandonare l'Egitto. Sul fronte palestinese le vittime sarebbero 413, di cui 78 minori. Tra loro una famiglia di 13 persone con 4 bambini. I feriti 2.200.

[[(article) Israele: rientrati i primi italiani a Malpensa]]

Biden assicura sostegno militare e Israele

Il presidente degli Stati Uniti Biden ha ordinato di assicurare un 'ulteriore sostegno' militare a Israele dopo gli attacchi di Hamas. Verso l'ok a un significativo trasferimento di armi, nonostante le forniture all'Ucraina contro la Russia. Il leader della maggioranza democratica al Senato Usa, Chuck Schumer, ha detto al capo della diplomazia cinese, Wang Yi, di essere rimasto "molto deluso" dalla dichiarazione di Pechino sulla 'escalation di violenza tra Israele e Palestina. Intanto, il presidente iraniano Raisi ha parlato con i leader di Hamas e della Jihad islamica e ha avvertito che il suo Paese 'sostiene la legittima difesa della nazione palestinese'. Per il Wall Street Journal, l'Iran ha aiutato Hamas a pianificare l'attacco a sorpresa. Meloni chiama Natanyahu. In Italia disposta la 'tutela di obiettivi israeliani e palestinesi'. 

 

8 OTTOBRE 2023 - BLOCCATI A GERUSALEMME 38 VERONESI

Sono chiusi nel loro hotel di Gerusalemme, in buona condizioni ma spaventati, 38 cittadini italiani, residenti a Verona, sorpresi durante un pellegrinaggio in Terra Santa dallo scoppio della guerra.

Della comitiva fanno parte due neonati, 5 bambini e 6 adolescenti. L'allarme in Italia l'hanno lanciato contattando anche la Regione Veneto e lo stesso Luca Zaia, che ha subito informato la Farnesina, con la quale è in contatto costante. Si tratta di un gruppo confessionale della Chiesa della Restaurazione di Verona. Da qui erano partiti il 29 settembre: avrebbero dovuto fare ritorno il 7 ottobre.

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Il ritorno dei 38 veronesi bloccati a Gerusalemme durante gli scontri fra Palestina e Israele

Bilancio provvisorio delle vittime

E' arrivato a 400 il bilancio degli israeliani uccisi nell'attacco di Hamas da Gaza, secondo il ministero della sanità israeliano, che porta la conta dei feriti a 2.048, di cui 20 in condizioni critiche e 330 gravi.

Risultano 'dispersi' in 750 (forse anche ostaggi nei Territori), mentre sul fronte palestinese i morti sarebbero 313 e i feriti 1.990. L'Esercito di Israele fa sapere di aver condotto 500 attacchi su Gaza e di aver ucciso 400 miliziani.

"Qui c'è un po' di confusione, abbiamo sentito le sirene e abbiamo visto i razzi e il fuoco di contraerea. Non è stato piacevole. Ora siamo in hotel. Stiamo tutti bene". E' la testimonianza da Gerusalemme di un parroco veneto, don Mirko Dalla Torre, che in questi giorni è in pellegrinaggio assieme a 35 fedeli della comunità di Sernaglia della Battaglia (Treviso).

Lo riporta il sito de L'Azione, settimanale della Diocesi di Vittorio Veneto. "Siamo comunque riusciti a visitare il Santo sepolcro. Eravamo al Muro del Pianto e ci hanno mandato in un tunnel per due volte, perché Hamas stava attaccando Gerusalemme. C'era la possibilità che cadessero dei missili al tempio. Abbiamo sentito dei colpi e poi la guida ci ha fatto uscire perché era troppo pericoloso restare. La Spianata del Tempio non si può visitare. Al Tempio c'era un grosso gruppo di ragazzi che inneggiava contro Hamas".

La rivendicazione

L'obiettivo di Israele è di evacuare entro le prossime 24 ore tutti i residenti delle cittadine vicino al confino con Gaza. Lo ha detto, citato dai media, il portavoce dell'esercito Daniel Hagari. Hagari ha poi spiegato che ci sono ancora combattimenti a Kfar Aza dove i soldati stanno cercando di liberare gli ostaggi presi sul posto da Hamas.

L'Hezbollah libanese ha rivendicato di aver compiuto "tiri di artiglieria e lanci di razzi" su Israele dal territorio del Libano. Immediata la reazione di Israele. L'esercito israeliano ha risposto a quelli che ha chiamato "colpi di mortaio provenienti dal Libano" con attacchi di artiglieria. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui i colpi provenienti dal Libano sono ricaduti nella "contesa regione di Monte Dov sul confine libanese".

Successivamente - ha aggiunto il portavoce militare - un drone israeliano ha colpito "una infrastruttura dell'organizzazione terroristica degli Hezbollah nell'area di Har Dov". L'esercito israeliano ha intimato ai residenti dell'Alta Galilea, che confina con il Libano di restare al riparo nei rifugi. 

Gli Hezbollah libanesi filo-iraniani, che hanno rivendicato stamani il lancio di razzi dal Libano verso Israele, affermano che per il momento non sembra voler aprire un nuovo fronte di guerra. "La risposta militare israeliana al lancio di razzi da parte della resistenza (Hezbollah) è stata contenuta e studiata, si è concentrata su zone agricole e boschive disabitate", ha detto poco fa Ali Shuayb, corrispondente della tv al Manar del partito armato filo-iraniano. Shuayb, presente nell'area di Kfar Shuba, poco lontano dalle contese Fattorie di Shebaa, ha affermato che "la situazione ora è molto calma, si sente solo il ronzio degli aerei spia (droni) israeliani sopra le nostre teste". "La reazione del nemico indica che per il momento non intende aprire una guerra nel fronte nord", hanno detto dallo studio televisivo di al Manar durante il collegamento in diretta col corrispondente Ali Shuyab.

Intanto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha esteso all'intero territorio nazionale "lo stato di emergenza". Lo ha fatto sapere l'ufficio di Gallant. Fino a poco tempo fa, l'emergenza si limitava ad un raggio di 80 chilometri dalla Striscia di Gaza.

Il ministero della sanità israeliano ha intanto aggiornato il numero dei feriti a seguito dell'attacco di Gaza portando il nuovo bilancio ad oltre 1.400. Secondo la stessa fonte, di questi 18 sono in gravi condizioni.

7 OTTOBRE 2023 -  Pioggia di razzi su Tel Aviv, reazione con bombardamenti su Gaza: centinaia di morti fra Israele e Palestina

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha esteso all'intero territorio nazionale "lo stato di emergenza". Lo ha fatto sapere l'ufficio di Gallant. Fino a poco tempo fa, l'emergenza si limitava ad un raggio di 80 chilometri dalla Striscia di Gaza. Il ministero della sanità israeliano ha intanto aggiornato il numero dei feriti a seguito dell'attacco di Gaza portando il nuovo bilancio ad oltre 1.400. Secondo la stessa fonte, di questi 18 sono in gravi condizioni

Una pioggia di razzi dalla Striscia di Gaza su Tel Aviv e il sud di Israele con allarmi che risuonano anche a Gerusalemme, infiltrazione di combattenti da Gaza: è iniziata così questa mattina (7 ottobre) all'alba quella che Hamas - per bocca del capo della sua ala militare, Mohammad Deif - ha annunciato come il lancio dell'operazione "Alluvione Al-Aqsa", al quale le forze armate dello stato ebraico (Idf) hanno risposto dichiarando lo "stato di allerta di guerra" e richiamando i riservisti.

Sono oltre 100 gli israeliani uccisi nell'attacco di Hamas dalla Striscia. Lo riferiscono i media locali che citano fonti mediche. Secondo le stessi fonti, i feriti sono arrivati a circa 900. La cifra è aggiornata alle 16.30 circa. Ci sarebbero una cinquantina di israeliani tenuti in ostaggio.

Israele sotto attacco, 5.000 razzi da Gaza

In un comunicato Hamas afferma di aver lanciato 5.000 razzi, per "mettere fine ai crimini di Israele, riferendosi alle "profanazioni" dei luoghi santi di Gerusalemme e al "rifiuto" israeliano di "liberare i nostri prigionieri". In Israele intanto il governo, a causa dell'emergenza, ha annullato le manifestazioni di protesta politica previste per stasera.

Secondo fonti del quotidiano israeliano Haaretz, in territorio israeliano sono entrati fra 200 e 300 miliziani di Hamas. Decine di loro sarebbero ancora infiltrate in Israele, nascoste.

La reazione di Israele

La reazione di Israele non si è fatta attendere: circa 200 persone sono state uccise a Gaza, stando a quanto dichiarato dl ministero della Sanità dell’enclave palestinese, nel corso di attacchi aerei da parte dell'esercito israeliano. Il ministero ha dichiarato che fino alle 16:20 (le 14 italiane) ci sono stati «198 martiri e 1.610 feriti con lesioni diverse».

 

«Siamo in guerra»

«Siamo in guerra, nemico pagherà prezzo mai visto». Lo afferma il premier israeliano Benjamin Netanyahu che parla dopo l'attacco di questa mattina da Hamas rivolgendosi ai cittadini israeliani.

 

Ancora razzi

Nel tardo pomeriggio dalla striscia di Gaza sono partiti nuovi razzi verso Tel Aviv. Nel frattempo la comunità internazionale ha condannato l'aggressione di Hamas.

 

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