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I numeri

Hellas, i conti non tornano: Cioffi e il gruppo dei trenta

Il Verona tra cessioni ritardate, giovani «deb» e musi lunghi, è riuscito a mandare in campo molti calciatori
Il primo undici mandato in campo da mister Cioffi contro il Napoli
Il primo undici mandato in campo da mister Cioffi contro il Napoli
Il primo undici mandato in campo da mister Cioffi contro il Napoli
Il primo undici mandato in campo da mister Cioffi contro il Napoli

Ventisette giocatori in sette giornate per cinque punti. Non è uno scioglilingua, tra l’altro non esiste la rima, ma l’incubo dei tifosi del Verona che dopo i sogni di una notte di mezza estate, si sono ritrovati alle porte dell’autunno più rosso degli ultimi tre campionati di serie A. Ecco la prima formazione della stagione 2022/’23, quella che è scesa in campo contro il Napoli: Montipò, Amione, Gunter, Dawidowicz, Faraoni, Tameze, Ilic, Hongla, Lazovic, Lasagna ed Henry. Nella ripresa subentrarono Retsos, Piccoli, Djuric e Barak. Ad onor del vero va detta subito una cosa. Alcuni giocatori come il centrocampista ceco, Retsos e Amione non ci sono più ma girare così velocemente ventiquattro calciatori non è certamente segno di forza o equilibrio.

 

Sinistra maledetta

Stupisce un po’, che mister Cioffi, ex buon difensore in serie B e A, abbia «bruciato» tre calciatori nel ruolo di terzo là dietro. In Coppa Italia dopo venticinque minuti uscì per infortunio Ceccherini. Non andò molto bene a Magnani, che subentrò. Giocò solo venti minuti e poi venne sostituito da Amione. Ora l’uomo che fermò Lukaku, quello vero, ai tempi di Juric, è praticamente fuori rosa.

Nella prima di campionato la stessa sorte toccò al «povero» Amione, ridicolizzato da Lozano. La sua agonia durò un tempo. In entrambi i casi, l’allenatore, ragazzo serio, preparato e dalla grande comunicabilità, si scusò apertamente con entrambi.A Firenze Ikonè vestì, solo per un tempo, i panni di «MaraZico», soprannome che i migliori calciatori del Mondiale del 1982 diedero a Bruno Conti. A proposito il ragazzo classe 2002, prelevato dal Cagliari, si chiama come il famoso nonno ma è già stato dirottato al Mantova. Giù il cappello quando passa Bruno Conti, purtroppo però, abbiamo tolto la Coppola quando è passato Ikonè, non certo Pelè. «Coppolone» va ripescato dopo il tremendo primo tempo del Franchi ma ci vorrà un po’ di tempo.

 

I giovani vanno maneggiati con cura

Giovanni Trapattoni amava ripetere ai suoi giocatori e collaboratori che: «I giovani sono come ghiaccioli, vanno ciucciati pian piano». Al Verona invece, quest’anno, sembra che amino avere il mal di testa. Avete mai mangiato per sbaglio un ghiaccolo senza leccarlo? Le tempie per alcuni secondi sembrano sul punto di esplodere. Questo è stato il risultato con Coppola, Doig e un po’ con Terracciano, derelitta Samp a parte s’intende. I baby vanno maneggiati con cura, altrimenti si corre il rischio di bruciarli.

Qui le responsabilità vanno suddivise tra tecnico e società. D’accordo i giovani se sono bravi vanno lanciati ma al tempo stesso devono avere il tempo di crescere, magari sbagliando. Coppola e soci, in questo inizio difficile di stagione, non hanno potuto beneficiare di compagni esperti, in grado di sorreggerli. Oggi, infatti, tra arrivi in ritardo e calciatori delusi, il quadro non è stato così rassicurante.

 

E' tempo di dare un gioco alla squadra

Cosa fare? Cambiare l’allenatore non ha senso. Parlare di più e sorreggere maggiormente i ragazzi, sarebbe cosa buona giusta. Anzi, si è in ritardo. Al tempo stesso però, Cioffi deve cercare di battezzare un nucleo di titolari, un assetto e dare un gioco alla squadra. Trame semplici, non servono grandi cose. Crediamo ad esempio, che Henry vedendo il cross di Mario Rui per Simeone in Milan-Napoli, abbia provato un po’ di invidia, sempre che il francese abbia le doti per avvicinarsi al Cholito.

Dopo la sosta, l’Udinese con molti calciatori di ritorno dalla Nations League. La stanchezza e la pancia piena nella valigia bianconera per Verona ma l’Hellas dovrà sbranare le zebrette. Serve un successo e un filo logico di gioco. Quello che purtroppo abbiamo visto solo a sprazzi. Hellas i conti non tornano, almeno per adesso.

Gianluca Tavellin

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