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Bosco Chiesanuova

Neve, il regalo di marzo. Piste riaperte in Lessinia

Coda d'inverno. Lo spesso manto, da 40 a 90 centimetri, che ha coperto la Lessinia durante le ultime nevicate
Coda d'inverno. Lo spesso manto, da 40 a 90 centimetri, che ha coperto la Lessinia durante le ultime nevicate
Coda d'inverno. Lo spesso manto, da 40 a 90 centimetri, che ha coperto la Lessinia durante le ultime nevicate
Coda d'inverno. Lo spesso manto, da 40 a 90 centimetri, che ha coperto la Lessinia durante le ultime nevicate

Le piste dello sci di fondo sono state riaperte, in alta Lessinia, e con uno spessore del manto nevoso finora mai raggiunto durante questo inverno: si va dai 40 ai 90 centimetri.

«Speriamo di spingerci verso Pasqua», azzarda, sia pure sottovoce, Elio Venturelli, responsabile del Centro fondo di Malga San Giorgio (Bosco Chiesanuova).

Si incrociano le dita per i nuovi fiocchi «marzolini» che, nel fine settimana, secondo le previsioni, dovrebbero ricoprire con un ulteriore strato le cime oltre i 1.500 metri di altitudine.

Colpi di scena

Ma è una stagione bianca, e sciistica, quanto mai a singhiozzo: iniziata in gennaio con la «neve della Befana»; data per finita dopo neanche un mese, per l’inversione termica e lo scioglimento quasi totale del manto a causa del caldo anomalo; ripartita poi attorno alla terza settimana di febbraio; ancora interrotta tra la fine del mese scorso e i primi giorni di marzo, per la pioggia ad alta quota che si era «mangiata» buona parte del sottofondo; e infine riavviata questa settimana, stavolta con neve in abbondanza e la riapertura delle piste.

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Colpa di un clima instabile che, anche in montagna, ha fatto più volte salire il termometro decisamente oltre le medie del periodo, manifestandosi pure con fioriture molto anticipate. Quanto ora durerà la neve dipende soprattutto dall’incognita delle temperature nei prossimi giorni. Riepilogava, ieri, Venturelli: «Il tempo è molto instabile; sta nevischiando e si prevedono ancora nevicate copiose nel fine settimana. Per quanto riguarda il Centro fondo», aggiunge, «andremo avanti fino a quando la situazione ce lo consentirà: se avremo abbastanza freddo, speriamo di riuscire a spingerci il più possibile verso Pasqua».

Il monte Baldo

Carico di neve anche il Monte Baldo, dove nei mesi scorsi si era esultato per la riapertura di tre piste da discesa sul versante lacustre; ma qui la stagione degli sci si è giocoforza conclusa lo scorso 18 febbraio in concomitanza con la sospensione stagionale del servizio della funivia di Malcesine. Al di là della possibilità di praticare lo sci da fondo, motore economico importante per la Lessinia, la presenza e la resistenza delle masse nevose in montagna consentono, nell’immediato, di trattenere l’acqua che altrimenti scenderebbe subito verso valle, acuendo i problemi dei flussi eccessivi. Secondo, la neve che ricopre gli alti pascoli li abbevera in profondità, fertilizzandoli in vista della stagione calda.

Del resto, come ha comunicato Copernicus, il servizio meteo dell’Unione Europea, il mese scorso è stato «il febbraio più caldo mai registrato a livello globale e il nono mese consecutivo di temperature massime record in tutto il pianeta, come pure della superficie del mare». Il servizio Copernicus Climate Change Service (C3S) ha affermato che «il mese di febbraio ha segnato 1,77 gradi in più rispetto alla media per il mese nel periodo 1850-1900: il periodo di riferimento preindustriale».

Lorenza Costantino

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