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il servizio di «striscia la notizia»

Auto pagate mai consegnate, tra le vittime una veronese: «Mia figlia ha speso 12mila euro per una 500 mai ricevuta»

Dopo aver visto la trasmissione, una veronese ha contattato L’Arena
Alcune vittime del raggiro intervistate da Striscia la Notizia FOTO PECORA
Alcune vittime del raggiro intervistate da Striscia la Notizia FOTO PECORA
Alcune vittime del raggiro intervistate da Striscia la Notizia FOTO PECORA
Alcune vittime del raggiro intervistate da Striscia la Notizia FOTO PECORA

Ha l’attività di noleggio e vendita auto appena fuori le mura di Peschiera e un’indole ormai assodata: non consegna le auto già pagate, né restituisce il denaro ricevuto dagli acquirenti.

Del caso si è occupato il servizio di Striscia la Notizia andato in onda giovedì scorso, in cui Moreno Morello ha intervistato alcune vittime del raggiro.

Giada non ha più visto la macchina acquistata né i suoi 14.400 euro: «Ho chiesto l’annullamento del contratto, ha solo restituito la caparra di 500 euro», dice. Stessa somma persa da altre tre persone.

Voci cui si aggiunge quella di Mara, veronese che ha contattato L’Arena per raccontare la sua esperienza.

«A fine 2021 mia figlia e mio marito sono andati nell’agenzia in centro a Peschiera per una Fiat 500 vista su un annuncio in Internet. Il venditore è una persona che purtroppo ispira fiducia», esordisce la donna. «Ha detto che visto che faceva da intermediario se l’avessimo pagata tutta subito avremmo risparmiato evitando un passaggio di proprietà e avremmo anche avuto l’auto in tempi celeri».

La figlia di Mara fa un bonifico di quasi 12mila euro, ma l’auto non viene consegnata. Scade il termine contrattuale di 30 giorni e a ogni richiesta di spiegazione il rivenditore assicura che la conclusione della pratica è vicina. «Abbiamo chiesto la risoluzione del contratto, ci ha risposto che avrebbe restituito i soldi», prosegue Mara.

A marzo 2022 il commerciante fa un bonifico di 250 euro e rimette in vendita l’auto su un sito Internet. «Con un chilometraggio aumentato, dovuto forse al fatto che nel frattempo era stata noleggiata nonostante l’avessi pagata», dice la figlia di Mara nella denuncia penale depositata alla Procura di Verona.

Denuncia chiusa con un nulla di fatto: «Il giudice l’ha archiviata, non ritenendo si tratti di truffa, ma di inadempimento contrattuale da risolvere in ambito civilistico». Ma anche l’azione civile si conclude con un buco nell’acqua: «La società, una srls, non ha nulla di intestato e non si riesce a ottenere il rimborso».

Mara chiude: «Questo signore ha già tre condanne penali passate in giudicato per fatti anche analoghi al nostro. Non ci fermeremo».

Katia Ferraro

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