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i problemi della sanità

Un’estate senza camici bianchi. La guardia turistica non apre

I bandi sono andati deserti e Lessinia e lago di Garda sono in sofferenza, si cercano soluzioni alternative
Il presidio della Croce Verde 118 di Cerro è attivo 24 ore su 24 FOTO PECORA
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Il presidio della Croce Verde 118 di Cerro è attivo 24 ore su 24 FOTO PECORA
Il presidio della Croce Verde 118 di Cerro è attivo 24 ore su 24 FOTO PECORA

La notizia arriva mentre la stagione delle vacanze è già entrata nel vivo. In Lessinia - come pure sul lago di Garda - non verrà attivata la Guardia medica turistica. Quel servizio sanitario, cioè, che fa capo all’Ulss 9 Scaligera, dedicato alle necessità assistenziali dei visitatori, durante l’estate. «Nei mesi scorsi, abbiamo emesso bandi allo scopo di reperire in tempo i medici per questa particolare esigenza. Ma purtroppo», spiega Pietro Girardi, direttore dell’Ulss 9, «per la Lessinia, come pure per il lago, le gare sono andate tutte deserte».

Lo spiacevole responso è appena stato comunicato ai sindaci dei Comuni interessati. Ai quali ora tocca il non facile compito di stiracchiare la «coperta corta»; per esempio invocando aiuto, all’occorrenza, ai medici di famiglia o alle strutture sanitarie in loco per rispondere ai bisogni dei propri turisti. Ma non sempre è fattibile. Un conto, infatti, è compensare l’assenza della Guardia medica turistica in un territorio di pianura, in cui gli ospedali vicini, i pronto soccorso, gli ambulatori e i presidi delle varie Croci formano, di per sé, una rete di sicurezza piuttosto capillare.

Diverso è in Lessinia, dove le distanze, i dislivelli e la già cronica carenza di assistenza medica a più livelli rendono estremamente difficile dare risposte anche ai non residenti.

Il bacino d’utenza

E quanti sono? In estate, la popolazione di Bosco Chiesanuova passa da 3.500 persone a picchi di 20mila (7mila le seconde case); quella di Erbezzo da 800 a oltre 3mila. Per agosto, alberghi, b&b e affittacamere delle località più gettonate dell’altopiano sono già sold out. «La mancata istituzione della Guardia medica turistica non è una bella notizia», si rammarica il sindaco di Erbezzo, Lucio Campedelli. «Costringe il nostro territorio a ricercare soluzioni alternative non semplici da attuare».

A Cerro ci sarebbe la Guardia medica ordinaria. Ma, considera Claudio Melotti, primo cittadino di Bosco, «è poca cosa per far fronte anche alla massa dei turisti. Negli anni scorsi», ricorda, «in estate ci arrivavano in supporto un paio di medici per presidiare Bosco, Erbezzo e le altre zone a maggiore incidenza turistica». «Adesso quel che possiamo fare», ragiona Melotti, «è appellarci ai nostri medici di base, affinché si accollino questo surplus di lavoro. Non certo a titolo gratuito».

Servizio ambulanza

Quello sanitario in genere è un grande tema caldo in Lessinia. Forse il maggiore. Non solo d’estate. Un risultato portato a casa dai sindaci, dopo i tavoli di discussione con l’Ulss 9, è la copertura economica, da parte di quest’ultima, dell’ampliamento orario della Croce Verde di Cerro (unico presidio di emergenza-urgenza con ambulanza sull’altopiano): 24 ore al giorno, sette giorni su sette, per il periodo «affollato» fra luglio e la fine di agosto. Per il resto dell’anno, conferma Flavio Dal Corso, responsabile Croce Verde Lessinia, «l’orario che osserviamo è notturno, dalle 21 alle 6, e h24 durante il weekend». I volontari che si danno il turno sono una sessantina. E nel 2022, su 390 uscite totali dell’ambulanza, «ben 91 sono state in agosto», riporta Dal Corso.

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Nel 2023, appunto per la prima volta, sarà l’UIss 9 ad accollarsi i costi del potenziamento estivo del servizio ambulanza (progetto «Vacanze e salute»), precedentemente pagato dai Comuni lessinici: «È il segno che, facendo squadra, qualche risultato si ottiene. E di questo non possiamo che essere contenti», afferma il sindaco di Cerro, Antonio Bertaso. E già i sindaci ragionano sull’investire quanto così risparmiato - 1.500- 2mila euro per ogni municipio - per pagarsi la Guardia medica turistica, cercando disponibilità fra i medici di famiglia del circondario. Almeno per qualche ora alla settimana.

Distretto depotenziato

Nel frattempo la sanità della Lessinia presenta altri nodi da sciogliere. Il distretto dell’Ulss di Grezzana, cui fanno riferimento i Comuni lessinici, perde sempre più servizi, trasferiti in Borgo Trieste, nella sede di via del Capitel. A Grezzana, attualmente, restano solo le vaccinazioni pediatriche, il servizio veterinario e l’assistenza protesica (per la fornitura, ad esempio, dei pannoloni per anziani).

L’altro grosso cruccio riguarda i punti dislocati per il prelievo del sangue. E ancora si attende una risposta per un rinforzo orario dell’emergenza-urgenza con ambulanza anche al di fuori del mero periodo estivo. Ma, risponde l’Ulss 9, «per capire se questa esigenza è reale, dobbiamo analizzare i report del 118, che stiamo aspettando».

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Lorenza Costantino

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