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Pasqua e Pasquetta

Baldo e Lessinia, tutto esaurito per rifugi e ristoranti. Ma con il maltempo rischio disdette

Ecco quanto si spenderà fra Pasqua e Pasquetta per mangiare sulle montagne veronesi
Tavoli affollati sulle montagne veronesi
Tavoli affollati sulle montagne veronesi
Tavoli affollati sulle montagne veronesi
Tavoli affollati sulle montagne veronesi

A dispetto delle previsioni meteo poco incoraggianti per il week-end lungo di Pasqua e Pasquetta, la montagna veronese scalerà la vetta del «tutto esaurito».

Infatti le prenotazioni in rifugi, malghe e ristoranti sopra i mille metri di quota, dall’alta Lessinia al Monte Baldo, già da tempo hanno segnato l’overbooking in gran parte delle strutture. Che ora cercano di resistere. Il simbolo di nuvole nere e lampi, impresso sopra le date di domenica 31 marzo e lunedì primo aprile, sta mettendo in fuga alcuni clienti, inducendoli a telefonare per disdire i tavoli che si erano fatti riservare con largo anticipo.

Le disdette

Così segnalano, per esempio, a Malga Lessinia (Erbezzo), a 1.616 metri nel cuore del Parco Naturale: «Avevamo il registro pieno di prenotazioni. Ma cominciamo a ricevere diverse chiamate da parte di clienti che non verranno più, a causa dell’annunciato brutto tempo. Per noi è un disagio», sottolineano. «Speriamo che la maggior parte delle persone decida comunque di venire».
Al momento, le prenotazioni last minute stanno tamponando comunque gli annullamenti, e mantenendo pressoché inalterata la prospettiva di pienone attorno alle tavole imbandite della montagna: soprattutto per il giorno di Pasqua. Invece, sono leggermente di più le cancellazioni per il lunedì dell’Angelo, che tradizionalmente si vorrebbe passare all’aperto, e non chiusi a scalarsi vicino a una stufa mentre fuori diluvia e fa freddo.

Tutto sommato, però, pare che il meteo avverso non rovinerà troppo i piani di chi ha scelto di trascorrere le imminenti festività sulle terre alte, allettato dall’idea di fumanti porzioni di tipicità culinarie montane, come confermano rifugisti, ristoratori e operatori turistici locali.

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Quanto si spende per mangiare in Lessinia e sul Baldo e cosa si mangia

Sondando i listini, l’esborso alla cassa per ogni avventore della montagna sarà compreso fra i 30 e i 50 euro, vino escluso.
«Prenotazioni “a bomba”, anche se il cielo non ci vuole bene», riassume in una frase Michele Tupini, gestore di Malga Moscarda, a quasi 1.500 metri d’altitudine sopra Bosco Chiesanuova, sulla strada fra i Tracchi e Bocca di Selva. Prosegue Tupini: «Ovviamente, considerando il brutto tempo, saremo pieni all’interno del locale e deserti fuori, sul plateatico. Incrociamo le dita affinché nelle prossime ore non avvengano troppe disdette», si augura. «Finora siamo riusciti a rimpiazzare tutte le cancellazioni con nuovi clienti. Non solo veronesi», precisa, «avremo a tavola anche molti mantovani, milanesi, bolognesi, e soprattutto padovani, che da due anni sembrano aver scoperto in massa la Lessinia. Siamo felici di questo», commenta, «perché abbiamo investito parecchio per divulgare l’immagine del paradiso che è la nostra montagna».

«Il menù? Puntiamo, come sempre, sulla tradizione locale abbinata agli ingredienti di stagione, quindi uova, asparagi e tartufo».
Nel centro di Bosco, l’hotel Casa Leon d’Oro è «full» da diverso tempo per Pasqua e Pasquetta: la parte del ristorante è al completo; mentre le camere saranno occupate all’85 per cento.
«Un risultato molto buono, nonostante le previsioni del tempo fanno sì che ci stia arrivando qualche disdetta», afferma il titolare Gianmaria Boninsegna. Tanti arriveranno già sabato e si fermeranno fino a lunedì».

Prosegue Boninsegna: «Abbiamo scelto di proporre un menù alla carta, lasciando libertà ai clienti, che ci scelgono perché conoscono la nostra attenzione ai dettagli. Ovviamente prepareremo i nostri cavalli di battaglia: gli immancabili gnocchi della Lessinia, le pappardelle al capriolo, i canederli fatti in casa, la tagliata di cervo o di manzo e il carpaccio di carne salà».

Il menù fisso al ristorante La Stua di Erbezzo si guadagna il tutto esaurito, pioggia o non pioggia. «Siamo totalmente pieni sia a Pasqua, sia a Pasquetta», conferma il titolare Cristian Fantoni. «Domenica serviremo, come antipasto, baccalà mantecato su polenta morbida. Primi, risotto agli asparagi della Mambrotta e bauletti al brasato su letto di Monte Veronese. Come secondo, petto di faraona in indivia stufata e pere caramellate. E per concludere nel segno della tradizione, il dolce sarà a base di colomba artigianale con salsa alla vaniglia». Tipicità della montagna protagoniste anche sul Baldo: il ristorante Al Cacciatore di Novezzina sarà pieno al 98 per cento.

Lorenza Costantino

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