<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Ieri la prima delle tre serate

Amadeus travolge l'Arena: una discoteca sotto le stelle

«Arena Suzuki '60 '70 '80... e '90» riprende il viaggio attraverso quarant'anni di musica Ad aprire la mitica Gloria Gaynor , poi «Enola Gay», Ornella Vanoni e pure gli Eiffel 65
Arena Suzuki '60 '70 '80...e '90

Una discoteca a cielo aperto, un jukebox sotto le stelle. Un viaggio nel tempo, a bordo dell'astronave guidata da Amadeus, di nuovo padrone dell'Arena a distanza di un anno. Il suo «Arena Suzuki '60 '70 '80... e '90» riprende da dove aveva finito, con lo stesso entusiasmo e forse ancora più voglia di cantare. E soprattutto di ballare canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana e internazionale, un concentrato di emozioni e una passerella incredibile con le hit proposte dai cantanti del tempo nella loro versione originale, perchè in Arena si fa davvero a non muoversi sulle note di tante hit rimaste nella testa e nel cuore.

Pronti, via

Amadeus arriva e infiamma subito la serata, la prima ad aprire lo show è la mitica Gloria Gaynor con la sua «I will survive»: è un brano che ha fatto la storia, uscito nel 1978 ma che è diventato presto immortale, quindi tocca all'«Enola Gay» degli Orchestral Manoeuvres in the Dark per un salto veloce nel anni '80, lo show è appena iniziato ma si balla in ogni parte dell'Arena. Il viaggio è veloce e si passa da un decennio all'altro come niente, gli anni '90 sono quelli della dance e dei La Bouche con «Be my lover» e «Sweet Dreams» lanciati in compagnia del dj Massimo Alberti, che accompagna il conduttore in tutte e tre le serate dello show (anche stasera e domani). È incredibile l'atmosfera che si respira quando parte la base di «Reality», la canzone cult del film «Il tempo delle mele» con l'indimenticabile Sophie Marceu, in tanti tra platea e gradoni tornano indietro nel tempo pensando magari a qualche lento con cui si sono presi una cotta adolescenziale, qualcuno il lento lo improvvisa in platea, pure Amadeus con la sua Giovanna. Ed è un piacere rivedere su un palco tutti insieme i Neri per caso, che stupirono l'Italia con la loro «Le ragazze», che cantano in un medley assieme a «Donne» e «Sentimento pentimento».

Leggi anche
«I will survive», Vanoni e «Il tempo delle mele». Amadeus, via allo show

Grandi ritorni

Il mix dedicato agli anni '60 è impreziosito dai ballerini scatenati sul palco, poi tanti applausi per Paul Young che regala al pubblico la versione originale di «Love of the common people» e «Every time you go away». Torna Gloria Gaynor con altre due canzoni e poi l'Arena è tutta per un ritrovato Gianluca Grignani: capace di regalare ancora emozioni anche da un palco come quello dell'Arena, e il suo tris composto da «Falco a metà», «Destinazione paradiso» e «La mia storia tra le dita», è uno dei momenti più intensi della serata. Si torna poi con un mix dedicato agli anni '70 prima dell'ingresso della diva Ornella Vanoni: tra poco compirà 88 anni ma regala emozioni e risate con «L'appuntamento», «Domani è un altro giorno» e «Una ragione in più». Non c'è un attimo di respiro, lo show è piacevole, le inevitabili pause pubblicitarie, che serviranno poi per la messa in onda in tv (su Rai il 17 e 24 settembre e l'1 ottobre) sono veloci e Amadeus è un mago a riempire anche ogni più piccolo spazio vuoto. Tripla esibizione per i Ricchi e Poveri con «Sarà perchè ti amo», «Che sarà» e «Mamma Maria», e qui davvero a cantare è tutta l'Arena: ci sono i cinquantenni, i sessantenni e pure i settantenni, ma anche molti ragazzi e giovani adulti che quelle canzoni le hanno ascoltate a lungo con mamma e papà.

Tra dance e emozioni

L'anfiteatro scaligero ha poco da invidiare a una discoteca con la «Blue» degli Eiffel 65, quindi tocca a Maggie Reilly e alla sua «Moonlight Shadow». Di nuovo tutti in piedi per la «Don't let me be misunderstood» di Leroy Gomez, Lee John degli Imagination canta «Music and lights» ma anche «Just an illusion». La compilation dedicata agli anni '80 con la solita esibizione dei ballerini e tanto, tantissimo movimento in ogni angolo dell'anfiteatro anticipa un salto all'indietro e ai mitici anni '70 in cui Umberto Balsamo spopolava con «Balla (sciolgo le trecce ai cavalli)» e «L'angelo azzurro», prima di chiudere c'è tempo anche per Natahlie dei Soundlovers con «Surrender». Amadeus saluta tutti ma di adrenalina ce n'è ancora parecchio tra platea e gradoni. Più di qualcuno sicuramente tornerà anche questa sera e domani per godersi altri due show memorabili, gli altri magari potranno vederli in tv. La serata è un successo, il viaggio nel tempo di Amadeus è riuscito. Ancora una volta. E se la vera protagonista è la musica, beh, il conduttore regala alla città dove è cresciuto un altro show da ricordare .

Leggi anche
Seconda serata con Amadeus in Arena tra «Barbie girl» e Amii Steward

Luca Mazzara

Suggerimenti