<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Il caso

Accusato di vendere auto non sue: scarcerato, ma i beni restano congelati

Nuovo sviluppo nella vicenda del rivenditore di auto di Peschiera accusato di aver truffato decine di persone
Moreno Morello, inviato di Striscia la Notizia, davanti all’ufficio di Peschiera
Moreno Morello, inviato di Striscia la Notizia, davanti all’ufficio di Peschiera
Moreno Morello, inviato di Striscia la Notizia, davanti all’ufficio di Peschiera
Moreno Morello, inviato di Striscia la Notizia, davanti all’ufficio di Peschiera

Dall’altra sera Mauro Gianmoena è un uomo libero. Il tribunale del Riesame di Venezia, accogliendo il ricorso presentato dai suoi legali, Roberto Bussinello e Matteo Destri, ha revocato la misura a carico dell’uomo d’affari di Peschiera, titolare di un'attività di noleggio e vendita auto, denunciato da chi, dopo aver versato in anticipo il denaro, non aveva ottenuto le vetture.

Striscia la Notizia

Di Gianmoena si era occupato anche l’inviato di Striscia, Moreno Morello, il servizio venne mandato in onda ma l’imprenditore era stato arrestato quella stessa mattina dai militari della Guardia di Finanza.
Restano invece ancora «congelati» i beni per 274.835 euro per i quali il gip Marzio Bruno Guidorizzi, contestualmente all’ordinanza di custodia, aveva disposto il sequestro. Ovvero una villetta a Peschiera dove risiede l’indagato, una quotazione di società di capitale, otto orologi di pregio e alcuni gioielli. Sigilli anche al locale dove esercitava l'attività, che nel corso degli ultimi mesi ha cambiato ragione sociale. 

Peschiera: rivendita auto sotto sequestro e Striscia sul posto (Pecora)


Un vecchio problema

Anche in passato Mauro Gianmoena era stato denunciato da una coppia che riteneva di essere stata ingannata relativamente all’acquisto, in Germania, di una Volkswagen. Era il 2012, dimostrò di non aver ingannato nessuno, ma che il problema era legato al fatto che i contratti di quel genere in Germania avevano una tempistica più lunga rispetto a quelli italiani. Dimostrò che il contante era previsto nello stesso contratto a titolo cauzionale, la somma venne regolarmente restituita e lui assolto con formula piena.


La tesi difensiva

Riguardo a questa indagine, i suoi legali hanno sostenuto l’assenza del reato di truffa, trattandosi piuttosto di un inadempimento contrattuale di tipo civilistico, poiché in tutti i contratti era specificato che l’auto non era di proprietà delle sue società. In tal modo, hanno concluso, non vi sarebbe stata induzione in errore di rilevanza penale perché nei documenti posti alla firma degli acquirenti questa circostanza era specificata.

Leggi anche
Un'altra vittima del venditore d'auto: «Per la legge non è truffa e lui la fa franca»


Il fatto che le auto fossero in suo possesso solo a titolo di noleggio rappresenta comunque il fulcro dell’indagine della Finanza che riguarda una trentina di episodi avvenuti tra giugno 2022 e gennaio 2024.
Si tratta di clienti che avevano visto gli annunci di auto usate con pochi chilometri e a prezzi convenienti, senza targa perché, a detta del venditore, erano pronte per essere nuovamente immatricolate e consegnate in pochi giorni. Versarono l’anticipo e in seguito il saldo ma la consegna non era mai avvenuta. Una delle acquirenti aveva già presentato querela ma la vicenda era stata archiviata. Ora l’indagine prosegue.

 

Leggi anche
Auto pagate e mai consegnate, la Procura: «Trenta gli episodi di truffa». Arrestato il presunto responsabile

Fabiana Marcolini

Suggerimenti