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investimenti

Microchip a Vigasio, la trattativa con Intel è ancora aperta. Zaia: «Abbiamo la situazione in mano»

di Francesca Lorandi
Salta l’acquisto di Tower Semiconductor che ha una fabbrica in Brianza, ma i piani del colosso Usa continuano
A Vigasio potrebbe nascere un impianto Intel di microassemblaggio per la fabbricazione dei chip
A Vigasio potrebbe nascere un impianto Intel di microassemblaggio per la fabbricazione dei chip
A Vigasio potrebbe nascere un impianto Intel di microassemblaggio per la fabbricazione dei chip
A Vigasio potrebbe nascere un impianto Intel di microassemblaggio per la fabbricazione dei chip

La partita è ancora aperta. Nonostante le voci che si rincorrono anche in questi giorni ferragostani, non è venuto meno l’interesse di Intel per l’Italia, e indirettamente per Verona dal momento che Vigasio è dallo scorso anno indicato come potenziale area d’insediamento di una nuova fabbrica di microchip del colosso americano.

Una partita che, stando a fonti vicine all’azienda, non ha nulla a che fare con quella che si è chiusa - e non bene – nei giorni scorsi quando è saltato l’investimento Intel per l’acquisto dell’israeliana Tower Semiconductor, che tra i tanti stabilimenti distribuiti nel mondo ne conta uno anche in Brianza. Mentre quell’operazione si è interrotta (come riferisce Reuters dopo che l’accordo di fusione è scaduto senza l'approvazione normativa della Cina), quella che guarda all’Europa e quindi all’Italia resta aperta.

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Intel, nella primavera del 2022, aveva infatti presentato un piano di investimenti in Europa con l’obiettivo di potenziare la produzione di microchip. Dopo gli accordi stretti con Polonia e Germania, al momento non ci sono aggiornamento su ulteriori operazioni in Europa, spiegano fonti vicine al colosso Usa: le valutazioni quindi proseguono, nonostante le diverse voci che si sono rincorse nelle ultime settimane.

Come quella del docente di Informatica del Politecnico di Milano Alfonso Fuggetta che in un post su Twitter (oggi X) ha scritto: «Mi dicono che l’investimento Intel in Italia sarebbe definitivamente sfumato». E poi, nelle scorse ore, il consigliere regionale Arturo Lorenzoni: «Lo stabilimento da 30 miliardi sarà realizzato in Germania, dove il Governo mette a disposizione a fondo perduto un terzo dell’investimento, condizioni migliori rispetto a quanto messo sul piatto in Veneto. Per la nostra Regione è un colpo pesante».

Voci appunto: come confermato da chi l’operazione la sta seguendo da vicino, la partita è ancora aperta. 

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Zaia: «Le trattative con Italia non sono interrotte»

"Dagli ultimi contatti che ho avuto con Intel non ci sono interruzioni nelle trattative. Non ci sono altri aggiornamenti, ma il dialogo con la società è confermato". Lo ha detto stamane il presidente del Veneto, Luca Zaia, confermando che non è tramontata l'ipotesi che il colosso americano possa aprire una nuova fabbrica di semiconduttori in Italia, con il sito di Vigasio (Verona) favorito.

"Per noi la trattativa resta aperta - ha aggiunto il governatore -, ma non ho mai negato che per l'area in questione ci siamo mossi anche su altri fronti. Su Vigasio abbiamo talmente la situazione in mano, che ci possiamo candidare anche per altri contest internazionali. L'obiettivo, però, è Intel", ha concluso.

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