<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
I nuovi gestori di baita Gorck

Chiara, Martina, Giovanni e la nuova vita da rifugisti nel cuore delle Dolomiti: «Un sogno che si avvera»

Le veronesi Chiara Lonardi e Martina Simeone e il bresciano Giovanni Foresti sono i nuovi gestori di un rifugio alle porte del parco Adamello Brenta
Giovanni, Chiara, Martina e la «mascotte» Eva
Giovanni, Chiara, Martina e la «mascotte» Eva
Giovanni, Chiara, Martina e la «mascotte» Eva
Giovanni, Chiara, Martina e la «mascotte» Eva

«E se cambiassimo vita?». Il messaggio arriva sul telefono di Chiara e lo invia la sua amica Martina. Allegato, c'è un annuncio che riaccende subito un'idea, un sogno. Anche se un po' folle.
Passano alcuni mesi: con Chiara Lonardi e Martina Simeone c'è Giovanni Foresti, il fidanzato di Martina. Il contratto e le firma danno forma al sogno sotto ai loro occhi: sono i nuovi gestori di baita Gorck, un rifugio a 1.200 metri incastonato fra le Dolomiti, alle porte del Parco Adamello Brenta. Il comune è quello di Porte di Rendena, la frazione si chiama Javrè.

Il colpo di fulmine

«Sono bastate pochissime parole per capire che era arrivato il momento di fare questa scelta», sorride Chiara, 36 anni, che abita a Castel d'Azzano ed è aiuto istruttrice Cai per lo sci di fondo. 
«Inizialmente non ci credevo troppo. Ma dopo che abbiamo fatto due ore di macchina per arrivarci, quel posto quando l’ho visto mi è letteralmente caduto in testa», racconta Martina 35enne di Sant'Ambrogio di Valpolicella.

 

Baita Gorck


Fra loro due, il bresciano Giovanni e la montagna l'attrazione è da tempo irresistibile. Insieme hanno lavorato al rifugio Telegrafo, sul Baldo, e a Malga Moscarda, in Lessinia. Due esperienze e due scuole, quelle rappresentate da Alessandro Tenca e da Michele Tupini, che hanno germogliato.
«Sono contentissima, venivo da un periodo in città di sofferenza dopo aver vissuto per diverse stagioni in montagna. Stavo dando di matto», confessa Martina.
Il presente dei tre giovani è questo avamposto nella valle di San Valentino, chiuso da un paio d'anni, ricevuto dalle mani della signora Pia, storica custode di baita Gorck.
L'incontro con la signora Pia, con il rifugio e le montagne intorno, ha tolto ogni dubbio al terzetto. Contratto di sei anni e davanti diverse settimane di lavori per farsi trovare pronti a maggio, con la cucina e i venti posti letto a disposizione degli escursionisti.

 

Leggi anche
«Abbiamo riaperto il Fraccaroli. E ora vogliamo proteggerne lo spirito»


Un luogo magico

Baita Gorck nella valle di San Valentino
Baita Gorck nella valle di San Valentino

 

«Questo luogo l'abbiamo sentito alla nostra portata», spiega Chiara, «qui il turismo di massa non è ancora arrivato, si può apprezzare un ambiente più tranquillo rispetto a posti più noti e turistici. I pensieri sono tanti: il primo è quello del meteo, perché le belle giornate sembrano più facili. Ma nei giorni di pioggia faremo dei lavori di manutenzione. In questo momento però», continua la neo-rifugista, «c'è più entusiasmo che pensieri, quelli bisogna fermarli altrimenti ci si perde un po', mentre l'entusiasmo dà una mano ad affrontare tutte le novità. La motivazione che ci ha spinto è l'amore per la montagna che abbiamo coltivato fin da piccoli tutti e tre, ma ha contato anche la nostra sensibilità verso l'ambiente e le persone».
«Abbiamo chiesto consigli ai rifugisti in zona e a Michele di Malga Moscarda, ci stanno tutti sostenendo molto», aggiunge Martina.

 

Leggi anche
Erica e Fabio, fra le mucche in alpeggio per vocazione: «Qui capisci cos'è davvero essenziale»

 

Si comincia

E le emozioni? Le sintetizza ancora Chiara: «L'idea di trascorrere un'estate al fresco mi alletta parecchio. Gli amici tutti molto entusiasti, non immaginavo un sostegno del genere per quest'avventura, in tanti si sono offerti di collaborare come potevano. E i parenti? I parenti sono quelli che restano più perplessi, però passato un primo momento di titubanza, pian pianino si sono sciolti e incoraggiano».
Non resta che partire, preparare lo zaino e incamminarsi. Se capitate da quelle parti, a baita Gorck potete vedere da vicino com'è un sogno che si realizza. 

 

Riccardo Verzè

Suggerimenti